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martedì, 22/03/2005

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Ba-ba Pum Ba-ba Pum*
The 100 greatest TV themes secondo Retrocrush. La vetta a Sanford and son mi lascia un po’ perplesso, fondamentalmente per il fatto che non ricordo assolutamente che musica avesse. Spider-man (che qui, a memoria, sarebbe sicuramente sul podio) è troppo indietro, però.
[* da intendersi cantato da Irina Scassalcazzaja]

martedì, 22/03/2005

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Date with IKEA update
Ieri sono stato all’IKEA; come si diceva qui, dovevo comprare un mobile porta-cd Robin, visto che i due che già ho stanno letteralmente esplodendo. Ovviamente era ‘temporaneamente non disponibile’ e mi sono dovuto accontentare di una misera libreria Billy e di uno specchio Minde. E’ stato molto frustrante. In compenso, però, alla faccia dei gender issues, ho scoperto che il nome di uno dei due (!) tipi di calzascarpe che vendono è l’anagramma di orgasmo.

lunedì, 21/03/2005

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Le coperte di Linus
_Quando, una settimana fa, l’ho inserito nel Currently reading, ho immediatamente ricevuto due mail a riguardo. Non succede spesso.
_Ne hanno scritto bene praticamente ovunque, anche in luoghi in cui, di solito, di cose del genere non si parla.
_Tutto questo hype rischiava di farmelo diventare antipatico: quante volte un libro, un disco o un film finisce per sembrarci sopravvalutato solo perchè ne parlano tutti? Ma sono bastate poche pagine, per capire che questa volta non sarebbe successo.
_Da ragazzino leggevo un sacco di fumetti. Americani, giapponesi, qualcosa di italiano: da qualche parte a casa dei miei ce ne devono essere scatoloni pieni. Intorno ai 20 anni o giù di lì ho smesso; non ricordo perchè (le solite pippe del tipo ‘stai diventando grande’ le avevo già superate intorno ai 14 anni, quindi non c’entrano) ma è successo. E in momenti tipo questi me ne dispiaccio assai e faccio voto di ricominciare.
_L’ho iniziato una sera prima di andare a letto, ed erano quasi le 2. Nonostante l’obbligo di un’alzataccia la mattina dopo, alle 3 ero ancora lì, inchiodato dalle sue quasi 600 pagine. Anche questo non succede spesso. E, più che altro, non succedeva da tempo.
_Uno può imbrigliarlo in decine di definizioni: romanzo di formazione a fumetti, intensa e candida autobiografiapoetico ritratto fatto di piccole cose e mille altre, ma la verità è che Blankets di Craig Thompson bisogna leggerlo e basta. Non cambierà la vita, e non cambierà la storia del fumetto (nè le sue sorti come arte immeritatamente e snobbisticamente sottovalutata), ma vi lascerà qualcosa. Qualcosa che dopo, come fosse la coperta di Linus, vorrete tenervi ben stretto.

lunedì, 21/03/2005

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Monday gaming (politics edition)
Quello di questo lunedì è un gioco con un messaggio politico per nulla subliminale. Direttamente dal sito ufficiale di Nichi Vendola (che, da queste parti, voteremmo senza dubbio alcuno se solo il nostro collegio non fosse qualche centinaio di chilometri più a nord), una edizione riveduta e corretta dell’immarcescibile Space Invaders. In cui nickname si dice nichiname e la leggendaria astronave da 300 punti ha nientemeno che le fattezze del Cavoliere nazionale.

venerdì, 18/03/2005

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Ma che sc-emo che sei
Sono indeciso se sia una cagata pazzesca o una brillante presa per il culo, ma How to be emo, mi ha fatto ghignare non poco. A metà tra documentario e parodia, 20 minuti di luoghi comuni e autoironia sul popolo occhialuto e spillettato. Tra l’altro quello che si evince è che ora come ora, almeno negli USA, dire emo e dire indie sia più o meno la stessa cosa.
[disponibile anche in .AVI ad alta qualità (tasto destro, Salva con nome) della modica dimensione di circa 170 MB]

venerdì, 18/03/2005

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Right now I’m a-reading
Di questi tempi, da queste parti, anche se non si ha molto tempo libero si scrive poco ma si legge molto. E, mai come in questo periodo, chi non si accontenta delle classiche webzine e dei ‘soliti’ blog può trovare online cose assai egrege. C’è la distopia a puntate di Leonardo, che non fa rimpiangere il vecchio blog e che per chi scrive è ormai un appuntamento quotidiano irrinunciabile. C’è Sacripante, in cui una squadra di blogger e non si cimentano in pezzi di prosa che, anche solo per il contesto diverso, sono altro rispetto ai normali post di un blog, e non di rado vi si trovano cose niente male (non tutte, ovviamente). Poi c’è WriteUp, webzine che si propone di scrivere di musica in modo diverso dal solito ed ospita spesso interventi assai interessanti. Per molti, ma non per tutti, suppongo. Ma, per quei molti: accomodiamoci.

