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martedì, 11/07/2006

Video Aggregator /Luglio

[tutta roba buona, scaricabile e in alta qualità. Youtube è carino, sì, ma è per chi si accontenta]

Hot Chip – And I was a boy from school (MOV)
E mentre in questi giorni anche sulle tv italiane fa bella mostra di sè il geniale video dell’altro singolo Over and over 

lunedì, 10/07/2006

‘L’apparenza inganna’ ai tempi del social networking

lunedì, 10/07/2006

Metti una sera che non e’ neanche meta’ Luglio

[un post a solo beneficio dei posteri, o più che altro di me stesso da postero]
[voi c’eravate (sì), non c’è bisogno che leggiate]

venerdì, 07/07/2006

Crazy Bastard

The legion of doom – Crazy as she goes (link -> MP3)
[Gnarls Barkley VS The Racounters VS Grandmaster Flash: una bomba. Da qui]

venerdì, 07/07/2006

Quando non hai niente di interessante da leggere


[Il Sudoku Toilet Roll. A questo punto è quasi troppo facile dire che il Sudoku si conferma un gioco di merda]

giovedì, 06/07/2006

I centimetri della mia pelle sono a disposizione, in caso

Vi ricordate la Million Dollar Homepage, che ha venduto tutto il suo spazio in pubblicità a un dollaro al pixel ed è così entrata nella storia del web? [riassunto]
Ecco, ora qualcuno ci prova con un palazzo. Chissà le finestre.

giovedì, 06/07/2006

Notti maggiche

_Difficile pensare a cose più diverse: una (esaltante) semifinale dei mondiali e un concerto dei (soporiferi) Sigur Ros. Martedì sera i due archetipici eventi sono accaduti in contemporanea. Giorgio c’era , e ha visto anche i gol; si vede che non si è addormentato.
_Gecco ha coronato uno dei sogni della vita (sua e dei bambini di mezzo mondo): è stato Babbo Natale nella recente data romana dei Flaming Lips. Serve aggiungere altro?
_«Cena con menù di pesce e/o carne e/o vegetariano dalle ore 19,30. Saranno serviti su richiesta dei piatti a base di blogger». Così Medo presenta il raduno di blogger fissato per venerdì 7 alla festa dell’Unità Paganine, alla periferia di Modena, con a latere la presentazione del classico La notte dei blogger. C’è pure Violetta, se la vedete salutatemela.
_La notizia è di quelle grosse: il 12 Settembre al mai troppo lodato Hana-bi di Marina di Ravenna ci saranno i Lucksmiths, leggendaria pop-band australiana, autrice di un sacco di ottimi dischi tra cui, per dire, il mio disco preferito dello scorso anno. Preparate il vestito buono.
_Da queste parti non se n’è ancora parlato, ma solo perchè non li si è ancora toccato con mano: Bologna è una città chiusa, in cui dopo le 9 di sera non si può comprare una pizza d’asporto, una birra e, più o meno, un gelato. Puntuale Il blog della Domenica affronta l’argomento e linka diversi commenti interessanti. La figura che sta facendo Cofferati è francamente improponibile.
_Chè poi, tra l’altro: domenica dove la si guarda la partita?

mercoledì, 05/07/2006

Ecco qualcuno che ha capito tutto dei blog

Questa mi è arrivata ieri:
«Salve,
Sono xxxx xxxxx e la sto contattando di nuovo sull’argomento di una possibile partnership. Le ho mandato una mail qualche tempo fa, ma non ho ricevuto risposta. La questione era che ho trovato il Vostro sito esaminando gli argomenti che rimandano al tema del mio sito, e mi piacerebbe essere parter con Voi.
Apprezzerei molto se Voi metteste un link a www.xxxxxxx.it e in cambio linkerei il Vostro sito. Sentitevi liberi di visionare il Nostro sito: www.xxxxxxxx.it e fatemi sapere se siete interessati ad uno scambio di link. Non esitate a contattarmi alla mia mail: xxxxxxx@xxxxxx.it per discutere sull’argomento. Vi faccio presente che altri blog ci hanno linkato e che, a breve, avremo anche noi la sezione blog.
Nella speranza di sentirvi presto, porgo distinti saluti.»

