suoni

martedì, 23 10 2012

The Man-machine sweater

Una delle più iconiche copertine della storia della musica in versione maglione della nonna. Il design è di Mishka (ma non ce n'è traccia aul sito, immagiono che vìoli un po' troppi copyright per farglielo vendere tranquillamente), e viene da 17 ultra-cozy music sweaters.

martedì, 16 10 2012

Riceviamo e volentier pubblichiamo: gli Arditi di Padre Pio

Non so bene chi si nasconda dietro il progetto Arditi di Pio, ma so che certamente ha troppo tempo libero e (spero) non tutte le rotelle a posto. Giorgio mi segnala il loro ultimo video Padre Pio ti amo abbestia, che segue il precedente Salvaci da Satana, Padre Pio e, come dire, già il titolo parla da sè. Buona visione.

 

 

lunedì, 15 10 2012

I bei vecchi tempi (più importanti) dell’indietronica che forse non torneranno più

La prima volta che ho sentito il nuovo singolo degli Amari, Il tempo più importante, non sapevo bene cosa pensare. Gli Amari che abbiamo sempre amato sono sempre lì da qualche parte, col loro talento nel riuscire a parlare sempre di noi (da Part(y)-time jobs, a Campo minato a Manager nella nebbia, se le metti tutte in fila erano sempre la canzone giusta al momento giusto, e questa non fa eccezione), la produzione sempre curatissima e la classe indiscutibile. Il vestito però stavolta è più classico che mai, quasi sanremese (facile pensare che c'entri qualcosa il fatto che da un po' Dario 'Dariella' Moroldo è anche autore di pezzi per gli artisti della Sony), e per i fan della prima ora è facile rimanere spiazzati. Dopo qualche ascolto, però, il verdetto non può che essere positivo: Il tempo più importante è un gran pezzo, e se gli darà finalmente un po' della visibilità che meritano e gli farà conquistare un po' degli ascoltatori di Lattemiele, sarà una buona cosa.

 

Certo, il loro sound delle origini, soprattutto quello del periodo più indietronico, un po' ci manca. E forse è quello che ha pensato anche il buon Maxcar, che è tornato sul suo Batteria ricaricabile per postare un mash-up indicativamente intitolato Il Tempo + Importante (Non Escludo Il Ritorno Andropausa Mashup), che mischia gli Amari col DJ e produttore inglese Boddika (che non ha neanche uno straccio di pagina wikipedia per far finta di sapere chi sia; a occhio è o era del giro dubstep, visto che ha firmato un po' di singoli con Joy Orbison) ottenendo quella che potrebbe quasi essere una outtake dei Notwist epoca Neon Golden.
Anche se i bei vecchi tempi del glitch-pop forse non torneranno più, i vecchi fan sono accontentati. E ora spazio a quelli nuovi: l'anno prossimo vogliamo vedere la nostra band friulana preferita sul palco dell'Ariston.

 

mercoledì, 10 10 2012

La faccia di Morrissey quando gli dicono che in studio sta per entrare Johnny Marr

E' un vero spettacolo vedere per una volta uno dei musicisti più leggendari e stronzi (e leggendariamente stronzi) della storia della musica  veramente terrorizzato. Ci è riuscito Stephen Colbert, che ieri sera ha messo Morrissey sulla graticola per 5 minuti di esilarante botta e risposta in cui si potevano letteralmente contare le gocce di sudore sulla fronte del Moz. La regina, la reunion degli Smiths, il suo vegetarianesimo: questo e altro per 5 lungjissimi minuti di puro disagio. Vogliamo tutti bene a zio ciuffo, ma è difficile non godere un po' a vederlo per una volta soffrire un po'.

(via)

 

 

mercoledì, 26 09 2012

Cinque twit sul concerto dei Radiohead che non ho scritto (perchè ero impegnato a sentire il concerto dei Radiohead) (e perchè la rete era morta)

Fidatevti: ho visto tanti concerti nella mia vita, ma il palco di questo tour dei Radiohead credo sia il più bello in assoluto. Il miglior uso di luci, schermi e video non fine a se stesso che io abbia mai visto in un live. Smentitemi.

