mercoledì, 04/04/2007

They were bad times before they even were good times

Sembra passata una vita, ma erano solo tre anni fa. Era una primavera di pensieri e nullafacenza, di sveglie tardi, pomeriggi a ciondolare in giro per la città e serate la cui unica preoccupazione era quella che finissero il più tardi possibile. Nonostante allora non me ne rendessi conto, era un periodo unico nella mia vita; in quei giorni, il disco che girava fisso nel lettore era quello dei Modest Mouse
Per un eterno pessimista come me, Good news for people who love bad news era una sorta di messaggio evangelico, la perfetta colonna sonora all’incoscienza data dall’impenetrabilità del futuro e dal sottile masochsmo dei periodi buoni in cui ti rendi conto che i «good times» ti stanno uccidendo, e ti lanci in picchiata verso l’abisso con la tenace, folle, convinzione che «it will all float on ok».

Ora -non c’è neanche bisogno di dirlo- tutto è cambiato. E due settimane fa la band di Issaquah è tornata, dando alle stampe un seguito al suo capolavoro (We were dead before the ship even sank, che ha peraltro esordito al primo posto della classifica dei dischi americana; non che la cosa conti granchè, in realtà), che fin dal titolo è animato da uno spirito ben diverso rispetto al suo predecessore. Dove là c’erano buone notizie pronte a cambiare la vita di chi non voleva neanche ascoltarle, qua c’è un naufragio assai poco metaforico che infierisce su un equipaggio già di suo passato a miglior vita. Nel disco i Modest Mouse riescono nell’impresa impossibile di far andare d’accordo indie-rock e hit parade, e di coniugare una cupa allegria dei naufragi che odora lontano miglia di nichilismo e certi anthem che già riempono le piste dei locali e le heavy rotation delle radio.

Ai primi ascolti avevo liquidato il disco come «carino» ma -per definizione- non all’altezza del suo predecessore; ora, però, non ne sono più tanto sicuro. Più ascolto il pop sporcato di funky di Dashboard e We’ve got everything, le ballate filosofiche Missed the boat e People as places as people o il clamoroso folk infiammabile degli 8 minuti e mezzo di Spitting Venom più cambio idea. Un disco magistrale interamente costruito intorno alla voce di Isaac Brock, talmente monumentale, rauca e polimorfa da far passare in secondo piano persino le chitarre rotondissime di Johnny Marr, i numerosi, fondamentali, contrappunti vocali di James Mercer degli Shins, la produzione mai così nitida e una sezione ritmica quadrata sempre sull’orlo della schizofrenia. Ma soprattutto We were dead before the ship even sank è capace degli stessi straordinari squarci di lucità che mi hanno fatto amare così tanto Good News:

Everyone’s unhappy, everyone’s ashamed
Well we all just got caught lookin at somebody else’s page
Nothing ever went, quite exactly as we planned
Our ideas held no water, but we used them like a dam

(Modest Mouse – Missed the boat)

Zeitgeist in quattro versi, e tutti a casa: Brock centra un discorso straordinariamente rivelatorio dei tempi che sto (stiamo) vivendo, in cui le cose non vanno mai secondi i piani (gli stessi piani di All my friends degli LCD Soundsystem, quelli che, dopo essere stati faticosamente messi in atto, si cerca disperatamente di abbandonare), e le idee, diga o carena che siano, non riescono a prevenire il naufragio.

While we’re on the subject, could we change the subject now?
I was knocking on your ears, don’t worry, you were always out
Lookin toward the future, we were begging for the past
Well we know we had the good things, but those never seem to last
Oh please, just last.

(Modest Mouse – Missed the boat)

Update – E’ confermato: i Modest Mouse saranno all’Estragon di Bologna lunedì 4 Giugno per il RockER Festival.