martedì, 04/07/2006

Io sono un autistico

«After having worked at my current tech firm for the larger part of a year, I have come to the conclusion that my co-workers aren’t so much idiots as they are fellow citizens in the thrall of various modes of persistent low-grade autism.
The clinical definition is that they are suffering from mild versions of "pervasive development disorders" or "sensory integration dysfunctions". Asperger’s syndrome is one variant that has recently garnered much media hype. People with this sort of condition are known as "high functioning" autistics because they can more or less operate in the day-to-day world. Some people like to think of high-functioning autism as a trendy disease. Wrong. It is not a disease, it’s a condition. Most high-functioning autisticts resent being talked down to and value their condition. It is not a badge of victimhood for them – it’s merely who they are.
Perhaps the broadest way of understanding the world of the high-functioning autistic is to treat all stimuli that impact on the human body not as sensory input but as information bombardment. Most people are able to sift out the day’s excess information without ever thinking about it, but to the tech worker exhibiting autistic – ok let’s just say the word: geek – to most geeks, a hug is not a hug, it’s the fisical equivalent oh holding a novelty marine foghorn up to the hear and blasting it directly into the central nervous system. When you hug a geek, you’re overloading them in a manner they find intolerable. They feel and express shock and revulsion when touched.»
(Douglas Coupland, Jpod, Bloomsbury 2006, p. 290)

martedì, 04/07/2006

Serendipità

Il nuovo singolo dei Piano Magic.
Piano Magic –
Incurable (MP3)

lunedì, 03/07/2006

Come se fuori ci fosse qualcosa di interessante da guardare

[Quando ho visto The computer hood, per un secondo ho persino pensato che fosse una figata. Aiutatemi]

lunedì, 03/07/2006

Fuck Yeah!

Dello scorso weekend ricorderò due cose: la pista piena che ci balla davanti Sexy Results nel remix di MSTRKRFT mentre una ragazza ignota mi alza il pollice in segno di vittoria, e Wayne Coyne dei Flaming Lips che spara bordate di stelle filanti alla folla di Piazza Castello in uno dei live set più belli in cui si possa desiderare di incappare. Del trionfale DJ set aretino c’è poco da dire, se non da ringraziare il socio, il VJ extraordinaire Milf_shake e i Disco Drive; da tempo non vedevo l’alba così soddisfatto. Della trionfale trasferta ferrarese c’è altrettanto poco da dire, perchè l’hanno già fatto in tanti (Valido, A day in the life, Son of a gun e chissà quanti altri), e perchè le parole difficilmente possono spiegare quale esperienza mistica sia vedere dal vivo i Flaming Lips (+ Ok Go, inutile gruppo tappezzeria che ha evidentemente sbagliato mestiere, visto che è assai meglio a ballare che a cantare) con il loro corredo di palloni giganti, coriandoli, travestimenti, luci, crowd-surfing e positive vibrations. Un po’ di più ci riescono le foto (Gecco, Valido, e da vecchie date dello stesso tour, Brooklyn VeganDanfun), ma è comunque poca roba rispetto a trovarsi davanti a uno spettacolo così straordinario. Devo ancora completamente riprendermi; credo che continuerò a sorridere per tutta la settimana.

Media kit:
Death from above 1979 – Sexy Results (MSTRKRFT remix) (MP3)
Ok Go – A million ways video (MOV)
Flaming Lips – Race for the prize (MP3)
Flaming Lips – Live 2006 video snippets (YouTube link)

venerdì, 30/06/2006

Disco drives

Benchè in questi giorni da queste parti si lavori un sacco, e benchè l’unico altro pensiero sia quello di sopravvivere al clima subtropicale, la movida estiva si fa sentire anche qui. A testimonianza di ciò, il sottoscritto stasera sarà impegnato in uno dei suoi rarissimi DJ set, a La Fonte di Arezzo (loc. Talzano), insieme al socio e con i visual di Milf_shake. Dopo la partita (è una serata win-win: se l’Italia vince, balliamo per festeggiare, se l’Italia perde balliamo per…vebbè, non ve lo dovrò mica spiegare io) e dopo il concerto dei sempre imperdibili Disco Drive, in giro per l’Italia a presentare il nuovo Very EP uscito su Unhip Records. Perchè tanto di questi tempi si suda anche a stare fermi. Quindi tanto vale ballare.

Disco Drive – A factory of minds (MP3)

venerdì, 30/06/2006

L’angolo Potemkin

Classic movies it’s okay to hate secondo The Onion A.V. Club. Tra gli altri, ci sono Guerre Stellari, Arancia Meccanica, L’esorcista, Fantasia e Il Grande Lebowski. Sull’ultimo, sommessamente, sono abbastanza d’accordo. E ora sparate pure.
[leggetevi le motivazioni, meritano]

giovedì, 29/06/2006

Cover me /2

Tunng – Pioneers [Bloc Party] (MP3)
I Bloc Party in versione folktronica? Possibile? Di più: notevole. I sempre bravissimi Tunng rileggono in chiave quieta ma inquieta questo singolo minore da Silent Alarm, traformandone il mood vagamente epico in dimesso mantra esistenziale, in cui spicca il testo insolitamente significante e un paio di cambi di ritmo un po’ spiazzanti. Ipnotica, e, in definitiva, un’ottima rilettura.