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giovedì, 17/03/2005

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I’ll be your mirror
Il nuovo disco dei Perturbazione è fatto per piacere a chi non conosceva i Perturbazione. Ma ciò non implica che non piacerà a quelli a cui già piacevano. Certamente però, non piacerà a quelli a cui non piacevano.
Il bisticcio è voluto, anche se di bisticci ce ne sono ben pochi in questo disco. Ed è inutile nascondere che ci un po’ ci dispiace, perchè i loro bisticci ci piacevano assai; ma è anche inutile nascondere che Canzoni allo specchio è un gran bel disco. Del resto, si sa: In circolo è stato una pietra angolare dell’indiepop made in Italy (LA pietra angolare, per quanto riguarda l’indiepop cantato in italiano), e la sua urgenza espressiva e le sue grandi canzoni sono virtualmente impossibili da eguagliare. Soprattutto se il vecchio, miracoloso, equilibrio tra spigliatezza e derive zuccherose ora vacilla spesso in favore di queste ultime, e se i pezzi non sono tutti esattamente memorabili come un tempo.
Poi, in realtà, bastano una manciata di brani (Dieci anni dopo, A luce spenta, Seconda persona, Il materiale e l’immaginario) a farci ricordare perchè loro sono una spanna davanti a tutti, e quando alla formula si aggiunge la produzione perfetta di Paolo Benvegnù e l’apporto decisivo di una manciata di Baustelle, di Giardini di Mirò e di Sweaters, le vette toccate sono davvero alte. Ok, manca l’Agosto del caso, IL pezzo che buchi la cortina d’indifferenza dell’ascoltatore italico medio per proposte così raffinate (ancorchè inequivocabilmente, nobilmente e genuinamente pop); ma i due singoli hanno un piglio che potrebbe riservagli una certa fortuna -soprattutto ora che il marchio è Mescal- e chissà che Se mi scrivi non porti con sè un destino da piccolo tormentone estivo.
Più la riscossione di un debito che una battuta d’arresto, più una conferma che una smentita, più un ottimo disco per chi non conosce il sestetto torinese che un’evoluzione senza macchia che convincerà in toto i vecchi fan. Per una volta è il caso di essere altruisti, e augurare ai Perturbazione la fortuna che si meritano. Con la sicurezza che, la prossima volta, arriverà di nuovo il disco che ci meritiamo.

mercoledì, 16/03/2005

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Revolution on your blogpins
Sono delle spillette? No, sono dei CD! Come? Sono sia spillette che CD da 3”? E come si chiamano? Blogpins???
[oddio, che ibrido terrificante]

mercoledì, 16/03/2005

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Torniamo a cose (un minimo) più serie
Oggi da queste parti non si ha molto tempo, ma ci si è imbattuti in un paio opere in Flash che meritano di essere viste. Da una parte c’è questo bel filmato in stile Stomp (occhio, ci mette un po’ a caricarsi), che suppongo sia costato al suo creatore vari mesi di lavoro e una fortuna in farmaci contro il mal di testa. Dall’altra c’è la splendida interfaccia del sito della mostra Tall Builduings del MOMA, che è un vero piacere per gli occhi sia per come è realizzata che per quello di cui parla.

