indie-gestione

giovedì, 22 03 2007

La piccola agenda primaverile dei concerti

L’annata finora è stata un po’ smorta, è vero, ma adesso da queste parti inizia una primavera che a memoria d’uomo ha davvero pochi eguali. Urge qualche appunto per non perdersi niente.

Si comincia questo weekend con i Ladytron al Covo (venerdì 23), gustoso antipasto per uno di quei giorni in cui ci vorrebbe davvero la trilocazione: per sabato 24 come fare a scegliere tra l’affollata line-up del Motron festival di Modena (qualche nome? My awesome mixtape, Cats on fire, Mixtapes and cellmates, Tender forever, i Belle & Sebastian in versione DJ set), la prima data bolognese di sempre della next big thing italiana a Murato (i Canadians, che hanno recentemente firmato per Ghost Records; di supporto gli incendiari Les Fauves) e il party per il compleanno del beneamato Rumore Magazine al Covo (con Ant e Thousand Millions, poi Arturo a mettere i dischi)?

Non ci sono invece dubbi per lunedì 26, quando al Covo ci sarà l’unica data italiana gli attesissimi Long Blondes da Sheffield (su cui mi sono già dilungato qui) nè per venerdì 30, quando all’Estragon sarà la volta dei !!!, autori del brillante Myth Takes e una delle migliori live band che ci siano in circolazione (a seguire aftershow party al Covo, con il sottoscritto a mettere un po’ dischi).

Da Aprile, poi, ce n’è per tutti i gusti: tra Covo (venerdì 6 Aprile i Ronin, martedì 24 Aprile i Deerhoof, sabato 28 Aprile i Paperchase, martedì 8 Maggio Erase Errata, venerdì 11 Maggio Futureheads, giovedì 17 Maggio Lo-fi-fnk), Murato @ Villa Serena (venerdì 6 Aprile Mi and l’au, sabato 12 Aprile SJ Esau + Bob Corn, venerdì 20 Aprile Amandine) ed Estragon (sabato 28 Aprile Client, lunedì 30 Aprile The Pipettes, mercoledì 2 Maggio The Horrors, venerdì 4 Maggio Perturbazione, lunedì 7 Maggio Cat Power -se Dio vuole stavolta con la band-, sabato 12 Maggio Bloc Party, sabato 19 Maggio Giardini di Mirò + Piano Magic) c’è di che tenersi impegnati.

E c’è di che scaldarsi in previsione dei festival estivi: scippato alla Romagna un Heineken Jammin Festival in grado di schierare solo i nomi dela nostra adolescenza (quest’anno c’è la doppietta Pearl JamSmashing Pumpkins) ci consoliamo ben volentieri con rassegne più a misura d’uomo come il RockER e Ferrara sotto le stelle. Ancora per entrambi il cast è in via di definizione, ma ci sono buoni motivi per essere ottimisti.

Il RockER (con base -in larga parte o del tutto, non mi è chiaro- all’Estragon) sta tirando fuori una line-up degna anche di certi blasonati festival stranieri; confermati Sparklehorse + Fennesz giovedì 24 Maggio, i Low sabato 26 Maggio, gli Slint e gli Explosions in the sky lunedì 28 Maggio, Sondre Lerche Domenica 3 Giugno, i Built to spill Martedì 5 Giugno, e si mormorano anche certi altri nomi indicibili per i quali si tengono le dita strettamente incrociate.

Di Ferrara sotto le stelle si sanno ancora solo due nomi, ma sono di quelli col botto: Arcade Fire Mercoledì 11 Luglio (unica data italiana) e Arctic Monkeys Sabato 14 Luglio. Ma a quel punto sarà Estate, e sarà la volta degli imperdibili concerti sulla spiaggia dell’Hana-bi e di quelli nei chiostri e nelle piazze di Julive. Ma per pensare a quelli mi sa che c’è tempo. Anche se, visto che fuori fa ancora un freddo cane, cominciare a pensarci da adesso non è poi così male.
[Mi sono perso qualcosa? I commenti sono per voi]

mercoledì, 21 03 2007

Sto per vomitare

Per rifarsi le orecchie:

Modest Mouse – Float on (MP3)

Modest Mouse – Float on (live early alternative version) (MP3)

 

martedì, 20 03 2007

Sound of silver, sound of gold

Sul palco non c’è neanche un laptop. Ci sono 4 synth, una batteria, vari set di percussioni, almeno 15 cowbell, un pianoforte con una mirrorball sopra, ma niente laptop. Al pianoforte, a fine concerto, si siede Nancy Whang, per quella New York, I love you but you’re bringing me down che vede James Murphy intonare note da crooner consumato e concludere tra serio e faceto, tra ballad e parodia, un concerto tanto impeccabile da essere strabiliante.

Chissà qual è la formula vincente che ha reso gli LCD Soundsystem, su disco (il fenomenale Sound of Silver, uscito la settimana scorsa su DFA ma che gira in rete ormai da mesi – se ne parlava già a inizio Dicembre) come dal vivo (venerdì scorso a Bruxelles; saranno a Milano dopodomani) la migliore band che ci sia in giro al momento, o qualcosa del genere.

