suoni

venerdì, 13 04 2012

Ecco il modo in cui vi farete amare (o odiare) da tutto l’ufficio oggi

E' Incredibox, una beatbox interattiva animata assolutamente eccezionale. Io non sono riuscito a spegnerla finchè non ho provato tutti i suoni e un buon numero delle loro combinazioni, ma anche adesso faccio fatica a separarmene. Una droga.

giovedì, 12 04 2012

Suit up!

Sull'edizione americana di GQ, all'interno della fondamentale (ma anche no) GQ Guide to suits, Nick Cave parla del primo completo che ha mai comprato, ai tempi in cui la sua musica e la sua vita erano un tantino più interessanti di quelle odierne.

 

"The first suit I ever bought was from a secondhand place in New York when I was on tour there in the early '80s. It was three pieces, lime green with an orange check. I have no idea what it was made of, only that it melted when you would nod off and the cigarette would fall on your trousers. And I was actually imprisoned in it. I was busted buying drugs on the Lower East Side, and I was thrown in a holding pen in this ridiculous lime green suit. And I was thinking, Jesus, I wish it wasn't lime green. And of course, the one other white guy in the cell runs up and goes, 'Fuck, it's Nick Cave!' And what's more, we had a gig that night. We were staying at the Iroquois hotel, and when the sergeant said, 'Nick Cave, c'mon, make your phone call,' I asked him to call the Iroquois. And he says, 'Can you spell that?' And I'm like 'I… R…' 'Nope! Next!' So I was there for three days, and I missed the shows, sitting there in my lime green suit." [#]

 

MP3  Little Red – Do you love me? (Nick Cave & the Bad Seeds cover)

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martedì, 03 04 2012

No future / No past

L'ultimo disco dei Cloud Nothings Attack on memory non è un disco che mette tutti d'accordo. Da un lato ci sono i vecchi fan affezionati al sound indie-rock abbastanza leggero delle prime produzioni della band, rimasti spiazzati e in parte delusi dalla svolta pesante e grezza che caratterizza il disco (si sente forte l'impronta di Steve Albini, che l'ha prodotto), mentre dall'altro c'è una discreta parte della critica (tra cui Pitchfork) che ha lodato la scelta controcorrente e apprezzato il nuovo corso della band. In tutto ciò, noialtri che ogni tanto ci troviamo dietro una consolle siamo sempre lì a chiederci se ci sia qualche pezzo adatto a essere ballato o genericamente proposto a una platea, e in questo caso, a parte Stay Useless (che ricorda gli Strokes meno patinati) caschiamo abbastanza male.

 

A metterci una pezza ci pensa our beloved pal from New York City Matte aka Plastic HealtH, che si è profuso in un remix un po' robotico dell'inno paranoico No future / No past, che apre il disco ed è anche il primo singolo estratto. Un po' di velocità in più ed echi krauti e spaziali e una mattonata che ricorda certe cose emo-hardcore della prima ora diventa buona, se non per la pista piena, quantomeno per l'apertura o la chiusura di una serata di quelle un po' alienate. Davvero niente male per uno che di mestiere fa l'avvocato. 

 

 

lunedì, 02 04 2012

Ed eccolo qua, il video dei Perturbazione con Arisa

Come già sapete se mi seguite su Twitter, sabato sera sul palco del Locomotiv dove i Perturbazione stavano suonando una data del tour per l'anniversario dei dieci anni del loro capolavoro In circolo (un concerto ENORME, peraltro) a un certo punto è comparsa Rosalba Pippa, in arte Arisa. Tra l'incredulità degli astanti (non erano note frequentazioni dell'interprete di Sincerità con il mondo indipendente), il bizzarro combo ha suonato una versione abbastanza spettacolare di La notte, il pezzo con cui Arisa è arrivata seconda al Festival di Sanremo di quest'anno, arrangiata come un tipico pezzo della band torinese con inedite sfumature che ricordano i migliori Stars.

