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martedì, 08/06/2010

A scuola di Direct Marketing

di

Pochi ingredienti ma semplici:

1) un servizio furbo che tappa un'esigenza reale
2) un target mirato con scaltrezza e precisione
3) una brillante idea di packaging
4) un pezzo dei Vampire Weekend in sottofondo (ok, questo serve solo come esca per Inkiostro…)

Ecco a voi Lavonline.it, lavanderia e calzoleria a domicilio, e il ragionamento vincente con cui si sono immessi nel mercato:

lunedì, 08/03/2010

La vita imita le peggiori high-concept rom-com

di

C'è un nuovo servizio in città.
Si chiama idump4u.com: per appena $10 telefonano al vostro partner, lo mollano per voi, registrano la chiamata e la pubblicano su Youtube.
 

Mi piace il tono strafottente con cui non fa il minimo sforzo di addolcire la pillola.

venerdì, 09/10/2009

OMFGWTF il video dei Deth Kab 4 Cutie x Twilight!!!11!

di

OMG!!! È la song + bella ke io abbia mai sentito!!! Qst nn è 1 band cm tt le altre.
Si kapisce da 3 kose:
1) sn brtti
2) la parola "equinox" nel ttl. Vl dire "equinozio". Xò nn so kosa vl dire "equinozio" xkè il De Mauro – Paravia a kiuso LOL.
3) è il btterista + brvo ke io abbia mai sentto, deve aver ftto il konservatorio di X-Faktor

Mmnti prefe:
– 1:16: Robert Pattinson sembra Gesù *_*
– 1:57: Bella vne investita dalle onde!!! OMG ke paura m sn tppata gli okki
– 3:04: drnte 1 cncerto dei Sunn o))) Bella korre dntro 1 fntana!!!11! È il + koraggioso atto di puro amore ke io abbia mai vsto
– 3:12: sn svenuta è nn ho vist kome finisce il video. Qnd mi sn svegliata ho skritto "Everything ends" x tt la parete di kamera mia. I miei anno kiamato lo psikiatra LOL xD

(si ringrazia la sezione commenti del primo risultato della ricerca "Finley" su Youtube per la consulenza grammaticale)

mercoledì, 09/09/2009

Il 9/9/999 nasceva Wainer Valido

di

Il 9/9/999, alle 9.09 in punto, nasceva Wainer Valido (wainer.com), e non era un sito come tutti gli altri.
Era un sito ironico, satirico, birichino, nostalgico, popolare.
Era il primo sito con lo SGURZ.
E soprattutto, il primo sito umoristico fatto da gente che sapeva fare i siti. Di mestiere, per di più.
Era uno spazio relax, uno sfogo creativo.
Gli orgogliosi genitori erano Marcello Gadda e Matteo Zuffolini (io).
Batman e Robin.
Wainer e Valido (questo se qualcuno si fosse mai chiesto da dove mi è rimasto appiccicato il nickname che tuttora mi porto appresso).
In un’epoca in cui internet andava a pedali e i vari blog/facebook/twitter non esistevano, fu un successo esagerato.
Ne parlarono su giornali e addirittura su libri.
Vincemmo premi veri, fisici, consegnati a mano da persone famose a serate di gala.
Ricevemmo offerte dalle "majors".
Tutto assolutamente vero.
Sono passati 10 anni e, a sito originale da tempo ormai sfrattato, abbiamo pensato (contemporaneamente ma a distanza) che era il caso di recuperare alcune delle nostre storiche rubriche. Trovate quelle create da Marcello sul sito della Balorda (che all’epoca era ospitata proprio da Wainer Valido), e alcune delle mie qui.
Speriamo riportino alla mente bei ricordi in chi le conosceva, e che sappiano ancora strappare un sorriso o una sghignazzata a chi non le conosceva.
Un grazie infinito a Marcello e a tutti quelli che hanno collaborato.