The Decemberists – Human Behaviour [Bjork] (MP3)
O la ami o la odi, questa reinterpretazione del primo singolo solista della diva avant-pop islandese, che risparmia al massimo sul tasso di bjorkismo per sopperire col fascino del suonato e con la sempre insolita voce nasale del buon Colin Meloy. Ci ho messo un po’ ad apprezzarla, ma ora sono dalla sponda giusta della barricata, forse. E voi?

Graham Coxon – Time for heroes [The Libertines] (MP3)
Ce n’era bisogno? Forse no. Anzi, decisamente no. Ma una bella canzone rimane una bella canzone, e se a cantarla non è un inglese strafatto di crack ma il nerd più talentuoso tra i chitarristi della sua generazione (anche lui non proprio lindo e pulito, ma chi siamo noi per giudicare), l’operazione non può che suscitare la nostra simpatia. Anche quando le due versioni sono, a conti fatti, esattamente identiche.

Lily Allen – Oh my God [Kaiser Chiefs] (MP3)
Un giorno non sei nessuno, il giorno dopo sei l’idolo -per quanto può contare- di decine di blogger: il copione è sempre lo stesso. Dietro la nuova beniamina degli hipsters di oltreoceano (e di oltremanica), però, c’è una major, e un progetto che pare partire dalla strada (come per M.I.A. e per Annie, ma anche per gli Arctic Monkeys -questi i nomi più citati come confronto) finisce a tavolino come per una qualunque starlette pop. Un po’ di talento c’è, e questa versione addomesticata quel tanto che basta del miglior pezzo dei Kaiser Chiefs ne è testimone; ma di strada da fare ce n’è non poca, e al primo passo falso sarà solo l’ennesima next big thing con un brillante futuro alle spalle.

mercoledì, 28/06/2006

You’re like a broken link to me

[Si compra qui]

martedì, 27/06/2006

Cover me /1

Bedhead feat. Macha – Believe [Cher] (MP3) (via)
Risale al 2000 e all’ultimo EP della fondamentale band americana prima dello scioglimento, questa bislacca versione della hit di Cher. I fratelli Kadane (poi artefeici, ma chevvelodicoaffà, del magnifico progetto The New Year) si fanno aiutare dai Macha per la doverosa reinterpretazione mesta e simil-acustica che ogni pezzo da classifica pseudo-dance si merita; la novità che scompiglia le carte sono i pulse telefonici stonati che donano al tutto il fascino che fa la differenza.

The Go! Team – Bull in the heather [Sonic Youth] (MP3) 
Pochi, pochissimi potevano osare: toccare questo classico dei Sonic Youth (tra i miei favoriti, all’interno del loro repertorio) senza fare una pessima figura è un’impresa da titani. Pochissimi potevano osare, e tra questi ci sono i Go! Team. Tra ricalco filologico e i soliti -mai così appropriati- cori da cheerleader, il collettivo inglese di pop aerobico supera se stesso. Un altro centro.

Cassettes won’t listen – Cut your hair [Pavement] (MP3)
Il solito gruppo che spunta fuori dal nulla, che non ha ancora pubblicato quasi nulla ma che ci sta simpatico già dal nome (e dal fatto che ha remixato i Midlake) è alle prese con uno dei pezzi più scanzonatamente pop dei Pavement. Se la cava con una buona dose di prevedibile elettronica a buon mercato e non osa toccare i coretti sotto copyright di Malkmus e soci. Non si poteva pretendere di più, e così direi che va già bene: funziona.

The Boy least likely to – Faith [George Michael] (MP3) 
Qualunque cosa la band inglese terrorizzata dall’età adulta tocchi diventa oro. C’è il banjo, la solita voce sussurrata, il flautino storto, gli handclapping, lo xilofono e tutte quelle cose lì, e per quanto mi riguarda potrebbe bastare. Ma poi c’è G-e-o-r-g-e—M-i-c-h-e-a-l, signori, il primo George Micheal solista nientemeno, vi rendete conto?

[come al solito i link sono un po’ pigri. ma funzionano]

martedì, 27/06/2006

Non saremo assimilati

[che il cappotto di ieri abbia trasformato i leghisti in Borg?]
[grazie a Checco]

lunedì, 26/06/2006

Lo struzzo metropolitano

[Che è un po’ come mi sento al momento. Si tratta di Embeds, installazione vagamente situazionista di Mark Jenkins. Qui l’inevitabile video con le reazioni dei passanti. Ma, ripeto, non è quello il punto]

lunedì, 26/06/2006

Ci sono cose che non si possono comprare. Per tutto il resto, ci si arrangia.