Se me lo chiedessero direi che la miglior canzone mai scritta dai Radiohead è Idioteque. E per quanto sia bella, non hanno ancora imparato a suonarne una versione live che le renda giustizia. 

Un concerto dei Radiohead è un' esperienza talmente straordinaria che a un certo punto il pubblico si è messo a battere le mani a tempo su Kid A (la canzone). Ce l'avete presente? L'avreste mai immaginato quando 12 anni fa avete sentito per la prima volta Kid A (il disco)?

Il calo di prezzo dei LED è la cosa migliore successa alla musica live dall'invenzione degli amplificatori Marshall.

 

 

mercoledì, 19 09 2012

As long as you love me

Certamente sono io che mi sono rincoglionito ormai oltre ogni limite, ma questa versione a cappella di As long as you love me dei Backstreet Boys fatta dai brasiliani Ordinarius mi piace più di quanto dovrebbe.

 

martedì, 18 09 2012

Ti rubano un basso mentre sei sul palco? Tu lo recuperi senza smettere di suonare

Avete presente la famosa t-shirt di threadless interamente fatta di nomi di generi musicali ossimorici e insensati? Dai, che l'avete vista, ce l'ha talmente tanta gente che io ormai la uso praticamente solo per dormire. Tra i generi non ne sfigurerebbe uno con il nome di «soft metal», che è la definizione che mi è venuta in mente circa un anno fa quando ho visto dal vivo i Pinback, che suonavano al Locomotiv di Bologna per la loro prima data italiana di tutti i tempi.

 

 

 

L'amatissimo combo di San Diego (tutt'altro che nuovo su queste pagine) suona un indefinibile indie matematico praticamente senza paragoni, che gli deriva tanto dalle frequentazioni alternative che spesso hanno sfondato i confini del metal del chitarrista Rob Crow quanto al passato con gli indie heroes Three mile pilot (in cui milita anche Pall Jenkins dei Black Heart Procession) del bassista Zach Smith.
Dopo una lunga pausa i Pinback in questo periodo sono di nuovo in tour per presentare il loro nuovo disco Information retrieved, che esce tra circa un mese su Temporary Residence. Un paio di sere fa la band suonava nella sua città d'origine, e mentre era sul palco si è accorta che dal backstage era scomparso un preziosissimo basso personalizzato. Due terzi della band sono quindi scesi dal palco per investigare e inseguire il ladro, il tutto mentre il concerto continuava.
La storia la racconta il San Diego City Beat:

The celebrated local indie-rock band was playing at Sunset Temple in North Park to a packed crowd as part of San Diego Music Thing. The show started at around 11 p.m., and everything was going great until about half an hour into their set, when Pinback bassist / keyboardist / singer Zach Smith glanced over to the backstage area to his right.

"Hey," he said, "did somebody steal my second bass over there?"

The show ground to a halt as the three members–Smith, guitarist / singer Rob Crow and drummer Chris Prescott–dashed offstage to investigate. A few minutes later, a visibly frazzled Crow came back onstage to explain to the audience that Smith's bass had, indeed, been swiped mid-set.

The custom-built bass is very rare, very expensive and made by the company Alembic, Crow said…Pinback's drummer saved the day. While surveying the block, Prescott explained, he spotted a man stuffing the bass into a trashcan, and then saw the man run down the street. Prescott tried to stop him several times–at one point, he says, the man begged just to be let go–before successfully intercepting him inside Queen Bee's, a venue located a few blocks away from Sunset Temple on Ohio Street [#]

Brooklyn Vegan riferisce che il ladro è stato arrestato, e che durante l'inseguimento di cui sopra Rob Crow ha continuato a suonare da solo per una quarantina di minuti, prima che il resto della band tornasse sul palco per continuare il set come se nulla fosse con altri 50 minuti. Più due bis.