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martedì, 15/03/2005

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Ho visto cose
Ieri è stata una di quelle giornate che non si dimenticano. Ho visto più cose surreali in un giorno di quante di solito ne veda in un anno, cose che a confronto i bastioni di Orione e le porte di Tannhauser sono roba da poppanti. Ho visto una neolaureata in accappatoio e pantofole leggere il suo papiro di laurea in mezzo alla più affollata via Universitaria di Bologna leccando panna da una banana, mentre un improvvisato duo mariachi ne sottolineava musicalmente ogni errore costringendola a bere rum del discount, e di fianco a lei faceva bella mostra di sè un enorme cazzo di cartapesta con le ruote. Ho visto la suddetta neolaureata trascinare il suddetto enorme cazzo di cartapesta con le ruote fino a casa, mentre una processione di una trentina di persone lo seguiva urlando cori innominabili e i passanti si avvicinavano incuriositi per capire cosa fosse, e, una volta capito, si allontanavano imbarazzati. Ho visto la suddetta neolaureata leccare panna dal suddetto enorme cazzo di cartapesta con le ruote, l’ho vista cavalcarlo e fare altre cose che non è il caso di menzionare qui, il tutto lamentandosi solo il minimo sindacale. Ho visto il suddetto enorme cazzo di cartapesta con le ruote incastrato per le scale della casa della suddetta neolaureata (con me sotto a tentare di farlo salire) finchè, arrivato finalmente al pianerottolo, non c’era verso di farlo entrare dalla porta. Ho visto l’enorme cazzo di cartapesta con le ruote rimanere sul pianerottolo tutto il giorno ostruendo quasi completamente il passaggio, con la sola compagnia di un cartello recitante ‘Scusate, mi sono laureata oggi, entro sera sparisce’ (entro sera?). Ho visto due donne, una per palmo, raschiarmi con maglia di ferro e detersivo per piatti le mani completamente sporche della vernice del suddetto enorme cazzo di cartapesta con le ruote, mentre mi contorcevo per il solletico e pensavo alle connotazioni cristologiche di tale scena. Dopodichè, per le successive 8 ore, ho visto la casa tremare per il volume delle casse e per la quantità di gente che ballava in salotto e affollava quasi ogni angolo, mentre i vicini misteriosamente non protestavano e la suddetta neolaureata era ormai in un pianeta tutto suo e passava tra le ali di folla con un top di paillettes verdi dispensando saluti e baci come una consumata diva hollywoodiana. Ho visto più cose surreali in un giorno di quante di solito ne veda in un anno. La suddetta neolaureata non dev’essere una persona qualsiasi, no?
[Congratulazioni, Vale!]

martedì, 15/03/2005

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Piccoli fragilissimi .mov
Per festeggiare l’uscita, tra circa un mese, del nuovo EP di Paolo Benvegnù Cerchi nell’acqua (5 pezzi -tra cui la cover di In a manner of speaking dei Tuxedomoon- + video realizzato da Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione) ecco un po’ di omaggi multimediali: oltre al concerto intero già segnalato mesi fa, qua ci sono un po’ di mp3 live acustici assai carini. Inoltre, da questa pagina si possono scaricare vari spezzoni video (in .mov), piuttosto lo-fi, della sua performance del 25 Febbraio 2003 Al Vapore di Marghera.
[nella stessa pagina, inoltre, filmati live di Red worms’ farm, Ronin e Good Morning Boy. Buona visione.]

lunedì, 14/03/2005

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Morning glory
Oggi sono un po’ stanco; ieri sera ho fatto tardi a guardare Boogie Nights di Paul Thomas Anderson su Rete4. In onore del celebre film sull’industria del porno, ecco un link che Cynthia Plaster Caster ci fa (letteralmente) una pippa: Make your own dildo, pratico kit per creare un duplicato in gomma del proprio kazoo. Il tutto comprensivo di coloranti da miscelare per ottenere l’esatto colore della propria carnagione e con la possibilità di upgrade alla vibrante versione motorizzata. Il regalo di coppia definitivo, insomma. A modo suo.
[da Dispenser via Buoni Presagi]

lunedì, 14/03/2005

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Monday gaming reloaded
Dopo un paio di settimane di pausa, torna la rubrica ludica del lunedì. E ritorna con Free the ballon, un rompicapo di quelli classici che piacerà a chi ha voglia di arrovellarsi per risolvere i suoi 3 livelli. E un po’ di tempo da perdere.
[via L’intercapedine]