Sono al lavoro. Ci sono 35 gradi.

Costo di un condizionatore di media potenza: 4-500 euro.
Costo del condizionatore più la sua installazione, comprensiva della risoluzione di un numero rilevante di problemi logistici per nulla banali: troppo.
Costo di un ventilatore di potenza media: circa 20 euro.
Moltiplica l’effetto: per tre.
Sottrai: il calore prodotto dai computer accesi (8, in questo momento).
Costo di un paio di infradito di gomma della PAM: 3 euro.
Costo di un paio di pantaloncini corti di tela del mercato: 2 euro (cinesi).
Costo di una fornitura quotidiana di bevande ghiacciate (preferibilmente Fanta Icy Lemon): qualche euro.
Lavorare in un contesto che ti permette di andare a lavorare in shorts e infradito: non ha prezzo.

giovedì, 22/06/2006

Uomini e topi

Qualche anno fa qualcuno di mia conoscenza andava molto fiero del suo mouse a forma di M’n’Ms gigante. Niente a confronto con le meraviglie segnalate in Top 10 strangest computer mice da TecheBlog: vette di nerditune con il mouse a forma di Super Mario pixelato o con quello nascosto dentro il controller di un Nintendo NES, widget all-in-one con quello che include un telefono o un orologio (o un microfono spia) e bizzarri esperimenti di interazione uomo-macchina con quello comandato a pedali. Il topo standard è per chi non ha fantasia.

mercoledì, 21/06/2006

Beyond the valley of polka-dotted dolls

Lo ammetto, le ho liquidate in fretta. Ogni volta che nel corso dell’ultimo anno, in occasione dell’uscita di uno dei loro tremila singoli o del post di qualche blogger amante del genere (Polaroid su tutti, ovviamente), mi sono imbattuto nella musica delle Pipettes, ho fatto un sorrisetto e mi sono chiesto silenziosamente, storcendo il naso, cosa ci trovassero tutti nel trio vocale di Brighton. Il loro bubblegum pop a pois, ancorato a un punto non meglio precisato (e non sempre filologicamente preciso) tra gli anni ’50, ’60 e ’70 è tanto ben fatto quanto volutamente ruffiano, e l’impressione era quella che la band facesse di tutto non dico per non essere prese sul serio (quello, in qualche misura, è persino troppo ovvio; è retro-pop, mica musica concreta), ma che si esaurisse completamente in una messinscena macchiettistica e quasi parodistica.
Poi è arrivato il primo disco (We are the pipettes, in uscita a metà Luglio per la Memphis Industries), e al suo interno è arrivato un pezzo incredibile come Pull shapes, e mi sono sciolto. Per un breve periodo ascoltarle in cuffia è stato in grado di portare l’Estate ovunque fossi e qualunque cosa stessi facendo, che fossi su un autobus affollato o davanti a un computer sepolto dal lavoro. Il tipo di incanto che funziona da sè e per vie misteriose, e che ti costringe a metterti a canticchiare facendo le mosse anche e soprattutto nei contesti in cui sarebbe preferibile evitarlo. Come in un musical, solo che l’unico che si ferma e comincia a cantare e ballare sei tu.
Ma c’è dell’altro. Tutto questo, in ogni caso, è successo prima ancora di vedere il bel video di Pull Shapes, e di scoprire grazie a Max la nobile citazione cinematografica di cui si compone. Cosa che, se servisse ancora, complica e inficia in maniera irrimediabile la superficiale ipotesi parodistica.
Dopo l’entusiasmo, però, è venuta la paura. Siamo a metà Giugno, non c’è un tormentone estivo degno di questo nome da anni, e cosa mi spunta fuori? Un adorabile trio retrò con uno stile originale e distintivo, un singolo da paura e un video che cita le Las Ketchup.. Se se le fanno scappare sono dei pazzi.
Neanche il tempo di avere i sudori freddi per gli incubi a base di tatangele pipette mutanti (cit.), che da Colas scopro che l’irrimediabile è già avvenuto: non è ancora neanche uscito il disco e già le Pipettes sono state ospiti di Radio Deejay. La fine del fenomeno (o, se preferite, l’inizio del fenomeno) è imminente. Nella sua attesa, godiamoci le tre canzoni acustiche che il trio ha suonato su Deejay (in audio o in video, a vostra scelta). E non dimentichiamoci la maledizione del pop: quando funziona piace a tutti. Cantare con le mosse in mezzo a una folla, senza i sorrisi beffardi e gli sguardi di riprovazione, però, è molto meno divertente.

