indie-gestione

lunedì, 28 05 2007

Barcelooooona

Update – Occhio alle variazioni di orario per giovedì.
E ovviamente non mancate la Guida galattica per Primaveristi di Colas.

Di solito, non sono esattamente un tipo da festival. La folla, le infilate di 10 e passa band al giorno e la mancanza di una vera decompressione tra un set e l’altro finiscono sempre per farmi passare la voglia ancora prima di comprare il biglietto. Stavolta, però, le condizioni per fare un tentativo c’erano tutte, ed è per questo che giovedì volerò alla volta di Barcellona per unirmi alla usualmente folta compagine italiana di stanza al Primavera Sound Festival: tre giorni, sei palchi, e più di un centinaio di band (tra cui Modest Mouse, Wilco, Built to spill, Smashing Pumpkins, Fujiya e Miyagi, Battles, The Apples in stereo, Justice, The Fall, Beirut, Grizzly Bear, e via andare..) erano troppo invitanti per dire di no. 
Sulla scorta della time-table ufficiale e di quella non ufficiale (che computa anche la durata dei concerti e dei cambi palco), e dopo aver studiato la splendida location e la corrispondente google map interattiva, ho prodotto la mia scaletta ideale che tenterò, per quanto possibile, di seguire (so già che non ci riuscirò, dubito di riuscire a reggere un ritmo del genere; ma fa parte del gioco, vi dirò).
Se avete dritte o consigli su band non presenti qui sotto ma assolutamente da vedere, fatevi sotto. E, ovviamente, se per caso ci siete anche voi fatemi un fischio, chè un tubo di Estrella Damm e quattro chiacchiere si fanno volentieri.

Giovedì 31/05 Updated!

19.15 Herman Dune

20.15 Dirty Three performing Ocean Songs

21.00 Melvins performingHoudini

22.00 Slint performing Spiderland

23.00 Smashing Pumpkins

01.00 Fujiya e Miyagi

02.00 Justice

03.00 Girl Talk

Venerdì 01/06

18.15 Portastatic

19.10 The Rakes

20.15 Blonde Redhead (oppure Barry Adamson, vediamo)

21.20 The Fall

22.35 Beirut

23.35 Maximo Park [solo un pezzettino :( ]

00.00 Modest Mouse (ubi maior)

01.30 Low

02.15 Bonde do Role

03.00 Built to spill

04.15 Spank Rock

05.00 Diplo

Sabato 02/06

16.00 6PM (grazie NCP per la dritta)

17.15 Shannon Wright

18.15 The Apples in Stereo

19.10 The Long Blondes

20.15 Architecture in Helsinki

21.20 Patti Smith

22.35 The Good, The Bad and the Queen

22.45 Shitdisco (un pezzo)

23.35 Sonic Youth performing Daydream Nation (un pezzo)

00.00 Battles

01.30 Grizzly Bear

02.20 Wilco

03.00 Mum (un pezzo)

03.35 Klaxons (o anche no, poi vediamo)

05.00 Erol Alkan

06.00 Morte

 

venerdì, 25 05 2007

A fair(y) use tale

«Professor Eric Faden of Bucknell University provides this humorous, yet informative, review of copyright principles delivered through the words of the very folks we can thank for nearly endless copyright term.»

Ovvero, la dottrina del Fair Use spiegata dai personaggi dei film di Walt Disney, in uno spettacolare cut-up postmoderno. Anche in versione scarcabile, qui.

 

giovedì, 24 05 2007

2007 Inkiostro dancefloor highlights

Con l’imperdibile e sudatissimo Season End Party che domani sera segue il concerto dei 1990s, insieme alla stagione del Covo si chiude anche la mia stagione in veste di DJ, e, con ogni probabilità, da quella parte della consolle ci si rivede in Autunno. Vi lascio con i pezzi nuovi che più hanno segnato la mia stagione, quelli che io, prima ancora della pista davanti a me, non riesco a smettere di ballare:

 

6. LCD Soundsystem – All my friends (MP3)

Quasi imballabile, con un crescendo di 7 minuti che non si risolve mai come si fa? Si fa perchè è il mio pezzo dell’anno, o giù di lì. E si urla a squarciagola il finale.

 

5. Trabant – Waste of time (MP3)

Ma son davvero di Trieste? Punk funk condito di synth gommosissimi, provate a stare fermi.

 

4. My awesome mixtape – The painter and the antropologist (MP3)

I nostri geek dancers del cuore, dal demo al dancefloor senza passare dal via. A breve esce il disco, e se tirano fuori anche qualche bel remix, ne abbiamo anche per l’anno prossimo.

 

3. Modest Mouse – Dashboard (MP3)

Ah, la chitarra in levare di Marr: sta col vecchio e sta col nuovo, col rock e con l’elettronica, rallenta il ritmo o l’accelera alla bisogna, non sarà epica come Float On, ma in pista non manca mai.

 

2. The Fratellis – Chelsea Dagger (MP3)

Esatto, quella che fa saltare. Quando un pezzo di una misconosciuta (e di suo anche abbastanza inutile) giovane band inglese solleva urla di acclamazione e scatena il delirio ogni volta che la metti, qualcosa vorrà dire. Per molti è il pezzo simbolo della stagione, e anche qua starebbe al numero uno, se non ci fossero i….

 

1. Foals – Hummer (MP3)

Questo pezzo, signore e signori, è un treno. Provate a non farvi schiacciare, se ci riuscite.

