lunedì, 31/03/2008

YuppieHead

Ai tempi dell’uscita di In Rainbows, messo dai Radiohead in download sul loro sito a offerta libera, sembrava che il mercato discografico sarebbe cambiato per sempre. Sono già passati sei mesi, e -a parte un paio di tentativi qua e là (tra cui il più visibile è stato quello dei Nine inch Nails)- della strada battuta da Yorke e soci sembrano essersene dimenticati tutti. Tranne qualcuno.

 

Ho sempre saputo che gli Yuppie Flu erano diversi.

Dalla prima volta che mi sono imbattuto nelle loro melodie sghembe e nella particolarissima voce di Matteo Agostinelli (erano gli anni pavementiani di Automatic but static), fino al periodo in cui hanno trovato una via italiana all’indietronica con Days before the day e al ritorno alle chitarre con i pezzi killer di Toastmasters, ho sempre saputo che negli Yuppies c’era qualcosa che pochi altri hanno.

 

Venerdì notte, con appena poche ore di preavviso, la band ha annunciato che dalla mattina successiva il suo nuovo, atteso, disco Fragile Forest sarebbe stato disponibile a tutti. Gli Yuppie Flu e la loro etichetta Homesleep hanno avuto il coraggio di fare quello che, dopo che i Radiohead sei mesi fa hanno aperto le danze, quasi nessun’altro ha osato fare: mettere il nuovo disco in download a offerta libera dal proprio sito. Basta fare un salto su www.yuppieflu.net e le opzioni sono chiarissime: si può pagare una cifra a scelta (sì, anche zero euro) e scaricarsi l’intero disco in MP3 nel giro di qualche minuto, oppure si può comprare anche la copia fisica (in edizione limitata, con libretto illustrato da Gabbo) per 15 euro (25 se si vuole anche la T-shirt), e comunque scaricarsi immediatamente l’intero disco in MP3.

 

Tra la promozione web fatta un mesetto fa, l’annuncio a sopresa (che in questi casi fa sempre gioco), la possibilità di downloadare a 0€ o comprare anche il CD, la grafica d’impatto e molto chiara, il meta-contest in corso sul blog, l’operazione è stata davvero un centro secco.

Per non parlare del disco: Fragile Forest mischia e compone il meglio dell’esperienza degli Yuppies degli ultimi anni, ha le chitarre (acustiche ed elettriche), un po’ di elettronica ma anche un sacco di percussioni, ha le derive psichedeliche, magniloquenti aperture pop alla Flaming Lips e piccole, splendide indie-ballad, sintetizzando con grande maestria 10 anni di carriera. E sono certo che, come tutte le produzioni della band anconetano-bolognese, con ulteriori ascolti crescerà ancora.

 

Ma non è finita qui. Non paghi di aver già messo in piedi un’esemplare dimostrazione di moderna promozione musicale, alla Homesleep hanno deciso di esagerare, e di offrire a un po’ di blogger e ai loro lettori la possibilità di entrare gratis ai concerti della band.

Questo blog è quindi felice di potervi regalare un biglietto per andare a vedere gli Yuppie Flu  sabato prossimo, 5 Aprile, al Covo di Bologna. Si aggiudicherà il biglietto omaggio il più veloce che manderà via mail (all’indirizzo inkiostroblog|x|gmail.com) la lista completa (o più completa possibile) delle cover pubblicate (anche online) dagli Yuppie Flu nella loro carriera.
Via alle telefonate, ci vediamo sabato.

Mi raccomando, mandate a memoria i pezzi nuovi.

 

Yuppie Flu – Make it happen (MP3)

 

8 Commenti a “YuppieHead”:

  1. utente anonimo ha detto:

    Ti segnalo che anche i Pennywise hanno “liberalizzato” il download del loro ultimo disco.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Reason_to_Believe_%28Pennywise_album%29

    Geffe

  2. utente anonimo ha detto:

    i NIN dovrebbero PAGARE gli utenti per scaricare i loro mp3…

  3. utente anonimo ha detto:

    chi ascolta i yuppieflu è già un feticista qui da noi, non ai livelli di sir mosley ovviamente…

    Dk

  4. inkiostro ha detto:

    [ero tentato di fare qualcosa del genere. Ma andiamo, non sono bravo con gli appuntamenti normali, figurati in quelli al buio..]

  5. valido ha detto:

    Fantastico. Riapro il blog, partecipo al meta-contest e regalo un biglietto alla lettrice piu’ sexy disposta a fidanzarsi con me (voglio dire, sono due i biglietti in palio, perche’ dare l’altro a un virtuale sconosciuto?)

  6. utente anonimo ha detto:

    Oggi mi sento di fare un grande in bocca al lupo a tutti quelli che non hanno 10 anni di carriera alle spalle

    ELF

  7. utente anonimo ha detto:

    In realtà anch’io mi meravigliavo che quasi nessun’altro facesse come i Radiohead. L’effetto novità è passato, ma per band piccole ma nel loro giro già note mettere in circolo il disco loro stessi a fronte di un pagamento a offerta (anche due dollari) è sempre un modo per dare ai fan la possibilità di retribuire la band almeno in modo simbolico (ma se li sommi tutti…) per l’inevitabile pre-leak. Il disco fisico rimane per i feticisti (tanto lo è già), e secondo me ci guadagnano tutti. Bravi.

  8. utente anonimo ha detto:

    beh, insomma, quello che han fatto i Radiohead in realtà lo stanno facendo in parecchi, secondo me.

    http://rockonomics.wordpress.com/

    magari non è ancora un modello di business affinato al 100% però….

    Buldra.