venerdì, 11/03/2005

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Prove tecniche
_Prove tecniche di crooning – ieri sera Sondre Lerche in solitaria ha stupito. Perfetta tenuta del palco, grande voce (e dal vivo esce fuori un’intonazione alla Sinatra che sui dischi si intuisce solo; Bublè gli fa una pippa) e show impressionante senza neanche un momento noioso. Impressionante, sì, questa è la parola giusta.
_Prove tecniche di primavera – se il sole di stamattina poteva ingannare -vista l’aria ancora pungente- la certezza che la Primavera è dietro l’angolo è data dal fatto che il sottoscritto ha passato tutta la mattinata a fare commissioni in centro canticchiando Gold Soundz dei Pavement. Quella è la prova definitiva.
_Prove tecniche di professione – se non avrò fortuna con la new economy, se non altro so di avere un futuro come stura-tubi (no, niente di troppo splatter: era quello della doccia). Se per prima cosa avete subito pensato all’evidente doppio senso, avete dei problemi.
_Prove tecniche di trasmissione – stasera ad Airbag si parla di Precocità. Più di talenti musicali che di eiaculazioni; ma se del caso anche di quelle… Alle 21 sui 103.1 FM a Bologna, oppure in streaming o in differita dall’archivio podcasting (…). Ci ascoltano pure dal Giappone. Giuro.
_Prove tecniche di devastazione – A quanto dicono sul forum del Mucchio (grazie a Lucio), ieri a Milano i Trail of dead hanno confermato la loro fama di sfascia-palchi. Se stasera riesco a entrare, vi saprò dire. Sempre che ne esca vivo.

venerdì, 11/03/2005

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E’ ufficiale: siamo un target
Ok, direte voi, già si sapeva. Però a me vedere la musica indie targettizzata in questo modo un certo effetto comunque lo fa. Ma vabbè, marketing is marketing, baby.

giovedì, 10/03/2005

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E’ il momento di aggiornare l’agenda
Nel loro campo, immagino, lo fanno tutti. Per qualcuno è un bel momento, per qualcun’altro no, per me è sempre un mix di entusiasmo, strana angoscia e amare considerazioni sull’emorragia economica che comporta; in ogni caso, per un music-junkie il momento di aggiornare l’agenda dei concerti non è un momento qualsiasi.
Il periodo a venire, da queste parti, è di quelli impressionanti; gli abbiamo pure dedicato la scorsa puntata di Airbag, il cui podcasting* lo-fi è -come sempre- scaricabile ancora per 24 ore da qui. Si comincia già stasera con Sondre Lerche all’Estragon, concerto da non perdere -anche se è da solo, vabbè- perchè da queste parti il suo esordio qualche anno fa è stato tra i dischi più ascoltati. Si continua domani coi Trail of dead al Covo (sempre che il sottoscritto, bloccato in radio fino alle 22.30, riesca a entrare), delle cui performance live si dicono meraviglie anche se su disco non mi esaltano particolarmente. Sabato è la volta dei Beat up, sempre al Covo (ci vado? non ci vado? mi piacciono? boh), anche se -potendosi teletrasportare a Roma- il Losing Today party con DJ set dei Sad Pandas sarebbe da non perdere. Domenica poi c’è Howe Gelb a Gradara (PU), la cui lontananza sarà probabilmente compensata dall’unicità della location e della performance. Non ci sarò, ma chi può non se lo perda. Dalla settimana dopo, poi, le cose si fanno ancora più complicate. Urge uno schema dei selected gigs:
_ven 18/03 – Settlefish (release party), Covo (il nuovo disco è notevole, e ha anche una grafica da paura) 
_sab 19/03 – Apparat, Covo (ignoro quasi tutto, ma in questo periodo basta che io legga indietronica..)
_dom 20/03 – Wedding present, Estragon (temo saranno sacrificati. mi convincete?)
_gio 24/03 – Paolo Benvegnù, Covo (una certezza. poi esce il nuovo EP)
                     Ted Leo, Atlantide (lo so, il vero scenester andrebbe qua. quindi mi sa che non sono un vero scenester)
_ven 01/04 – Giardini di Mirò, Estragon (a volte ritornano, ed era ora. ma a quando un disco nuovo?) 
_mer 06/04 – Blonde Redhead, Estragon (a volte ritornano 2. moralmente imperdibili)
_ven 08 e sab 09 /04 – AfterhoursEstragon (vedremo se il nuovo disco merita…sono assai curioso)
_sab 09/04 – Patrick Wolf, Covo (dopo due dischi del genere, come si fa a non andarci? come?)
_mer 13/04 – L’altra, Club 74 (Lindsay, ti amo. canta per me)
_gio-ven-sab 14-15-16/04 – Tarwater (gio), Fourtet (ven), LCD SoundSystem e Prefuse 73 (sab), TDK Dance Marathon – Mi (Dance Marathon? vediamo se qualcuno riuscirà a ballare i Tarwater o Fourtet..però con dei nomi del genere come si fa non fare la trasferta?) 
_gio 21/04 – Micah P. Hinson, Covo (non ho ancora deciso se mi piaccia, ma finalmente i nodi verranno al pettine…ci è o ci fa?)
_ven 22/04 – Perturbazione, Covo (ed è solo l’inizio…oh, se lo è…)
_sab 23/04 – Jens Lekman, Covo (eventone. e basta.)
                       Feist, Velvet – Rn (peccato perdersela…mettersi d’accordo no, eh?)
_mer 26/04 – Niobe, Club 74 (rischio narcolessia alto, ma potrebbe stupire)
_ven 28/04 – Ronin, XM24 (finalmente vengono in città….era ora!)
_ven 06/05 – Antony and the Johnsons, Teatro Masini – Faenza (sono un po’ terrorizzato all’idea…non so bene perchè, ma ho davvero paura)
_mar 10/05 – Lou Barlow, Covo (l’ultimo disco…vabbè, lo sapete. ma solo il nome impone la presenza)
_sab 14/05 – Offlaga Disco PaxCovo (li amiamo alla follia, il disco è bello e loro sono dei grandi. serve altro?)
_gio 19/05 – Adam Green, Covo (è il tipo di concerto che rischia di demolire -o di consacrare- un -piccolo- mito. non oso immaginare che caldo farà per un sold-out al Covo a fine Maggio…)
UPDATE: secondo il sito di DNA, il concerto è il 28 Maggio. Mettetevi d’accordo, basta che non dà pacco…
_ven 20/05 – Isis + Jesu, Estragon (so già che non avrò voglia di andarci. però il bizzarro "post-metal" degli Jesu non mi dispiace per nulla)
[* sì, lo so, è un semplice archivio di mp3, e ce l’abbiamo da sempre. ma visto che adesso che lo chiamano in altro modo sembra anche una cosa nuova, io mi adeguo. chissà che qualcuno non ci caschi]