 

martedì, 22 05 2007

Cosa restera’ di questi ninety-nineties

Ai gruppi inglesi, è noto, non ci si sta dietro. Con una nuova band del secolo (spesso più di una) al mese, generi che nascono e muoiono nell’arco di una stagione (e che spesso nessuno sa neanche definire), e media che riescono a creare fenomeni di massa in the blink of an eye, come fidarsi ancora delle band giovani e promettenti che giungono dalla perfida Albione?
Non è difficile: basta fidarsi delle proprie orecchie. E le mie orecchie in questi giorni non fanno altro che ascoltare Cookies, il disco di esordio dei 1990s, formazione -neanche tanto giovane- di Glasgow, che sta raccogliendo notevoli consensi anche tra gli ascoltatori meno ingenui. Trattasi di rock’n’roll con pochi fronzoli e ancor meno pretese, che si regge su riff semplici ma efficaci, coretti un po’ Beach Boys un po’ Supergrass e testi ironici e corrosivi. A qualcuno ricordano certi Stones, ad altri i concittadini Franz Ferdinand (con cui due di loro hanno suonato anni fa, nei misconoscuti The Yummy Fur), a me fanno alzare il volume dell’autoradio, e tanto basta per promuoverli a pieni voti.

[i 1990s sono in tour in Italia in questi giorni. Da non perdere la data di venerdì 25 al Covo, seguita dal Season End Party, che vede in consolle anche il sottoscritto.]

1990s – You made me like it (MP3)

1990s – Switch (MP3)

 

lunedì, 21 05 2007

E il tamarrometro s’impenna


Smashing Pumpkins –
Tarantula (MP3)

Corgan ha probabilmente bisogno di soldi, altrimenti non si spiega perchè, a così breve distanza dallo scioglimento, ritiri fuori il nome della sua band senza che ne facciano parte anche gli altri membri originali (c’è solo il batterista Jimmy Chamberlain, ma lui c’era pure negli orridi Zwan). Il nuovo singolo non è neanche tanto male, ed è sicuramente la migliore produzione firmata da Corgan dai tempi di Adore. Aspettiamo, un po’ impauriti, il disco. 

 

Interpol – The Heinrich Maneuver (MP3)

Gli Interpol tamarri? Non scherziamo, via! Eppure il nuovo singolo sembra un po’ un passo verso l’abisso, con un giro di chitarra preso di peso dai tempi di Turn on the bright lights, e senza alcuna originalità o particolare aspirazione. Il pezzo è un po’ di plastica ma il tiro c’è, e potrebbe anche farli arrivare al grande pubblico, rispettando un paradosso che si avvera sempre più spesso. Non so voi, ma io ho un po’ l’idea che siano alla frutta.

 

The Chemical Brothers feat. Klaxons – All rights reversed (MP3)

Un duetto tra Chemical Brothers e Klaxons è uno di quelle cose più interessanti in teoria che in pratica: come potrà suonare l’incontro/scontro da Old Rave e New Rave? Cosa si nasconderà dietro un calembour così acuto e promettente come All rights reversed? La risposta, ovviamente, è deludente: suona come uno dei pezzi più epici e oscuri dei primi, o come uno dei remix meno rock dei secondi. Old Rave + New Rave = poco Rave.

 

mercoledì, 16 05 2007

Dai la cera, togli la cera

Per quanto riguarda questi blog, Fujiya e Miyagi sono capitati in una specie di buco nero. Lo scorso autunno, mentre il secondo disco del trio finto giapponese Transparent Things monopolizzava i miei ascolti e pennellava le mie giornate col suo sound aritmetico da Massive Attack periodo classico un po’ più krauti e suonati, non li ho mai menzionati su queste pagine. Li ascoltavo tutto il giorno, li passavo in radio, li mettevo ai DJ set, li consigliavo ad amici e colleghi eppure, a parte una persistente ma laconica presenza all’interno del currently listening qua sopra, non li ho mai neanche nominati.

Mentre nei mesi il numero di persone che li ha scoperti ad apprezzati è cresciuto non di poco (anche tra coloro che di solito seguono poco o nulla ogni singola novità musicale, cosa che succede solo con i nomi che prima o poi si conquisteranno un posto al sole), vedo di rimediare ora, in occasione dell’uscita del video di Ankle Injuries, un piccolo prodigio di dadi pixelati che non dispiacerà ai fan di Gondry e di caviglie rotte che non dispiacerà ai fan del maestro Miyagi. Dai la cera, togli la cera.

Bonus audio, il mio pezzo preferito del disco:

Fujiya & Miyagi – Photocopier (MP3)

 

martedì, 15 05 2007

One step forth, one step back

Ci piacevano un sacco, i Go! Team. Con quella loro attitudine aerobica a una materia sonora magmatica e ipercinetica, costruita ad arte su campionamenti e indie-rock, cori da cheerleader e rime hip-hop, e con un paio di singoli da paura (come la spettacolare Bottle rocket) e diverse perle nascoste nei lati B, i Go! Team sembravano davvero qualcosa di insolito in un panorama sempre troppo rassicurante. Apprendo che il combo inglese sta per tornare con un EP e con un disco, proprio nel momento in cui mi imbatto nel nuovo singolo Grip like a vice. Battimani, cori, riff orientali rubati chissà dove, e rime serrate su basi che somigliano sempre alla soundtrack di qualche episodio di Rocky. Non sembra un passo avanti nè uno di lato, solo un passo in più. Rassicurante, già.

