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giovedì, 15/06/2006

Studiare studiare studiare

Come molti oggi, anch’io ho fatto il test di Kataweb, per scoprire quanto ne so del prossimo referendum confermativo sulla devolution che, lemme lemme, si è fatto quasi imminente nel silenzio generale. E infatti, con meno di 3/4 di risposte giuste sul totale, ne so molto meno di quanto pensassi, e ho l’impressione che questo sia un problema comune. E se ci preoccupassimo tutti un po’ meno delle dichiarazioni di quel buffone di Buffon e dei mancati concerti del weekend e un po’ di più di quei buffi omini che sventola(va)no forche e suonano il piano sui banchi del Parlamento?

giovedì, 15/06/2006

Oggi ho voglia di farmi (fare) del male

I miei colleghi non lo sanno ancora, ma tra un paio d’ore vorranno uccidermi. Sono al lavoro, e sto accendere le casse e mettere su le 18 versioni di There is a light that never goes out degli Smiths postate da My Old Kentucky Blog (all’interno della sua rassegna di multi-cover mono-canzone, iniziata con Love will tear us apart e continuata con Hallelujah, Where is my mind, Blue Monday, Enjoy the silence e parecchie altre), seguite dalle ulteriori 8 linkate da Copy, right?. Come ciliegina sulla torta darò il mio contrinbuto, e aggiungerò la tamarrissima versione techno-truzza dei Neuroticfish che manca entrambe le pagine, e che nella sua delirante mancanza di pudore è un ottima testimonianza del solito assioma che vuole che una canzone epocale rimanga tale anche se sottoposta al peggiore dei trattamenti. La domanda, a questo punto, è un’altra: rimarrà tale anche dopo l’ascolto ininterrotto di 27 variazioni sul tema?

AAVV – There is a light that never goes out @ MOKB (link – 18 MP3)
AAVV – There is a light that never goes out @ Copy, right? (link – 8 MP3)
Neuroticfish – There is a light that never goes out (MP3)

mercoledì, 14/06/2006

Cosa succede ad avere troppo tempo libero

Cosa succede a mettere una Mentos dentro una bottiglia di Coca Cola probabilmente lo saprete già; in rete girano video sull’argomento da mesi, e solo su YouTube cercando coke and mentos escono 584 risultati. Forse, però, non avrete letto i commenti delle aziende produttrici sul fenomeno: la Perfetti, che produce le Mentos, lo vede come una straordinaria occasione pubblicitaria («pari a una campagna di marketing del valore di 10 milioni di dollari») mentre la Coca Cola si lamenta che l’esperimento «stona con la personalità del brand». Certe aziende fanno proprio di tutto per rendersi antipatiche.
Frattanto, la Perfetti sta pensando di assumere qualche specialista del trucchetto per scopi promozionali. La prima scelta, ovviamente, cadrà sui due protagonisti del video qui sotto, dei veri e propri artisti della fontana a base di acido carbonico, sciroppo di glucosio e estratti di menta. Dimostrare di avere tempo libero in eccesso a volte paga.

martedì, 13/06/2006

La recherche

Ok che i mondiali regalano serate inaspettatamente piacevoli in cui anche un completo ignorante del calcio come il sottoscritto si trasforma come tutti nel più esagitato dei tifosi e nel più saggio dei CT, ma quest’anno l’estate concertistica bolognese pare assai strana. Giugno quasi completamente vuoto, Luglio al di sotto delle aspettative, concerti che spuntano dal nulla tanto che sembrano delle bufale e date già smentite prima di essere annunciate ma misteriosamente comunque annunciate.
Mentre l’unica certezza pare la granitica e imperdibile data dei Tool il 22 al PalaMalaguti, l’annuale rassegna di rassegne raccolta sotto l’egida di BE – Bologna Estate lascia un po’ perplessi. Da un lato sulla pagina della rassegna compaiono una serie di eventi situati nell’insolita cornice del Parco Paleotto di Rastignano in cui vengono annunciati concerti imminenti e molto interessanti ma per cui è impossibile trovare un qualunque altro riferimento sul web: Four Tet (questo venerdì, il 16), i Mùm (il 23/06) e Moby (il 14/07). Volete farmi credere che viene un anti-divo da top 10 tra un mese e non c’è la città tappezzata di manifesti (e il web tappezzato di comunicati)? E che tra tre giorni uno dei nomi di punta dell’intellighenzia elettronica inglese sarà sotto le due torri senza che le radio abbiano neanche il tempo di dare all’evento il risalto che merita? Avere qualche dubbio è ben lecito; se non sulla veridicità della segnalazione, quantomeno sulle capacità degli uffici stampa degli organizzatori..
[Update: trattasi effettivamente di una bufala, non di concerti ma di ascolti musicali, come scritto qua. Grazie a Valeria, NCP e Cat]
Tornando a BE, dall’anno scorso fa parte della rassegna anche Julive, che, vedendo lo sforzo congiunto di Covo ed Estragon, proponeva un programma davvero notevole. Le date annunciate finora (che spero ancora parziali) sono interessanti ma un po’ scarsine: Twilight Singers il 18/07, Gomo il 21/07 Yuppie Flu (acoustic set) 25/07. Il programma segnala anche una data degli ottimi Whitest Boy Alive di Erlend Øye per il 27/07, che però Erlend in persona ha già smentito sul suo forum.
A latere dai primi annunci, un evento ormai classico come Vicolo Bolognetti pare molto sottotono, e l’unica altra certezza viene da Villa Serena e dai concerti ivi organizzati dalla Unhip (Settlefish (acoustic show) il 07/07, You should play in a band il 14/07, Amari il 21/07 , Altro il 28/07).
Altrimenti bisogna come al solito spostarsi di qualche decina di Km, e dirigersi verso Ferrara (Giadini di Mirò + Baustelle il 24/07, Flaming Lips + Ok Go il 01/07, Sigur Ròs + Amina il 04/07, Eels il 13/07, dEUS il 17/07, Piano Magic il 20/07), Marina di Ravenna (tra gli altri: Devics stasera, Bob Corn + Comaneci il 15/07, The Gossip il 27/07, Ciccone il 29/06, Austin Lace il 20/07, Perturbazione il 30/07, poi, ovviamente, c’è Agosto) o Montesole (Offlaga Disco Pax il 07/07, Cesare Basile + Paolo Benvegnù il 28/07). Chè là i concerti non mancano e sono sempre bei posti, ma d’Estate la voglia di fare dei chilometri ogni 2 giorni rischia di passare in fretta.
Sono benvenute ulteriori segnalazioni nei commenti. Intanto io triangolo tra concerti, partite, impegni di lavoro e vacanze, tentando di capirci qualcosa, e di farmi un’idea di cosa sarà questa Estate. Se butta male, è la volta che mi leggo Proust.