La stessa Arisa ha poi raccontato che il pezzo era stato preparato per la serata dei duetti del Festival, ma all'ultimo minuto la politica delle case discografiche e dei direttori artistici non ha approvato la cosa (è stato invece scelto il duetto con Mauro Ermanno Giovanardi, già voce dei La Crus) e non se n'è fatto niente. La collaborazione è stata comunque registrata, ed uscirà prossimamente su iTunes. Io lì per lì ero un po' perplesso, ma devo ammettere che il pezzo di Arisa mi piaceva già da prima, e questa versione è ancora meglio. Qua sotto un video, che non si sente proprio benissimo ma che vi dà una buona idea di quello che vi siente persi.

 

[vi risparmio il racconto e l'imbarazzo di quando, dopo il concerto, nel backstage me l'hanno presentata. Cosa le dici, ad Arisa?]

 

 

mercoledì, 28 03 2012

Un post che parla di Erlend Øye e Loredana Bertè

Vedo che risale alla scorsa Estate, ma me l'ero completamente perso e non mi pare di averlo visto segnalato in giro: Erlend Øye che canta E la luna bussò di Loredana Bertè in italiano (al NOT.Fest, di Noto, dalle parti di Siracusa) è una cosa da vedere.

Tra l'altro Erlend, che come è noto ha diversi amici in Italia ed è spesso dalle nostre parti (vi ricordate quando è entrato al Covo una sera in cui mettevo i dischi?) domenica farà un concerto gratuito  proprio a Siracusa («di cui è cittadino onorario», si legge sulla pagina Facebook dell'evento), in cui i partecipanti sono invitati a portare in dono «una ciambella, dolce o salata». La sa sempre lunga, il vecchio Erlend.

 

 

mercoledì, 21 03 2012

Hallways

[Il mio pezzo pop preferito del periodo è di un gruppo di cui scordo sempre l'esistenza, ma che un grande pezzo a disco riesce a infilarlo ogni volta. Questa Hallways ha pure un video niente male (spoiler: ci sono degli scheletri che suonano e ballano), e secondo me questa Estate la balliamo anche. Cosa volere di più]

venerdì, 16 03 2012

Chissà tra quanto andremo a dei concerti suonati tutti da robot

Credo mai: è molto, troppo, più facile far suonare tutto direttamente a un computer, cosa succede già, e non da poco tempo. Però questa versione del tema di James Bond suonata interamente da robot (quadrirotori o quadricotteri, per la precisione) è abbastanza incredibile.

 

giovedì, 15 03 2012

Arriveranno presto

E' un sacco di tempo che cerco le parole per parlare di Un meraviglioso declino di Colapesce, ma non mi vengono. E mi sono fatto l'idea che sia meglio così.

Il disco d'esordio di Lorenzo Urciullo in arte Colapesce, siracusano, già leader dei sottovalutati Albanopower, ha la potenza e la delicatezza di un piccolo miracolo troppo bello per essere vero, e non riesco in nessun modo a rendergli giustizia. Si insinua sotto pelle velocemente, forte di una scrittura già paurosamente matura, di arrangiamenti pieni e curatissimi e di una produzione assolutamente eccezionale che valorizza la qualità di 13 pezzi che sono già dei piccoli classici dopo appena una manciata di ascolti. Ha conquistato quasi tutti e raccolto un plauso unanime, e basta spingere play un paio di volte per capire il perchè.

Colapesce sarà al Covo di Bologna venerdì, e se ve lo perdete siete dei pazzi.

 

 

martedì, 13 03 2012

Cosa ci vuole per farti ballare?

Questo nuovo pezzo di Graham Coxon me l'ero perso, e se anche la canzone non è proprio memorabile (ma non è neanche male, in realtà), il video è veramente uno spettacolo. Una bella idea, con uno dei migliori lavori di montaggio e post-produzione visti recentemente.

