"Oh Valerie Plame, if that really is your name, I will shout the same from on high.
Dear Valerie Plame, I’ll look for that long exchange, outside of the bureau de change in Shanghai.
I was just some stupid boy on a bus when your nom de guerre was code name Caroline.
So my Vespa became your chariot From the green zone Marriott to be etched upon my mind."
Valerie Plame è la canzone dei Decemberists che apre il bellissimo Always the bridesmaid, trio di singoli pubblicati dalla band di Portland. Una dolce attesa prima del loro quinto album Hazards of love, in uscita ad Aprile, per la seconda volta sotto l’egida della Capitol. Sei canzoni che segnano un ritorno alle sonorità di Picaresque, dicono alcuni – o addirittura dei due primi album. Staremo a vedere. Per quanto mi riguarda, personalmente, Meloy e soci hanno raggiunto risultati tali che ogni delusione non sarebbe che relativa, all’interno di un amore cieco e incondizionato. Ma è un problema mio.
Nel frattempo, tutti si chiedono, chi è Valerie Plame?
Valerie Plame: ma è davvero quello il suo nome? Se proprio vogliamo metterla giù dura, il nome esatto della bella signora bionda nella fotografia è Valerie Elis Plame Wilson, tenendo conto del cognome del marito Joseph C. Wilson, l’ex ambasciatore del Gabon e di São Tomé. E costei è la protagonista di una tra le vicende politiche più note del decennio negli states: il cosiddetto Plame affair o Plamegate.
Per farla breve (ché è una faccenda lunga e complicata) nel Luglio del 2003 Wilson scrive un corsivo nel New York Times intitolato "What I didn’t find in Africa". Il succo dell’articolo è: le dichiarazioni dell’amministrazione Bush riguardo ai rapporti "plutonici" tra Niger e Iraq, tra le principali giustificazioni dell’intervento militare nel paese asiatico, erano semplicemente esagerate e inaffidabili. Qualche giorno dopo, il noto giornalista conservatore Robert Novak scrive un articolo nel Washington Post in cui, rispondendo alle precedenti accuse di Wilson, diceva, tra le altre cose, che Valerie Plame, la moglie di Wilson, era un’agente della CIA sotto copertura.
Oops.
Come l’informazione fosse arrivata a Novak, e di seguito al pubblico dominio, è successivamente al centro di uno degli scandali di spionaggio più imponenti della storia americana. Che portò alla condanna di Irve Lewis Libby, detto Scooter. Giuro. Scooter: chi era costui? Non altro che il capo delo staff di Dick Cheney. Ah, ecco. Ostruzione della giustizia, spergiuro, falsa testimonianza ad agenti federali. Uno dice, in galera e buttano via la chiave. Nah. Due anni di condanna. Che divennero due anni di libertà condizionata e una notevole multa in denaro. Toh, guarda.
Tre anni più tardi, nel Luglio del 2006, Joseph Wilson e Valerie Plame (la cui carriera nella CIA era ovviamente terminata nel momento in cui la sua copertura era stata sputtanata) sporsero una denuncia civile nei confronti di Scooter, del vicepresidente Dick Cheney, e dell’allora vice capo dello staff di Bush, il rubicondo e viscido Karl Rove, per il loro ruolo nello sputtanamento in questione. Il giudice incaricato archiviò la causa. Per capirci, a Robert Novak non hanno nemmeno detto bif, anche se ora sta morendo per un cancro al cervello.
Tutto qui? E Valerie? La nostra cara Valerie Plame? Ha scritto un libro, è uscito un anno esatto fa, e si intitola Fair Game: My Life as a Spy, My Betrayal by the White House. E visto che in America l’occasione fa l’uomo ladro, pur essendo un paese dove possono far saltare la copertura di un agente della CIA per vendetta politica senza che nessuno si faccia un giorno di carcere, qualche tempo fa i coniugi Wilson hanno annunciato la loro collaborazione come consulenti a una sceneggiatura di un film tratto dal libro.
E dicono che Valerie Plame sarà interpretata da Nicole Kidman.
If that really is her name. Oh, yes, it is.
The Decemberists – Valerie Plame (MP3)
The Decemberists –
Valerie Plame (live @ Daily Show with Jon Stewart) (video streaming)