Dev’essere merito della sua autoironia meta-musicale, che virgoletta il palco, storpia i testi e sembra divertirsi ancora più della platea gremitissima che stipa ogni angolo dell’Ancienne Belgique; e dove è meglio vedere una band che si prende tanto in giro se non nel paese più autoironico del mondo, in cui il piatto nazionale è cozze e patatite fritte e il monumento principale è la statua di un bambino che fa pipì, che ogni giorno cambia vestito in base alla ricorrenza, come il logo di Google?

In realtà, autoironia e coscienza meta-musicale a parte, la vera arma di Murphy e della sua band è la versatilità quasi inverosimile con cui porta la folla dall’headbanging forsennato di Movement al funky-stomp di Time to get away, dal kraut-rave di Tribulations allo slego chitarristico della cover dei Joy Division No love lost (alla chitarra c’è Al Doyle degli Hot Chip). Potendosi permettere di sparare quasi a inizio concerto i piccoli grandi anthem Daft punk is playing at my house e North american scum senza neanche bisogno di farli sudare ai fan, e senza neanche disdegnare pezzi meno immediati ma di assoluto valore come Someone great (che parla di perdita e ha un testo splendido, chi l’avrebbe detto).

Ma è la capacità della band di costruire inusitati crescendo che non esplodono mai a fare davvero la differenza. Dal cantilenante puzzle di Get innocuous in cui la normalizzazione notturna diventa quasi esplicita risposta agli anni di Losing my edge fino all’apocalisse grassa di Yeah che non ha bisogno di parole per radere al suolo l’Ancienne Belgique, è nella continua e matematica sovrapposizione di livelli che Murphy rivela tutta la sua maestria. Come già nel disco, la punta di diamante è All my friends, la Born Slippy del nostro decennio, che parte da un giro di piano che sembra venire direttamente dagli anni ’90 degli Orbital (e che invece è suonato dal vivo da uno pseudo-roadie sosia di Murphy -il fratello?) per diventare il dolceamaro anthem della maturità fatto in egual misura di esaltazione e rimpianti, di serenità duramente guadagnata e insoddisfazione costitutiva con cui non si verrà mai a patti.

E’ nel suo sound spacey, nella metafora del viaggio e tra le righe del suo splendido testo che emerge tutta la grandezza di Murphy, una rockstar già trentasettenne un po’ troppo in carne per essere davvero vendibile e un po’ troppo intelligente per non confermarsi come une delle poche personalità artistiche di questi anni che resteranno davvero nel tempo. 
Più che argento, questo è oro.

 

[Clicca per ingradire – grazie a Sara per le foto]

 

LCD Soundsystem – All my friends (MP3)

 

mercoledì, 14 03 2007

Kalla mig Jens*

Dei Vapnet, deliziosa band svedese che canta nell’idioma di Nina Persson e Bjorn Borg e suona un pop rotondissimo e decisamente nerd mi sono innamorato a suo tempo grazie all’anthem estivo Kalla mig, allora segnalato più volte da quelli della Svezia. Della recente collaborazione della band con Jens Lekman (che a fine Primavera uscirà con un nuovo EP e a fine Estate -finalmente- con un nuovo album) sono invece venuto a sapere nientemeno che da Pitchfork, che si accoda sempre di più ai nostri blogger rivelandosi ennesimo sostenitore della vera e propria swedish invasion che sta conquistando gli States nell’ultimo paio d’anni. Pop di prima qualità, va da sè.


Vapnet & Jens Lekman –
Håll ihop (MP3)

Vapnet – Kalla mig (MP3)

[* ha senso!]

giovedì, 08 03 2007

Tortellini e canottiere

Un enorme grazie a Checco che, attraverso la segnalazione del sempre beneamato Spettro della Bolognesità, mi ha condotto fino al myspace di Dario de Roma (DDR) alias Dario Dariotti. Qui il misterioso personaggio dell’underground bolognese fa il verso alla celebre invettiva Roma Addio (nota anche col titolo di Me ne andavo da Roma) del maestro assoluto Remo Remotti declinandola alla bolognese, in modo splendido e assolutamente cialtrone. Un’operazione discutibile e raffazzonata ma non priva di riferimenti brillanti, che certamente piacerebbe a Remotti.
[dedicata ad Andrea NP]

Dario de Roma (Dario Dariotti) – Bolognademerda (MP3)

Remo Remotti – Roma addio (MP3)

 

mercoledì, 07 03 2007

Lisa, e basta.

Da queste parti sono anni che ci si augura la futura uscita di un disco solista firmato da Lisa Hannigan, splendida (in più di un senso) voce che accompagna quasi da sempre Damien Rice e cui è dovuta una parte non trascurabile del suo successo. Non so se siamo già a quel punto, ma grazie a Stereogum (e su reiterazione di Junkiepop, che ha altri mp3) sono incappato in un live solista della meravigliosa vocalist irlandese (che potete vedere in streaming realvideo qui e potete ascoltare cliccando qua sotto) che lascia ben sperare. E’ davvero bellissimo. L’ho già detto?


