giovedì, 17/07/2008

Festival del Traffico Gratuito

Torino, la città del traffico. Torino, la città del Traffic? Apertura con i Justice. D.A.N.C.E. D.A.N.C.E. D.A.N.C.E. All’Arena Civica di Milano! I milanesi ammazzano il Traffic? Traffic Atto Finale? La croce su Torino?
A Torino. Un’avventura che dura una settimana intera.
A Torino. Si va a ballare in piscina. A Torino. Si va a mangiare al cinema. A Torino. Si va al cinema in officina. A Torino. La caduta della casa Usher. A Torino. Volumi al massimo. A Torino. Secret Show Mon Amour.
A Torino. Il math rock non è un’opinione. A Torino. Suoni inauditi. A Torino. Aperitivo con i Battles. Al Traffic. Aspettiamo che siano bolliti per metterli come headliner?
A Torino. Soulwax Show inizia presto. A Torino. Soulwax Show finisce presto. Arrivederci? A Torino. Part Of The Weekend Never Dies.
A Bristol. Hell was ‘round the corner. A Torino. Sleep is ‘round the corner. A Torino. La droga fa male. A Torino. La noia mortale. A Torino. Che figa la corista in tutina. A Torino. MC Victor sul palco. A Torino. MC Victor è di casa. A Torino. E’ meglio di Tricky. A Torino. Chi è Tricky, il corista della figa in tutina? A Torino. Non è che con i Pistols sale Casacci con la doppio manico? A Torino. Nel caso Philopat pensaci tu. A Torino. Sweet Dreams. A Bristol. Pre-Millennium Tension. A Torino. Post-Millennium Boredom. Al Traffic. Aspettiamo che siano bolliti per metterli come headliner.
A Torino. I musicisti fanno i dj. A Torino. I giornalisti fanno i dj. A Torino. Gli scrittori fanno i dj. A Torino. I blogger fanno i dj. A Torino. Too Many DJs. A Torino. YMCA! A Torino. Che confusione! A Torino. Sarà perché ti amo? A Torino. Le orchestre hanno un’anima. A Torino. Dancing Soulfulettes!
A Torino. L’invasione delle creste giganti. Al Traffic. Plastination. A Torino. Teenpunk romagnoli con crestona e pintone li chiamano Playstation. A Torino. La console punk sabauda. A Torino. Il Punk Italiano. A Torino. I Punkreas. A Torino. Di Punk hanno le prime quattro lettere. Al Traffic. Vorrei vedere la faccia di Lydon e Newman. A Torino. Un po’ di fango ci sta bene. Holidays in the rain. A Torino. Tra il pogo e la fotina scelgo la fotina. Al Traffic. Wire! Al Traffic. Wire chi? A Torino. Li trovi su MySpace. A Torino. Grazie per l’add! A Torino. Il festival delle toppe. GBH. Exploited. Crass. Ramones. Misfits. Uk Subs…
Never mind the bollocks, here’s the Sex Pistols! Allah be praised!
A Torino. No Feelings. No Fun. No Future. A Torino. Corpi in movimento. Bodies! A Torino. Ti ricordi il movimento? A Torino. Ti ricordi il ’77? No.
A Torino. Intervista a Janis Joplin. A Torino. Intervista a Kurt Cobain. A Torino. Sid & Nancy non erano disponibili?
A Torino. Nuvole rapide in avvicinamento. A Torino. Dire qualcosa mentre si è rapiti dall’uragano. A Torino. Ecco l’unico fatto che possa compensarmi di non essere io l’uragano.
Al Traffic. Aperitivo con i Massimo Volume. A Torino. Alla faccia della reunion più attesa degli ultimi 10 anni. Reunion estemporanea o nuovo disco in arrivo? Nuovi stimoli o fare soldi?
Mimì è questo che siamo?
Mimì è questo che siamo?
Mimì è questo che siamo?
A Torino. People Have the Power. A Torino. You Are The Future. Ma non avevamo detto No Future? A Torino. Patti è di casa. Alla Pellerina. L’altra volta si pagava. A Torino. L’altra volta si scatarrava. A Torino. Sui torinesi ci scatarro su. A Torino. I duetti.
A Torino. Ti ricordi le Olimpiadi? A Torino. Ti ricordi l’anno del Design? A Torino. Ti ricordi le Paraolimpiadi del Design? A Torino. Si balla al Palaolimpico Isozaki. A Torino. Come si fa a entrare? A Torino. Suoni stilizzati. A Torino. Suoni spumeggianti. A Torino. Suoni stilizzati. A Torino. Suoni che cartellano. A Torino. Fulmini & Saette. A Torino. Fischi & Mani in alto. A Torino. Dear Ego & Ryan Affair. A Torino. I giovani d’oggi ammazzano il sabato.