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lunedì, 12 03 2012

Una specie di salotto che non avete mai visto

Questo è l'interno di un violino, splendidamente fotografato da Bjoern Ewers per la Berliner Philarmoniker. Altre foto altrettanto belle nella gallery Art Direction: Instruments from inside su Behance.net.

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venerdì, 09 03 2012

Near Death Experience Experience

Non so spiegare perchè, ma dalla prima volta che l'ho ascoltata, questa canzone mi si è incuneata nel cervello e non se ne vuole andare. Perchè un andante per ukulele e rullante firmato da un musicista che ammiro ma che non ho mai veramente amato mi fa questo effetto? Perchè ogni volta che l'ascolto poi devo spingere play altre 5 o 6 volte prima di placarmi, per altro solo momentaneamente? 

Chissà. Ma finchè capitano innamoramenti simili, fuori da ogni logica e da ogni calcolo, c'è ancora un po' di speranza.

 

 

MP3  Andrew Bird – Near Death Experience Experience

martedì, 06 03 2012

Le 50 band rock italiane che sono quotate più di mille euro

In rete ha suscitato molte discussioni (e altrettante perplessità) la nota intitolata Le 50 band "rock" italiane che sono quotate più di mille euro (e fino a quindicimila) pubblicata qualche settimana fa su facebook da Umberto Palazzo, già membro fondatore dei Massimo Volume e del Santo Niente, e ora -come si definisce lui stesso- «mina vagante» nel mondo della musica rock italiana.

 

Palazzo, che a vario titolo bazzica la scena musica del bel paese da sempre, tanto come musicista quanto come organizzatore di concerti, ha posto una domanda ai suoi contatti (quali sono le band italiane che possono permettersi di chiedere più di mille euro di cachet per una data dal vivo?) e poi ha dato la risposta, stilando un elenco che in qualche modo "svela" a tutti dati che, seppure non segreti e in qualche modo desumibili semplicemente frequentando concerti e stando con le antenne un po' alzate, non sono e non sono mai stati esattamente pubblici. Esplicitare che dietro l'arte c'è sempre del vil denaro è una cosa a cui in molti preferiscono non pensare, e leggere numeri in qualche modo oggettivi che eleggono quali band italiane funzionano live quali no difficilmente lascia senza reazioni. Che siano anche solo riflessioni su chi ce l'ha fatta e chi no, su cosa hanno in comune i nomi più grossi (l'età? un rapporto provilegiato con alcuni media? Il lavoro di alcune etichette o promoter?), sull'annosa e irrisolvibile questione qualità VS quantità e sull'inevitabile confronto con la situazione all'estero.

 

La nota è poi seguita da una lunga discussione. E secondo me, se vi interessano queste cose, merita.

 

La discussione era iniziata così: 

"Un'esercizio di percezione della realtà: chi sa indicare le circa 30 band alternative italiane che possono effettivamente pretendere più di 1000 euro di cachet perché creano effettivamente un'economia che giustifichi il cachet?"

 Ovviamente pochissimi hanno saputo dare risposte realistiche. […]

  

Dopo aver analizzato tutti i gruppi possibili ho fornito la soluzione al quiz, cioè il borsino dei concerti che definiremo alternativi, non per il genere, ma per il circuito da cui provengono. Non sto svelando alcun segreto: le tariffe vi vengono comunicate dalle agenzie se le chiedete e fra organizzatori c'è ovviamente una fitta rete di scambi d'informazioni per sapere come vanno davvero i concerti. Per altro per sapere com'è andato davvero un concerto basta e avanza Facebook.