Matteo "Valido" Zuffolini

giovedì, 27/08/2009

Il vostro incubo peggiore

di


Ok, lo so che detta da me fa un po’ ridere, ma vi prego, seguitemi:

– da una parte abbiamo il Film4 FrightFest di Londra, uno dei festival horror più prestigiosi a livello mondiale, quest’anno alla sua decima gloriosa edizione. Una di quelle cose rare che uniscono un programma coi controcoglioni, ospiti prestigiosi (un nome a caso: John Landis), e una vera e commovente passione old school grazie alla quale vedi ancora gli organizzatori in persona passare il tempo a chiedere agli spettatori in coda se sta andando tutto bene. Beat that, Marco Müller.

– dall’altra abbiamo quella banda di deficienti dei 400 calci, che hanno mandato in missione al FrightFest nientemeno che Nanni Cobretti in persona, il quale si sacrificherà al diabolico altare del 2.0 per farvi la cronaca minuto per minuto su Twitter di tutta la faccenda. Una vera e propria missione d’assalto. E ha promesso instant-reviews, inside-scoops, dvd-quotes, easter-eggs e qualsiasi altro termine inglese figo vi possa venire in mente. Anche un botta e risposta con @aplusk e @THE_REAL_SHAQ.

Detto questo, io vi consiglio di seguirlo, e non solo perché tutti sanno che mi vanto di essere amico di Nanni Cobretti.
Da stasera alle 19 a lunedì alle 24 circa, su @i400calci.
Nel caso, insultate direttamente lui che con Twitter si può (non è meraviglioso?).

giovedì, 16/07/2009

Wave goodbye

di

Mi si chiede di spezzare questa breve catena di cover orribili con della buona musica, e puntualmente procedo.
Ieri sera i Nine Inch Nails passavano da Londra per il loro tour di presunto addio in compagnia dei leggendari Jane’s Addiction.
Lasciamo da parte Farrell e soci che meriterebbero un post a parte (è criminale che gente così stia tanto tempo lontana da un palco), e concentriamoci sul fatto che il Trent Reznor in quest’ultimo tour ha infilato fissa in scaletta la sua cover di Metal di Gary Numan, uno dei suoi chiari padri ispiratori.
Essendo che ieri appunto era in zona, ha pensato bene di far salire sul palco il signor Numan in persona.
Il quale finché c’era, oltre che a Metal (dopo una commovente introduzione) ci ha ovviamente regalato Cars:

Bon, situazione raddrizzata, riprendiamo con il corso normale della programmazione.

giovedì, 14/05/2009

La vita imita il cinema #1

di

A destra, il leggendario Cristo Compagnone, vestito in modo classico ma in posa ottimista e ammiccante da vero ggiovane, profetizzato ironicamente da Kevin Smith nello storico Dogma.
A sinistra, la statua di Gesù svelata ieri dalla Chiesa Cattolica di Nostra Signora Immacolata e San Filippo Neri di Uckfield, East Sussex (UK). Vestito in jeans e camicia come un tronista della De Filippi, e in posa da ballerino di Buona Domenica.
Nessuna sorpresa: aveva vinto il televoto.
Eppure, nonostante un costo di realizzazione di £35.000, nemmeno un paio di mocassini o una cravatta…

venerdì, 17/04/2009

Snakes on a Plane – la storia vera

di


In Australia, su un volo Alice Springs-Melbourne.
Niente di grave, solo quattro baby pitoni (quelli della foto) scappati da un carico di dodici, ma è sempre buffo vedere che la vita imita anche i film più improbabili.
L’aereo è stato comunque prontamente fumigato e messo fuori servizio, causando svariati ritardi.
Nessun commento da parte di Samuel L. Jackson.
Tra l’altro era un volo Qantas, quindi chissà come la prenderà Raymond Babbitt… (shh, non si vola, non si vola)

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domenica, 12/04/2009

Buona Pasqua

di


E il 18esimo mese resuscitò, grazie alla pazienza di 40 parrocchiani svedesi e 30.000 mattoncini Lego.

martedì, 31/03/2009

Bus slogan generator!

di

Dai, provalo anche tu!

