martedì, 08/04/2008

Controverse, disgustose, o solo brutte

Mettiamola così: io ve ne faccio vedere un paio, mentre le altre andate a vedervele da soli, chè poi sennò un paio di persone che capitano su queste pagine mi si sconvolgono e mi dispiace: The most controversial album covers of all time.

Blasfeme, splatter, erotiche, controverse, audaci, fuori luogo o semplicemente disgustose, c’è dentro un po’ di tutto; una galleria che merita (appendici comprese), in particolare nelle posizioni alte. Ma occhio agli impressionabili, alcune sono molto (molto) sconsigliate agli stomaci deboli.
[via]

 

lunedì, 07/04/2008

Infotainment elettorale

Non so come la vediate voi, ma questa campagna elettorale corta, stramba e demotivata, nonostante sia  già quasi alla fine, non l’ho quasi sentita. Aggiungiamo benzina sul fuoco (o aria fritta ad aria fritta):

 

 

_Spider-pork Spider-pork, il Senato tu mi sporc. La notizia gira da un po’, ma non so bene se crederci: questa legge elettorale è un tale porcellum che da più parti si sostiene che con un po’ di fortuna la PdL, pur con il congruo vantaggio che si ritrova, potrebbe avere non pochi problemi ad ottenere la maggioranza al Senato. Menechini ci crede davvero (ma vabbè), Mau (via Piste) fa dei calcoli sulle perversioni della legge e Noise from Amerika analizza regione per regione le opportunità del voto disgiunto. E scopre che, quasi ovunque, pare più intelligente NON votare il partito che si vuole eleggere. Sconfortante, paradossale, istruttivo. E meglio del Sudoku.

 

 

_Rettangoli, quadrati, croci, fregature. Si parla ovunque della ambiguità delle schede elettorali, e -mentre gli italiani all’estero sono stati tutti bellamente fregati (ne conosco diversi che si vedranno il voto annullato)- è il caso di informarsi per non cadere anche noi nel tranello. Martowskaja, legge alla mano, ci dice di chi è la colpa. Provate a indovinare?

 

 

_Veltrusconi. Mentre l’Economist, come in passato, parteggia per il PD (o meglio, vota contro il Cavoliere) Newsweek sposa la via bipartisan e sostiene il mostruoso two-face Veltrusconi (sì, c’è anche un orrido fotomontaggio). Un articolo che non dice niente di nuovo, ma vale anche solo per l’aggettivazione creativa.

 

 

_Rocco does Palazzo Chigi. Per finire: ci vuole l’uomo forte (o meglio, duro)? Il tlog di Syria ha il manifesto elettorale (nonchè una foto dell’autrice con il candidato premier) e – vi dirò- meglio lui che Andrea Verde.

 

 

venerdì, 04/04/2008

Son giorni un po’ così

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giovedì, 03/04/2008

Sadismo cinese

di

Valido's WTF News

Non spaventatevi! Non sono Inkiostro, sono Valido. Sì, quello famoso che scrive da Londra. E che in quanto tale è costretto a farsi ben due ore al giorno di estenuanti viaggi casa/ufficio con l’unica compagnia dei tabloid inglesi, che siano di per sè gratis o che siano semplicemente trovati abbandonati sui sedili della metro. Ringrazio quindi il padrone di casa per darmi l’occasione di mettere a frutto tutto questo tempo barbaramente sprecato condividendo con voi le notizie più pazze e curiose che mi capita di leggere. Quelle che, insomma, ti fanno pensare "What The Fudge?!?" (hahaha avete visto quanto sono simpatico? e ne ho in serbo altre bellissime!)