The Go! Team – Grip like a vice (MP3)

 

venerdì, 11 05 2007

Get Black! La somma delle parti non fa quattro

Mentre metà della redazione di Get Black non vorrebbe fare altro che raccontarvi quanto si sia divertita al concerto degli I’m from Barcelona di ieri sera al Bronson (un’esperienza altamente sconsigliata ai diabetici, e a chiunque abbia brividi alla sola idea di una ventina di svedesi ubriachi che cantano a squarciagola su un palco coperto di palloncini, tra coriandoli e bolle di sapone; il tipo di concerto in cui ti senti più stupido a non battere le mani che a batterle; unici paragoni i live di Flaming Lips -ma più in piccolo- gli Arcade Fire -con molto meno pathos, ma lo stesso gusto per la rottura delle classiche barriere palco/pubblico- e i Polyphonic Spree -ma meno catto-comunisti), un’altra metà della redazione di Get Black (non necessariamente diversa da quella suddetta) ha finito di lavorare alacremente al sito, che potete visitare qua (blog, presentazione, contatti e -da domani- podcast delle prime 5 puntate, compresa quella di stasera),  un quarto della redazione di Get Black è al Salone del Libro di Torino, e stasera farà la corrispondente d’assalto dalle feste più cool dell’ambiente letterario italiano, un altro quarto della redazione di Get Black per stasera ha proposto una rubrica dal titolo Oro nero/Fiume nero: Agip-Prop e inquinamento da idrocarburi nella canzone italiana (indovinate chi), tre quarti della redazione di Get Black sono estremamente eccitati perchè stasera avranno una telefonata in diretta dal mistico Eurovision Festival di Helsinki, due quarti della redazione di Get Black non vedono l’ora di scoprire di cosa parlerà la puntata di Black wave di AndeaNP stasera, un quarto della redazione di Get Black ha passato una settimana a leggere strip di Dilbert e Demotivators in previsione della rubrica Umore nero e un quarto della redazione di Get Black crede che stasera passerà di nuovo One Two Three Four di Feist e The Last Engineer dei Piano Magic.

In tutto ciò, i quattro quarti della redazione di Get Black  vi danno appuntamento a questa sera, dalle 21 sui 103.1 MHz in FM di Radio Città Fujiko a Bologna, e in streaming (hi-res OGG, med-res MP3) anywhere else in the world. Perchè è venerdì, un po’ per tutti.

mercoledì, 09 05 2007

Press stop on tape

Niente di nuovo lo so. Ma allora perchè la notizia The end of the reel for cassette tapes mi intristisce così tanto?

The eject button on music tapes has been pressed for the last time.

Currys, the biggest electronics retailer in Britain, will today announce that it is to stop selling cassette tapes – a move which sounds the death knell for the compilation tape, used by a generation of love-struck young men to woo their girlfriends. […]

Cassette tapes have been suffering a slow decline over the past 15 years as first compact discs, and more recently music downloading, took hold. But it is estimated that there are still as many as 500 million tapes in circulation, languishing at the back of bookshelves, or in the side doors of cars. [#]

Soundtrack:

My awesome mixtape – Me and the washing machine (MP3)

Cassettes won’t listen – Cutting balloons (MP3)

Tapes’n’tapes – Cowbell (MP3)

 

martedì, 08 05 2007

Corner stones

I’ve stopped my dreaming,
I won’t do too much scheming these days
These days, these days I sit on corner stones
And count the time in quarter tones to ten

Nico – These days

 

In questi giorni sono un po’ più sfasato del solito. Al lavoro combino la metà di quanto potrei, e a casa perdo tempo e arriva notte senza che io sappia raccontare come ho passato le mie ore. Ascolto sempre due canzoni, una molto vecchia, l’altra molto nuova, due pezzi gemelli che cominciano con la stessa chitarra liquida e raccontano l’immobilismo fatalista di questi primi tempi della fairest of the seasons. Vada come vada.

 

Nico – These days (MP3)

Wilco – Either way (MP3)

 

lunedì, 07 05 2007

La piccola (?) agenda dei concerti

Il solito post a cadenza plurimestrale, utile in primis a me ma che, visto il programma affolatissimo e di prim’ordine che aspetta Bologna e dintorni nel prossimo paio di mesi, forse potrebbe tornare comodo anche a qualcuno di voi.

 

07/05 – Cat Power @ Estragon (BO)

Stasera! Finalmente con la band! No more delirio logorroico (1, 2)! Questa è la volta buona! Punti esclamativi!

10/05 – I’m from Barcelona @ Bronson (RA)

Indovina quanti dei 29 componenti della band svedese riusciranno ad entrare sul palco del Bronson, e vinci le chiavi della città di Barcellona. O, al limite, quelle di Jönköping.

10/05 –  James Chance and the Contortions @ Clandestino (Faenza)

A volte ritornano.. Che effetto farà sentirli suonare 30 anni dopo i tempi d’oro?

11/05 –  The Futureheads @ Covo Club (BO)

Visti live all’Indipendent di due anni fa, hanno steso tutti (pure i Maximo Park). Potentissimi.

12/05 –  Bloc Party @ Estragon (BO)

Scommettiamo che A weekend in the city è meglio dal vivo che su disco? Quasi sold-out, comprate subito il biglietto.

12/05 –  Egle Sommacal + Chris Brokaw + Wolther goes stranger @ Villa Serena (BO)

Un terzetto mica da poco: Wolther è una bella sorpresa, Brokaw una certezza spaccacuore, Sommacal classe allo stato puro. Niente male.

16/05 –  Pere Ubu @ Bronson (RA)

Scaruffi, pensaci tu. 

17/05 –  Lo-Fi-Fnk @ Covo Club (BO)

Tra maraglieria eurodance aggratis ed electro spudorata che si finge senza pretese, it’ s time to shake your ass. Ogni tanto ci vuole.

17/05 –  Of Montreal @ Bronson (RA)

Ammetto di non aver mai compreso appieno tutti i superlativi suscitati dalla band di Athens, ma che diamine, non possono mica sempre piacere tutti, no? E poi, sennò che gusto ci sarebbe a cambiare idea?