lunedì, 23/03/2009

Il bene e il male

di

Mi hanno detto che perfino il TG1 ha parlato di Jade Goody, ma non credo che voi sappiate tutta la storia a modo.
Per cui vale la pena raccontarla bene in ordine.
Lo farò io, che volente o nolente l’ho seguita per un anno durante i miei lunghi e noiosi viaggi in metropolitana (sono Valido, eh? che magari a colpo d’occhio sulla lunghezza del post avevate pensato a Punch-Drunk o Trino).
Cercherò di non ribadire nè nome nè provenienza, per dare maggior significato universale alla vicenda ed evidenziare le spettacolari riflessioni morali che suggerisce.
Jade Goody, se non ci fosse stata, l’avrebbe ideata Alan Moore, o Rob Zombie, o qualcuno di altrettanto nichilista e perverso.

Prendete una ragazza sui 21, brutta. Ma brutta brutta. Che proprio ogni tanto ti sorprendi a fissarla che non ti capaciti di quanto è brutta.
E grezza. Ma grezza grezza. Tipo Floriana del Grande Fratello, per dire.
E infatti, la ragazza in questione va al Grande Fratello, e lo vince.
Fin qui tutto bene.
La nostra ragazza, oltre a essere brutta, stupida e grezza, non ha un talento che sia uno, per cui l’unica cosa che la può salvare da una vita come commessa di supermercato è attaccarsi ai giornali scandalistici come una cozza (…) allo scoglio, con qualsiasi vaga scusa.
Per fortuna se la cava discretamente, guadagnandosi il diritto a pubblicare un’autobiografia, uno show tutto suo e persino una fragranza col suo nome, nonché un nuovo invito al Grande Fratello, questa volta in versione VIP.
E qui il fattaccio: a pelle, si prende in antipatia con la concorrente indiana, e con grande leggerezza inizia a sfotterla, spalleggiata da due biondine senza personalità. Poiché è una tipa molto grezza, le scappa anche qualche appellativo degno di Calderoli. La TV coglie e amplifica a dismisura, e scoppia uno scandalo a sfondo razziale che in poco tempo ragginuge livelli internazionali. La trasmissione viene inondata da lettere di protesta: arriva perfino quella formale dal Parlamento indiano.
Al momento dell’eliminazione, le ragazze – l’indiana compresa – non sospettano minimamente la portata sproporzionata di ciò che è accaduto: le due biondine sono letteralmente sotto shock, ma non è nulla in confronto alla nostra protagonista, che di colpo gode di una reputazione negativa inferiore soltanto a quella dello zio Adolfo. La sua carriera è, come si suol dire, fottuta.
Per mesi i giornali continuano a parlarne, seguendola ad ogni passo, scrutinando e sbeffeggiando ogni sua mossa. Lei le prova tutte per rimediare come può: rilascia interviste, piange in diretta, va persino in gita in India e si fa fotografare mentre regala soldi a un orfanotrofio, ma ogni tentativo suona disperato e non ha effetto. Arriva addirittura a denunciare improbabili minacce di morte che la costringerebbero a barricarsi in casa con i figli, ma anche i tabloid le ridono dietro.