Oggi vi segnalo una storia non più fresca ma ancora meritevole.
Si tratta della folle trovata della Dr Pepper, nota bibita frizzante saggiamente non distribuita in Italia, che dal nulla ha deciso di offrire una lattina omaggio a tutti gli americani nel caso in cui Chinese Democracy, l’eterno album incompiuto di ciò che rimane dei Guns’N’Roses, esca entro il 2008.
Ora, la cosa mi affascina per due motivi.
Innanzitutto per un aneddoto della mia adolescenza: colpito dalla scena in cui Forrest Gump si scola dritto cinque casse di Dr Pepper prima di incontrare il Presidente Kennedy, decisi che ne dovevo assolutamente assaggiare una. Per giri incredibili che non vi racconto, riuscii a farmi spedire una cassa gratis direttamente dagli Stati Uniti. La feci raffreddare adeguatamente, invitai a casa due amici ugualmente curiosi per l’inaugurazione ufficiale e… non riuscimmo a finire una lattina in tre. Una cosa imbevibile. Fate i conti una specie di coca cola al gusto di amarena e affogata di zucchero. Sono Pazzi Questi Americani.
Il secondo motivo è il blog dedicato all’iniziativa, perchè sembra la classica cosa scritta da un 46enne che ha studiato la lezione su Wikipedia ma conosce i giovani quanto un prete conosce la vita matrimoniale. Priceless. E poi, una volta che in un post lanciano l’iniziativa e nel seguente documentano la stupita risposta di Axl, che altro mai scriveranno da qua a dicembre? Intendo a parte i finti ricordi su un concerto del 2002 (un biglietto di seconda fila? ma dove suonavano, a teatro??).
E comunque, cari lettori, che ne pensate di ciò che non esito a definire uno dei più disperati stunt pubblicitari degli ultimi 10 anni?
Io so solo che, se la cosa dovesse andare a buon fine, piuttosto farei a cambio con una Seven Up.

Bon, questo è il mio post inaugurale, che serviva principalmente a richiamare l’attenzione come un bambino di 6 anni che sbraccia perchè i genitori lo guardino durante il suo primo tuffo a bomba dal trampolino.
Se per l’emozione non avete niente da commentare almeno ditemi "bravo", e poi tornate pure ai vostri Sudoku.

mercoledì, 02/04/2008

Lost in the post

[April is the cruellest blah blah blah]

 

 

_Se fai un post a punti vuol dire che non hai idee. O tempo. O che una formula del genere è diventata talmente un clichè che ormai non hai più voglia di pensarne un’altra.

 

 

_E’ quasi commovente. Pollack e gli occhiali della nonna cinese del couplandiano Everything’s gone green: una piccola storia di blog (tra cui questo), film indipendenti, occhiali tamarri e cineasti generosi.

 

 

_Del resto gli piace soffrire, oh. Se sei un tipo emo, forse questo non è il momento adatto per fare un giro in Messico: come riporta Idolator, da quelle parti al momento c’è una vera e propria caccia alle streghe di piazza. Cosa faranno ai fan dei Tokyo Hotel, mi chiedo.

 

 

_No, non manca un pezzo. Un biglietto da visita creativo.

 

 

_Tutti i sabati in casa della nostra giovinezza. Scrive poco, ma quando lo fa è sempre in stato di grazia: Maxcar sugli M83 e sul revival al quadrato.

 

 

_Ottimo per sapere quali auto non acquistare. Automotive family tree.

 

 

_Muxcolabrodo = MP3 free. Daniele ha scoperto che è un’nezia bucare Muxtape e scaricarsi gli MP3 dei pezzi che compongoino i nastroni. Andate sul mio muxtape, copiaincollate nella barra degli indirizzi il codice linkato dal post, scaricate i link che compaiono e rinominateli come .mp3 e il gioco è fatto.
[gli dò 2 settimane, poi per me lo chiudono davvero]

 

 

_«Some Shitty 2008 Disco Band – I Wish I Was In Vice Magazine (CSS Remix)». E a proposito di Muxtape: il miglior nastrone indie-snob è quello di Catbird. Ho riso fino alle lacrime. 

 

 

_«Why don’t french women get fat?» Un impagabile spioncino sulle ricerche di Google: Some fun I had with Google Suggest. (via)

 

 

_«Scuuuulettando la tua ge-lo-siaauh». Ma a voi piace il nuovo singolo degli Afterhours (quello vero, Pochi istanti nella lavatrice; lo sentite sul MySpace)? A me uhm. 