martedì, 13/06/2006

Animator VS Animation

Lavorare al computer è una guerra.

lunedì, 12/06/2006

Dio è morto, il rock è morto e neanch’io mi sento troppo bene

«Com’è andato il viaggio? Riuscirai a scrivere un pezzo appassionante che analizzi a fondo la perversa ma innegabile relazione tra celebrità e mortalità? Il tuo racconto illustrerà il modo in cui la società rende affascinante la morte al fine di perpetuare la speranza che la morte legittimi la vita? Sarai in grado di dimostrare che vivere è morire e che stiamo tutti morendo in ogni istante della nostra vita?»
«Non ne sono sicuro» rispondo.
«Credo che dovresti farlo» dice Lucy Chance in tono inespressivo.
«Be’, l’idea era quella» dico. «Ma sai una cosa? Dopo che avrò scritto questo pezzo per "Spin", credo che lo svilupperò per farne un libro. Perchè è evidente che ho pensato parecchio a Diane, e che ho visto Lenore quando ero nel Minnesota, e che poco prima di vedere Lenore avevo fatto conoscenza con quella ragazza rock incredibilmente audace che si era arrampicata su un tetto a Minneapolis, e che ho conversato con quella interessante cameriera del North Carolina che legge Kafka ma non conosce gli Allman Brothers, e mi è appena successa questa cosa completamente folle con Quincy. E all’improvviso mi sento come se fossi stato all’interno di una macchina per mille anni, ad angosciarmi per le donne e a pensare alla morte e ad ascoltare i KISS e i Radiohead e tutte queste altre stronzate, e, per qualche ragione, continuo a scrivere queste cose ma senza sapere il perchè. Ma mi sembra tutto la stessa cosa, sai? Mi sembra che l’amore e la morte e il rock’n’roll si fondano sulla medesima esperienza.»
«Chuck, per favore, non scrivere un libro sulle donne di cui sei stato innamorato.»
«Perchè no?»
«Perchè è da profittatori. E da narcisisti. E un po’ da disperati, perchè dà l’idea che non riesci a sganciarti dal passato.»
«Ma è esattamente così» dico. «Non posso sganciarmi dal passato. Non riesco a disinnamorarmi di nessuna di queste donne. Posso solo esistere nel passato e nel futuro.»
«Lo so, lo so. Ne abbiamo già parlato. Ma chi vuole leggere un altro libro su un tossico ossessionato dalla morte che ascolta i Fleetwood Mac e sublima le donne che l’hanno fatto impazzire? A me sembra un’idea piuttosto discutibile. Diventerai l’equivalente maschile di Elizabeth Wurtzel.»
«Cristo, Lucy. Gliene vuoi davvero a quella stronza.»
«Voglio solo che sia attestato il fatto che trovo l’idea di scrivere un libro del genere assolutamente discutibile.»
«Ma se non scrivo il libro, questa conversazione non sarà registrata da nessuna parte. Il tuo sdegno potrà trovare espressione solo se faccio il contrario di ciò che mi consigli.»
«Bene, allora» dice. «Ma non venire a lamentarti con me quando quei cretini de blogger scriveranno cose di questo genere: "In fin dei conti, l’autore avrebbe dovuto dare ascolto alla sua amica Lucy Chance"; perchè sai che succederà .»
«Vero» dico.
«Sto solo cercando di essere la voce della ragione» dice Lucy. «Non capisco perchè tu voglia produrre un libro di nonfiction che sarà sfavorevolmente paragonato ad Alta fedeltà di Nick Hornby.»
«Be’, se menziono questa possibilità, forse non succederà. »

