martedì, 04/07/2006

Io sono un autistico

«After having worked at my current tech firm for the larger part of a year, I have come to the conclusion that my co-workers aren’t so much idiots as they are fellow citizens in the thrall of various modes of persistent low-grade autism.
The clinical definition is that they are suffering from mild versions of "pervasive development disorders" or "sensory integration dysfunctions". Asperger’s syndrome is one variant that has recently garnered much media hype. People with this sort of condition are known as "high functioning" autistics because they can more or less operate in the day-to-day world. Some people like to think of high-functioning autism as a trendy disease. Wrong. It is not a disease, it’s a condition. Most high-functioning autisticts resent being talked down to and value their condition. It is not a badge of victimhood for them – it’s merely who they are.
Perhaps the broadest way of understanding the world of the high-functioning autistic is to treat all stimuli that impact on the human body not as sensory input but as information bombardment. Most people are able to sift out the day’s excess information without ever thinking about it, but to the tech worker exhibiting autistic – ok let’s just say the word: geek – to most geeks, a hug is not a hug, it’s the fisical equivalent oh holding a novelty marine foghorn up to the hear and blasting it directly into the central nervous system. When you hug a geek, you’re overloading them in a manner they find intolerable. They feel and express shock and revulsion when touched.»
(Douglas Coupland, Jpod, Bloomsbury 2006, p. 290)

9 Commenti a “Io sono un autistico”:

  1. utente anonimo ha detto:

    anche in due romanzi di Robert Ludlum un personaggio e’ affetto da questa sindrome

    i romanzi sono “l’alleato” e “laboratorio mortale”

    solo per la cronaca…….

    ciao

  2. utente anonimo ha detto:

    Kit, il fatto è che anni fa uscì su Wired un articolo famoso sulla sindrome di Asperger, nelle aree ad alta concentrazione di ditte informatiche nascevano più bambini con questa sindrome e così fu avanzata un’ipotesi genetica, i geek sarebbe predisposti a questa sindrome, e quindi darwinianamente i figli di coppie geek avrebbero può probabilità di mostrarne i sintomi.

    Poi in realtà lo sanno tutti che gli informatici sono un po’ strani. Il fatto è che parlare tra geek della sindrome di Asperger fa molto geek, con citazione di Coupland poi è l’apoteosi ;)

    Garnant

  3. utente anonimo ha detto:

    Quanta verità in così poche righe!

    m.

  4. utente anonimo ha detto:

    To go or not to go for the hug… this is the question!

    http://www.dilbert.com/comics/dilbert/archive/dilbert-20060702.html

    Miss Ann Abin

  5. utente anonimo ha detto:

    Equiparare la geekness con l’autismo mi sembra un pò azzardato però… E quella cosa degli abbracci saraà vera? Uhm (nei geek, non negli autistici)
    Kit

  6. utente anonimo ha detto:

    Ah, l’autismo altamente funzionale. In ufficio sospettiamo tutti di soffrirne. Ora abbiamo una nuova collega laureata in psicologia e stiamo cercando di convincerla a fare il primo studio italiano (crediamo) sull’incidenza degli autistici altamente funzionali nelle ditte informatiche, in particolare la nostra. Lei ci guarda male…

    Garnant

  7. codyallen ha detto:

    E’ lo spoof del primo film di Nanni?

  8. utente anonimo ha detto:

    Eh però… vabbè, sto zitta, dai. ;-)

  9. utente anonimo ha detto:

    capisco.

    però avrei aggiunto pure il tag “ma anche no” :)