 

 

_ I’m Tellin’ Y’all It’s Sabotage! Da Space Invaders a Pacman, da Pong a Tetris : su retrosabotage i classici dell’Arcade Game si giocano, ma sono sabotati -e sempre in modo diverso. Grande idea.

 

 

_Fatalità. Lo saprete già tutti, ma a quanto pare il tifoso del Parma investito domenica da un pullman di Juventini era l’autore della celebre mail intimidatoria che causò l’annullamento del concerto degli Offlaga Disco Pax a Parma, un paio di anni fa. Da Dietnam i dettagli, e sul Corriere la fantascientifica agenzia che definisce la band «un gruppo punk-rock [..] composto da tifosi della Reggiana».

 

 

_Esattamente quello che promette: Wolverine Daily, un disegno (lo-fi) di Wolverine al giorno. Chissà perchè.

 

 

_Appuntamenti per il weekend (un po’ in anticipo). Venerdì sera il Covo ospita (credo per la prima volta) un nome presente nella top 10 dei singoli italiani: al momento The Niro è incastrato tra Jennifer Lopez e i Backstreet Boys, ma sarebbe molto bello se il suo ottimo cantautorato folk riuscisse a farsi strada ancora un po’. A seguire, al Gate 1, il sottoscritto a mettere un po’ di dischi con Marina. Sabato invece sarà la volta dell’attesissimo ritorno degli Yuppie Flu, per il quale, vi ricordo, ancora per circa 24 ore è in palio un biglietto omaggio (al momento è in pole position Piergiorgio; ma si può ancora fare di meglio); dettagli nel suddetto post.

 

 

_L’ultimo click. Guzzanti / Veltroni, al Pippo Kennedy Show, 11 anni fa. Un classico ripescato, ma -è terribile- sembra di oggi. (via)
[Bonus: questo è più recente, ma forse ancora più bello]

 

martedì, 01/04/2008

Ora (il)legale

Da un paio di giorni mi sembra di avere il jet-lag, non riesco mai a capire che ore siano.
Forse dovrei cominciare a portare un orologio; magari uno tipo questi:

 

 

[Icon watch] (via)

 

 

[Turntable watch] (via)

 

 

[The Accurate watch] (via)

 

lunedì, 31/03/2008

YuppieHead

Ai tempi dell’uscita di In Rainbows, messo dai Radiohead in download sul loro sito a offerta libera, sembrava che il mercato discografico sarebbe cambiato per sempre. Sono già passati sei mesi, e -a parte un paio di tentativi qua e là (tra cui il più visibile è stato quello dei Nine inch Nails)- della strada battuta da Yorke e soci sembrano essersene dimenticati tutti. Tranne qualcuno.

 

Ho sempre saputo che gli Yuppie Flu erano diversi.

Dalla prima volta che mi sono imbattuto nelle loro melodie sghembe e nella particolarissima voce di Matteo Agostinelli (erano gli anni pavementiani di Automatic but static), fino al periodo in cui hanno trovato una via italiana all’indietronica con Days before the day e al ritorno alle chitarre con i pezzi killer di Toastmasters, ho sempre saputo che negli Yuppies c’era qualcosa che pochi altri hanno.

 

Venerdì notte, con appena poche ore di preavviso, la band ha annunciato che dalla mattina successiva il suo nuovo, atteso, disco Fragile Forest sarebbe stato disponibile a tutti. Gli Yuppie Flu e la loro etichetta Homesleep hanno avuto il coraggio di fare quello che, dopo che i Radiohead sei mesi fa hanno aperto le danze, quasi nessun’altro ha osato fare: mettere il nuovo disco in download a offerta libera dal proprio sito. Basta fare un salto su www.yuppieflu.net e le opzioni sono chiarissime: si può pagare una cifra a scelta (sì, anche zero euro) e scaricarsi l’intero disco in MP3 nel giro di qualche minuto, oppure si può comprare anche la copia fisica (in edizione limitata, con libretto illustrato da Gabbo) per 15 euro (25 se si vuole anche la T-shirt), e comunque scaricarsi immediatamente l’intero disco in MP3.