 

 

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martedì, 28 08 2012

Cose che ti perdi mentre sei in vacanza

Jessica Parè (AKA Megan Draper di Mad Men) che fa la seconda voce di Just like honey sul palco coi Jesus and Mary Chain. In termini di dive pop this song belongs to Scarlett (per questo ma soprattutto ovviamente per questo motivo), ma anche la nostra Zou Bisou Bisou sa il fatto suo.

 

 

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martedì, 24 07 2012

I 100 riff più famosi della storia del rock’n’roll suonati in fila (in una sola take)

100riffs.com Alex Chadwick plays 100 famous guitar riffs in one take giving you a chronological history of rock n' roll.

See the full detailed list of all the artists, keys, and year of each song played in the 100 riffs: http://100riffs.com

 

lunedì, 23 07 2012

Non so cos’è l’amore, ma so cosa non è

«Hi, my name is Jens Lekman. This song is about my best friend when I lived in Melbourne, Australia. We used to spend each friday night and saturday night just cruising up and down the streets, listen to all this radio, look at the girls, talk about life.
At some point we started talking about getting married so I could get into the country. We had both come out from these relationships at the time and we were kind of bitter and cynical at the time. The idea of building this relationship on something constructed, something with a purpose, rather than some vague feeling that could change at any time felt so comforting and liberating at the time.
But the problem was that, in order for this to work, I would never be able to tell the story, I would have to keep it a secret for forever. And that didn’t really work for me, because I’m Jens Lekman. So I wrote this song about it. And I left the country. 
It's also a song about the grey areas of love that you have to explore using the process of elimination, in order to find out even not what love is, but at least get a bit closer to it. So this song is called I know what love isn't

Dopo il singolo (un po' deludente) Erica America, ecco la versione acustica del pezzo che dà il titolo al nuovo attesissimo disco di Jens Lekman, suonata negli studi del Guardian. Che dire? WOW.

 

 

venerdì, 06 07 2012

Passammo l’Estate su una spiaggia solitaria (#arriverannopresto)

Mentre qua sudiamo per finire in tempo le ultime incombenze lavorative prima della Notte Rosa (per la Maratona Anni '90 dell'Hana-bi, vi ricordo), ieri sera sul palco del Bolognetti Rocks è salito Lorenzo Urciullo in arte Colapesce, già autore del migliore esordio italiano dell'anno. Nonostante nella dimensione live abbia ancora ottimi margini di crescita, il concerto è stato molto bello, e circa a metà è stato impreziosito da una bella cover di Summer on a solitary beach, il pezzo che apre La voce del padrone di Franco Battiato. La cover funziona da presentazione per Arriveranno presto, il festival della 42 Records che avrà luogo questo sabato a Roma (al Supersanto's di Piazzale del Verano), in cui Colapesce suonerà due volte: sul palco acustico con Meg (con cui ha recentemente duettato su una gorgheggiatissima versione di Satellite) e poi sul palco principale dove eseguirà per intero il suddetti capolavoro di Battiato. Se siete in zona  vi consiglio proprio di andarci, tanto quella sera in città non mi pare ci sia nient'altro da fare.

Tornando a Summer on a solitary beach, visto che c'ero ho fatto una cosa che non faccio mai, registrare un video; non si vede quasi niente, ma l'audio non è niente male. La voce che si sente più volte canticchiare il pezzo (la sentite bene all'inizio) è di Max Offlaga. Il piede che batte ostinatamente il tempo e fa ballare l'inquadratura invece è il mio.

 

 

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giovedì, 28 06 2012

I Flaming Lips nel Guinness dei primati

In questo istante mancano ancora circa 10 ore; ma se tutto va come deve andare, alla fine della giornata i Flaming Lips avranno messo a segno il record del mondo per il maggior numero di concerti suonati in città diverse nel corso di 24 ore. Hanno cominciato ieri notte a Memphis, e hanno continuato a Clarksdale, Oxford e Jackson e gli mancano ancora Hattiesburg, Biloxi, Baton Rouge e New Orleans. La diretta video del tutto è qua, con tre canali (il tour bus, i vari palchi e la regia) che trasmettono non-stop. Io ne ho guardato un pezzettino, e il tutto è già discretamente fuori di testa. Come i Flaming Lips, del resto. Scommettiamo che il record lo fanno?

