venerdì, 26/12/2003

Un paio di dubbi nat…

Un paio di dubbi natalizi
– Perchè a Natale praticamente non mi arriva spam? Festeggiano anche loro?
– Che fine hanno fatto i siringatori di varechina nelle bottiglie d’acqua? Già spariti? (questa cosa mi ricorda il letargo dei dobermann assassini di qualche mese fa)
[scusatemi, oggi sono un po’ scontato]




venerdì, 26/12/2003

Una top tre del duem…

Una top tre del duemilatrè al giorno
#4 La canzone perfetta per cominciare la giornata 
1. Julie’s Haircut – Academy awards
2. Hot Hot Heat – Oh, Goddamnit
3. Millionaire – Champagne




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venerdì, 26/12/2003

Canta Patrick Wolf

Canta Patrick Wolf
A boy like me / is told he’s both nine and ninety.
[si capisce che è Natale anche dal fatto che i post sono al minimo storico in numero e lunghezza da un sacco di tempo..]


giovedì, 25/12/2003

Una top tre del duem…

Una top tre del duemilatrè al giorno
#3 I singoli del 2003 della Morr Music
1. Lali Puna – Left-handed
2. Styrofoam – A heart without a mind
3. Ms John Soda – Go check 




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giovedì, 25/12/2003

Webmaster sadici…

Webmaster sadici
Alza la testa dalle scartoffie, solleva lo sguardo dal computer, sbuffa e grugnisce ‘Buon Natale’, maledicendo il supremo webmaster che ha lasciato aperto sulla sua vita il tag <super-impegnato e di pessimo umore> dimenticandosi di chiuderlo.

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mercoledì, 24/12/2003

Una top tre del duem…

Una top tre del duemilatrè al giorno
#2 I dischi del 2003 che sono piaciuti a tutti tranne che a me
1. The Decemberists – Her Majesty the Decemberists
2. The Books – Lemon of pink
3. Xiu xiu – A promise




mercoledì, 24/12/2003

Metti Dalì a San Vit…

Metti Dalì a San Vittore
Il progetto di una prigione surrealista, per fare andare fuori di testa i detenuti. Dal Guardian.

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martedì, 23/12/2003

Una top tre del duem…

Una top tre del duemilatrè al giorno
#1 Canzone da ballo del 2003
1. The Rapture – The house of jealous lovers
2. The Raveonettes – That great love sound
3. Electric six – Gay bar
[immagino già le domande: ma non hai proprio niente di meglio da fare? Sì -rispondo io- ma non ho voglia di farlo]





martedì, 23/12/2003

Babbo Natale, grazie…

Babbo Natale, grazie
Come forse ricorderete, circa 10 giorni fa, nella mia lettera a Babbo Natale, chiedevo al barbuto Santa Claus di regalarmi un concerto dei Death Cab for Cutie a Bologna nell’anno nuovo. Detto fatto: il 25 Febbario la band di Ben Gibbard suonerà all’Estragon (non al Covo come chiedevo io…bisogna accontentarsi, suppongo) per la gioia di grandi e piccini. Ma Mr. Claus si è sprecato: sempre all’Estragon il 9 Marzo c’è addirittura Damien Rice, protagonista di uno dei concerti dell’anno! A questo punto vanno bene 10 maglioni e 18 boccette di dopobarba: i miei regali li ho già avuti. E non sono niente male.
[grazie a Lucio il nonblogger per la segnalazione]


martedì, 23/12/2003

What a crappy presen…

What a crappy present!
Uno dei tanti svantaggi di avere un blog come questo, ormai di pubblico dominio per amici e parenti assortiti, è che il giorno di Natale non potrò lamentarmi per i regali che riceverò. A parte qualche bella idea inaspettata (gradita quanto rara), ormai da qualche anno è tutto un carosello di maglioni che non metterò mai, dopobarba che mi vengono regalati molto più spesso di quato io riesca a consumarli, libri che non ho la minima intenzione di leggere, guanti, sciarpe, berretti, portafogli ed altri accessori che di solito non mi servono (se mi servissero li comprerei) e pantaloni che ho scelto e provato ma che mia mamma re-impacchetta per il perverso gusto di vedermi ricevere qualcosa che considero già mio. L’importate è vedere sempre il lato comico della faccenda, e dimenticarsi di quando, da bambino, ogni regalo era sempre bellissimo.
Sempre a proposito di regali e delusioni, date un’occhiata a What a crappy present, un brillante servizio per sconsigliare ai vostri parenti ed amici di regalarvi un cd. Le foto della bambina delusa per aver ricevuto un disco (e felicissima con un pacco da 50 di cd vergini) sono impagabili, e l’idea su cui è basato il sito non è niente male.