Lisa Hannigan –
Courting blues (Nick Drake cover, live @ RTE 2007) (MP3)

Lisa Hannigan – Splishy splashy (live @ RTE 2007) (MP3)

Lisa Hannigan – Teeth (live @ RTE 2007) (MP3)

Lisa Hannigan – Blurry (live @ RTE 2007) (MP3)

 

martedì, 06 03 2007

Scopri l’intruso

[Vinci un salame. Anzi, due.]

 

venerdì, 02 03 2007

Feccia e Airbag

Stasera puntata speciale di Airbag, che per l’occasione si fonde con la trasmissione che lo segue, Feccia e Gusto, per due ore e mezza di completo delirio a 4 voci. Il sottoscritto e il socio Andrea NP porteranno in dote le classifiche, Johnny Feccia e Charlie Gusto le cover (alla cui fenomenologia è dedicata la loro trasmissione), e un po’ tutti una congrua quantità di birre, per una penultima (eh?) puntata da ricordare. A seguire tutti al Covo per i Junior Boys, a cui lascio il compito (insieme ai Klaxons che rifanno Justin Timberlake, che non c’entra nulla ma certamente stasera in radio non mancheranno) di fare da colonna sonora al post.

Feccia e Airbag, stasera dalle 21 alle 23.30 sui 103.1 MHz in FM di Radio Città Fujiko a Bologna e dintorni, e per tutti gli altri in streaming da qui.

Stars – Sleep tonight (Junior Boys remix) (MP3)
Junior Boys – When no one cares (Frank Sinatra cover) (MP3)
Klaxons – My Love (Justin Timberlake live cover) (MP3)

 

giovedì, 01 03 2007

A cappella is the new indie

Immaginando un ipotetico continuum che va dal very nerd del brufoloso secchione adolescenziale al very cool delle nicchie di eletti che si fanno ammirare per l’esclusività dei loro passatempi, dove si colloca esattamente la musica indie? E i cori di cantori che intonano madrigali a cappella e li portano in giro per chiese e conservatòri dove si collocano? E, infine, dove i cori a cappella che a gregoriani, corali e mottetti preferiscono più o meno eccitanti pezzi di pop indipendente?
Non sarebbe difficile vederci un trend: dai vari cori di adolescenti imberbi delle high school e dei college americani che ridefiniscono in maniera radicale il concetto di nerdness arrivando a vette precedentemente pressochè inarrivabili (e al cui confronto il club di matematica e fisica o il sabato pomeriggio passato a giocare ai giochi di ruolo si rivelano come passatempi quasi cool) ai raffazzonati coretti degli Indie Blockedappella, che sul loro sito hanno messo le loro cover a cappella di decine di pezzi presi di peso dalle nostre playlist, registrate a casa in due con decine di sovraincisioni.
Devo ammettere di essere particolarmente affascinato da questo tipo di operazioni, forse perchè restituiscono alla musica che mi piace la dimensione di cazzeggio che, di solito, me ne ha fatto innamorare, privandola di ogni patina di vendibilità in favore di un po’ di ammirazione, un commento sarcastico e una sana risata. Non sarà che prima o poi diventerà cool pure questo? 


Popchoir Berlin –
Mongoloid (Devo) (MP3)

The Cheshire Chord CompanyI predict a riot (Kaiser Chief) (MP3)


Indie Blockedappella –
Wrapped up in Books (Belle & Sebastian) (MP3)

Indie Blockedappella – Come on! Feel the Illinoise! (Sufjan Stevens) (MP3)

Indie Blockedappella – Rebellion (Lies) (Arcade fire) (MP3)

Indie Blockedappella – Be gentle with me (The Boy least likely to) (MP3)

The Achordants – Such Great Heights (Postal Service) (youTube video)

UMD Treblemakers – Such Great Heights (Postal Service) (youTube video)

The Carleton Singing Knights – The district sleeps alone tonight (Postal Service) (youTube video)

The Carleton Singing Knights – Chicago (Sufjan Stevens) (youTube video)

The Carleton Singing Knights – Harder, Better, Faster, Stronger (Daft Punk) (youTube video)

Update:

Nuove segnalazioni (alcune addirittura dagli USA…questo post è stato linkato da diversi blog americani):

The Pacific Mozart Ensemble – Come on! Feel the Illinoise! (Sufjan Stevens) (MP3) (thanks Eric)

The Pennyloafers – Gold Lion (Yeah Yeah Yeahs) (youTube video) (thanks Julia)

Juxta – Regulate (Warren G) (youTube video)

 

mercoledì, 28 02 2007

Lov, senza ‘e’ ma anche con

Mentre dopo una serie di dischi uno migliore dell’altro la sua band (i Devics) è in pausa e mentre il suo socio Dustin O’Halloran riscuote la giusta attenzione per i suoi dischi solisti di sonate di pianoforte alla Satie (inserite anche nella colonna sonora di Marie Antoinette), la meravigliosa Sara Lov non sta con le mani in mano. Come annuncia sul suo sito, la chanteuse californiano-ravennate sta lavorando al suo primo disco solista, che da quanto sentito finora non si discosta troppo dalle torch songs della sua band principale, arrangiate in maniera ancora più essenziale del solito. Una meraviglia, come al solito.