 

Ho individuato due fasce:

 

PRIMA FASCIA
artisti o band che fanno più di 500 persone a 10 euro (in teoria e se tutto va bene)
Band oltre le dimensioni del club medio che ha una capienza di 200/500 persone, quindi orientate ai palazzetti
Cachet: 3.500/15.000

 

  • Afterhours
  • MCR
  • Marlene Kuntz
  • Sud Sound System
  • Morgan
  • Verdena
  • Il teatro degli Orrori
  • Lacuna Coil
  • Baustelle
  • 99posse
  • Subsonica
  • Roy Paci
  • Blue Beaters
  • Bandabardò
  • Africa Unite
  • Linea 77
  • Meganoidi
  • Tiro Mancino
  • Ferretti
  • Negrita
  • Max Gazzè
  • Daniele Silvestri
  • Cisco
  • Apres La Classe

 

SECONDA FASCIA
da 200 a 500a 7/10 euro (in media, in teoria)
cachet da 1000 a 3500 euro: 

 

  • Shandon
  • Cristina Donà
  • Le Luci della Centrale Elettrica
  • Dente
  • Zen Circus
  • Tre Allegri Ragazzi Morti
  • Brunori SAS
  • Bugo
  • …a toys orchestra
  • I Cani
  • Ministri
  • Marta sui Tubi
  • Paolo Benvegnù
  • Massimo Volume,
  • Giardini di Mirò
  • Giorgio Canali e Rossofuoco
  • Perturbazione
  • One Dimensional Man
  • Almamegretta
  • Casino Royale
  • 24 Grana
  • Calibro 35
  • Punkreas
  • Offlaga Disco Pax
  • Zu
  • Banda Bassotti
  • Bud Spencer Blues Explosion
  • Pan del Diavolo
  • Sick Tamburo
  • Lombroso

 

[…][#]

mercoledì, 29 02 2012

Uscirei stasera, ma non ho niente da mettermi

Grazie a La Belle Epop per aver scovato il mash-up del giorno, e forse del mese, e forse anche dell'anno: in This Charming Videogame, l'ubiquo singolo della diva sciampista due punto zero Lana Del Rey si accoppia sul divano con uno degli anthem più noti degli Smiths, ed è proprio a match made in heaven. Il video, poi, sembra fatto dalla stessa mano.

Ve le siete mai immaginate le canzoni di Lana Del Rey cantate da Morrissey (e viceversa)? Provateci.

 

giovedì, 23 02 2012

Presenti: Gorillaz, James Murphy e Andre 3000. Non pervenuta: ispirazione

A casa mia una giornata in cui in rete viene diffuso in pezzo che vede la collaborazione dei Gorillaz, di James Murphy e di Andre 3000 è un giorno da celebrare. Cosa avranno potuto combinare insieme i titolari di tre progetti che negli ultimi 10 anni hanno tirato fuori alcuni dei migliori pezzi di pop intelligente sulla piazza?

 

Per conoscere la risposta basta spingere Play qua sotto. Ma vi avverto: non è una bella risposta. DoYaThing sembra la B-side di uno a caso dei progetti di cui sopra (dipende dal momento in cui la ascoltate), e oltre ad essere priva di un'anima (cosa quasi inevitabile, visto che è stata commissionata dal celebre brand di streetwear che era la soluzione del quiz del post precedente; cosa che con tutta evidenza non sprona esattamente artisti affermati come questi a metterci molto del loro), è anche quasi completamente priva di ispirazione. I tempi di  My Drive Thru, il primo pezzaccio della serie che ormai tre anni fa metteva insieme Julian Casablancas, Pharrel e Santigold, paiono lontani. Certo, loro tre erano avvantaggiati: un'anima probabilmente non ce l'hanno mai avuta.

 

 

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venerdì, 17 02 2012

La Carmen Consoli della Generazione Y che ci fa sentire vecchi

La prima volta che senti un pezzo del nuovo disco di Maria Antonietta, di solito, la reazione è molto forte: o la ami o la detesti. Ho osservato che tra i miei coetanei, che hanno valicato i trenta, la seconda reazione è spesso superiore alla prima: è una specie di fastidio, dicono, ma se gli chiedi di spiegarti in che senso non sanno mai bene cosa dirti. E' la voce, acuta e urlata? No: è particolare, e canta bene. E' la musica? Macchè: le melodie ci sono, e funzionano. E' il sound? Assolutamente no: quello è impeccabile, e il disco suona da Dio. E' il fatto che è una donna? Ma per chi mi hai preso! Io quando avevo 18 anni adoravo Carmen Consoli. Sono i testi? Ecco, forse sono i testi.