18/05 –  Tarwater @ Covo Club (BO)

Parte krauta parte indietronica, la premiata ditta Lippock / Jestram è ormai negli annali, e procede imperturbabile come solo i grandi sanno fare. Rassicurante.

19/05 –  Piano Magic + Giardini di Mirò @ Estragon (BO)

Due band in forma smagliante, entrambe fresche di dischi splendidi tra i migliori delle rispettive carriere. Insieme sul palco, sono i due lati di una medaglia che si sono ritrovati.

22/05 – Parenthetical Girls @ Hana-Bi (RA)

Effetto Xiu Xiu in agguato: dischi ostici e concettosi, live ipnotici e intensi che ti lasciano secco. Tutto questo, in spiaggia. Ma tu pensa.

23/05 – Violent Femmes @ Velvet (RN)

L’anno scorso ci aspettavamo tre nonnetti, e invece Gordon Gano e soci han tenuto palco e show con il cuore e l’entusiasmo di chi si diverte ancora un casino. Non è da tutti. 

24/05 –  Sparklehorse + Fennesz @ Estragon (BO)

L’accoppiata è insolita, il mood meditativo, la qualità altissima.

25/05 1990’s @ Covo Club (Season End Party) (BO)

La stagione del Covo chiude col botto: finalmente in Italia quella che è forse la più interessante tra le giovani band inglesi, che lascia perdere le mode e i rave vecchi e nuovi per dedicarsi a un po’ di sano rock’n’roll. A seguire il sottoscritto mette un po’ di dischi. E via.

26/05 – Low @ Estragon (BO)

Non esiste un modo migliore di dare il benvenuto all’Estate di un concerto che ti ricordi che l’Inverno è sempre dietro l’angolo. Fortuna che c’è la band di Duluth.

28/05 – Slint + Explosions in the Sky @ Estragon (BO)

L’Alfa e l’Omega del post-rock, ascolta e confronta. Indovina un po’ chi vince?
Update: Explosions in the sky annullati.

02/06 – Hot Chip @ Estragon (BO)

NerDisco con umorismo brit e t-shirt di threadless. Visti a Milano, sanno il fatto loro. Over and over and over and over.

03/06 – Sondre Lerche @ Estragon (BO)

Dieci cento mille Bublè gli fanno una pippa, il ragazzino norvegese ha lo stile di un crooner consumato e i pezzi di un songwiter pop d’alta classe. Serve altro?

04/06 – Modest Mouse @ Estragon (BO)

Semplicemente LA serata. IMMANCABILE.

05/06  – Built to Spill @ Estragon (BO)

Che doppietta, ragazzi. Ci mancavano Malkmus e i Grandaddy e avevamo il gotha dello slacker indie ’90s sotto le due torri. Praticamente un sogno.

16/06  – Asobi Seksu @ Hana-bi (RA)

L’Hana-bi ha una vera predilezione per portare per la prima volta in Italia le band più amate dagli indie-kidz grandi e piccini. Gli Asobi Seksu non fanno eccezione. Bravi, entrambi.

16/06  – Settlefish @ Villa Serena (BO)

Vabbè, dai, i Settlefish spaccano, lo sanno tutti.

21/06  – Blonde Redhead @ Corte degli Agostiniani (RN)

Il disco nuovo non mi ha ancora preso come i precedenti, ma gli darò altre possibilità; per Kazu questo e altro.

23/06 – A hack and a hacksaw @ Villa Serena (BO)

Non esattamente il mio genere, ma sono quelli di solito i concerti che ti colpiscono di più. Poi a Giugno e all’aperto…ci sta. 

06/07  – Sonic Youth @ Ferrara Sotto le Stelle (FE)

A timbrare il cartellino anche quest’anno? Massì, via. Poi fanno tutto Daydream Nation, e anche se io sono un devoto di Dirty, l’idea ha un suo fascino.

07/07  – Kill the vultures + My awesome mixtape @ Villa Serena (BO)

La giovane band bolognese continua a bruciare le tappe, e suona a Bologna per la sesta volta in sei mesi. Stavolta accompagna nientemeno che il combo avant-hop americano, anche lui all’ennesimo live in città. Ormai dei classici.

11/07 – Arcade Fire @ Ferrara Sotto le Stelle (FE)

Cosa faranno per stupirci come sono soliti fare ai concerti? Arriveranno in barca dal fossato? Scaleranno il Palazzo Ducale? Faranno un brutto concerto?

14/07  – Arctic Monkeys @ Ferrara Sotto le Stelle (FE)

Il secondo disco degli sbarbi inglesi tiene botta, e non ci avremmo scommesso molto. Mai visti dal vivo, la curiosità non è poca.

18/07 – Damien Rice @ Ferrara Sotto le Stelle (FE)

Costoso, seduto e senza Lisa Hannigan, si potrebbe anche rinunciare, e rimanere col ricordo della superlativa data di quattro anni fa. Ma chi lo sa se resisto fino alla fine?

21/07 – A toys orchestra @ Villa Serena (BO)

La prima volta che li ho visti live era un piccolo festival un po’ sfigato di provincia, e il loro indie giocoso mi fece un’ottima impressione. Sono passati 4 anni, e sono cambiate molte cose. L’impressione, però, mi sa che non cambierà.

 

-E se fossi in mood da gite fuori porta:-

31/05 – 01-02/06  – Primavera Sound Festival @ Barcellona

Ci. Sono. Tutti.

08-09-10/06 –  Miami Festival @ Idroscalo (MI)

Ci. Sono. Tutti. (i gruppi italiani). C’è pure De Luca. E il picnic.