 

Tra la promozione web fatta un mesetto fa, l’annuncio a sopresa (che in questi casi fa sempre gioco), la possibilità di downloadare a 0€ o comprare anche il CD, la grafica d’impatto e molto chiara, il meta-contest in corso sul blog, l’operazione è stata davvero un centro secco.

Per non parlare del disco: Fragile Forest mischia e compone il meglio dell’esperienza degli Yuppies degli ultimi anni, ha le chitarre (acustiche ed elettriche), un po’ di elettronica ma anche un sacco di percussioni, ha le derive psichedeliche, magniloquenti aperture pop alla Flaming Lips e piccole, splendide indie-ballad, sintetizzando con grande maestria 10 anni di carriera. E sono certo che, come tutte le produzioni della band anconetano-bolognese, con ulteriori ascolti crescerà ancora.

 

Ma non è finita qui. Non paghi di aver già messo in piedi un’esemplare dimostrazione di moderna promozione musicale, alla Homesleep hanno deciso di esagerare, e di offrire a un po’ di blogger e ai loro lettori la possibilità di entrare gratis ai concerti della band.

Questo blog è quindi felice di potervi regalare un biglietto per andare a vedere gli Yuppie Flu  sabato prossimo, 5 Aprile, al Covo di Bologna. Si aggiudicherà il biglietto omaggio il più veloce che manderà via mail (all’indirizzo inkiostroblog|x|gmail.com) la lista completa (o più completa possibile) delle cover pubblicate (anche online) dagli Yuppie Flu nella loro carriera.
Via alle telefonate, ci vediamo sabato.

Mi raccomando, mandate a memoria i pezzi nuovi.

 

Yuppie Flu – Make it happen (MP3)

 

venerdì, 28/03/2008

Be kind, the ring

Qua da noi non è ancora uscito (nè è nota la data di uscita, credo), ma nel resto del mondo l’ultimo film di Michel Gondry Be kind the rewind ha dato il via già da un po’ a un fenomeno curioso: così come i protagonisti del film girano delle versioni tarocche e molto lo-fi dei film del loro videonoleggio (qui, ad esempio, c’è la loro versione dei Ghostbusters), così là fuori è pieno di gente con troppo tempo libero che crea versioni «sweded» (chissà se da noi lo tradurranno «svedesate») di celebri film. Un mesetto fa su YouTube ha avuto una certa fama una sgarrupatissima versione di Star Wars, ma ieri mi ha davvero conquistato il sontuoso ed assolutamente esilarante remake de La compagnia dell’anello che trovate qua sotto (via). Se non vi basta (ma a quel punto forse dovreste farvi vedere da uno bravo), qui e qui c’è pure la versione extended.

Se poi qualcuno ha voglia di girare una versione sweded di Casablanca, io ci sto. Però il ruolo di Humphrey Bogart lo faccio io.

 

giovedì, 27/03/2008

My awesome Muxtape

Sarà la Primavera che non arriva, il periodo di super-lavoro o uno dei ciclici momenti di stanca che prendono un po’ tutti, ma da queste parti ora come ora non sono le idee o gli argomenti a latitatare ma -toh- il tempo e la voglia per esprimerle al meglio su queste pagine; nel frattempo potete provare a desumerle dal nastrone 2.0 di cui vi faccio dono, che si avvale della nuovissima piattaforma Muxtape (il fenomeno del web delle ultime 24 ore, e che a occhio -per questioni di copyright ma non solo- non ne durerà ancora molte) per farvi sentire un po’ di pezzi gloomy e atmosferici che in questo periodo si adattano bene all’umore delle mie giornate. Buon ascolto.

 

AAVV – Inkiostro muxtape (link)

 

mercoledì, 26/03/2008

Occhio alle biblioteche sbilanciate

[La Balancing Bookshelf è sconsigliata a chi non ha il senso della misura. Via, grazie ad Alessandro]

 

mercoledì, 26/03/2008

The Boy, the Light e la parrucchiera delle piante grasse

Dopo l’ottima e pressochè unanime accoglienza ricevuta alla sua pubblicazione, finalmente per promuovere l’ultimo eccellente disco dei Settlefish Oh Dear c’è anche un video. The Boy and the Light (opera di Opificio Ciclope) è una storia completamente folle che vede il professor Clancy, l’ingegner Pieretto, il tecnico Germano, il dott. Oppi e il garzon Torreggiani alle prese con un misterioso fenomeno che colpisce nottetempo le piante grasse del loro laboratorio.