 

E non c'è da stupirsi. Il disco omonimo di Maria Antonietta, uscito all'inizio dell'anno per Picicca, è uno di quei rari dischi italiani belli che però ci fanno sentire irremediabilmente vecchi. Nonostante l'indubbia forza dei pezzi, il fascino del personaggio (che ha già fatto un disco solista in inglese, e ha militato per qualche anno nei promettenti Young Wrists; ma sembra una vita fa) e gli eccellenti arrangiamenti (si sente che dietro c'è gente che sa il fatto suo, come Brunori Sas & co.), Maria Antonietta parla con la voce della Generazione Y, e noi non la capiamo. I suoi testi, poetici in modo poco lirico, che raccontano senza crederci troppo storie da giovane femme fatale di provincia che ha visto troppi film di Sofia Coppola, finiscono diritti tra le maglie del nostro cinismo, e ci rimangono incastrati. Una volta ne saremmo rimasti subito affascinati; ora ne siamo infastiditi. Cominciamo ad accorgerci che non ci ricordiamo più cosa significa avere vent'anni, e non è una sensazione piacevole.

 

Molti ascoltatori si fermano lì, e la liquidano come una ragazzina sopra le righe che si è infilata in un gioco più grande di lei. Ma non servono molti altri ascolti per rendersi conto che la stoffa c'è, e che la ragazzina probabilmente la sa molto più lunga di quanto voglia dare a vedere. Io ne sono convinto.

 

(Maria Antonietta suona il 3 Marzo al Covo di Bologna e io sono molto curioso di vederla dal vivo. Quella sera al Covo succederà anche un'altra cosa di cui presto vi parlerò)

 

 

mercoledì, 15 02 2012

Cose che fanno bella figura in un curriculum

Gli Heike has the giggles da Solarolo (RA), oltre a essere una delle promesse più belle del panorama indipendente italiano e ad aver appena pubblicato (per Foolica Records) un ottimo secondo disco, possono vantare un onore non da poco: nella più recente puntata del webshow musicale di beneficienza KitchenTV, Benedetta Parodi, superstar televisiva dei fornelli (per cui ammetto di avere un debole), gli ha dedicato una ricetta. A modo suo, è una di noi.

 

lunedì, 13 02 2012

Anatomia di una canzone strappalacrime

Ci sono quelli che preferiscono considerare una canzone (o, in generale, un'opera d'arte) come un prodotto della genialità del suo autore e del talento del suo esecutore, e non sono interessati (o, forse, preferiscono proprio non saperlo) a capire i meccanismi psicologici che la fanno funzionare. A me invece questo tipo di analisi piacciono sempre molto, quindi ho trovato molto interessante l'articolo uscito sul Wall Street Journal di ieri col titolo Anatomy of a tear-jerker. Why does Adele's 'Someone Like You' make everyone cry? Science has found the formula. A prescindere dal fatto che parli di un pezzo di un'artista (che ieri tra l'altro ha vinto tutto ai Grammy Awards) che per i miei gusti è decisamente un po' troppo lagnosa, l'articolo è una semplice analisi di psicomusicologia che spiega perchè certe canzoni e certi passaggi musicali ci facciano un particolare effetto. Se poi l'argomento vi interessa, là fuori c'è tutto un mondo

 

Though personal experience and culture play into individual reactions, researchers have found that certain features of music are consistently associated with producing strong emotions in listeners. Combined with heartfelt lyrics and a powerhouse voice, these structures can send reward signals to our brains that rival any other pleasure.