giovedì, 10/03/2005

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Ci mancava solo la tastiera virtuale

[Ha proprio l’aria di essere di una scomodità micidiale. Da qui]

mercoledì, 09/03/2005

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Generazione di fenomeniBlog Generation
E’ passata una settimana dalla sua uscita nelle librerie (un’eternità, per i tempi di un blog), e ancora pochi ne hanno parlato. Di per sè la cosa è strana, ma a ben guardare non stupisce affatto; perchè Blog Generation di Giuseppe Granieri, pubblicato il 3 Marzo nei Saggi Tascabili Laterza, non è il solito libro sui blog. C’è stato il momento delle pubblicazioni introduttive, quello dei racconti più o meno privati (Mondo Blog di Eloisa di Rocco), delle raccolte di post (BlogOut) e quello dei racconti scritti da blogger (La notte dei blogger); ora è il momento di fare una valutazione approfondita della rilevanza tencologica e -soprattutto- sociale di uno strumento che si è rivelato così potente.
Già col suo blog Granieri ci ha abituato al binomio dissertazioni teoriche di altissima qualità / stile leggero e brillante, e ovviamente Blog Generation non è da meno. Tutt’altro: la sua analisi (più o meno sociologica, massmediatica e tecno-umanistica, a seconda dei momenti) si colloca sulla scia di autori come Steven Johnson, Derrick De Kerchovee e Pierre Levy, pionieri nello studiare e nel divulgare come e quanto ogni nuova tecnologia finisca per cambiare la nostra vita e la nostra percezione della realtà. Tra social networking ed economia dell’attenzione, rapporto tra media e democrazia elettronica, politica del linking e semplice pratica quotidiana, con poca polemica e molta riflessione.
Qualcuno ne sarà annoiato, qualcuno ne sarà affascinato ma ci capirà ben poco, qualcuno ne contesterà il (pur misurato) entusiasmo di fondo, qualcuno starà lì a puntualizzare che la band svedese si chiama Radio Dept e non Radio Depts e che nella bibliografia Wittgenstein è scritto con una ‘i’ di troppo, qualcuno lo attaccherà per il semplice fatto che esiste e qualcun’altro lo ignorerà placidamente. A qualcuno, però, piacerà -e non poco. Come avrete intuito, io sono tra quelli.
[si può ordinare da qui]

martedì, 08/03/2005

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Biting the hand that feeds it
Ora che Splinder ha finalmente i suoi feed e che il sottoscritto li ha attivati, potete trovare inkiostro anche qui (RSS 2.0) e qui (Atom). Adesso non avete proprio più scuse.