19/07 –  Kaiser Chiefs, Cansei de Ser Sexy, Tunng, Shitdisco @ Italia Wave Love Festival (FI)

Il giorno giusto per dare un’occhiata alla nuova incarnazione dell’ex Arezzo Wave? Il cast (soprattutto per Tunng e CSS) parrebbe quello giusto.

 

giovedì, 03 05 2007

Kings of Patience

Finalmente notizie in casa Kings of Convenience. Mentre Erlend Øye, dopo un disco solista, un DJ kicks  e un’avviata carriera da singing DJ si sollazza con il progetto The Whitest Boy Alive, il suo socio Eirik Glambek Bøe non sta a guardare, e oltre a studiare psicologia dell’architettura (sic) e a candidarsi nel consiglio municipale di Bergen per il Partito Liberale Norvegese (doppio sic), ha ripreso a dedicarsi alla musica. Lo fa con i Kommode, la band che vede il sosia di Elijah Wood di nuovo in compagnia dei membri degli Skøg, la band da cui i Kings of Convenience sono nati anni fa; da quel poco che si è sentito finora, il sound non differisce di molto da quello dei KoC più pop e arrangiati, e questa è senz’altro una buona notizia. Sentire la bella Patient per credere.
Nonostante quanto gli anni passati dall’uscita dell’ultimo disco e i progetti collaterali di Erlend e Eirik possano far pensare, il duo norvegese comunque non si è sciolto. Oltre ad essere in tour insieme (chi ha visto i Whitest Boy Alive qualche giorno fa a Milano dovrebbe aver visto di supporto i Kommode nella loro prima e finora unica data italiana), i due hanno da poco annunciato sul loro myspace di essere al lavoro sul nuovo disco. I tempi, però, sembrano essere decisamene lunghi.
Pazientiamo, và.


Kommode –
Patient  (MP3)

Previously:

Skøg (AKA Kings of Convenience) – The Eternal (Joy Division cover) (MP3)

Skøg (AKA Kings of Convenience) – Blålysning (MP3) (via)

 

lunedì, 30 04 2007

Plastic toys

Non so voi, ma solo all’idea che un paio di giorni fa a Coachella i riuniti Jesus and Mary Chain abbiano suonato il loro capolavoro Just like honey con i backing vocals di Scarlett Johansonn, protagonista della scena finale di Lost in translation che ha «rimasterizzato emotivamente» (cit.) la canzone, un po’ mi sono commosso. Online per il momento si trovano solo brutte foto, che mostrano impietosamente la mise piuttosto discutibile di Miss Johansonn, e un brutto video (mentre va meglio con la serata precedente, che vedeva ai cori Annie hardy dei Giant Drag), ma la cosa non mi dispiace poi granchè. Un evento del genere è sicuramente meglio immaginarselo.


The Jesus and Mary Chain –
Just like honey (MP3)

 

giovedì, 26 04 2007

4 singoli per i ponti che non faremo

Ascoltare i nuovi singoli per lo più in pessimi rip estratti da streaming in bassa qualità non è esattamente il massimo, ma senza neanche accorgerci ci siamo abituati anche a questo, e dove non arriva il bitrate compensano orecchie e cervello immaginandosi da soli le frequenze e le tonalità che mancano. E’ pessimo, lo so; andatelo a dire a Murdoch e a chi sceglie la sua piattaforma per le proprie anteprime. Detto ciò, 4 singoli nuovissimi e succosi (ok, solo3; uno è un lato B), per passare indenni i ponti che non faremo.

Pareri a caldo? Sparate nei commenti.

 


The White Stripes –
Icky Thump (XFM radio rip)(MP3)

Zeppppppeelin…

[non vorrei essere uno di quei poveracci che devono fargli il marketing, di un singolo così]

Franz Ferdinand – All my friends (LCD Soundsystem cover – myspace rip) (MP3)

Apprezziamo lo sforzo, ma l’originale (da queste parti in pesantissima heavy rotation da MESI) è di ben altra caratura.

[ne ha fatto una versione pure John Cale, oh my. E’ giò un classico]

Shout out louds – Tonight I have to leave it (MP3)

Abbandonata dalla Capitol che non è riuscita a trasformare il suo splendido esordio nel successo commerciale auspicato, la band svedese si accasa presso Merge (Bud Fox in Svezia), si fa produrre da Bjorn di Peter, Bjorn e John ed esce con il nuovo Our Ill Wills; più tranquillo e meno urgente del precedente, con pochi anthem e più cantautorato tra indie-pop e folk, dopo qualche ascolto sembra il tipo di disco che ha bisogno di un po’ di tempo per farsi apprezzare, bel singolo pop (con archi quasi sanremesi) a parte.

[ne riparleremo]

Architecture in Helsinki – Heart it races (myspace rip) (MP3)

Let’s do the limbo?

[non esattamente Do the whirwind, ma funziona assai; quanto ci vorrà prima che la usino per la pubblicità del Doblò?]

 

martedì, 24 04 2007

Macchie d’inkiostro /2

[tales from a defrag culture]

_Se gli androidi sognano pecore elettriche, perchè io sogno teiere piene di topi (sic)?

 _Una rivoluzione: il traffico generato dal social networking rischia di battere quello generato dal porno: Dall’Economist: Devices and desires – Is lascivious online content, traditionally on top, losing its lustre? Giusto per chiarire definitivamente a cosa servono Myspace e i blog.

_In occasione dell’Earth Day, la Dell ha annunciato che per ogni computer acquistato pianterà un albero.
Su Second Life.
[Complimentoni]

_Great ads. Alcuni sono ottimi.

_Heavy rotation della settimana: il nuovo singolo degli Hot Chip, dal loro DJ Kicks. Appiccicoso come tutti i loro pezzi migliori.