Modest Mouse – Missed the boat (MP3)

Modest Mouse – Spitting Venom (MP3)

 

16 Commenti a “They were bad times before they even were good times”:

  1. Abboriggeno ha detto:

    Aho, son andato a rileggermi appositamente questo post ad un mese di distanza, visto che guarda caso in questo periodo mi sto ascoltando massicciamente We were dead before the ship even sank, scaricato da tempo, ma apprezzato solo adesso…

  2. inkiostro ha detto:

    Ammazza ahò, sai tutto te…

    Vedrai vedrai se non è confermata…

  3. utente anonimo ha detto:

    smentisco, nulla di ufficiale, i modest mouse all estragon sono tutti da confermare come del resto è possibile vedere sul sito dell estragon

    http://www.estragon.it/programma3.htm

    freniamo gli entusiasmi

    angelo

  4. utente anonimo ha detto:

    Quale sarebbe il capolavoro dei Modest Mouse, scusa?

    M.

  5. dhinus ha detto:

    post stupendo. e il disco nuovo lo sto rivalutando anch’io dopo lo scetticismo iniziale.

  6. utente anonimo ha detto:

    voglio i biglietti!!!

    BH

  7. medo ha detto:

    ot: MUCCHIO SELVAGGIO vs. FELTRINELLI

    In seguito alla pubblicazione di un’intervista/inchiesta sul numero di aprile del mensile “il Mucchio”, relativa alle condizioni di lavoro all’interno degli 89 punti vendita de “la Feltrinelli”, l’azienda ha annullato senza nessuna spiegazione le presentazioni di alcune pubblicazioni della casa editrice del “Mucchio”, in programma il 4 a Milano e il 10 aprile a Roma. “Ognuno è padrone d’invitare a casa sua chi più gli aggrada” dichiara Max Stèfani, direttore della rivista, “ma questa forma di censura non fa altro che confermare quanto purtroppo esce fuori dall’inchiesta del giornale”. Dalla pagine del “Mucchio” si evince che “la Feltrinelli” era un’azienda dove lavorare era un piacere, oggi trasformata in un megastore in mano a manager senza scrupoli, per i quali un libro equivale a una bistecca, dove la qualità della risorsa umana non è più considerata, dove i lavoratori sono sfruttati, dove non esiste più il rapporto umano, dove intimidazioni e ricatti sono all’ordine del giorno e dove soprattutto non c’è più niente di “sinistra”. fonte: dagospia

  8. Frantza ha detto:

    Ma vengono tutti a Bologna???? Uffa, ma a nessuno interessano i gianduiotti??? :-(

  9. utente anonimo ha detto:

    siamo già in prima fila, li, sotto il palco.

  10. utente anonimo ha detto:

    !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  11. utente anonimo ha detto:

    [OT] ok col DIY l’ho trovato.

    http://www.songmeanings.net/lyric.php?lid=3530822107858652520

    m.

  12. inkiostro ha detto:

    se preferisci “straordinariamente rivelatorie dei tempi che STO vivendo”. A forza di universalizzare, sai com’è.

  13. utente anonimo ha detto:

    non mi è chiaro perchè le “cose che non vanno mai secondo i piani” sarebbero straordinariamente rivelatorie dei tempi che stiamo vivendo. non sono piuttosto una costante di ogni tempo e di ogni luogo?

    bdd

  14. utente anonimo ha detto:

    Sinking music for dead people?

  15. utente anonimo ha detto:

    [OT]

    ma voi siete riusciti a trovare il testo di all my friends?

    m.

  16. utente anonimo ha detto:

    bel post, del tipo che fa sto blog uno dei migliori (insieme alle indispensabili cazzate + sotto)

    mario

    ps

    per me sono tre le gemme che – tra la quantità enorme di musica ascoltata – da ultimo sono stati dei fari

    1) oggetto di questo post

    2) SOS, LCD

    3) SBS, Wilco

    del 3) c’è anche chi ne ha già scritto in modo meraviglioso ed entusiasta

    altrove invece si aspetta la release ufficiale