 

Twenty years ago, the British psychologist John Sloboda conducted a simple experiment. He asked music lovers to identify passages of songs that reliably set off a physical reaction, such as tears or goose bumps. Participants identified 20 tear-triggering passages, and when Dr. Sloboda analyzed their properties, a trend emerged: 18 contained a musical device called an "appoggiatura."

 

An appoggiatura is a type of ornamental note that clashes with the melody just enough to create a dissonant sound. "This generates tension in the listener," said Martin Guhn, a psychologist at the University of British Columbia who co-wrote a 2007 study on the subject. "When the notes return to the anticipated melody, the tension resolves, and it feels good."

Chills often descend on listeners at these moments of resolution. When several appoggiaturas occur next to each other in a melody, it generates a cycle of tension and release. This provokes an even stronger reaction, and that is when the tears start to flow. [#]

giovedì, 09 02 2012

Mr. Tunng balla da solo

I Tunng sono uno di quei gruppi che quando pensi a dischi belli che hai ascoltato negli anni scorsi, o a gruppi bravi che avresti voglia di rivedere dal vivo, di solito te li dimentichi. Sarà che la loro musica è un crossover tra i generi praticamente inafferrabile, sarà che in America e in Inghilterra se li filano poco e sui blog anglosassoni non se ne parla quasi mai, sarà che hanno fatto un sacco di dischi belli ma forse ancora nessuno bellissimo.

 

Sia quel che sia, da un mesetto qua i Tunng sono tornati fissi sullo stereo, visto che la loro etichetta (che ha uno dei miei nomi di etichetta preferiti di tutti i tempi: Full Time Hobby) ha pubblicato da poco ben due dischi che li riguardano.

Il primo è This is Tunng…Live from BBC, collezione di session registrate dalla band negli studi della radio inglese dal 2005 al 2010; i classici ci sono tutti (da Jenny Again a Pioneers a Bullets a Hustle) e, come sappiamo, dal vivo rendono alla perfezione.

Il secondo è il disco solista del cantante Sam Genders, che sotto il nome Diagrams ha deciso di affiancare un side-project all'attività con la band. Il sound del disco d'esordio Black Light è una specie di precipitato della folktronica dei Tunng: la miscela contiene ancora tantissimi ingredienti (indietronica e folk, soprattutto), ma le componenti più ipnotiche e sperimentali si fanno qua più concrete e orecchiabili, rivelando una sensibilità pop mai esibita con questa chiarezza. Una bella scoperta, e un disco che, anche se non cambierà la storia della musica, è difficile togliere dal lettore.

 

 

MP3  Diagrams – Tall buildings

MP3  Diagrams – Appetite

 

Bonus:

MP3  Tunng – Bullets (live at the BBC)

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lunedì, 06 02 2012

Toh, il nuovo video degli Ok Go è strambo e un po’ folle. Guardiamolo!

Il nuovo video degli Ok Go non si può non postarlo. Non certo perchè sia un bel video (l'idea è carina ma è vecchia, e la realizzazione è quasi completamente finta, e si vede) o ancor meno perchè sia una bella canzone (gli OK Go fanno praticamente sempre la stessa canzone), ma per vedere a cosa finiranno per arrivare (Jack-ass non è lontano). Come già scritto a suo tempo, sono davvero una band che non fa video per promuovere la musica, ma musica per promuovere i video.

 

 

venerdì, 03 02 2012

Morrissey gets a job

[un progetto di Brian Brooks]

 

 

Bonus:
MP3
 Doug Martsch (Built to spill) – Reel Around The Fountain (The Smiths cover)

lunedì, 30 01 2012

I 100 dischi italiani più belli di sempre

"Cento giurati d'eccezione", tra cui ho l'onore di esserci anch'io, sono stati chiamati a votare i 100 dischi italiani più belli di sempre per Rolling Stone Italia. La classifica sarà pubblicata sul numero di Febbraio, in edicola domani.