Il giorno in cui il rock è morto di Chuck Klosterman (Strade Blu, 15 €) è un gran libro. Oltre al passaggio che avete appena letto contiene un geniale paragone tra le relazioni della sua vita e i membri dei Kiss, le più intelligenti riflessioni che io abbia mai letto sul significato assunto dalla morte di Kurt Cobain, un inatteso e calzante collegamento tra Kid A e l’11 Settembre, un sacco di pensieri sulla musica e sul guidare (e sulla musica per guidare), una breve ma eccellente pagina sulla musica e il suicidarsi (e sulla musica per suicidarsi), parecchie camere di albergo, svariati incontri bizzarri, un sacco di riflessioni sulle donne, una moderata quantità di sesso, una più cospicua (ma sempre moderata) quantità di droga e -come ormai avrete sicuramente capito- una montagna di rock’n’roll.

venerdì, 09/06/2006

Vedo non vedo

Vai qui.

Fissa il punto per qualche secondo poi, senza muovere gli occhi, sposta il mouse sull’immagine. Poi sposta gli occhi, e scoprirai che stai guardando un’immagine in bianco e nero.

Si chiama persistenza retinica.

venerdì, 09/06/2006

Affittasi pentalocazione

Non c’è niente di meglio del weekend per rammaricarsi degli eventi che si perdono. Voi, però, ancora potete rimediare:
1. Se siete dalla parti di Firenze, non perdetevi Retroattiva ’80 all’Ambasciata di Marte. La serata di stasera è dedicata a Pier Vittorio Tondelli, con un reading che vedrà alternarsi dietro ai microfoni anche Max degli Offlaga Disco Pax e Francesca di GradoZero (anch’io dovevo essere della partita -anche se non dietro ai microfoni- ma ho dovuto dare forfait). Conoscendo le persone e conoscendo le parole di Tondelli, sarà un reading splendido.
2. Se siete dalla parti di Milano c’è il MiAmi. Ma questo, probabilmente, lo sapete già.
3. Se siete nel Centro-sud -tra l’Umbria e la Campania, più o meno- potete (anzi, dovete!) organizzarvi per incrociare almeno una data dei favolosi Billie the vision and the dancers, band svedese di pop assolutamente brillante e cristallino di cui si è già parlato e che merita tutta la vostra attenzione. Queste le date (tutte mostruosamente lontane da qui, sigh):
sabato 10 giugno – Ephebia Festival, Terni
domenica 11 giugno – Rama Beach, Napoli
lunedì 12 giugno – Villaggio Globale, Roma
martedì 13 giugno – B-cool, Roma

Billie the vision and the dancers – A man from Argentina (MP3)

4. Se siete a Bologna, vi piacciono minimal techno ed electro e amate perdervi nella pianura padana in cerca di ville immerse nel verde, Bucolica v.2.0 sembra fatta per voi.
5. Ma prima, se siete a Bologna o se rimanete in casa davanti a un computer connesso a internet, c’è la solita puntata di Airbag, che torna in diretta e in duo dopo un po’ di settimane un po’ strane. Stasera una svedese o presunta tale ci guida nella sua terra, tra luoghi comuni, divinità celtiche e la migliore scena indie del mondo. Dalle 21 sui 103.1 MHz FM a Bologna e dintorni o in streaming in tutto il mondo. Perchè si può perdere tutto, ma non proprio tutto.

giovedì, 08/06/2006

Chi di truffa ferisce di gogna (mediatica) perisce

La storia di Amir la sapete, no?
[riassunto]
Posto che i protagonisti della storia hanno entrambi una parte di torto e che si potrebbe anche trattare di un enorme bufala, facciamo il gioco della torre: chi buttate giù? Il net-truffatore o il web-sputtanatore?

giovedì, 08/06/2006

Scoop!

Il trailer di Scoop, il nuovo (di già?) film di Woody Allen in cui il nostro recita con Scarlett Johanson e Hugh Jackman. Niente di diverso dal solito, no. Ma, in fondo, chi vuole da lui qualcosa di diverso dal solito?