Sara Lov –
Touched (MP3)

 

martedì, 27 02 2007

Teaching the indie-geeks how to dance

Se frequentate blog e webzine il nome vi sarà probabilmente già noto; il che non è un buon motivo per farmi desistere dall’unirmi al coro pressochè unanime di apprezzamenti, e tessere le lodi dei «Bologna geek dancers» My awesome mixtape. Era da tempo che non mi imbattevo in una band italica così valida e interessante che, sebbene giovanissima, promette di regalare non poche soddisfazioni agli appassionati di indie-pop elettronico. I riferimenti più vicini sono l’indie-hop di Why?, le cantilene paranoiche dei migliori El guapo, il pop ballabile dei Postal Service o quello sghembo di certi gruppi della K Recs, centrifugati in maniera imprevedibile e assemblati con sensibilità e personalità da vendere.

Convincenti soprattutto negli episodi più movimentati (The painter & the anthropologist l’ho già provata al Covo, e la pista ha risposto niente male), ma anche le cose più cupe ed intimiste (come Amiga, ode al leggendario computer di casa Commodore e, in qualche modo, a Prince of Persia) non sono niente male.
I  My awesome Mixtape suonano stasera al Sesto Senso di Via Petroni, tra un paio di settimane a Villa Serena per Murato e, poco dopo, all’ottimo Motron festival di Modena di cui parlava anche ieri Enzo. A breve poi è in uscita un EP per Kirsten’s Postcard e, a seguire, un LP per My Honey records; il resto sarà gloria. Ma ne riparleremo, eccome se ne riparleremo…

 

My Awesome Mixtape – The painter and the anthropologist (MP3)

My Awesome Mixtape – Amiga (MP3)

My Awesome Mixtape – The giant squid (MP3)

 

venerdì, 23 02 2007

Niente piu’ iNodi

Grazie (di nuovo) al blog del New Scientist e su segnalazione di Ganz, la soluzione a uno dei più tragici problemi che affliggono la iPod generation: il filo degli auricolari annodato. Funziona solo su lettori lunghi e stretti (come il nano, il vecchio shuffle o il mini) e richiede un certo esercizio, ma mi dicono che il risultato è garantito. Non aspettavate altro, suppongo.

giovedì, 22 02 2007

Giorni senza voce

Certo che a volte la vita è strana. A voi capita mai che, nonostante siano già tra le vostre mani diverse tra le uscite discografiche che attendete di più della stagione (e nonostante siate ancora nella fase in cui dovete capire se sono delle delusioni o delle conferme e, in quest’ultimo caso, quanto davvero vi piacciano), vi ritroviate con il lettore monopolizzato da dischi piccoli piccoli, outsider di classe, che spuntati fuori dal nulla si conquistano il tempo che da cartellone spetterebbe agli altri (e il tempo, al momento, da queste parti è merce molto rara) fino quasi a scalzarli via? A me sta succedendo con tre dischi indipendenti, italiani e strumentali, che in virtù delle loro personalità forti ma impalpabili colorano le mie serate e si conquistano un posto di rilievo tra i miei dischi favoriti della stagione.

C’è Egle Sommacal, ex chitarrista dei leggendari Massimo Volume e dei sottovalutatissimi Ulan Bator, giunto al suo primo disco solista Legno, appena pubblicato da Unhip Records. Otto composizioni per sola chitarra acustica, senza voce o altri strumenti, che invece di avere la vita corta che ti aspetteresti conquistano sfumature ad ogno corda pizzicata, cambio di tempo e passaggio di fingerpicking.

C’è Alessandro ‘Asso’ Stefana, più giovane ma non meno apprezzato chitarrista, che si è preso una pausa dalle sue collaborazioni (Vinicio Capossela e Marco Parente, tra gli altri) per sfornare Poste e telegrafi, un disco solista sfocato e stralunato, a volte un tantino troppo etereo ma a volte folgorante. Menzione speciale per gli ospiti di grido (Marc Ribot!) e il packaging con tanto di timbro in ceralacca.

E infine ci sono i Ronin del samurai solitario Bruno Dorella (Ovo, Bachi da Pietra, nonchè storico batterista dei fenomenali Wolfango), il cui secondo disco Lemming, già osannatissimo dalla critica, è probabilmente anche migliore del precedente, e mischia al solito suggestioni balcaniche, Morricone, Badalamenti e anarchia in parti uguali.
E così anche loro rimangono fissi sul lettore, e non se ne vanno più.