giovedì, 17/07/2008

Let me introduce my Paper Planes

L’anno scorso il loro concerto sulla spiaggia dell’Hana-bi aveva segnato un vero e proprio capodanno dell’Estate (leggere il post esaltato e guardare il delirante video del concerto girato da Icepick per credere), per una giornata di mare, gente, coriandoli e indiepop difficile da dimenticare.

Difficile da dimenticare è stato anche il mio primo Maggio, in cui tra le mura del folle Brooklyn Masonic Temple ho incrociato di nuovo la loro truppa fuori di testa (foto qui sotto) e, nonostante sapessi già bene cosa aspettarmi, mi sono fatto conquistare di nuovo come la prima e la seconda volta.

Adesso è finalmente il tempo di parlare del nuovo disco, che si chiamerà Who killed Harry Houdini?, uscirà il 14 Ottobre e ci darà di nuovo modo di canticchiare gli anthem fulminanti dei venti e passa tuonati musicisti svedesi. Gli I’m from Barcelona sono tornati sotto in scena, e a metà Luglio è difficile immaginare una notizia migliore.

 

Eppure una notizia migliore c’è. Gli I’m from Barcelona torneranno nell’amato stabilimento di Marina di Ravenna il 24 Luglio (purtroppo è un giovedì, ma vabbè), per un’altra serata che si annuncia memorabile. Pare che la band abbia fatto carte false per tornare a suonare in Romagna, decurtandosi il cachet e facendo i salti mortali all’interno del tour per inserire la data dell’Hana-bi.

Per prepararci ascoltiamo il nuovo singolo Paper Planes (in MP3 qui sotto), guardando le foto che ho scattato al loro concerto di Brooklyn tra un palloncino, un sing-along e un handclapping.

 
 
 

Clicca sulle immagini per ingrandirle

 

 

I’m from Barcelona – Paper planes (web rip) (MP3)

mercoledì, 16/07/2008

La libreria che gira intorno

Per una volta rubo il mestiere al grande capo, e segnalo io una libreria.
T.shelf è modulare ed è fatta apposta per girare intorno ai mobili già presenti in casa. Come al solito, però, è più il posto che occupa che quello che fa risparmiare.
(sono andato bene? si arrabbierà?)

 

martedì, 15/07/2008

Black and gold

Mentre, come è cosa buona e giusta, il livello di latitanza del sottoscritto e degli altri autori di questo blog sale con l’aumentare della temperatura e l’inoltrarsi di Luglio (siete vivi?), un saluto veloce e una cover live che vede i Guillemots alle prese col singolone estivo Black and Gold di Sam Sparro, uno tra i pezzi più contagiosi della stagione (a me ricorda un sacco Crazy degli Gnarls Barkley). Il trattamento della band inglese toglie un po’ di svogliatezza soul e aggiunge violini e una spruzzata di pathos. Servire freddo, meglio se nel tardo pomeriggio.