 

MP3  The Flaming Lips – Knives out (Radiohead cover)

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mercoledì, 27 06 2012

Pogo, Pulp Fiction e il futuro del remix

Lo so che è vecchio di quasi una settimana (ooold!), ma io in questi giorni non ho mai il tempo di fare niente quindi ho visto solo adesso il più recente video di Pogo, un mega remixone di Pulp Fiction che è un vero proprio orgasmo per gli appassionati di musica e delle opere del buon Quentin (non necessariamente in questo ordine). Una bella riflessione sul suo significato, poi, la trovate da Luca Cabal.

 

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mercoledì, 20 06 2012

Secret Crush

I Teenagers sono una delle band probabilmente più inutili ed ignoranti che non mi vergogno di amare. Ho già tentato di spiegare almeno tre volte il perchè, e ogni volta cito le volte precedenti, forse in un incoscio omaggio al citazionismo spudorato della band:

 

Non so bene perchè mi piacciano così tanto i Teenagers. Non sono niente più che tre hipsters francesi che fanno base a Londra, suonano un indie-electropop-wave egocentrico e pornofilo e devono tutta la loro fama a un pezzo morboso che racconta di una banale storia di una notte tra una cheerleader americana (è amore) e un rocker inglese (è solo una scopata) e a una canzone d’amore dedicata (e intitolata) a Scarlett Johansson. Detestabili, e pure un po’ antipatici.

 

Eppure mi piacciono un sacco. Dietro alle loro t-shirt strette e jeans skinny, dietro ai loro pezzi da tre accordi, dietro ai loro arrangiamenti semplici al limite del banale, vedo una capacità di cogliere lo zeitgeist che pochi hanno, e di raccontare l’incoscienza esaltata di certi momenti dell’adolescenza (contemporaneamente filtrandoli con un occhio adulto e assai disincantato, e con un’autoironia abbastanza rara nella musica hipster) come pochi altri riescono a fare. Più l’intellighenzia li bolla come egocentici e fighetti, più la loro esaltazione di gioventù, sesso e stupidità mi pare più significativa di quanto sembra, e forse anche di quanto fosse nelle intenzioni della band stessa. E -cosa mai scontata- sanno scrivere della canzoni. [#]

 

Dopo 4 anni di silenzio che sono sembrati lunghissimi, la band ha diffuso ieri un nuovo demo per l'Estate, che si chiama Secret Crush e ha un ritornello profondo che recita «I want to fuck you, but I'm too shy to even tell you, and I don't know why». Non sono cambiati di una virgola, per fortuna.

 

 

martedì, 19 06 2012

Into the black

Se sei in mezzo al periodo più carico di lavoro della tua vita, finisci per trovarti in situazioni un po' strane. Tipo essere in ufficio da solo un lunedì sera d'Estate, con l'aria condizionata a palla mentre fuori ci sono trenta gradi, gli amici ti mandano messaggi chiedendoti se vai a fare l'aperitivo fuori e tu rispondi solo "NO" perchè tanto lo sanno che non hai tempo di essere più prolisso. Come l'intenso rapporto telefonico con la tizia della pizzeria d'asporto, che ogni votla che sente il nome dell'ufficio di sera sembra sinceramente dispiaciuta per il fatto che tu debba fare notte a lavorare. O come il non avere tempo di rispondere alle e-mail per organizzare le vacanze, quasi fossero un fastidio e un'incombenza. Come il trovarsi nella poco comune circostanza in cui i soldi sono assai meno preziosi del tempo (come dovrebbe sempre essere, in realtà). Come il tuo frigorifero, che è il regno dei formaggi ammuffiti e delle verdure andate a male, perchè a casa chi ci mangia mai, di questi tempi. Come la casa che sembra un po' un rifugio anti-atomico perchè ci vai solo per dormire, decidendo di spendere il poco tempo libero che ritagli fuori, a mettere i dischi o al mare o a una delle tante rassegne estive che tutte d'un colpo rendono questa città un posto veramente degno in cui vivere. Come il blog silenzioso o i social network che sembrano pieni solo di un chiacchiericcio sterile. Come il sentire il boato di un goal da fuori nella città silenziosa. Come la strana sensazione di trovarsi in una bolla spazio-temporale dotata di un suo perverso fascino come nella sindrome di Stoccolma.