Passa circa un anno, e con le acque sufficientemente calmate, la nostra tenta l’ultima, disperata, forse definitiva mossa riparatrice, e si fa infilare come concorrente al Grande Fratello indiano.
Sono tutti sicuri che durerà pochissimo.
E hanno ragione.
Quello che non sospettano, è come uscirà.
Tempo appena tre giorni, e dritto dal confessionale in diretta tv,  un medico, da analisi fatte in precedenza, le fa sapere di averle diagnosticato il cancro.
Il mondo crolla. Il cancro??? Proprio a lei? Proprio adesso? E glielo dicono in quel modo???
I giornali mantengono atteggiamento cauto e decoroso, ma l’imbarazzo è evidente.
Nessuno cadrebbe così in basso da far credere di avere il cancro come mossa pubblicitaria per riparare la reputazione. Nessuno, eh? Non scherziamo.
Però… ecco, quello che tutti pensano ma nessuno dice è che se ci fosse una sola persona a cui soltanto una malattia terminale in questa fase salverebbe la carriera, e una sola persona talmente stupida e grezza e disperata da poter essere capace di considerare accettabile una trovata simile… ecco, quella persona probabilmente sarebbe lei. E che tempismo, accidenti: nel bel mezzo di una mossa riparatrice che non stava avendo tutto l’eco che si sperava, e che per di più le risparmiava la pena di stare forse nell’ultimo posto in cui aveva voglia di stare, in cui poteva pure rischiare di combinare altri casini.
Insomma, nessuno lo diceva, ma nessuno ci credeva. Le lettere della gente ai giornali erano imbarazzate, ambigue. Lei era ufficialmente la prima persona pubblica al mondo a cui una malattia terminale portava qualche imbarazzato cordoglio, e una gran dose di diffidenza. Soprattutto se paragonato all’effetto che pochi anni prima aveva fatto la battaglia al tumore sostenuta dalla nota cantante pop Kylie Minogue, che al confronto ne usciva come la somma di Giovanna D’Arco, Madre Teresa e Santa Lucia.
Che tattica ha usato quindi la nostra per affrontare la situazione?
Beh, è ovvio.
Ha cominciato a sbandierarla in giro con costanza e determinazione, rilasciando interviste a raffica, piangendo a comando davanti alle telecamere, e sputando il peggior tipo di dichiarazioni che vi potete aspettare. Tutto il peggior repertorio del caso, senza freni, senza pudore, costantemente in pubblico: "soffro troppo, non ce la faccio", "ho chiesto ai medici di farmi morire prima", "non ho il coraggio di dirlo ai miei figli", "voglio il funerale più bello dell’Universo".
Insomma, insiste, e si è costretti a crederle di più, ma c’è ancora diffidenza, nonché l’impossibilità a provare simpatia per una che fino a poco tempo prima era vista come un patetico mostro pieno di veleno, e che per di più si comporta in modo così ostentato.

Comincia la chemio, e ora appare in pubblico con la testa completamente rasata. L’opinione pubblica è sempre più combattuta. Non esistono manuali di comportamento ufficiali per casi del genere, dalla regia non suggeriscono nulla. Cosa si deve pensare? Avete presente quando qualcuno fa una grossa, ignobile cattiveria, e tu ti ritrovi a pensare "spero le venga una malattia orribile, così impara"? Cosa bisogna pensare se accade davvero, praticamente al volo? Cambiare idea e pentirsi? Dire "ecco, ben le sta"? Cosa???
Nel frattempo la nostra protagonista, in pieno bombardamento di cure, sforna un documentario dagli ascolti record e decide di sposare il suo moroso di 21 anni.
E ovviamente lo fa con enorme, sfarzosa cerimonia pubblica, venduta in esclusiva a giornali e tv che filmano l’evento integralmente per uno special televisivo.
Lui tra l’altro, un altro tipo con cui si fa fatica a simpatizzare, reduce da 18 mesi di galera, beccato a tradirla più volte e sorpreso pochi giorni prima ad aggredire violentemente un tassista colpevole di guidare in modo poco gradito.
Lei è sempre lì, a rilasciare dichiarazioni pubbliche quotidiane che non hanno nulla a che vedere con barlumi di forza interiore, messaggi positivi, o lampi improvvisi di profondità anche per sbaglio.
È la più media delle persone normali, debole, spaventata, ingenua, sognatrice, e non lo nasconde.
La scusa c’è, ed è buona: quando ti rimangono gli ultimi giorni per vivere, c’è effettivamente poco di meglio da fare che tentare di accumulare più soldi possibile da lasciare ai figli, non importa in che modo. Non importa se la totale mancanza di dignità con cui lo si fa sarebbe stata probabilmente identica anche in situazioni normali.