Dei miei ne sono finiti in classifica ben sei, di cui due nella top ten (ma manca completamente il mio numero uno). Chissè se li indovinate.

 

(copio la lista da Il Post)

 

1.ROSSI, Vasco: Bollicine
2.BATTIATO, Franco: La voce del padrone
3.BATTISTI, Lucio: Una donna per amico
4.DE ANDRE’, Fabrizio: Crêuza de mä
5.JOVANOTTI: Lorenzo 1994
6.CAPOSSELA, Vinicio: Ovunque proteggi
7.DIAFRAMMA: Siberia
8.CSI – CONSORZIO SUONATORI INDIPENDENTI: Linea gotica
9.AREA: Arbeit Macht Frei
10. CELENTANO, Adriano: Adriano Celentano con Giulio Libano e la sua orchestra
11.LIGABUE, Luciano: Buon compleanno Elvis
12.CCCP FEDELI ALLA LINEA: 1964-1985 Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi del conseguimento della maggiore età
13.BENNATO, Edoardo: I buoni e i cattivi
14.GAETANO, Rino: Mio fratello è figlio unico
15.ELIO E LE STORIE TESE: Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu
16.SUBSONICA: Microchip emozionale
17.DANIELE, Pino: Nero a metà
18.MASSIMO VOLUME: Stanze
19.VERDENA: WoW
20.DE GREGORI, Francesco: Rimmel
21.BAUSTELLE: La malavita
22.TENCO, Luigi: Luigi Tenco
23.OFFLAGA DISCO PAX: Socialismo tascabile
24.BERTE’, Loredana: Traslocando
25. SANGUE MISTO: SxM
26.ZUCCHERO: Oro, incenso e birra
27.FINARDI, Eugenio: Sugo
28.CAPAREZZA: Verità supposte
29.GUCCINI, Francesco: Via Paolo Fabbri 43
30.TEATRO DEGLI ORRORI: A sangue freddo
31.BLACK BOX: Dreamland
32.CONSOLI, Carmen: Confusa e felice
33.3 ALLEGRI RAGAZZI MORTI: La testa indipendente
34.CASINO ROYALE: Sempre più vicini
35.ZERO, Renato: Zerofobia
36.ALMAMEGRETTA: Sanacore
37.CAPUTO, Sergio: Un sabato italiano
38.NEGRAMARO: Mentre tutto scorre
39.FRANKIE Hi-NRG: La morte dei miracoli
40.DALLA, Lucio: Lucio Dalla
41.AFTERHOURS: Non è per sempre
42.GAZNEVADA: Sick Soundtrack
43.LINEA 77: Horror vacui
44.PFM: Storia di un minuto
45. FAUST’O: Suicidio
46.LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA: Canzoni da spiaggia deturpata
47.FABRI FIBRA: Controcultura
48.GABER, Giorgio: Far finta di essere sani
49.99 POSSE: Curre curre guaglió
50.FOSSATI, Ivano: Panama e dintorni
51.LE ORME: Uomo di pezza
52.SORRENTI, Alan: Aria
53.883: Hanno ucciso l’Uomo Ragno
54.RUGGERI, Enrico: Vai Rrouge!
55.GARBO: A Berlino… va bene
56.AUTORI VARI: Rock ’80 / Rockerilla: Gathered
57.CALIFANO, Franco: Tutto il resto è noia
58.POOH: Parsifal
59.GOBLIN: Profondo rosso
60.FERRO, Tiziano: Nessuno è solo
61.GRAZIANI, Ivan: Pigro
62.CAMERINI, Alberto: Rockmantico
63.VANADIUM: A Race with the Devil
64.BALLETTO DI BRONZO: Sirio 2222
65.KRISMA: Chinese Restaurant
66.SKIANTOS: Kinotto
67.LOLLI, Claudio: Ho visto anche degli zingari felici
68.MARLENE KUNTZ: Il vile
69.NEGAZIONE: Lo spirito continua
70.CONTE, Paolo: Concerti
71.NANNINI, Gianna: Latin Lover
72.MATIA BAZAR: Tango
73.PRAVO, Patty: Patty Pravo
74.ELISA: Pipes & Flowers
75.MORANDI, Gianni: Gianni Morandi
76.ORNELLA VANONI: La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria
77.NEGRITA: Reset
78. CREMONINI, Cesare: Maggese
79.FORTIS, Alberto: Alberto Fortis
80.PAOLI, Gino: Gino Paoli allo Studio A
81.MINA: Live ’78 Bussoladomani
82.GIARDINI DI MIRO’: Punk… Not Diet!
83.NUOVA COMPAGNIA CANTO POPOLARE: La gatta Cenerentola
84.GIURATO, Flavio: Il tuffatore
85.BIGLIETTO PER L’INFERNO: Biglietto per l’inferno
86.LITFIBA: 17 re
87.SQUALLOR: Pompa
88.PERTURBAZIONE: In circolo
89.GANG, THE: Le radici e le ali
90.CIAMPI, Piero: Io e te abbiamo perso la bussola
91.TOZZI, Umberto: Gloria
92.BANCO DEL MUTUO SOCCORSO: Darwin!
93.BLUVERTIGO: Metallo non metallo
94.CARBONI, Luca: Carboni
95.ZEN CIRCUS: Andate tutti affanculo
96.AFRICA UNITE: Un sole che brucia
97.JANNACCI, Enzo: Quelli che…
98.PROZAC+: Acidoacida
99.BIANCHI, Maurizio: Mectpyo Bakterium
100.VENDITTI, Antonello: Sotto il segno dei pesci