 

La band presenterà il video questo pomeriggio su Mtv (ma noi ce l’abbiamo già), ad aprire una settimana che, dopo l’anteprima dei giorni scorsi, li vedrà di nuovo calcare i palchi italiani a seguito dell’ennesimo, acclamato tour inglese (insieme ai Cut). I nostri saranno giovedì al Renfe di Ferrara, venerdì al Viper di Firenze, e sabato al nuovo TPO di Bologna; nei giorni successivi poi saranno un po’ dovunque, da Torino a Salerno.
Se non li avete mai visti live è un’occasione da non mancare. Se invece li avete già visti, sapete già che non potete perderli.

 

Bonus:

Settlefish – The boy and the light (acoustic live @ Su la testa) (MP3)

Settlefish – Summerdrip (Summerdrop – Amari Night Members remix) (link > MySpace)

 

martedì, 25/03/2008

E c’e’ pure l’ipnorospo!

[dopo i personaggi di Futurama in versione Lego, ecco l’intero set, purtroppo non ufficiale (magari!) ma costruito da un appassionato. Spettacolare. (via)]

 

venerdì, 21/03/2008

E voi non sapete quanto e’ vero

[da User Friendly]

 

giovedì, 20/03/2008

Oh my boy, puzzle boy

[Puzzle Boy, dedicato ai nostalgici dell’immortale Pengo, ma non solo. Difficoltà notevole, potenziale additivo altissimo. (via)]

 

giovedì, 20/03/2008

Daft punk are shooting a video at my house (my house)

mercoledì, 19/03/2008

Prog Cab for Cutie

Ogni volta che i Death Cab for Cutie escono con un nuovo singolo, al primo ascolto è quasi impossibile non storcere il naso: le aspettative di incontrare un nuovo indie-anthem emotivo vengono sempre disattese e la premiata ditta Gibbard e Walla mischiano le carte, spostano le coordinate e mettono di nuovo alla prova la fede e i gusti della OC generation.
Su queste pagine è già successo due volte (uno, due), e rileggere quelle parole ad album ben metabolizzati fa un po’ ridere, e ci dice più di una cosa sulla capacità dei due di costruire qualcosa che va sempre più spesso oltre la semplice canzone (e sui giudizi affrettati).
Il nuovo singolo I will possess your heart (diffuso ieri dalla Atlantic; grazie a N. per la dritta) non fa eccezione. Otto minuti di monotonia cadenzata e un po’ riverberata, un giro di basso insistente incorniciato da un pianoforte in cerca di autore, il messia riluttante Gibbard che non entra in voce prima del quarto minuto e mezzo (e quando lo fa pare rimasto ai tempi dei pezzi più pallosi di Plans), e dopo un paio di ascolti si fa un po’ di fatica anche solo a ricordare la melodia.
Che il sound della band stia un po’ invecchiando è cosa nota (e non da oggi), ma non è detto che sia necessariamente un male. Ma non era lecito aspettarsi qualcosina in più?

 

Death Cab for Cutie – I will possess your heart (MP3)

 

martedì, 18/03/2008

Lost in the post

[in cui si mischiano flashback e flashforward]

 

 

_Se scrivi un post per punti vuol dire che non hai idee. O tempo. O abbastanza scuse, non bastano mai.

 

 

_«Along the lines of Shakira or Alanis Morissette». Così di Carmen Consoli (da poco in tour negli States) dice il New York Times. Vallo a spiegare ai suoi fan, và. (via)

 

 

_Io sono così. Geek fun: codici colore esadecimali, parole e date.

 

 

_Li voglio vedere a fare Help the aged. il fumetto di Archie «hackerato» per mettere in scena Common People dei Pulp. (via)

 

 

_It’s all about Galileo. Nominare invano, Martowskaja fa un magistrale riassunto dell’affaire Gabriella Carlucci VS il mondo della fisica di qualche giorno fa.