The Pipettes –
Pull Shapes (MOV)
Russ Meyer – Beyond the valley of dolls (original scene) (YouTube link)

Audio:
The Pipettes –
Pull Shapes (acoustic live @ Radio Deejay) (MP3)
The Pipettes – ABC (acoustic live @ Radio Deejay) (MP3)
The Pipettes – Why did U stay (acoustic live @ Radio Deejay) (MP3)

Video:
The Pipettes – Pull Shapes (acoustic live @ Radio Deejay) (WMV)
The Pipettes – ABC (acoustic live @ Radio Deejay) (WMV)
The Pipettes – Why did U stay (acoustic live @ Radio Deejay) (WMV)
[ogni tanto i server si incantano; se non riuscite a scaricare, riprovate tra un po’]

martedì, 20/06/2006

Na-na-na-na-na-na-fa-d-uei

Yesterduh.
[Sarà, ma questo rimane meglio]

martedì, 20/06/2006

Aria condizionale

Se passi buona parte di una radiosa domenica pomeriggio di metà Giugno chiuso in casa a sgrassare la cucina con Cillit Bang, buttando al vento con colpevole quanto non richiesta vocazione al martirio la metà precisa delle tue possibilità settimanali di mettere il naso all’aria aperta mentre il sole è ancora (o già) alto nel cielo, può essere che ci sia qualcosa che non va.
Ma quando più che la pura soddisfazione per averlo fatto è l’insano piacere nel raccontarlo ad esserne il motore, forse è davvero il caso di preoccuparsi. E non meravigliarsi se si passa tutta la settimana successiva a fingere di non interrogarsi sul modo in cui si passerà il weekend dopo; in pole position l’ipotesi di riordinare tutti i cd secondo l’ordine cromatico del dorsino, come nel retro della copertina dell’EP dei Disco Drive. Ma era solo un’idea.
Se poi prendi una decisione più o meno alle 3 di notte del venerdì sera, decidendo di cedere e di accettare un generoso invito a passare un paio di giorni al mare, probabilmente devi ringraziare il cielo per lo scampato pericolo; salvo poi pentirti della decisione circa un’ora dopo, durante una lotta titanica con le formiche alate che, alla faccia delle proprietà corrosive del Cillit Bang, hanno deciso di perseverare nella pratica che le vede farsi un giretto in massa nella tua cucina tutte le notti intorno alle 3 per poi sparire chissà dove verso le 7. Ma, se dio vuole, a volte pentirsi comporta conseguenze più complicate che tirare dritto, e la pigrizia finisce col pagare.
Qualora, inoltre, dovessi poi trovarti alle 10 di domenica sera ancora in costume, a ballare This charming man nell’unico Bagno rock’n’roll della riviera adriatica e forse del mondo (un posto in cui ci sono 40 gradi e la gente gira con gli anfibi e la polo a righe, e in cui Meg e il cantante dei Linea 77 camminano sul bagnasciuga mano nella mano), pieno di endofine per la giornata di sole mare pineta cazzate Jpod racchettoni Ghilardi grigliata Fischerspooner, può darsi che l’immagine che hai di te stesso abbia bisogno di essere un tantino rivista. Perchè, certo, sei stato a leggere Coupland sotto l’ombrellone e hai trovato interessante discutere dell’ipotesi per cui la copertina bianca con barcode e il dorsino di inchiostro colorato dei libri delle Edizioni ISBN siano appositamente pensati per completarsi l’un l’altro in un unico tripudio psichedelico (a causa delle inevitabili ditate di inchiostro -sciolto  dal caldo- sulla copertina), ma a chi la vuoi dare a bere, era domenica ed eri sulla riviera romagnola, quindi poche palle, sei uno qualunque anche tu. Se hai guardato le frecce tricolore sopra Cervia, hai seguito la partita dell’Italia mangiando il pesce e hai lanciato un paio di occhiate di troppo a qualche ragazza in costume, probabilmente non sei poi un caso così disperato, anche se ti ritieni tale.
E se per scrivere questo post hai dovuto controllare la grafia precisa di Cillit bang, hai scritto ben due volte la parola dorsino e hai usato almeno sette proposizioni condizionali di fila, forse è il caso di chiuderla qua. E, in futuro, di porsi meno condizioni.

venerdì, 16/06/2006

La perfetta via di mezzo tra uomo e libro

[Le solite librerie dei miei sogni: questa si chiama Bookman]