Ma insomma: oggi, guarda caso durante la Festa della Mamma, è morta Jade Goody.
Che riposi in pace.
Le acrobazie morali effettuate dai tabloid in questi giorni sono state notevoli, e dubito che qualcuno – e con "qualcuno" intendo il lettore medio dell’equivalente inglese di Novella 2000 – sia riuscito davvero a riflettere sulla sequenza degli eventi.
Ma spero che, sotto sotto, non vengano dimenticati.
E soprattutto, mi chiedo cosa sarebbe successo se fosse guarita.

UPDATE: oggi Metro titolava "Family mourns ‘beautiful Jade’". Esatto, con "beautiful" tra virgolette.

martedì, 17/03/2009

Togliamoci il pensiero

di

De Luca chiede, De Luca ottiene.

500 Days of Summer

Qui il trailer:

Qui la medicina:

Doppia razione (a me è servita):

Via, zuccherino finale per sicurezza:

E qui, come bonus, quello che viene in mente a me quando mi dicono "500":

(si ringrazia Cerca su Google per avermi aiutato con antidoti corretti, testati su casi specifici e approvati dall’Associazione Medica)

domenica, 08/02/2009

Old school

di

Name and shame! Non mi frega se è minore, questo qui sopra si chiama Trenton O’Neal, di anni 15, residente a Chesapeake, Virginia (USA), e lo devono sapere tutti.
Perché Trenton O’Neal ha preso dei brutti voti a scuola.
E non è nemmeno la prima volta, quel somaro scansafatiche!
Sapeste quante volte i suoi genitori – il Rev. Donald General Jr., pastore della Perfecting Saints Church of God in Christ di Virginia Beach, e la moglie Tanyeil (giuro, ho fatto copiaincolla di tutto) – hanno provato ad aiutarlo in tutti i modi… ma niente! Trenton è un testone. Santa Pazienza…
E allora, presi dalla disperazione, l’hanno costretto a stare per ore e ore immobile all’incrocio fra Airline Boulevard e Ahoy Drive con indosso un cartello che esponesse a tutti la sua vergognosa pagella.
Al momento di dare la notizia possiamo confermare che è passato Nelson Muntz a puntargli il dito gridando "HA-HA!", ma non sappiamo se Trenton, rientrando a casa, ha estratto la rivoltella dal cassetto del comodino e si è vendicato cowboy-style come succede spesso da quella parte dell’Atlantico.
I dettagli, con le dichiarazioni dei testimoni, su Pilot On Line.

Compiti a casa: descrivete nei commenti la punizione peggiore che i vostri genitori hanno adottato nei confronti di una vostra brutta pagella scolastica.
In bella calligrafia, eh?

giovedì, 15/01/2009

Whole lotta love

di


Purtroppo si tratta di esemplare unico.

mercoledì, 14/01/2009

La ricerca della felicità

di


Osservate questa faccia.
Il suo nome è John Rempel, di Leamington, Canada.
Nel momento in cui è stato ritratto, sta raccontando la sua storia.
John Rempel ha perso $150.000.
Soldi che aveva gradualmente chiesto in prestito ai genitori e ai parenti, e che non potrà restituire.
Li ha persi a una truffa nigeriana.
Sì, sempre quella.
Giusto con una variante, un pelo più personalizzata: gli era arrivata una mail dichiarante che tale David Rempel era morto in un attacco bombarolo a Londra nel 2005, e che lui era l’unico parente vivo a cui consegnare un’eredità di $12.8 milioni. Certo.
Tutta la storia è raccontata dal Windsor Star.
Ora, aldilà dell’interessante quantità di dettagli e di dichiarazioni della polizia incredibili da leggere ancora nel 2009 ("Una volta queste cose arrivavano per posta. Ora la maggior parte di loro usano le email. Stanno al passo coi tempi, usando tutta quella straordinaria tecnologia che hanno a disposizione oggi."), il racconto colpisce per un passaggio in particolare.
A metà della vicenda, quando il povero Rempel aveva già sganciato migliaia di dollari senza un solo motivo plausibile, i truffatori gli si presentano davanti con una valigetta.
Essa contiene strane banconote ristrette, che per diventare legali devono essere lavate con un liquido speciale.
I truffatori gli fanno una dimostrazione davanti, e gli consegnano una bottiglietta del suddetto liquido.
Ripeto: tutto ciò avviene A METÀ della vicenda.
Non so voi, ma quando certe truffe raggiungono tali livelli di virtuosismo io voto per renderle legittime.
E voto per mettere John Rempel sul dizionario, alla voce che preferite.
Con quella foto.