Hot Chip –
My Piano (single edit) (MP3)

_Per i nuovi video tratti dall’ultimo, brillante, We were dead before the ship even sank, i Modest Mouse chiedono aiuto al pubblico, con l’ormai classica tecnica del concorso per gli user-generated content. E lo fanno con partner di tutto rispetto (mica QOOB): per Fire it up hanno fatto squadra con l’uberBlogger Stereogum, e per la splendida Missed the boat con Apple. Problemi di budget?

_Wedding cakes for geeks.

_Domani è il 25 Aprile. In merito, l’anno scorso ho detto tutto quello che c’era da dire. Per il resto, è ormai tradizione linkare il classico, meraviglioso, post di Leonardo in tre parti, Cantico del 25 Aprile (1, 2, 3). Buona festa della liberazione a tutti.  

_Google contro Dio. (grazie a Giorgio)
[previously: Google è più famoso di Dio]

 

lunedì, 23 04 2007

Mini marketing musicale

Come già sapete, uno degli effetti collaterali dell’avere un blog «musicale» abbastanza letto è la ricezione di un certo numero di mail da parte di gruppi o etichette in cerca di un po’ di visibilità, che chiedono se mi interessa ricevere il loro disco e, qualora mi piaccia, parlarne su queste pagine. A mail del genere non sempre rispondo (dipende da quello che c’è scritto nella mail, dal momento in cui la leggo, dal periodo, da come mi gira…se Dio vuole il blog non è un lavoro, e se non rispondo non si offende nessuno), e ancora meno spesso i dischi che ricevo mi colpiscono abbastanza da scriverne. Oltre all’aspetto quisitamente musicale, però, conta anche -e non poco- il modo in cui la band si presenta e gli strumenti che usa per suscitare la curiosità di chi è afflitto da attention deficiency disorder e non ha mai tempo di fare nulla di diverso dal lamentarsi perchè non ha mai abbastanza tempo.
A tal proposito si veda l’ottimo post di Mini marketing (già segnalato da Polaroid) con la Guida in dieci punti al rapporto con i blogger, per uffici stampa 1.0, che ammonisce dall’utilizzo di strategie vecchio stile nella promozione di eventi e prodotti (ve la ricordate, la storia della major?) quando si ha a che fare con intelocutori squisitamente amatoriali (e decisamente egocentrici) come i blogger. Personalmente, è abbastanza raro che una mail promozionale (soprattutto se di argomento musicale) riesca ad attirare la mia attenzione. Anche se a volte succede.

Un buon esempio sono i fiorentini Deadburger, usciti qualche giorno fa per Goodfellas con il loro quarto disco C’è ancora vita su Marte, che mi hanno scritto qualche tempo fa chiedendomi se potevano mandarmi il loro disco. Incuriosito soprattutto dagli ospiti (tra gli altri Jacopo Andreini, Enrico Gabrielli, Paolo Benvegnù), ho detto di sì, e mi sono visto recapitare a casa il disco con tanto di voluminoso plico con comunicato stampa, testi e presentazione dettagliata di canzoni, ospiti, riferimenti culturali. Così ho scoperto che la voce alla fine di Come ho fatto a finire in questo deserto è dell’artista Fluxus Ben Vautier, che Istruzioni per l’uso della signora Richmond è una poesia di Nanni Balestrini, che I veri uomini stanno a Chieti si riferisce al pittoresco ex-sindaco della città abruzzese Nicola Cucullo e che Deposito 423 racconta del lavoro di rappresentante farmaceutico del cantante della band. Il disco è un lungo viaggio psichedelico spesso acido e altrettanto spesso etereo; non esattamente il mio genere, anche se in più passaggi non è privo di un certo fascino. Per quanto mi riguarda, però, sono state esattamente le note a margine (e l’approfondimento che inducono) a fare la differenza.


Deadburger –
Deposito 423 (MP3)

Squisitamente virale è invece la strategia adottata dai triestini Trabant e dalla neonata etichetta R!SVP Records che li ha appena messi sotto contratto: una (bella) cartolina cartacea con tanto di quiz, che indirizza a una pagina web da cui scaricare alcuni mp3 che anticipano il disco. Ed è un bel sentire: punk-funk abbondantemente dopato di synth, non esattamente originale ma ottimamente fatto e con un tiro che molte blasonate next big thing estere si sognano. Il disco è in uscita in autunno, con una produzione aggressiva e se il livello si mantiene su quanto sentito, sospetto che ne avremo da ballare. E, a quel punto, chissà quale strategia promozionale si inventeranno? 


Trabant –
Waste of time (MP3)

martedì, 17 04 2007

That it’s not enough to be in love

Sì, lo so che di Suzanne Vega non fe ne frega nulla. Ma da queste parti si aspettava un disco dal 2001, anno d’uscita dell’ultimo (passabile ma con alcuni momenti notevolissimi) Songs in red and gray, e ora che il nuovo Beauty & Crime è imminente (esce a inizio Giugno), la curiosità è tanta. E solo in parte alleviata da Frank & Ava, il singolo che anticipa il disco, che come da tradizione (per i primi singoli estratti dagli ultimi dischi) è un pezzo pop insipido che di solito poco o nulla ha a che fare col resto dell’album. Stiviamo il riferimento colto (il pezzo parla della love story tra Frank Sinatra e Ava Gardner), un paio di belle immagini nel testo, e aspettiamo il resto del disco tenendo le dita incrociate.