Woody Allen – Scoop – trailer (MOV)

mercoledì, 07/06/2006

Blogger e’ chi il blogger fa

_Gea mi segnala la bizzarra disquisizione di Typohile sull’avvincente tema I caratteri tipografici usati in Lost. Ovviamente si sostiene che anch’essi giochino un ruolo di un qualche tipo nella decifrazione della trama. Il vero arcano, in realtà, non è tanto la follia degli autori di Lost, quanto l’esistenza di un sito chiamato Typophile: «Ciao, mi chiamo inkiostro, e anch’io sono un tipofilo».
_Sempre su Lost, mi ha fatto ghignare non poco il Lost theory generator, il generatore random di teorie di Lost (via 7 Sundays per bocca di Giorgio).
_Il tema di Tetris suonato su un piano scordato da una giapponese tutto pepe. Se volete lo scrivo di nuovo: il tema di Tetris suonato al piano da una giapponese tutto pepe. Di nuovo? (grazie a Federico)
_La prima a mandarmi il link è stata Magenta, ma l’avevo visto pure su Socks: Pendulumeca è il tipo di gioco che ti costringe a continuare finchè non batti il record del tuo vicino. Il mio è 1499, ma so di chi ha fatto più di 3000. Altamente additivo; avvisati, eh.
_Che dire del PC di lego fatto da Gecco? Sterminata ammirazione.
_Come forse avrete letto, la scorsa settimana The pirate bay, una delle più note board di Bittorent, di casa in Svezia, è stata fatta chiudere della polizia. Neanche tre giorni e il sito è tornato online (con un florilegio di proteste e manifestazioni che da queste parti sembrano fantascienza). Ecco l’esilarante chiosa dei suoi gestori.
_Io mi fermavo a Ken, Ryu, Blanka e Chun Li; chi se lo ricordava che in Street Fighter II c’era anche Bjork? (grazie a .doc)
_Ardua la scelta su cosa fare stasera. Da una lato al Circolo della Grada c’è la registrazione della nuova puntata di Magazzeno Bis sulla Bologna del ’77, con Freak Antoni, Oderso Rubini e membri di Gaznevada, Confusional Quartet, Wind open e Stupid set (ingresso gratuito con tessera ARCI). Dall’altro allo Zo’ Cafè c’è la serata finale di Murato con l’ottima Nedelle + Mimes of wine + Amy Blaunstein (ingresso 6 euro). Dove si prende si prende bene, ma ovunque si vada si sbaglia. L’importante, in ogni caso, è uscire di casa.

martedì, 06/06/2006

Storia di uno che non sa stare al posto suo

[perchè un posto suo non ce l’ha]

«Our record has gotten an amazing amount of unfavorable reviews in swedish newspapers today. We need your help: if you do like our record, please tell someone else»: comincia così un messaggio lasciato da Erlend Øye sul suo forum. Il disco a cui l’occhialuto e beneamato nerd dei Kings of Convenience si riferisce è ovviamente l’esordio del suo progetto collaterale The Whitest Boy Alive (di cui si è già detto qui e qui), che si intitola Dreams ed è da poco uscito in Svezia e Norvegia, e che vedrà la luce a fine mese anche da noi grazie alla nuova label Sleeping star.
Anche sorvolando sul fatto che i quotidiani di Stoccolma non sono esattamente Rolling Stone, Spin o Pitchfork, si tratta di una richiesta curiosa, visto che, a quanto pare, di recensioni sfavorevoli il disco sembra averne ricevute ben poche. Lo stesso Erlend -non che faccia testo- ne legge una in un mp3 disponibile sul loro Myspace, che suona più o meno così:
«I Whitest Boy Alive non fingono di essere quello che non sono e non tentano di fare ciò che non sanno fare. Suonano Funk come se fosse stato inventato nella nuova casa di Øye a Berlino, Disco come se fosse un seme gettato su un campo rovinato dalla pioggia nella sua natìa Bergen e House come se fosse sempre stata concepita per essere suonata da basso, chitarra, batteria e organo».
Ed è verissimo: quello che colpisce del disco è l’incredibile semplicità del sound e della produzione, l’essenzialità melodica e i richiami musicali clamorosamente fuori moda, che si incastrano tra loro in maniera a dir poco inverosimile per dar luogo a un ibrido tanto familiare al primo ascolto quanto indefinibile nella sua complessità. Un disco senza una collocazione precisa, esattamente come il suo artefice. E, appropriatamente, di più non risco a dirne.
Pare che la band girerà parecchio l’Italia questa Estate (per ora sono sicuri lo Spaziale di Torino e Frequenze Disturbate), mentre Erlend continua a collaborare come al solito in giro (non perdete la comparsata che fa nel disco di James Figurine AKA Dntel AKA Jimmy Tamborello AKA metà dei Postal Service), con l’eclettismo che gli è proprio e la naivetè di chi non riesce stare al posto suo. Perchè, ovviamente, un posto suo non ce l’ha. Unrest, ricordate?