lunedì, 30 01 2012

Il lunedì che umiliazione! Video-disgusto de Lo Stato Sociale #4

Gli scalmanati gaglioffi de Lo Stato Sociale sono degli habituè su queste pagine (1, 2), quindi non potevo sottrarmi dal partecipare a Il lunedì che umiliazione!, il tour in giro per i blog e le webzine della rete con i video-disgusto artigianali della band bolognese talmente indie da aver fatto una canzone che prende per il culo l'essere indie e che si chiama Sono così indie.

Il tutto a far crescere l'attesa palpitante per il disco d'esordio Turisti della democrazia, in uscita il giorno di San Valentino per la beneamata Garrincha Dischi, che mette in fila parecchi dei piccoli anthem per cui la band è già nota e conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che i verbosi regaz felsinei hanno talento da vendere e tutte le carte per sfondare. 

Qua sotto una versione acustica di Anche la stasi aveva un cuore. Poi li vogliamo a Sanremo.

 

 

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giovedì, 26 01 2012

Young Suzanne Vega (by Blackhair)

 

MP3  Suzanne Vega – Instant of the hour after

martedì, 24 01 2012

Miracoli dell’ingegneria musicale: i Bon JovIver!

G-E-N-I-O.

(via Pop Topoi  )

 

Bonus un po' meno bello: (sempre via Pop Topoi): Fleet Foxes sing

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lunedì, 23 01 2012

Drink to me!

Non sono mai riuscito veramente a entrare nel disco d'esordio dei torinesi Drink to me, ma il singolo che presenta il nuovo disco S., in uscita il 9 marzo per Unhip Records (etichetta di cui peraltro quest'anno ricorre il decennale) mi ha letteralmente folgorato. Le cose vecchie mi ricordavano (un po' impropriamente, ne sono conscio) esplorazioni in stile Liars, mentre questa Henry Miller, aperta e gloriosa come una mattinata di sole sfocata sta dalle parti degli Animal Collective meno sperimentali o del pop elettronico un po' millenario e tribalistico degli Yeahsayer. Davvero un gran pezzo. E se tutto il disco è così…