 

Guillemots – Black and Gold (live – Sam Sparro cover) (MP3)

Guillemots – Trains to Brazil (MP3)

 

lunedì, 14/07/2008

Web retrofuturistico

[da 20 Websites From Before the Internet was Invented]

 

venerdì, 11/07/2008

E’ Estate, gente

Mentre qua il padrone di casa si spara delle pose ascoltando musica da suicidio mentre fuori l’Estate impazza, le ragazze passeggiano a spalle scoperte e ogni mattina tutto quello che desidero è che arrivi la sera per potermi bere un gin tonic davanti a qualche bar, oggi comincia un nuovo weekend di Luglio e non è il caso di farsi trovare impreparati.
Quest’oggi la soundtrack è cortesemente fornita da sua maestà Dizzee Rascal, uno che di solito è un rapper brutto e cattivo, ma che quando vuole sa piazzare la zampata e trovare la strada verso il grande pop (e la vetta della classifica). Per farlo si è fatto aiutare nientepopòdimenoche da Calvin "Prezzemolo" Harris, l’enfant prodige inglese che fa musica che al liceo avremmo odiato e che invece adesso, carichi di anni e di inutile autoironia come siamo, troviamo irresistibile. Il pezzo che sigla la loro collaborazione è praticamente un pezzo standard di Calvin Harris (sembra Acceptable in the 80’s) con Rascal che ci rappa su, ed è un gran singolaccio. Irresistibile.

 

Dizzee Rascal feat. Calvin Harris – Dance wiv me (MP3)

 

Bonus:
Dizzee Rascal feat. Calvin Harris –
That’s not my name (The Ting Tings cover) (MP3)
(grazie a ink)

 

giovedì, 10/07/2008

Musica per un’estate poco estiva

Sarà stato il Giugno eccezionalmente piovoso che ha castrato sul nascere ogni velleità balneare, e ha ritardato quanto basta l’unica parte davvero piacevole della stagione (quella in cui le speranze di cui l’aria è gravida non sono ancora state definitivamente infrante dalle cose che non succedono).
Oppure dev’essere stata l’afa sahariana che è piombata di colpo sulle città (gente di collina come me non ci si abitua mai), forse meno puntuale del solito ma non certo meno implacabile nel suo toglierti la voglia di vivere fin dal momento esatto in cui ti svegli, madido, nel tuo letto.
Più prosaicamente, forse, è la ruota musicale che gira, e quest’anno l’indiepop spensierato ha mancato l’appuntamento, l’electro sembra stanca e non ha intenzione di tirare fuori un anthem stagionale, la bossa dolceamara invecchia inesorabilmente e manca di linfa e di idee, e pure i tormentoni pop sembrano meno belli che in passato.

 

Quale che sia la causa (in fondo chi se ne importa), la storia è questa: sul mio lettore quest’anno non c’è l’aria di un singolo estivo che sia uno, e da un paio di mesi gli unici dischi che sono in grado di darmi soddisfazione sono un paio di splendidi, lenti e devastanti, inni all’isolamento e alla malinconia.

So che non dovrebbe essere così, eppure -in realtà- non riesco a vedere la cosa come un problema. Ogni tanto ci penso, incuriosito e vagamente dubbioso su quel che potrebbe significare, poi però spingo di nuovo «play», e non ci penso più.

 

 

 

Un covo

Per primo c’è il covo degli A weather, eccezionale quintetto di Portland che esce fuori dal nulla, pubblica il suo esordio per la Team Love di Conor Bright Eyes Oberst e per il sottoscritto mette una seria ipoteca al titolo di rivelazione dell’anno. Cove è un susseguirsi di ballad pressochè perfette, piccoli bozzetti slowcore, atmosfere sospese che pescano dal folk ma anche dal pop più classico, torch songs completamente senza tempo. Le atmosfere e l’intreccio vocale maschile/femminile non possono che far venire in mente ora i Low ora i Devics, band da cui gli A weather paiono però in grado di prendere solo i pregi (l’intensità dei primi, i devastanti pezzi killer dei secondi) ed evitare miracolosamente i difetti (l’algidità che spesso funesta i primi, la melassa in cui ogni tanto affogano i secondi), tenendo un equilibrio magistrale praticamente miracoloso. Non sono il solo a dirlo: un esordio enorme.