The Whitest Boy Alive – Golden Cage (live @ P3 radio) (MP3)
The Whitest Boy Alive + Cat 5Sexy (live @ P3 radio) (MP3)
The Whitest Boy Alive + Cat 5Live @ P3 radio (RM video)
James Figurine feat. Erlend Øye – All the way to China (MP3)
Star you star me feat. Erlend ØyeA place in my heart (Jori Hulkkonen remix) (MP3)

lunedì, 05/06/2006

Io non ci penso neanche, ma magari voi sì

MagicCube5D, l’erede del cubo di Rubik a 5 dimensioni. Viene il mal di testa solo a guardarlo, eppure pare che qualcuno -pochi- siano pure riuscito a risolverlo.

lunedì, 05/06/2006

The more you try the eraser

Ehi.
Scusa il ritardo con cui ti rispondo, ma tutte le mie mail cominciano così ultimamente, ormai non so più se ho un vero motivo per dirlo o se è una semplice scelta estetica. Piuttosto trito come vezzo, in ogni caso. Lo so, avevo detto che ti avrei chiamato questo weekend; potrei inventarmi una scusa qualsiasi e non potresti ribattere niente, ma immagino apprezzerai la franchezza, o quantomeno il sottile ricatto morale implicato dal suggerirtelo.
Volevo davvero chiamarti. Venerdì sera ero a Musica nelle valli, faceva un freddo cane e mentre stavo mangiando dello gnocco fritto e bevendo del cabernet cercando di non partecipare a una conversazione che aveva come oggetto Morrissey, ho persino risposto picche a Magenta che mi invitava alle terme; e sai bene che, non facendo che sostenere la mancata corrispondenza tra la mia età anagrafica e la mia inequivocabile senilità esistenziale, non mi sarei mai potuto sottrarre a una proposta così improbabilmente fuori dal tempo.
Il giorno dopo, però, è cambiato tutto. Innanzi tutto mi sono svegliato all’una, dopo una dormita di circa 10 ore -ovvero il doppio esatto della mia media di queste settimane- con il mal di testa da oversleeping e l’umor tetro da giorno di nubi irrisolto. Ho acceso il computer e ho trovato una mail di lavoro e una mail in cui mi si chiedeva di fare una chiacchierata in inglese con un tipo (un’altra cosa improbabile, poi quando ci vediamo ti spiego); col mio inglese letto affronto tranquillamente Finnegan’s wake, ma con quello parlato, ricorderai, sono fermo più o meno a Ze buc is on ze teibol. Non avere il completo controllo delle cose mi riempe di angoscia. E di questi tempi basta poco.
A quel punto, indeciso, ho preso tempo. Ho finito di leggere Rosso Americano e Il giorno in cui il rock è morto (chè da qualche giorno avevo Jpod sulla scrivania, ancora sacralmente avvolto nel sacchetto di Feltrinelli International), ho ascoltato il disco solista di Thom Yorke e un po’ di elettronica asettica e ho capito che non sarei uscito per tutta la giornata. E che non avrei chiamato nessuno. Ho passato la serata col cervello spento a guardare la nuova serie di O.C. e col cervello acceso davanti a quel delirante show di [adult swim] di cui una volta ti avevo parlato. Sono andato a letto presto e ci ho messo circa 3 ore ad addormentarmi.
Sì, lo so che di queste cose non te ne frega niente (e la faccenda, in qualche modo, è anche rassicurante); solo che se non mi perdo nei dettagli, di questo periodo ci rimane ben poco. Non sono uno specialista del perdersi nei dettagli, ma sto imparando piuttosto bene. Prendi questa mail, ad esempio: volevo solo scusarmi e rilanciare per una sera della prossima settimana, se non faccio tardi al lavoro o non piombo di nuovo nel tunnel dell’asocialità, e, ovviamente, se tu puoi . Avrei potuto scrivertelo in una mail di 3 righe, ma mi sono perso da qualche parte tra il punto A e il punto B. Facciamo così: cancello tutto e ricomincio.

giovedì, 01/06/2006

iSheep, say beeeeh

«You know, you keep on innovating, you keep on making better stuff. And if you always want the latest and greatest, then you have to buy a new iPod at least once a year» (Steve Jobs)

Presa da sola, questa frase di Steve Jobs riportata da Gizmodo non dice niente di particolarmente strano: se vuoi avere sempre l’ultimo ritrovato dela tecnologia e del design, al giorno d’oggi, non puoi certo adagiarti sugli allori. Ogni gioiellino tecnologico viene sempre superato in brevissimo tempo, e l’orizzonte dell’avanguardia tecnologica si sposta veloce quanto la più effimera delle mode.
La curiosa e probabilmente casuale coincidenza temporale della dichiarazione con il dossier del Guardian dedicato, per l’ennesima volta, a fare le pulci all’iPod suggerisce però riflessioni un po’ più inquietanti. Nulla di nuovo sotto il sole: l’iPod (nelle sue varie forme) è fragile, le sue batterie hanno la simpatica tendenza a morire presto e il drastico calo di performance che pare avvenire esattamente al termine della garanzia annuale fa il paio con un servizio clienti che lascia molto a desiderare.
L’apparentemente casuale temporizzazione del calo delle performance unita alle dichiarazioni di Jobs paiono suggerire ben di più delle due cose prese separatamente, quasi una visione in cui le componenti tendenza e design (fondamentali per il suo successo) si sommano e a volte coprono problemi di obsolescenza e malfunzionamento neanche troppo limitati, portando verso una stagionalizzazione francamente ridicola che ricorda, appunto, la moda. Ma si sa, le mode sono effimere. Proprio come la durata delle batterie dell’iPod.