 

Ma c'è un momento che arriva quasi tutte le sere, verso mezzanotte, quando la produttività si affievolisce e prendi il ritmo lento di chi cerca di arrivare al punto prima di scendere nel quartiere deserto e tornare verso casa. Ed è il momento perfetto per ascoltare uno dei dischi più belli di questa prima metà dell'anno, ovvero Kill for love dei Chromatics. I Chromatics li seguo da lontano da qualche anno, più o meno dai tempi di quel pezzone che era In the city, e sono da sempre il mio gruppo preferito della scuderia di quella etichetta col nome tutto sbagliato che si chiama Italians do it better. Sono un giro da un po' di anni e ultimamente hanno avuto anche un po' di visibilità per essere finiti nella soundtrack di Drive, ma è solo con l'ultimo disco che hanno trovato la quadra di un sound sfuggente che è contemporaneamente caldo e algido, maledetto e languido, metropolitano e desertico. La colonna sonora perfetta per un lungo viaggio notturno in macchina (il loro disco precedente si chiamava Night Drive), attraversando posti sconosciuti in cui non ti fermerai mai, con la mente che vaga verso il ricordo di qualche amore passato o di una storia senza speranza con una ragazza lontana. Elettronico e a volte quasi trip-hop, ma con abbondanti iniezioni si synth che profumano di certi anni '80 curiosamente eleganti, ma anche dello shoegaze meno rumoroso e di malinconico pop fumoso sempre un pochino fuori dal tempo, il sound dei Chromatics è nero e gravido di presagi, ed appartiene alla notte di chi è stanco ma non può e non vuole dormire, ed è crucciato da increspature di inquietudine che è sempre troppo definire dei tormenti. Perfetto per una giornata lavorativa che non vuole finire, in un periodo di super-lavoro che non vuole finire, che ti fiacca nell'animo e nello spirito, ma che quando finirà, inevitabilmente, un po' ti mancherà.

 

 

MP3  Chromatics – The River

MP3  Chormatics – Into the black (Neil Young cover)

mercoledì, 06 06 2012

Dimmi che lavoro fai e ti dirò che musica ascoltare (mentre lavori)

[dal blog di Sonos, dove c'è anche in formato più grande]

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lunedì, 28 05 2012

Una specie di nastrone estivo, ma non mio

Sarà la bella stagione che non arriva, sarà che là fuori escono ormai talmente tanti dischi che non ci si orienta più, sarà che ora come ora posto pochissimo, ma nelle ultime settimane mi sono curiosamente arrivate richieste da più parti di pubblicare sul blog un nastrone estivo.

E' vero, latito molto da queste pagine ultimamente, sto perdendo un sacco di concerti e il pochissimo tempo libero che ho è speso quasi interamente a cercare di rimettermi in pari con tutto quello che mi sono perso. Ascolto soprattutto cose vecchie, cose molto notturne o cose segnalate in giro che però non bucano la mia cappa di indifferenza; e fatico a trovare il tempo e la voglia per parlarne qui. Con un'unica eccezione. Che cade a proposito, perchè è un disco estivo ed è anche una specie di nastrone, o almeno si definisce tale.