Egle Sommacal –
Cancellato (MP3)

Alessandro Stefana – Whales Cemetery (MP3)

Ronin – I pescatori non sono tornati (MP3)

 

martedì, 20 02 2007

Nine Inch Smoke

Forse sono troppo vecchio per queste cose, oppure solo sospettoso: sta di fatto che appena ho sentito della caccia al tesoro virtuale messa in piedi per promuovere Year Zero, nuovo imminente disco dei Nine Inch Nails, la prima cosa che ho pensato è che solo di rado tanto fumo nasconde un vero arrosto. Tutto è cominciato con un paio di mosse che, c’è da ammetterlo, sono da antologia: una chiavetta USB contenente un mp3 e l’indirizzo di un sito web trovata nel bagno di uno dei locali dove si è svolta una delle recenti date del tour europeo dei NiN, e la t-shirt del tour che, attraverso alcune lettere evidenziate, punta a un altro sito web.
Da qui si è scatenata la caccia, che ha fatto cadere in pieno i fan di mezzo mondo nella campagna promozionale virale che descrive il mondo distopico dipinto in Year Zero (un concept album, pare). Frammenti mp3 inquietanti e misteriosi, numeri nascosti che puntano a segreterie telefoniche con anteprime del disco, suoni che spettrografati nascondono immagini nebulose, passaggi di libri con riferimenti occulti, codici da decrittare, link nascosti che si rimandano a catena e così via. L’armamentario è più o meno lo stesso della Lost Experience, il gioco virale multi-media che ha accompagnato la seconda stagione di Lost, e non fosse che un disco è un prodotto decisamente diverso da una serie tv designata quasi esclusivamente per tirare scemi i suoi fan, si sarebbe anche portati ad ammirarne le strategie (se avete voglia, qua c’è un riassunto del punto a cui è arrivata la caccia). Poi però si ascolta il primo singolo Survivalism, con la sua base so 90’s e il suo synth so industrial, e il dubbio che il fumo abbia più sostanza dell’arrosto si fa decisamente verosimile.
La campagna è un successo (questo post ne è un’ulteriore conferma), e per chi ha tempo e voglia di starci dietro è abbastanza divertente. Il disco, però, non credo lo ascolterò.


Nine Inch Nails –
Survivalsim (MP3)

 

lunedì, 19 02 2007

Bang bang (bacini e) rock’n’roll

La differenza che passa tra il Bang bang rock’n’roll degli Art Brut e i «Bacini e rock’n’roll» dei Tre Allegri Ragazzi Morti è la stessa che c’è tra le loro due versioni di My Little Brother e tra l’accento cockney di Eddie Argos e quel «contròl» con l’accento sulla seconda o pronunciato da Tofolo.

Confronta:

Art Brut – My little brother (MP3)

Tre Allegri ragazzi morti – Mio fratellino ha scoperto il rock’n’roll (MP3)

 

mercoledì, 14 02 2007

Attenzio’ Perturbazio’

Quest’anno San Valentino è una festa un po’ meno inutile del solito. Con la scusa di invocare un improbabile «San Valentino Santo Subito!», i Perturbazione, già portabandiera dell’indie-pop italico da poco accasati presso la EMI, approfittano della festa per regalare ai loro fans un’anticipazione del nuovo disco, Pianissimo fortissimo, in uscita il 13 Aprile. Per tutto il giorno (dalle 00.01 alle 23.59) sarà infatti possibile scaricare dal sito della band l’MP3 del nuovo singolo un mese prima della sua uscita ufficiale; Un anno in più è una ballata arpeggiata piuttosto classica, che probabilmente non gareggia in bellezza coi pezzi vecchi della band torinese ma che forse gli darà finalmente un po’ della visibilità mediatica che si merita. 
Una nota di merito va inoltre a questa iniziativa. Un’operazione che, anticipata da un fulmineo tam tam su blog, forum, myspace, mailing list e persino da un breve trailer casereccio diffuso su Youtube, per una volta pone lo stivale sullo stesso livello del resto del mondo discografico civilizzato, dove analoghe strategie promozionali virali sono all’ordine del giorno; mi si dice che dietro non ci siano casa discografica o management ma il gruppo stesso. Bravi.

Perturbazione – Un anno in più (MP3)

 

lunedì, 12 02 2007

Sei emmepitre’, un video

Jens Lekman – Your beat kicks back like death (MP3)

Non mi ero accorto che il pezzo che spesso negli ultimi anni ha aperto i concerti del cantautore svedese fosse una cover (della Cat Power-wannabe Scout Niblett). E’ quel tipo di mantra che a forza di handclapping, melodie fischiettate e joy of repetition riesce a far perdere significato alle parole. «We’re all gonna die», mica roba da niente. (via)

LCD Soundsystem – North American Scum video (MOV lo-fi / MOV hi-fi / myspace

Vabbè le citazioni, ok il divertimento, perfetti gli effetti analogici invece che digitali, benissimo il retrofuturismo, ma Giacomino, mi hai fatto il video più brutto della tua carriera. Non volevamo che Sound of silver esordisse al numero uno? Proprio ora che il disco ne ha le carte e che i tempi sono maturi mandiamo tutto in vacca? Continuiamo così, a farci del male?