martedì, 08/03/2005

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Ghost in the shell
Non capita spesso di pensarci, ma a ben vedere è una conseguenza curiosa della vita online. Uno passa ore della sua vita a scrivere, chattare, bloggare, discutere, commentare, scaricare, farsi degli amici e lasciare molte tracce di sè, a volte tracce più profonde e significative di quanto chi vive fuori da questi sistemi possa mai capire e poi, che succede? Un giorno qualcosa va storto. Di solito cerchiamo di non pensarci, ma in realtà la domanda che si fa questo lungo articolo di City Paper, è tutt’altro che peregrina: What Happens to Your Online Self When You Die?

lunedì, 07/03/2005

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Chi gioca in prima base?
Randall, il commesso stronzo e svogliato di Clerks di Kevin Smith, l’avrebbe adorato, e io, da fondamentalista Smithiano, non posso esimermi dal linkare questo scambio di battute tra cliente e e commesso di un videonoleggio, pubblicato su McSweeney’s. Perchè fraintendersi è un’arte.

CUSTOMER: When is this one due back?
CASHIER: The day after tomorrow.
CUSTOMER: Yeah, when’s it due back?
CASHIER: The day after tomorrow.
CUSTOMER: Yes.
The Day After Tomorrow.
CASHIER: Right.
CUSTOMER: Right. When’s it due back?
CASHIER: The day after tomorrow.
CUSTOMER: I mean the movie.
The Day After Tomorrow. When is it due?
[…]

lunedì, 07/03/2005

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Viva la buona musica, viva le brutte copertine
Peccato (?) sia solo virtuale: The museum of bad album covers. Fateci un giro e rifatevi gli occhi su questi orrori, grasse risate assicurate. Ma anche opinioni discutibili: se sulla prima posizione è difficile sollevare obiezioni, conosco qualcuno che si arrabbierà assai quando vedrà che disco c’è al numero cinque.
[volevo anche suggerire qualche altra copertina per il museo, ma al momento non me ne vengono. suggerimenti?]

venerdì, 04/03/2005

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Prendimi l’anima (e un etto di mortadella)
E’ proprio vero che Internet è il futuro anche per lo shopping: su BuySouls.com è infatti possibile comprare persino le anime delle celebrità. Da parte mia io vorrei quella di Humphrey Bogart, ma visto che non è disponibile mi accontenterò di quella di Robert De Niro, che è in sconto e costa solo 18 dollari e 99.

venerdì, 04/03/2005

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Il coro dell’antoniano, Mike Patton e i Modest Mouse
Dopo la bella versione di qualche mese firmata da Ben Lee, ecco la cover definitiva dell’anthem indie del 2004: Float on dei Modest Mouse. La versione di Kidz Bop (clicca sul link per scaricarla), che se ho capito bene è -o era- una trasmissione per bambini è un’allucinante mix di pop leccato, Zecchino d’oro e situazionismo metal-friendly. Yeah!
[lo so, non credo che sia davvero Mike Patton. ma la voce gli assomiglia]
[link aggiornato]

giovedì, 03/03/2005

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Bologna indie-gena
Bologna è la città in cui un nerd sovrappeso che suona tristi pezzi di pop elettronico a bassa fedeltà riceve sul palco una rosa da una sua fan. Questo tizio si fa chiamare Casiotone for the playfully alone (qui un bel vecchio post di Emiliano in proposito), ieri sera ha fatto un concerto coi fiocchi e tu non sei riuscito a rubare neanche una locandina.
Bologna è la città dove stasera suonano i Boxstep (qui, se -come me- non sapete chi siano), per la prima volta in Italia, ma tu non ti senti molto bene -e fuori continua a nevicare- quindi mi sa proprio che non ci andrai.
Bologna è la città in cui domani c’è l’unica data italiana della reunion degli Slint, seminale (e se non si può usare per loro..) band del Kentucky che ha praticamente inventato il post-rock, e tu non sai se riuscirai ad entrare perchè sei in radio fino alle 22.30, e a quell’ora il TPO potrebbe anche essere sold-out.
Bologna, qualche volta, è così scontata che non ci si crede. Ma a noi piace così.