giovedì, 01/06/2006

Enough jibber-jabber

In occasione del Season Finale della seconda serie di Lost, eccovi il trailer del film che svela un imprevisto sviluppo di trama nel rapporto tra due dei protagonisti maschili del serial: Brokeback Island.
[Non vi preoccupate, è abbastanza spoiler-free ed è chiaramente una parodia. E con i deliri metafinzionali in cui la serie sta cadendo non è scontato specificarlo]

mercoledì, 31/05/2006

Lettura del fondo assicurata

[Fortune teller: la tazzina per il caffè che ti dice sempre il futuro. Sempre lo stesso, se ne hai una sola]

martedì, 30/05/2006

Non ve ne sarete mica dimenticati..

[Spingete play, fatemi il favore..]
[E intanto, la follia continua: date un’occhiata qua  e all’apposita voce di wikipedia]

lunedì, 29/05/2006

Summer is for concerts

_Forse di un evento trendy come il concerto dei Babyshambles di venerdì bisognerebbe raccontare qualcosa, anche se, beninteso, non ci sono poi molte cose da dire. Non so se il ritardo di un paio di ore abbondanti subìto dal concerto sia più o meno cool, certo è che il colpo d’occhio della stilosità della folla era notevole, e che le voci che segnalavano la presenza in loco della troupe di Lucignolo facevano il resto. La verità è che Doherty sul palco sa il fatto suo, ed è contemporaneamente al 100% sia personaggio che musicista, emanando quella decisa aura da rockstar tutta genio e sregolatezza a cui ci stiamo sempre di più disabituando. Contro ogni aspettativa, un ottimo concerto.

_Più volte, nelle ultime settimane, mi avete chiesto notizie di Frequenze Disturbate. Come ormai saprete anche quest’anno il festival più amato da grandi e piccini ci sarà, e si terrà dal 4 al 6 Agosto in quel di Urbino. Benchè l’organizzazione non abbia ancora fatto nessun nome, a cercare in giro per la rete si trovano già delle date che paiono sicure: per il 4 sembrano certi gli Afterhours e i The Veils (e vabbè), e per il 6 i We are scientists. Altri nomi (che potrebbero potenzialmente confermarsi delle bufale, visto che in precedenza ne ho sentiti di davvero improbabili; tipo -per dire- i Radiohead) ventilati sono i Calla, i beneamati Whitest Boy Alive (di cui vorrei tanto linkarvi il primo singolo Burning, ma non posso…andatevelo a sentire sul myspace, và) e il grande Josè Gonzalez. E’ ancora troppo presto per fare commenti, teniamo le dita incrociate e speriamo nella migliore delle line-up possibile.

_E mentre per l’Estate Bolognese circolano dei nomi eccezionali (ancora non sicuri, però…mi mordo la lingua ma come promesso taccio) e lo Spaziale Festival di Torino rischia il nomen omen con un cast invero spaziale ancora non sicuro (ma che se confermato costringe alla trasferta, visto che ci sono in mezzo gli autori di quelli che sono finora i miei 3 dischi dell’anno), è stato presentato il programma dell’Hana-bi di Marina di Ravenna. I nomi più interessanti sono gli incendiari Hot Gossip, gli ottimi Le man avec le lunettes, i sembre validi Perturbazione e, per quanto riguarda l’estero i Ciccone, i You say party we say die!, gli Austin Lace, i Devics e gli Staff. Aggiornate l’agenda.

Babyshambles – Fuck forever (MP3)
We are scientists – Inaction (MP3)
Ciccone – Look at me now (MP3)

lunedì, 29/05/2006

I suoi vestiti trendy

Secondo voi c’è qualcosa di sbagliato nel guardare l’ultimo spot anti-pirateria della SIAE e, alla fine del suddetto, provare molta più simpatia nel pirata che il suddetto post dovrebbe stigmatizzare (e non per banale simpatia nei confronti del «cattivo», ma proprio perchè sembra una persona molto più simpatica ed interessante del «buono»)?

"Lo spot – spiega il presidente SIAE Giorgio Assumma sul Giornale dello Spettacolo – mostra un ragazzo che nella sua stanza sta scaricando illegalmente musica e quant’altro da Internet. Via via che il download va avanti, dalla stanza spariscono i manifesti, gli oggetti, i suoi vestiti trendy".
[da Punto Informatico]
[tra l’altro: sono l’unico ad aver storto il naso nel vedere associato il logo del MEI ad una cosa così palesemente superficiale e mal realizzata?]

venerdì, 26/05/2006

You go disco and I’ll go my way

E, alla fine, la scoperta del concerto dei Belle & Sebastian di ieri sera al Vox (eccellente, ça va sans dire) è quella che non so più a memoria le parole di Get me away from here, I’m dying nè (ancor più strano) di I’m a cuckoo, ma ricordo alla perfezione quelle di Electronic Renaissance. Qualcosa deve voler dire; ma cosa?