Laura Veirs – Pink Light (MP3)

La mia folkster occhialuta preferita torna ad Aprile con un nuovo disco (sempre per Nonesuch), e io non ne sapevo nulla. Ancora solo due pezzi resi pubblici, ma se è tutto così ho il sospetto che me lo ritroverò nella top 10 di fine anno, come nel 2005. L’altro pezzo non si chiamava appunto Cast a hook in me? (via)

Mark Ronson (feat. The Daptone Horns) – God put a smile upon your face (Coldplay instrumental cover) (MP3)

Ciao, sono Mark Ronson, forse vi ricorderete di me per l’ottima versione di Just che da sola teneva in piedi il disco di tributo ai Radiohead. Ora sta per uscire un disco tutto mio, Version, in cui mi diverto sempre ad inoculare robuste iniezioni di big band nel pop contemporaneo: ci sono Toxic, Apply some pressure (ne trovate un radio-rip da Max), Stop me if you think you’ve heard this one before (che forse però mi è venuta troppo soul), Oh my God e varie altre. E c’è questo pezzo dei Coldplay, che ora sembra uscito dalla colonna sonora di un film di James Bond. Chi l’avrebbe mai detto.

Art Brut – Nag nag nag nag (MP3)

Senza alcun costrutto come gli è proprio, mesi fa la band di Eddie Argos ha dato alle stampe un singolo citazionista e adolescenziale che ai primi ascolti sembra troppo quadrato rispetto alle vecchie produzioni della band, e andando avanti lo sembra troppo poco rispetto al riff classico che si ritrova. La risposta, come al solito, sta nel testo.

Chicks On Speed – MySpace (MP3)

Nello splendore della sua discubile qualità da myspace-rip, e in ritardo di mesi rispetto alla sua messa online, l’instant-song delle COS è un elettro-charleston con ritornello contagioso e testo stupido ("MySpace, YourSpace, WhoseSpace, is it? Let’s switch on, drag and drop"). Non vedo l’ora che la pubblichino, per poterla ballare alzando gli occhi al cielo.

Future Pilot AKA (feat. Stuart Murdoch & Sarah Martin from Belle & Sebastian) – Eyes of Love (MP3)

Su Future Pilot AKA ricordo di aver letto anni fa un articolo di De Luca (a proposito, il 2007 è iniziato da un pezzo; torni?) che, a rileggerlo sentendo il disco nuovo, sembra parli completamente di un altro artista. Soprattutto a sentire la diabetica pop-song in cui ospita le voci dei Belle & Sebastian e che sembra uscita dai peggiori incubi dei detrattori dell’indiepop.

 

mercoledì, 07 02 2007

Che tu sia per me il coltello

In un periodo in cui i concetti scarseggiano anche all’interno di un’intera carriera musicale (figuriamoci nelle singole canzoni), imbattersi in un concept album è una vertigine strana, a metà tra la sorpresa di chi vede una farfalla a Gennaio e la soddisfazione di chi trova il tesoro sepolto che stava cercando da tutta la vita. La vertigine è ancora maggiore se il disco rivela il suo nucleo tematico dopo mesi di ascolto, e ancor di più quando è sul tuo lettore da quasi un anno, e, in virtù dell’impressionante numero di ascolti che si è conquistato, è arrivato ad ottenere l’onore e l’ònere di essere il disco più rappresentativo del tuo 2006.

Qualche sera fa guardavo per l’ennesima volta il bellissimo Silent Shout, an audio visual experience, il DVD che, raccogliendo il lato iconico della carriera dei The Knife, è il perfetto compendio ai suoni alieni del capolavoro Silent Shout. Ci sono tutti i video della band: folli, misteriosi, geniali o semplicemente incomprensibili esattemente come ce li si potrebbe aspettare. Ma il piatto forte è la registrazione di un concerto tenuto lo scorso Aprile a Gotebörg, che per atmosfera e impianto scenico conferma quanto di buono dicono tutti dei live set del duo svedese.

E’ stato solo durante la visione del DVD che Silent Shout mi si è rivelato per quello che è: un concept album sul corpo e sui sensi, e in particolare sulla fragilità del primo e sulla potenza dei secondi. Tanto i testi delle canzoni della band ritornano ossessivamente su questo tema quanto i video sono pieni di corpi sbagliati e anormali, e tanto Karin e Olof celano il loro vero aspetto dietro maschere e travestimenti grotteschi quanto il loro immaginario è fatto di disturbanti riferimenti a corpi che non si fanno controllare (anoressia?) o che vogliono essere abusati, a membra che sono l’unica via per raggiungere la serenità o ad apparenze lucide e scintillanti che recano al loro interno il marcio dei sentimenti malati. Il live set di Silent Shout, poi, è interamente giocato sui sensi e sul rapporto tra la musica, le luci, le parole e i concetti appena evocati dalle proiezioni; queste nascondono più che illustrare, e vestendo la nudità dei pezzi fanno loro violenza in modo inequivocabilmente rivelatorio e sempre malamente soffocato, come un sorriso contratto o un urlo muto.