Suzanne Vega – Frank & Ava (MP3)

 

lunedì, 16 04 2007

Conventional wisdom

Stavo considerando se ordinare Perfect from now on: how indie rock saved my life, libro del giornalista americano John Sellers (una sorta di versione indie di Klosterman, più o meno), quando sul suo sito mi sono imbattuto in questa lista:

TOP FIVE MUSICAL THINGS I HOPE HAPPEN NOW THAT THE ORIGINAL LINEUPS OF THE PIXIES AND DINOSAUR JR. HAVE REUNITED

1. Ian Curtis is resurrected.
2. The Smiths reunite for a private party at my favorite bar.
3. There is a new My Bloody Valentine album.
4. A new Nirvana comes along to blow away all of these fey Duran Duran emulators.
5. Radiohead stops listening to Pink Floyd and starts listening to Black Sabbath. [#]

Questo passaggio (oltre a non darmi il minimo indizio sul libro nè farmi capire se potrei aver voglia di leggerlo o meno) mi ha fatto pensare due cose:

• La maggior parte delle band citate da John Sellers non è, strettamente parlando, indie (anzi, sono quasi tutti major);

• Non mi viene in mente una lista migliore. Per caso è così anche per voi? Siamo davvero tutti delle fotocopie?

 

giovedì, 12 04 2007

Se il buon giorno si vede dal mattino

Troppo matematici per essere punk-funk, troppo pop per essere emo, implacabili come un treno ma anche intrecciati e precisi da far paura: i Foals da Oxford sono giovanissimi ma per quanto mi riguarda hanno già firmato uno dei singoli dell’anno. Hummer è un pezzato che sorpassa da destra Rapture, Battles, Arctic Monkeys, Hot Hot Heat e Klaxons, e che segue a breve distanza l’eccellente 12" di esordio (un live, mica cazzi), anch’esso uscito su Transgressive. Se il buon giorno si vede dal mattino, qua c’è da fregarsi le mani.


Foals –
Hummer (MP3)

 

giovedì, 05 04 2007

Spero sia un pesce d’aprile in ritardo

E invece mi sa di no: le New Balance Joy Division esistono davvero.
Non fateci anche questo, vi prego.

mercoledì, 04 04 2007

They were bad times before they even were good times

Sembra passata una vita, ma erano solo tre anni fa. Era una primavera di pensieri e nullafacenza, di sveglie tardi, pomeriggi a ciondolare in giro per la città e serate la cui unica preoccupazione era quella che finissero il più tardi possibile. Nonostante allora non me ne rendessi conto, era un periodo unico nella mia vita; in quei giorni, il disco che girava fisso nel lettore era quello dei Modest Mouse
Per un eterno pessimista come me, Good news for people who love bad news era una sorta di messaggio evangelico, la perfetta colonna sonora all’incoscienza data dall’impenetrabilità del futuro e dal sottile masochsmo dei periodi buoni in cui ti rendi conto che i «good times» ti stanno uccidendo, e ti lanci in picchiata verso l’abisso con la tenace, folle, convinzione che «it will all float on ok».

Ora -non c’è neanche bisogno di dirlo- tutto è cambiato. E due settimane fa la band di Issaquah è tornata, dando alle stampe un seguito al suo capolavoro (We were dead before the ship even sank, che ha peraltro esordito al primo posto della classifica dei dischi americana; non che la cosa conti granchè, in realtà), che fin dal titolo è animato da uno spirito ben diverso rispetto al suo predecessore. Dove là c’erano buone notizie pronte a cambiare la vita di chi non voleva neanche ascoltarle, qua c’è un naufragio assai poco metaforico che infierisce su un equipaggio già di suo passato a miglior vita. Nel disco i Modest Mouse riescono nell’impresa impossibile di far andare d’accordo indie-rock e hit parade, e di coniugare una cupa allegria dei naufragi che odora lontano miglia di nichilismo e certi anthem che già riempono le piste dei locali e le heavy rotation delle radio.

Ai primi ascolti avevo liquidato il disco come «carino» ma -per definizione- non all’altezza del suo predecessore; ora, però, non ne sono più tanto sicuro. Più ascolto il pop sporcato di funky di Dashboard e We’ve got everything, le ballate filosofiche Missed the boat e People as places as people o il clamoroso folk infiammabile degli 8 minuti e mezzo di Spitting Venom più cambio idea. Un disco magistrale interamente costruito intorno alla voce di Isaac Brock, talmente monumentale, rauca e polimorfa da far passare in secondo piano persino le chitarre rotondissime di Johnny Marr, i numerosi, fondamentali, contrappunti vocali di James Mercer degli Shins, la produzione mai così nitida e una sezione ritmica quadrata sempre sull’orlo della schizofrenia. Ma soprattutto We were dead before the ship even sank è capace degli stessi straordinari squarci di lucità che mi hanno fatto amare così tanto Good News:

Everyone’s unhappy, everyone’s ashamed
Well we all just got caught lookin at somebody else’s page
Nothing ever went, quite exactly as we planned
Our ideas held no water, but we used them like a dam

(Modest Mouse – Missed the boat)

Zeitgeist in quattro versi, e tutti a casa: Brock centra un discorso straordinariamente rivelatorio dei tempi che sto (stiamo) vivendo, in cui le cose non vanno mai secondi i piani (gli stessi piani di All my friends degli LCD Soundsystem, quelli che, dopo essere stati faticosamente messi in atto, si cerca disperatamente di abbandonare), e le idee, diga o carena che siano, non riescono a prevenire il naufragio.

While we’re on the subject, could we change the subject now?
I was knocking on your ears, don’t worry, you were always out
Lookin toward the future, we were begging for the past
Well we know we had the good things, but those never seem to last
Oh please, just last.

(Modest Mouse – Missed the boat)

Update – E’ confermato: i Modest Mouse saranno all’Estragon di Bologna lunedì 4 Giugno per il RockER Festival.