 

A weather – Oh my Stars (MP3)

A weather – Pinky Toe (MP3)

 

 

 

Per Emma, una vita fa

Di Justin Vernon probabilmente sapete già tutto, tanto il suo progetto Bon Iver è stato un piccolo grande caso nella musica indipendente americana degli ultimi 12 mesi. Sapete già tutto della genesi di For Emma, forever ago (registrato in una casa in Wisconsin durante un inverno lungo e nevoso, e dedicato, come dice il titolo, a una ex ragazza di molti anni prima), del suo folk scarnificato e ricostruito sul nulla (con un falsetto quasi soul, armonie vocali d’altri tempi e testi bucolici inevitabilmente metaforici), del gioco di parole nello pseudonimo del suo autore (storpiatura di «Bon Hiver», «Buon Inverno» in francese), della bravura live della band (il concert à emporter registrato per la Blogotheque, ad esempio, è una vera meraviglia, con una versione a cappella della title-track francamente incredibile) e del suo tour infinito che non toccherà l’Italia. E visto che sapete già tutto, sapete anche che questo è il momento di ascoltarlo di nuovo. Dedicandolo, come sempre, a tutte le Emma di una vita fa. E alle estati che sembrano inverni.

 

Bon Iver – Flume  (MP3)

Bon Iver – Lump Sum (MP3)

 

mercoledì, 09/07/2008

Ad un certo punto, da qualche parte

di

"X spiega a Y che Z  vuole che P rompa con D per salvare F. Nel frattempo, M pensa di addossarsi ogni colpa per evitare che P sia costretta a prendere una decisione. P vuole che F confessi ma M si oppone. K è sorpresa…"

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mercoledì, 09/07/2008

You’ve got mail. Not.

di

Il meme inutile del giorno è su F.A.T., e si chiama Inbox Victory: svuota la cartella inbox della tua casella email dalle centinaia e centinaia di messaggi che ti rimangono da leggere e/o a cui rispondere, accendi la webcam del tuo maledetto macbook, fatti una gloriosa foto in cui mostri tutto il tuo orgoglio per l’eroica impresa, inviala al sito, e poi, già che ci sei, really dude, get a life.

Ovvio scherno a parte, il risultato è piuttosto spassoso.

[via boingboing | via kottke]

Comunque, se anche voi siete così stressati dal flusso di informazioni che giunge quotidianamente nella vostra gmail e nel vostro google reader (perché anche se quel blogger vi sta sulle palle e odiate ogni singola cosa che dice non potete evitarvi di leggerlo tutti i giorni, non si sa mai che una volta o l’altra parli di voi), non vi si può che consigliare, per l’anno che verrà, il Bubble Calendar.

Credo che l’immagine parli da sé. Si compra qui. E costa pure un botto.

[via Tostoini | via Think.Bigchief]

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martedì, 08/07/2008

Strano, nessun risultato

Sono un albero, una casa e una macchina. Se cerchi l’ASCII Art su Google non ti dà nessun risultato. Peccato, quasi ci speravo. (via)

 

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martedì, 08/07/2008

La Gigantesca Scritta DisKoInKiostro Vol.3

Minimale. Psichedelico. Valzer. Tre. Conga. Dazed. Vasco. And Confused.
Mixato. Pop. Non Mixato. I-Dose. I Say Yeah. Beso profundo.
Funky. Invisibile. Cannibale. Eco-mostri. Mont-martre. Acqua. Freak-CCCP.
Gigantesca. Scritta. DisKoInKiostro

La gigantesca scritta DisKoInKiostro

La Gigantesca Scritta DisKoInKiostro Vol.3
(la tracklist si trova qui)
ps: La gigantesca scritta non è opera mia
pps: Ad alto volume, funziona meglio, soprattutto questa volta