martedì, 30/12/2008

BOOEY!!!

di




Zooey Deschanel sposa Ben Gibbard
.
Piangete, ridete o fate i superiori/indifferenti nei commenti.
Buon anno.

lunedì, 22/12/2008

Let’s twit (again)

di

Rubo e traduco l’headline con cui ho trovato questa news su Fark.com:

"Sei a bordo di un aereo che è appena precipitato in fiamme poco dopo il decollo, che cosa fai:
a) ti levi dal cazzo prima di morire
b) ti levi dal cazzo prima di morire
c) AGGIORNI TWITTER?!?"

Signore e signori, il signor Mike Wilson ha appena vinto il concorso per la prima vera ufficialissima Testa di Cazzo 2.0 della storia.
"Holy fucking shit – I was just in a plane crash!”, twitterato tramite telefonino dall’interno di un 737 in fiamme poco fuori l’aeroporto di Denver,  verrà da oggi segnalata dai dizionari di tutto il mondo come l’esatto opposto del noto "Let’s roll" di memoria 9/11.
Mr. Wilson, invece che salvare le proprie chiappe o quelle degli altri passeggeri, tra i quali 58 feriti, ha poi proseguito twitterando ogni sua emo-sensazione e scattando svariate foto.
La sua lamentela più grossa: l’essere lasciato fuori dalla presidential suite della compagnia aerea, dove voleva prendersi un vodka-tonic.

Una volta qua era tutta campagna.

giovedì, 04/12/2008

Pronti al POWERAGE

di

Avevo 15 anni.
Andavo due/tre volte la settimana a sfogliare e risfogliare gli scaffali del principale negozio di dischi della mia città.
Guardavo Videomusic.
Non compravo riviste.
Avevo una rarissima cassetta da 120 minuti – di quelle dannose per lo stereo perché troppo dure.
Avevo un timer impostato sullo stereo, tutte le domeniche alla stessa ora.
In qualunque posto fossi in quel momento (ma spesso ero prontissimo a casa), alle ore 20 scattava a registrare.
Registrava "Rock Hits", il riassunto settimanale del meglio del rock contemporaneo, condotto da Nikki su Radio Deejay.
L’ho fatto per circa due/tre anni filati, prima che Kurt Cobain rovinasse tutto – ma anche un po’ durante.
Insomma, Nikki è responsabile diretto di una buona metà della mia collezione di dischi.
Cito alcuni tra i gruppi meno banali: Mr. Big, Tesla, Warrant, Saigon Kick, Slaughter, Damn Yankees, Thunder, Winger, Firehouse.
Perché quando avevo 15 anni, il mio equivalente di "indie" era conoscere gruppi hard rock che nessun altro metallaro del quartiere conosceva.
E Nikki era il mio dealer. Il mio John Peel.
Quando a fine anno faceva lo specialone top 20, io ce li avevo TUTTI.
Ma voi indie-snob vi ricorderete di lui principalmente perché Nikki fu la Patti Smith a cui Springsteen/Max Pezzali regalò la sua "Because The Night"/"L’ultimo bicchiere" (oddio… questa per ora la lascio, ma se me lo chiedete l’ho scritta da sbronzo).