Modest Mouse – Missed the boat (MP3)

Modest Mouse – Spitting Venom (MP3)

 

martedì, 03 04 2007

Eddie Argos lo sa

«River deep, mountain high»
These are lyrics that will never apply
‘Cause I don’t lie awake at night
Thinking of river depth or mountain height

(Art Brut – Post soothing out)

Gli Art Brut stanno per tornare: il loro secondo disco It’s a bit complicated uscirà a Giugno per Mute, e da quanto si sente in giro si preannucia all’altezza del precedente. Speriamo solo che la data unica già annunciata per il Transilvania (sic) sia presto seguita da un’altra data più vicina, meglio se sull’imprescindibile spiaggia dell’Hana-bi come due anni fa.
Intanto due assaggi:

Art Brut – Post soothing out (MP3)
Art Brut – Pump up the volume (MP3)

 

venerdì, 30 03 2007

Hello? Is this thing on?

Se sopravvivo alla giornata di oggi, alla pioggia, al lavoro e al mal di gola, alle troppe poche ore di sonno, alle madeleine causate da certi pollini e ai database recovery, alle cravatte macchiate, alla pioggia (l’ho già detto?) e alla mancanza di tempo, stasera ci si vede all’Estragon per il live dei !!! e, a seguire, al Covo per l’aftershow party, in cui il sottoscritto (e Marina) metteranno un po’ di dischi, dando sicuramente una sonora lezione ai punti esclamativi che probabilmente saranno gli ospiti a sorpresa (beh, in realtà non tanto a sorpresa) dell’altra pista.
Comunque vada, sarà un successo.

!!! – Myth Takes (Acouth Take) (MP3)
!!! – Bend over Beethoven (Original Nashville Jam) (MP3)

 

mercoledì, 28 03 2007

Oggi schematico

_C’è chi ha l’asma, chi ha le emorroidi, e chi l’iku iku byo (via)

_C’è in giro il nuovo singolo degli Hot Hot Heat. E’ un po’ deboluccio (ancora più delle ultime cose, sì) o sembra solo a me?

Hot Hot Heat – Give up (MP3)

_Chi lo dice che per farci alzare la mattina la sveglia deve per forza produrre un suono? Wake and bacon segue un’altra strada; io la voglio con il caffè.

_Come suppongo molti altri, la settimana scorsa ho ricevuto una mail con misterioso mittente ‘Viral’ che parla di un omicidio a Roma e linka due video sul web. Non ero andato oltre una distratta guardata al primo che non mi aveva incuriosito granchè, mentre l’altra sera Francesco mi ha fatto notare che i protagonisti del secondo video sono nientemeno che Elio e Califano. Non so perchè, ma mi è venuta l’idea che potrebbe centrare con Nero bifalimiare. Voi come la vedete?

_A ciascuno le sue perversioni: extreme sand sculpting championship explosions in reverse.

_Tagged è pessimo (vedi qui)

_A ciascuno le sue perversioni /2: Vintage toy robot head gallery.

_A suo tempo vi era piaciuta molto la segnalazione di Zoomquilt. Ora c’è l’ancor più psichedelico Zoomquilt 2 (che a sua volta mi è stato segnalato giorni fa da Andrea). Rende meglio se non siete sobri.

_Del concerto delle Long Blondes di lunedì sera al Covo non ho molto da dirvi: dal vivo sono impeccabili, anche se forse un po’ troppo uguali ai dischi. La patina eccessivamente fashion dell’evento (raramente visto un pubblico più frangettato, sembrava di essere a Milano) e le doti da consumata starlet di Kate Jackson (che, straordinaria avvenenza a parte, fa parte di una tipologia di donna che non mi sta molto simpatica) hanno finito però per rendermi il concerto un po’ indigesto. Bravi, comunque. Vediamo se durano.

The Long Blondes – Once and never again (acoustic BBC6 session) (MP3)
The Long Blondes – Weekend without makeup (acoustic BBC6 session) (MP3)

_Meditate, gente, meditate: How I’d hack your weak passwords. Scontato, ma non banale.

_Pane per Mondo Oltro: Things you didn’t want to know about Thora Birch.

 

lunedì, 26 03 2007

Music MILFs with bad record covers

La copertina di American Doll Posse, il nuovo disco di Tori Amos in uscita tra un mese, in cui la nostra beniamina declina la sua passione per il travestimento con un gusto paragonabile a quello di Dario Argento, non ha bisogno di commenti. Le speranze che non sia l’ennesimo capitolo di una inesorabile decadenza sono poche, ma il primo singolo Big Wheel (un honky tonk sostenuto in cui Tori ripete il verso illuminato «I am an M.I.L.F. don’t you forget!») getta un’inattesa luce di speranza. Stiamo un po’ a vedere.


Tori Amos –
Big Wheel (MP3)

Una decina di giorni dopo Tori Amos sarà la volta di Bjork, nel senso che anche lei esce col nuovo disco, e che questo si chiama appunto Volta.  Quella qua sopra probabilmente non sarà la copertina ma solo un’immagine interna del booklet. E meno male; le fiamme photoshoppate che creano la scritta «Volta» sono un dettaglio di rara bruttezza. Del disco si sanno un sacco di cose e la curiosità è tanta, soprattutto perchè il nome di Timbaland in cabina di regia fa ben sperare per un ritorno verso il pop intelligente dopo quell’obrobrio inutile e pretenzioso di Medúlla.
Anche qui stiamo a vedere, e nel mentre intratteniamoci con il file audio (qui sotto) e video (qui) che immortala Bjork una decina di giorni fa al club Baron di Parigi mentre improvvisa insieme all’amico Mattias Mimoun una cover che viene direttamente dalla gloriosa dance tamarra dei gloriosi anni ’90:

Bjork – No limits (2 Unlimited cover – live) (MP3)