E’ una vertigine accorgersi di una cosa del genere, e mettersi a rileggere l’intero disco sotto questa luce (che illumina bene anche i tagli profondi tratti da Deep Cuts presenti sul DVD), almeno quanto dare un’occhiata al Disco Bravo di Gecco ed accorgersi che dei quasi 60 votanti siamo stati solo in due a mettere Silent Shout tra i dischi migliori del 2006, a fronte del plauso quasi unanime che questo si è conquistato negli USA. Del resto quale reazione migliore della vertigine, di fronte a un disco che magnifica potenza e limiti del corpo? Inatteso e scomodo come un capogiro, o violento e ineluttabile come la lama di coltello che si fa strada nelle carni, comunque vada, lascia un segno.

[di Silent Shout ho già scritto qui, qui e un po’ forse anche qui]


The Knife –
Pass this on (live at Gothenburg 12/04/2006) (MP3)

The Knife – We share our mother’s health (live at Gothenburg 12/04/2006) (MP3)

The Knife – Silent Shout – live video (youtube)

The Knife – We share our mother’s health – live video (youtube)

 

lunedì, 05 02 2007

Conoscerete la nostra velocita’

«Never, never try to gauge temperature / When you tend to travel at such speed / It’s Our Velocity» [#]
Il nuovo singolo della band capitanata da Paul Smith, che anticipa il nuovo Our earthly pleasures, in uscita ad Aprile su Warp, regge il confronto coi singoli del passato, e contiene un refrain contagioso, un synth epilettico e almeno un paio di passaggi da antologia. Love is a lie, which means I’ve been lied to, Love is a lie, which means I’ve been lying too.
Maxïmo Park – Our velocity (MP3)

giovedì, 01 02 2007

Salvare capra, cavoli e industria musicale

Ormai lo sanno anche i sassi, il mercato discografico è in crisi, e i dischi non si vendono più. Costano troppo, spesso sono dotati di sistemi anticopia che rendono impossibile l’ascolto sulla maggior parte dei lettori, ci sono tantissimi modi per ottenerne la musica in maniera alternativa, senza spese e forse più comoda, e si diffonde sempre più l’idea secondo cui la musica è quasi un diritto, impalpabile, passeggera e gratuita come l’aria che respiriamo. Quello che si compra è un supporto che la ferma nel tempo e la custodisce in una bella confezione da mettere in fila accanto alle altre, oppure un’esperienza, quella del concerto, che la rende viva una tantum nelle mani di coloro che l’hanno creata, e ce la fa condividere con i corpi che ci circondano nel buio della platea. Non si tratta di decidere se sia giusto o sbagliato, bello o brutto; le cose ormai stanno così.

Se la musica è di tutti, e quello che si vende sono il disco o (soprattutto) il concerto, l’unico mezzo con cui l’industria discografica può salvarsi dal fallimento è probabilmente quello di combinare i due prodotti, facendo in modo che il supporto e l’esperienza si vendendano l’un l’altro. Oltremanica e oltreoceano se ne sono già accorti da un po’; ecco quindi i live in-store (come quelli organizzati proprio in questi giorni in giro per gli States in occasione della pubblicazione del nuovo disco degli Shins), concerti di ridotte dimensioni organizzati dai negozi in cui l’accesso è consentito solo contestualmente all’acquisto del disco (previa prenotazione, di solito). Ma ci si potrebbe spingere ancora oltre, immaginandosi inediti pacchetti Disco + Concerto che consentano di risparmiare non poco rispetto alla somma dei prezzi separati e che, adeguatamente incentivati, portino più frequentatori di concerti all’acquisto del disco e più acquirenti di dischi ai concerti.

Pensateci: e se il concerto della promettente indie-band svedese invece di costare 8 euro ne costasse 16, ma all’ingresso vi dessero anche il loro ultimo disco (o un EP a tiratura limitata con inediti e qualche cover appetitosa)? E se il cd del combo punk-funk newyorkese costasse 25 euro ma comprendesse un biglietto per una delle date italiane a vostra scelta (magari una data unica con pochi posti disponibili, come quegli insopportabili showcase milanesi a cui spesso e volentieri si limitano molte delle band più interessanti che ci sono in giro)? Non sarebbe una combinazione che fa guadagnare tutti (o, al limite, semplicemente una brillante strategia di marketing)?

Ovviamente non tutto è così facile. è chiaro. I concerti sono organizzati dai promoter o dai locali, mentre ai dischi pensano invece etichette e case discografiche, e le due cose, per quanto possa sembrare assurdo (perchè -pensateci- è assurdo), non sono affatto collegate, e coinvolgono attori, tempi e regole completamente diversi. Con le major e le grandi produzioni al momento c’è poca speranza, ma le piccole etichette, se lo volessero, potrebbero facilmente tentare questa strada, e scoprire se paga davvero.

Secondo voi si può fare? O da noi cose del genere non possono funzionare?