 

Per la loro prima fatica in full lenght, infatti, i Tv Girl da San Diego non usano il termine album, ma quello assai più insolito di «mixtape». Che c'entri il fatto che il disco fa un abbondante uso di campionamenti probabilmente illegali e che quindi non possa essere pubblicato ufficialmente (e infatti è in free download da qui) non appare poi così fondamentale. The Wild, The Innocent, The TV Shuffle è infatti una sequenza di pezzi pop abbastanza killer che frullano un gran numero di generi e ricordano contemporaneamente cose diversissime tra loro (Eels, The Go! Team e The Avalanches, ma io ci sento anche i Real Estate più orecchiabili e Casiotone for the painfully alone, o come dice Enzo il primo Jens Lekman), mischiando le carte esattamente come farebbe un buon nastrone. I miei pezzi preferiti sono il doo-wop due punto zero Misery, l'anthem un po' FM tardi '90 Loud and clear, che parte come una specie di Drinking In LA velocizzata cantata da Mr. E e alla fine diventa uno zapping radiofonico in battuta che ti venire voglia di ballare. Ma potevo postare anche almeno altre tre o quattro: il disco è tutto bello, e ha conquistato rapidamente la vetta dei dischipiù ascoltati da queste parti. Ve lo fate bastare, come nastrone?

 

 

MP3  TV Girl – Misery

MP3  TV Girl – Loud and clear

mercoledì, 23 05 2012

Il moog di Google Japan

In realtà non so per quanto ancora, ma in questo momento la home page di Google Japan contiene un moog. Che non solo è pienamente funzionante, ma è anche una figata pazzesca.

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martedì, 22 05 2012

Tutti i Radiohead a 8 bit

Ehi Pirex, forse ho trovato una nuova sigla per Impronte Digitali. Fin dai suoi inizi il nostro magazine di web e nuove tecnologie (che come sapete va in onda tuttii martedì alle 19.00 su Radio Città Fujiko, e di cui la terza stagione avrà termine tra una manciata di settimane) ha come sigla Nude dei Radiohead «suonata» da stampanti e hard disk (la sentite qui,e come vedete c'è tutto un filone).

Ora, su segnalazione di plus1gmt (che a sua volta forse l'ha letto su P4K) scopro che un utente di YouTube (QuintonSung) ha messo online delle eccellenti versioni degli interi Ok Computer e Kid A completamente rifatte ad 8 bit. Io me le sono già ascoltate tutte (più volte) e ho il sospetto che l'anno prossimo la nostra nuova sigla verrà da qua. A ben vedere, peraltro, la mia prima trasmissione in radio si chiamava Airbag

 

 

lunedì, 21 05 2012

Super Chemical Bros

Vedo che risale a quasi un anno fa, ma io questo remake retrogaming del video di Michel Gondry per Star Guitar dei Chemical Brothers me l'ero perso. Scommetto che Gondry, se l'ha visto, si è mangiato le mani per non averci pensato lui.

 

 

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venerdì, 18 05 2012

Chiamatemi Desanimaux

L'ultima volta che ho visto Desanimaux era a una festa nella sua casa di Firenze. Nonostante fosse il padrone di casa (e fosse l'ultimo dell'anno), il nostro eroe ha fatto aspettare tutti i convitati perchè era chiuso nella sua stanza a lavorare alla sonorizzazione di una pubblicità per un noto marchio di anti-zanzare. A Dicembre.
Facciamo fast forward di un po' di mesi, e lo troviamo tra i nomi che saliranno sul palco dell'Homework Festival, il mai troppo lodato festival indipendente di musiche elettroniche che giunge oggi alla sua decima e ultima edizione. Un'assoluta eccellenza nel panorama degli eventi bolognesi, che ha cambiato pelle più volte negli anni ed è riuscita ad andare avanti in modo sostanzialmente autogestito (da parte dell'omonima etichetta), mantenendo sempre un livello qualitativo altissimo.

 

L'edizione di quest'anno avrà luogo stasera e domani al TPO, e il programma è denso di nomi assai interessanti, che suoneranno quasi tutti live. Desanimaux sarà di scena domani sera, e sono molto curioso di vedere il suo nuovo live set, che a quanto pare fa un pesante uso della voce, campionata e riprocessata in tempo reale. Il suo ultimo pezzo ▲▲▲ Polymers ▼▼▼, poi, è un andante ipnotico un po' indietronico che mi piace un sacco, ed è probabilmente una delle cose migliori che abbia fatto.