Fast-forward.
5 dicembre 2005.
Verso le 11 sono alla sede di Scienze della Comunicazione in via Azzo Gardino a Bologna a discutere la mia tesi di laurea sul bastard pop.
Alle 18 sono a Milano, a partecipare a un improbabile torneo promozionale di calcetto a quattro squadre.
Partecipano infatti: una selezione Rockstar/Rocksound; una selezione bloggers/varie (tra cui il sottoscritto); una selezione Radio Deejay capitanata da Nikki; gli Arctic Monkeys in persona, il cui primo album uscirà di lì a pochissimo.
Sì insomma, come avete capito l’evento è nel pre-partita: il cerchio si chiude, finalmente incontro Nikki.
Alla presenza degli immancabili paparazzi gli stringo la mano, "mi dichiaro", e in mancanza d’altro gli faccio firmare "F.U.C.K." dei Van Halen, sapendo che comunque erano il suo gruppo preferito e che quello era l’album uscito quando iniziai ad ascoltarlo in radio.
È decisamente uno di quei giorni che godranno di ampio spazio nella mia futura autobiografia.

Ri-fast-forward.
Il caro Girolami Andrea, che era presente a quello storico incontro, sa che non esiste persona più preparata di me a presentare il seguente filmato.
Si tratta del nuovo episodio di Pronti al Peggio, pregevole video-iniziativa da lui ideata e realizzata in collaborazione con IRagazzidellaprateria e Vitaminic, con l’obiettivo di mostrare angoli inediti sulla scena musicale italiana.
Il protagonista di questo numero, alle prese con un indegno test "iPod Casino" sulla sua indiscutibile cultura musicale, è appunto Nikki.

Oh, che vi aspettavate?
Sa quelle che deve sapere.
E non sa quelle che non ha bisogno di sapere (e qualcuna la sa lo stesso).
E confondersi su un proprio pezzo… beh, quella è la classe dei Grandissimi.

P.S.: lo stereo funziona ancora.

martedì, 25/11/2008

Fatti, non pugnette

di

Avete presente la vecchia gag "Walker Texas Ranger non è un telefilm, è un documentario sulla vita quotidiana di Chuck Norris"?
Roba scaduta.
Perché nel caso di Steven Seagal, non è una gag.
"STEVEN SEAGAL: LAWMAN", in onda nel 2009, è un Reality Show che seguirà le avventure del nostro nel ruolo di vice-sceriffo a New Orleans – neanche esattamente la tranquilla cittadina di provincia.

Segnatevelo: "STEVEN SEAGAL: LAWMAN".
Un genere televisivo (il reality) e uno cinematografico (l’action movie) uccisi, seppelliti e dimenticati in sole tre parole.

venerdì, 14/11/2008

Altro che Spike Gondry

di

Ok, mi faccio perdonare per la mezza marchetta di ieri postando il candidato numero 1 a Miglior Video Del 2008 E Non Solo.
Cioè, vorrei essere sicuro che non ve lo scordate quando fate le vostre classifiche di fine anno, perché non l’ho visto molto in giro… anzi, ora telefono al Dipartimento dell’Hype e mi assicuro che non ci sia stato un intoppo burocratico da qualche parte.
Ho amici al Dipartimento dell’Hype.
Stagisti, per lo più, ma qualcosa lo possono fare.
Ma bando alle ciance e diamo alcune informazioni random per gli amanti dell’aneddotistica da bar: la band si chiama The Giraffes e vengono da Brooklyn.
Brooklyn è un piccolo quartiere poco conosciuto nello Stato di New York, USA.
New York, per farvi capire meglio se non avete presente, è dove c’è Williamsburg… esatto, ecco, Brooklyn è più o meno da quelle parti, anche se la scena non è ovviamente la stessa.
Il cantante dei The Giraffes ha subito due infarti nel 2005 che lo hanno lasciato con centinaia di migliaia di dollari di debito e lo costringono tuttora a girare con un defibrillatore incorporato (sarà il gadget più cool nel 2009).
Il batterista invece è conduttore dell’edizione indie di "Pimp my Wheels". Giuro.
Il pezzo in questione si chiama "Man U" ed è estratto dal loro ultimo album intitolato "Prime Motivator", uscito per la Crustacean Records (etichetta da tenere d’occhio, se vi state annoiando).
Ci siete? Pronti via:

giovedì, 13/11/2008

Not in my name

di

DISSOCIAZIONE! Basta! Diciamo basta alla gente che dice cose che poi altra gente crede che rappresentino il pensiero di quelli che credono di individuare come gente che appartiene alla stessa categoria mentre invece non è vero! Ribelliamoci! Rivendichiamo la nostra unicità e indipendenza! Prendiamo esempio da quelli per primi si sono dissociati dalle parole del nostro (vostro, io personalmente abito fuori dall’Italia) Capo del Governo! Il signor Berlusconi Silvio non è l’unica persona famosa che va in giro spacciandosi per rappresentante delle persone non famose! Ce ne sono altri! Ognuno ha il suo! Denunciamoli! Prendiamo un pennarello ner abbronzato, scriviamo su un foglio bian pallido, fotografiamoci, e mandiamolo a Not In My Name!
Not In My Name
will tumblr it in your name!

(Se qualcuno di voi invece di delirante propaganda alcolica preferisse fare un commento descrittivo/sociologico su ciò che sto linkando è libero di farlo – a nome suo, o ad anonimità sua – nei commenti. Grazie in anticipo.)

domenica, 28/09/2008

Choose. Your. Own. Guru.

di

PER LEI:

Chi: Gwyneth Paltrow

Url: http://www.goop.com

Slogan: nourish the inner aspect

Spiegati meglio: Make your life good. Invest in what’s real. Cook a meal for someone you love. Read something beautiful. Treat yourself to something. Go to a city you’ve never been to. Learn something new. Don’t be lazy.

Chi potreste cuccare: Brad Pitt, Ben Affleck, Chris Martin



PER LUI:

Chi: Andrew W.K.

Url: http://www.awkarchive.com (sezione "text")

Slogan: PARTY HARD!!!

Spiegati meglio: DO WHAT EVER YOU WANT! NEVER LET DOWN! LIFE IS TOO SHORT! NO REGRETS! LIVE HARD! OUR TIME HAS COME!!! LIVE!!! NOW!!! OR NEVER!!!

Chi potreste cuccare: Melissa Auf Der Maur (non verificato)

giovedì, 12/06/2008

Diversamente greche

di

Sarò breve.

Le donne dell’isola di Lesbo hanno iniziato procedimenti legali affinchè il loro nome abbia di nuovo valenza esclusivamente geografica e le donne gay si cerchino un altro appellativo.

Non me lo sto inventando
.

Nei commenti voglio vedere osservazioni sociologiche, ma soprattutto proposte alternative.

_Galleria di immagini
 

giovedì, 29/05/2008

Ultimamente Inkiostro fa vomitare

di

ECCOMI! Scusate il ritardo. Stavo finendo di leggere il post qua sotto di Violetta.
Sarò breve, così finite di leggerlo anche voi.
No davvero, Inkiostro, torna.
Non se ne può più della gente che scrive cose diverse dalle tue.
Io se vedo un nome diverso da Inkiostro non inizio nemmeno a leggere.
A volte mi capita anche quando sono in altri blog: se non ci scrive Inkiostro insulto il proprietario. Così. DEVE sapere.
A tutta questa gente che scrive diverso da Inkiostro (soprattutto a quel pirla che ha avuto addirittura la faccia tosta di aprire una rubrica fissa con tanto di banner personale), dedico questo link, in cui alcune delle menti più brillanti del nostro pianeta per imitare una scena dei Griffin si sono filmate mentre bevono sciroppo emetico e vomitano con violenza.
È una metafora, maledetti impostori, per sottolineare lo schifo che mi fate.
Qua sotto uno dei video a caso (non l’ho visto ma c’è un ciccione, che fa sempre guadagnare in folklore):
 

venerdì, 23/05/2008

Riassunto delle puntate precedenti

di

LO POSTANO TUTTI E ALLORA LO POSTIAMO PURE DA INKIOSTRO, OK? QUALCOSA IN CONTRARIO? CERCATE LA RISSA??

Weezer, Pork and Beans.