Belle & Sebastian – I’m a cuckoo (Amsterdam, 8/5/2006) (MP3)
Belle & Sebastian – Electronic Renaissance (Amsterdam, 8/5/2006) (MP3)
Belle & Sebastian – Live @ Amsterdam, 8/5/2006 (rapidshare ZIP – 20 MP3)

venerdì, 26/05/2006

Questa finestra e’ troppo stretta per tutti e due

Qui. Una stronzata, lo so. Ma che ci volete fare.
[via Cabal]

giovedì, 25/05/2006

Video Aggregator /Maggio

Devics – A secret message to you (FLV)
Nuovissimo video per il duo californiano (ma italiano nel cuore) di Sara Lov e Dustin O’Halloran. E infatti il suo creatore è italiano, lo stile e le atmosfere sono dei Devics ma lo spleen, quello è universale.
[per vedere i file FLV c’è l’ottimo, freeware,
FLV player]

Belle & Sebastian – The blues are still blue (MOV)
La lavanderia a gettoni più pazza del mondo di Stuart Murdoch e soci, quasi suo malgrado, strappa più di un sorriso. La solita vecchia storia della poesia nella vita quotidiana; può non dirvi nulla, ma mi dispiace per voi.
 
Julie’s Haircut – Satan eats seitan (MOV)
Retrogaming galore! After dark, my sweet a un primo ascolto sembra nero, ma in realtà è colorato e pixelato, una tavolozza che funziona egregiamente anche con toni leggeri e una sterminata quantità di citazioni. Non tutto è ciò che sembra.

Amari – Bolognina Revolution (MOV)
Immagino (anzi, ne sono sicuro) che ci sia un filo rosso (anzi, arcobaleno) che unisce un agguato nel sonno da parte di Superman, una boombox nel ghetto e Bologna (anzi, la Bolognina). Sono sicuro che, se glielo chiedessimo, gli Amari avrebbero una (anzi, parecchie) teorie meravigliose per illustrarlo. Ma credo che non serva. Anzi, ne sono sicuro.

Hot Gossip –  La Mort (FLV)
Les fauves – How our dildo can change your life (MPG)
Curiosa concomitanza temporale per questi due esordi incendiari targati Italia. Rock’n’roll molto ben fatto, di opposta atmosfera (più ironico e sgangherato il primo, più ammiccante e leccato il secondo) ma di identico esito: roba che scotta.

I’m from Barcelona – Collection of stamps (MOV)
Ventinove svedesi che cantano una canzone di indie parrocchiale su una collezione di francobolli; ce n’è per odiarli e neanche poco, e invece… E invece gli I’m from Barcelona sono davvero uno spettacolo.

Domotic – I hate you forever (MP4)
Lo so che sto pezzo (splendido, va da sè) ha un anno e più, ma mi sono imbattuto nel suo video solo ora, e l’idea di videoremixare una band che finge si suonare un pezzo interamente elettronico è quel passo in più che fa la differenza.

Gnarls Barkley – Crazy (MOV)
«Dottore, questa macchia di Roscharch continua a cambiare, ci vedo delle facce, e sento delle voci che mi dicono che sono pazzo..» Pezzo assolutamente monumentale, video assai convincente. Un instant classic.

Filofobia – Quanto tempo fa (WMV)
Curioso come un video, a due anni dall’uscita, possa cambiare la tua immagine di una canzone e trasformarla dal sottofondo di pomeriggi assolati sui colli a un sintetico e vagamente cupo scenario di ombre. Niente male.

Arctic Monkeys – The view from the afternoon (MOV)
Il neorealismo da periferia inglese delle Scimmie Artiche incontra il topos del geniaccio disadattato (batterista, in questo caso) in uno dei pezzi più deboli del disco. Idea non male, alcune belle inquadrature, video abbastanza inutile.

OfflagaDiscoPax – The movie (MOV)
La bellezza di 126 MB per 20 minuti di blob tascabile. Un bignamino dei live della band che, in più, contiene le versioni integrali degli inediti Cioccolato IACP e Superchiome. Per superfan. Ma del resto, c’è qualcuno che non lo è?

Midlake – Young bride (MOV)
Segnalato in precedenza il già ottimo storyboard, ecco la versione completa del primo video tratto da quello che è giò uno dei dischi dell’anno. Il video non aggiunge nulla; non c’è niente da aggiungere.

Morrissey – The youngest was the most loved (MP4)
There is no such thing in life as Mozzer: il lupo non perde il pelo neanche sotto l’assalto dei fotografi mentre viene portato via in manette; e così una scena vista mille volte alla televisione italiana si trasforma in metafora. Non si sa bene di cosa, ma wow.