 

 

_Cosa hanno in comune il twee-pop, i Baustelle e le donne nude? Ovviamente Stefano Poletti, che oltre ad essere voce dei Pecksniff è anche regista di videoclip: le sue ultime produzioni sono lo psichedelico Charlie fa surf dei Baustelle e il pruriginoso Last dei Fake P (di cui in molti aspettano la versione non censurata). Del fatto che dipinge e scrive poesie parliamo un’altra volta.

 

 

_Il passato che non passa, il futuro che non futa, il presente che non presa. Già segnalato da chiunque, ma enorme: la Cortellesi nei panni della Santanchè.  

 

 

_File under stasera a Bologna: dalle 22 al Locomotiv c’è il party di Matite per la radio dei cugini di Radio Città del Capo. In consolle un po’ di fumettisti (tra cui Ema, e sono curioso di scoprire chi sono gli altri), e a seguire anche Enzo e Francesco (la cui trasmissione Maps ieri è stata di nuovo linkata da Pitchfork per il live dei Los Campesinos). Se riesco a rinnovare la patente, ci si vede là.

 

 

_Freeconomics. Una lettura obbligata per chiunque lavori con/nel la rete: Free. Why $0.00 is the future of business, il nuovo articolo/saggio di Chris Anderson, già Editor-in-chief di Wired e autore dell’epocale The long tail.

 

 

_The drums the drums the drums the drums. Il tormentone del mese per il sottoscritto (e un sacco di altra gente) è Great DJ dei The Ting Tings. A tal proposito ieri Fabio diceva:  «Si accettano scommesse sul giorno in cui “Great DJ” dei Ting Tings diventerà stacchetto a “Striscia la notizia”», e come dargli torto. A me, per dire, ricorda un sacco l’indimenticata Short Dick Man dei 20 fingers; anche perchè la mia versione preferita non è l’originale ma l’ancor più tamarro -contagiosissimo- remix di Calvin Harris:

 

The Ting Tings – Great DJ (Calvin Harris remix) (MP3)

 

 

 

_Che sia un flashback? Il luogo più strano in cui incontrare un attore di Lost: al minuto 3:36 di uno dei più noti videoclip degli anni ’90.

 

 

_Ci si potrebbe fare un graffito. Ora che, mio malgrado, ho una specie di portatile anch’io (non che mi serva, peraltro), la cosa potrebbe pure interessarmi (ma anche no): Laptop Sleeves, Skins and Stickers. Ci sono un sacco di belle idee.

 

lunedì, 17/03/2008

V1aGra Ci4lis Ment1ne ass0rtite

 

 

 

[ Se i banner pubblicitari fossero obbligati a dire la verità ]

 

venerdì, 14/03/2008

Name the band

A suo tempo il fantastico Nanopops ci aveva fatti letteralmente impazzire; ora, con lo stesso principio ma senza raffinatezze grafiche pixelose, c’è Group Quiz: un file Excel con 270 nomi di band da indovinare partendo dalla sola foto. In mezzo c’è di tutto, dai classici a alle boy band, dai gruppi hair metal ai quartetti vocali, io sono arrivato intorno al centinaio (beccando anche gli Sparks e i Crazy Town, mica pizza e fichi) ma a giudicare dalle facce quelli che mi mancano non sono proprio coperti dal mio radar. Mi date una mano?

[senza hackerare il file o cercare le soluzioni, dai]

 

[grazie Apomorfina]

 

giovedì, 13/03/2008

Il pre-war folk veste Prada

Due cose che mi hanno lasciato un po’ perplesso:

 

Prada – Trembled blossoms – Music & Lyrics by Cocorosie (FLASH VIDEO)
[ben fatta ma, non so…Prada??]

 

Devendra Banhart – Dress me (FLASH APP)
[simpatica (?), ma bruttina]

 

giovedì, 13/03/2008

Intervallo

[Drumming  to Super Mario 2. Tamarrissimo, splendido.]