[Ma non ho proprio niente di più importante a cui pensare?]

martedì, 30 01 2007

Venere non ritorna, e neanche il Deejay Time

Direttamente da Capodanno, il trattamento di disco suina riservato dai fantomatici Fuseaux al mio pezzo preferito di Grand Master Mogol. Confronta:

Amari – Venere non ritorna (MP3)

Amari – Venere non ritorna (Fuseaux remake) (MP3)

 

lunedì, 29 01 2007

Someone to drive you (to) Covo

Sono gli autori di uno dei pochi esordi davvero pesanti usciti nel 2006, quel Someone to drive you home che ha messo fine a una interminabile serie di singoli e alla palma di «Best unsigned UK band» che hanno detenuto per più di un anno per consegnarli direttamente alle classifiche dei migliori dischi del 2006 (nella mia erano al #5). Sono una delle band più cool del pianeta, a causa di un mix difficilmente spiegabile di stile e autoironia, pop e new-wave, maturità artistica e ingenua irruenza, istinto e intelligenza. Sono i protagonisti di esplosivi live set illuminati tanto dalle jangling guitars e dai testi coltissimi (che a me fanno pensare addirittura a Morrissey) del chitarrista Dorian Cox, quanto dalle grazie della splendida e sexyssima front-woman Kate Jackson, una che sa cosa dire e come muoversi per ipnotizzare una platea di maschietti ma anche una di femminucce. Sono una band che si ama o si odia; e io ormai l’avete capito da che parte sto.

Sono i Long Blondes da Sheffield, e finalmente, dopo i due mezzi concerti dello scorso Settembre (uno alla Biennale di Venezia, nientemeno), a Marzo torneranno in Italia esattamente nel punto di incontro delle autostrade che citano in Separated by motorways (la A14 e la A1), per una data unica in quel di Bologna. La conferma sul sito del Covo (in cui, se spulciate bene il programma, dovreste leggere anche un altro nome familiare), che il 26 Marzo li ospiterà sul suo palco per una data unica nazionale. Da non perdere, chevvelodicoaffà.

The Long Blondes – Separated by motorways (MP3)
The Long Blondes – Five ways to end it (MP3)
[Once and never again single B-side – produced by Erol Alkan]

 

venerdì, 26 01 2007

Scrivi ‘Grinderman’ leggi ‘Crisi di mezza eta”

Per il video di No pussy blues, primo singolo tratto dall’esordio con la versione a 4 dei suoi Bad Seeds chiamata Grinderman, Nick Cave sfoggia i suoi recenti baffoni western e imbraccia per la prima volta una chitarra elettrica. Il resto sono animali che copulano e coppie che limonano, per chiarire oltre ogni dubbio un messaggio per cui bastava anche solo il titolo del pezzo.

Per 5 minuti è anche divertente; poi fa solo un po’ di tristezza.

 

 

mercoledì, 24 01 2007

Video Aggregator /Special Italian Edition

Cinque nuovi video italiani niente male.

MersenneThere’s a place

Kevin Smith è vivo e lotta insieme a noi, almeno quanto i Mersenne contro il malefico Mr. Malefixio, nello sgarrupatissimo primo video tratto dal loro ottimo esordio Stolen Dresses. Da notare gli effetti speciali low-fi, la geniale aria nerd e il cameo di alcuni loschi figuri dell’underground radiofonico bolognese.

 

 

Giardini di MiròBroken by

Il controverso primo video tratto dal nuovo Dividing Opinions fa discutere per l’atmosfera tutt’altro che leggera e gli esiti non perfettamente soddisfacenti, risultato di un contest su Flux / Qoob che ha visto gli ascoltatori dietro la macchina da presa. Considerando quanto rischia chi si ricorre allo user-generated, non gli è andata neanche male; anche se non so, per me la canzone ha un volto completamente diverso.

 

 

Non voglio che ClaraCary Grant

Difficile coniugare il suono d’altri tempi della band bellunese con i ritmi imposti dai canoni dei videoclip. Mauro Lovisetto non ci va lontano e cerca di fuggire i clichè più ovvi (mossa che forse in questo caso non paga fino in fondo), tirando fuori un video di gran classe. Senza compromessi.

 

 

RoninIl Galeone

Video bellissimo per la spiazzante rilettura di un canto anarchico che presenta il nuovo disco del combo di Dorella e soci. Folk antico e senza tempo come da queste parti se ne sente poco; chi continua a correre dietro ad ogni disco pre-war folk proveniente da oltreoceano è avvisato.

 

 

AmariConoscere gente sul treno

Mi ero perso l’approdo al terzo video per la band italica più farraginosa che ci sia. Coraggioso e per nulla facile, nonostante il sole, il prato e i palloncini, sfrutta poco il tiro del pezzo più catchy del disco ma gli regala alcune nuove sfumature. E col prossimo disco..

 

martedì, 23 01 2007

Porta i Mariachi a South London

Per la serie Burns e Convertino are murdering the classics:


Calexico –
Guns of Brixton (The Clash cover) (MP3)