 

 

lunedì, 14 05 2012

Gli Offlaga Disco Pax e l’epopea di Johan Van Del Velde

Un paio di mesi fa, lo saprete tutti, ha visto le stampe Gioco di società, il terzo disco degli Offlaga Disco Pax. Colpevolmente su queste pagine non ne ho scritto niente, e non solo perchè ultimamente sono in altre faccende affaccendato e non scrivo mai niente di niente;  è che mi sembrava inutile ribadire per l'ennesima volta il talento del trio reggiano, e sottolineare la qualità raggiunta dalla loro scrittura e dal loro sound. Il mio pezzo preferito del disco rimane, credo, il singolo Parlo da solo, tallonato dal piccolo psicodramma Pagare e morire, ma mi piace tantissimo anche Tulipani, una canzone che, la prima volta che l'ho sentita, mi è sembrata immediatamente familiare.

 

La storia di Johan Van Der Velde assiderato sulla cima del Gavia nel giro d'Italia dell'88, infatti, ce l'aveva raccontata lo stesso Max in radio in una delle puntate di Get Black, la trasmissione che abbiamo condotto insieme (con Francesca e Fabio) per un paio d'anni sulle frequenze di Radio Città Fujiko (se c'è qualche pazzo a cui interessa, qua c'è il podcast con tutte le puntate della prima stagione, e qua con tutte quelle della seconda). All'interno di una delle nostre rubriche cromatiche usa e getta, intitolata «Maglia nera, la dura lotta per l'ultimo posto in classifica ai tempi del ciclismo politicamente scorretto», Max aveva scelto di parlare proprio di quell'episodio, senza immaginare che qualche anno dopo su quella storia gli Offlaga ci avrebbero scritto addirittura una canzone. Prego la regia di favorire un contributo audio. 

 

MP3  Get Black 8/6/2007 – Offlaga Disco Max in 'Maglia nera'

 

 

Come ipotizzavamo all'interno della puntata, su YouTube si trovano un po' di immagini di quella tappa allucinante. Qualcuno (tale Sbrillo3000) ne ha addirittura creato un bel montaggio proprio sulle note di Tulipani.

Nel suo fascino sgranato e tipicamente lo-fi, è già un videoclip.

 

 

giovedì, 03 05 2012

The visible Tom Waits

[Oggi c'è il sole ma io mi sento in mood Rain Dogs]

 

MP3  Tom Waits – Tango 'till they're sore

lunedì, 30 04 2012

Fermiamo i pirati

Il LOL internettiano del giorno è il video realizzato da un gruppo di musicisti indipendenti italiani in risposta al celebre spot contro la pirateria diffuso un mesetto fa da un insieme di grandi autori della musica italiana, già demolito a suo tempo praticamente da tutti (da Giovanna Cosenza a Colas). Corpo di mille balene, la piaga della pirateria deve finire.

 

giovedì, 19 04 2012

Le quindici canzoni della vita di James Murphy

E mentre stasera Mago Panzone Murphy sarà a Milano (all'Hangar Bicocca) per uno dei millemila eventi FuoriSalone della Milano Design Week, l'ex leader degli LCD Soundsystem regala a Ten songs that saved your life la lista delle sue canzoni preferite di tutti i tempi. Ci si leggono quasi tutte le influenze che poi si possono trovare nella sua musica, con un paio di chicche (la mia ballata preferita di Leonard Cohen? I Birthday Party del primo Nick Cave? I Beatles più avanguardisti?) e molti classici del'70-'80.

Qua sotto la tracklist è il player per ascoltare il nastrone:

 

01. JONATHAN RICHMAN i’m straight
02. SUICIDE cheree
03. THE FALL paintwork
04. THE RAPTURE house of jealous lovers
05. CAN i’m so green
06. LEONARD COHEN famous blue raincoat
07. DAVID BOWIE fame
08. A FLOCK OF SEAGULLS space age love song
09. JOHN CALE & LOU REED work
10. NYCC CHOIR stand on the word
11. LOOSE JOINTS is it all over my face
12. BIRTHDAY PARTY nick the stripper
13. THE BEATLES tomorrow never knows
14. KRAFTWERK computer world
15. ROBERTA FLACK the first time ever i saw your face

 

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