 

mercoledì, 12/03/2008

2008 records blues

Sarà che questo per me è un periodo di pessimismo e fastidio cosmico misto a demenza un po’ isterica, ma me la dite una cosa? Sembra solo a me, oppure -Italia a parte, cfr. il Currently Listening qui sopra- questo 2008 finora è stato piuttosto avaro di dischi belli?

 

I Foals mantengono quello che promettevano ma non vanno oltre (e non riesco a capire se -ormai metabolizzati i vecchi singoli- ce lo ricorderemo ancora tra qualche mese come disco), Vampire Weekend carucci e simpatici ma dai, siamo seri, Why è sempre un grande ma brividi sto disco qua non troppi, These new puritans ben fatto ma mancano i pezzi da ricordare, The Kills è il loro disco migliore ma stanca in fretta, Teenagers mi divertono sempre ma il disco è prodotto da culo, MGMT ha 2 pezzi meraviglia e il resto è un po’ una palla, Adam Green zzzzz, tra i millemila gruppetti rock’n’roll non svetta nessuno che regga più di qualche ascolto, ai millemila progetti di cantautorato classico più o meno retrò (She & Him, il ritorno del duo Campbell/Lanegan, Cat Power) manca la personalità per svettare oltre la maniera, dal dancefloor tutto tace (a parte Hercules, Anthony e compagnia e i Does it offend you yeah?, che entrambi hanno uno spaccapista e il resto è rispettivamente disco DFAta un po’ noiosa e nu rave andato a male), Malkmus ha scoperto gli assoli di chitarra e forse era meglio di no (ma rimane un grande e il 2 Giugno per la sua data all’Estragon non si può mancare), Nick Cave è solido ma il confronto con uno qualsiasi dei dischi precedenti (a parte il mostruoso Nocturama, ovviamente) è impietoso, i Long Blondes al primo ascolto fanno quasi paura (agli ascolti successivi si apprezza Alkan in regia e si salva il paio di pezzi che reggono, il resto è nulla), i Portishead sono eccellenti ma il cuore l’hanno già colpito quattordici anni fa e ci si può fare ben poco, e via andare, ce ne sono molti altri che neanche mi ricordo, e questo già la dice lunga.

 

Cosa mi sto perdendo? Cosa sto sottovalutando? A parte l’ottimo produzione italiana di inizio anno (Offlaga, Don Turbolento, Baustelle, Benvegnù…) quali sono i grandi dischi che finora ci ha dato il 2008?

 

martedì, 11/03/2008

Subito stampata

[ovviamente Bucchi. Visto da Chiara]

 

martedì, 11/03/2008

Colp(it)o basso e affondato

Qualche anno fa si sarebbe usata la parola Serendipità; ora -invece- è un semplice e più banale scherzo del caso, o più probabilmente di una mente maliziosa e creativa che ha provato a sfruttare uno dei tanti buchi della società dell’informazione come strategia promozionale, riuscendo di fatto ad ottenere almeno un po’ dell’attenzione che (stavolta probabilmente a ragione) pensava di meritare.
E così, tra un mp3 scaricato e l’altro, il mislabeling -probabilmente volontario- di un disco ti porta a scoprire una grande canzone che non c’entra nulla con quello che pensavi di ascoltare. Si spacciava per un pezzo nuovo dei Guillemots, quartetto inglese con un buon disco alle spalle (in cui spiccava la splendida Trains to Brazil), ma voce, stile e arrangiamento non quadravano per nulla. E’ bastata una ricerca del testo su Google per scoprire che si trattava invece di un misconosciuto artista electro/indie-pop francese (tale T.), uscito in patria anni fa e nel mondo l’anno scorso per l’etichetta svedese Black Star Foundation.
E al diavolo i Guillemots: Dancing together è una grande canzone, un pattern dolceamaro e ballabile che non dispiacerà ai fan delle cose più pop della Morr, dei Radiohead più idiotecari e dei Postal Service in mood malinconico. Ora non riesco a smettere di ascoltarla: colpo basso riuscito, ma non provateci mai più.

T. – Dancing together (MP3)

 

lunedì, 10/03/2008

Pensiero stupendo

[Mil-House, da EvilMilk. Grazie a Violetta]