Camera Obscura – Lloyd, I’m ready to be heartbroken (real)
Sempre più Belli e Sebastiani, i Camera Obscura sfidano l’istituzione scozzese con cui inevitabilmente si confrontano sempre anche in questo video, danzerino esattamente come Funny little frog. Escono vincitori, ma in questo caso non era difficile; tutti quei violini sono come il doping: semplicemente scorretti.

Bonus:
Band of Horses – The Funeral (MOV)
Embèe feat. Josè Gonzalez – Send someone away (MOV)  (via)
Death Cab for Cutie – Stable song (MOV)
Pearl Jam – Worldwide suicide (MOV)
Primal Scream – Country girl (MOV)
Stars – Sleep tonight (MOV)
Tunng – Woodcat (MOV)
Wolf Parade – Modern World (MOV)
Stereo Total – Ich bin nacht (MOV)

mercoledì, 24/05/2006

Blogger e’ chi il blogger fa

Che bello avere tra molti più accessi di quanto sia ragionevole: ci sono dei giorni in cui il blog se lo scrivono i lettori.
_Alberto mi scrive «quando ho visto questa pagina mi sono chiesto perchè non c’ero arrivato dal tuo blog, ce la vedo benissimo in "oh my geekness" ;)». In effetti l’idea è carina e il design è fatto da Dio. Da noi non potrebbero mai fare niente del genere; anche perchè sui metrò italiani si possono disegnare a malapena dei poligoni. A Roma neanche quelli. :O
_Enver, in una mail con subject "droga perditempo a.k.a.se lo posto io fa pochi contatti :P" e al grido di "dai, anche tu John Bonham per una mezz’ora!" mi segnala Mouth Drumming. Il generatore è carino, ma il video fa davvero paura.
_Laura mi ha mandato la segreteria telefonica per malati di mente. Mi si dice giri da un po’, ma io la ignoravo e mi sono fatto 4 risate.
_Magenta, ormai un mesetto fa, mi segnalava l’additivo Magnetism per il mio Monday Gaming. Siccome la famigerata rubrica del lunedì nel frattempo è morta per manifesta noia, questa è una buona occasione per rimpallarvi il link.
_Pat, che -non so bene come, non mi sembra di averlo mai scritto- sa che apprezzo Tender Forever, mi segnala un mini-live radiofonico registrato al solito, fondamentale, Planet Claire di Radio Aligre (qui l’archivio). Se lo mettete insieme alle tracce suonate un mesetto fa da Polaroid fa quasi un concerto intero.
_Infine Sisifo mi segnala questa news secondo cui Google sarebbe in procinto di mettersi a vendere, oltre ai suoi famosi text ads, anche dei nuovissimi «video ads». Curioso: mi sembrava che si chiamassero «spot», e che fossero un passo indietro, non uno in avanti..
_Concludo io, con la notizia della prossima messa in commercio del videogioco di Lost. L’unico commento che mi viene è spoileroso: pare che il gioco consista nel digitare alcune cifre ogni 108 secondi. Un’idea davvero stupida; dov’è che l’ho già sentita?

martedì, 23/05/2006

La solita bottarella all’RSS

Quando per dirti che il tuo RSS* non funziona ti scrive addirittura uno sconosciuto dall’America (che pare non sapere neanche l’italiano; cosa ci faccia sul mio blog è un mistero – Hi Mate!), forse è il caso di dare l’ennesima bottarella ai feed di BlogItalia** nella speranza che prima o poi inizino a funzionare a dovere. Dopo un periodo di manutenzione del sito (un giorno mi è addirittura parso di essere rediretto su Blog.com – l’ho sognato?), i feed sono tornati ma ho notato che davano errore. Ne ho ricostruito ed eliminato la causa (la presenza di lettere accentate nei titoli dei post), e sono tornato ad avere dei feed attivi, ma ho poi notato che praticamente tutti i post sono stranamente troncati. Mi sono accorto che ciò accade in corrispondenza della chiusura del primo <span>, che viene probabilmente interpretata come la chiusura del delimitatore stesso del post. Delle due soluzioni indicate qua, infatti, sono costretto a usare il vecchio <span class="rss:item"> perchè il nuovo <!– rss:item:start –> mi produce dei feed vuoti. E visto che l’editor di Splinder, usato tramite Firefox, fa il figo e invece di usare i tag semplici come <strong> e <em> aggiunge ogni volta degli span con degli stili associati, i post si troncano praticamente sempre.
Morale della favola, se voglio feed completi e corretti devo usare l’apostrofo al posto dell’accento nei titoli dei post e, paradossalmente, usare Explorer per postare. Nel web semantico bisogna proprio crederci, altrimenti..
In ogni caso: chi è a conoscenza di un feed generator un po’ più funzionale (non Blogstreet quindi) si faccia avanti.
[* come cosa sono i feed RSS?]
[** quelli di Splinder sono sempre e solo parziali, e sono intergrali sono per gli utenti a pagamento]