lunedì, 22/12/2003

No more shall we pay…

No more shall we pay
Sembra quasi che Nick Cave l’abbia fatto apposta. Non pago delle molteplici delusioni date in questo annus horribilis (tra le tante aver pubblicato il suo disco più brutto, aver realizzato un video per lo più intepretato da donnine che scuotono le chiappe, aver rischiato per un pelo di prestare il suo nome ad un mastodontico evento targato Coca Cola, essere il protagonista di voci che lo vogliono come sceneggiatore de seguito de Il Gladiatore), ecco la notizia che chiude in bellezza un anno da dimenticare per i fan dell’artista australiano. Dopo aver misteriosamente ignorato il bel paese nel tour che ha fatto nei mesi scorsi, il nostro ha infatti annunciato una data in Italia, il 21 Febbario all’Auditorium di Milano, pare senza i Bad Seeds ma nella formazione a 4 già vista ad Ancona nel 2002 e a Mantova nel 2000.
Sarebbe una bella notizia, se non ci fosse un dettaglio di poco conto davvero scandaloso: il prezzo. Un posto in piccionaia, da cui non si vede nulla e si sente peggio di quanto sentano quelli rimasti fuori, costa più di 40€, mentre una poltronissima costa quasi 60€, praticamente quanto lo stipendio mensile di un operaio di Taiwan; notate inoltre le allucinanti quote di prevendita (7,50€?? 15mila lire solo di prevendita?!? Ma stiamo scherzando?). Ok il caro biglietti (già giunto a livelli preoccupanti), ma perchè i ceonrti al Covo costano come 4 anni fa? Forse che Nick Cave si è improvvisamente trasformato in Tom Waits -che da leggenda della musica che fa un tour ogni 10 anni può permettersi di chiedere cifre simili- e io non me ne sono accorto? Oppure il (bellissimo) concerto visto nel 2001 gratis ad Arezzo Wave me lo sono sognato? Vogliamo fare qualche altra mossa suicida per demolire definitivamente la nostra carriera (tipo, che ne so, un duetto con Kylie Minogue? Ah già, quello l’ha già fatto), o ci diamo una mossa a tornare ai livelli artistici (ed etici) di una volta, mr. Cave?


lunedì, 22/12/2003

La nobile arte del p…

La nobile arte del pornotitolo
Quella del titolo del film porno è ormai un’arte stimata e riconosciuta. Celebrata da una delle scene più geniali di Clerks (in cui uno dei due protagonisti infila l’ordinazione del cartone animato Piccolo pippo cucciolo eroico in mezzo a titoli splendidi come Fregne pregne di cazzi duri e Aurora sborrealis), da sempre gli adattatori dei film hard -ammesso che tale figura professionale esista, cosa di cui dubito- si sbizzarriscono reinterpretando in chiave erotica titoli di film di successo. E’ il caso di classici come Tutti su mia madre, PorcaHontas, Biancaneve sotto i nani, Legs wide open e decine di altri.
Qua trovate i titoli di film dell’ultima stagione adeguatamente modificati, pronti da utilizzare per il prossimo filmetto a luci rosse. Tra le idee più carine (o meglio, tra quelle che funzionano anche da noi, perchè è stato mantenuto il titolo inglese e perchè il film è già uscito), segnalo The italian blowjob, Fill Bill, The lenght of extraordinary gentlemen, Lost in transvestites, e 2 ass 2 curious. Ovviamente, se avete qualche idea, i commenti sono tutti vostri..
[e con questo post, decine di accessi da Google assicurati…]



lunedì, 22/12/2003

Rivoglio indietro la…

Rivoglio indietro la mia adolescenza
Prima il concerto dei Baustelle e la loro adolescenza mitologica, per definizione non vissuta, già filtrata da un occhio adulto, ora morboso ora malinconico, ma talmente consapevole di giocare con un universo di citazioni da diventare una meta-giovinezza archetipica irreale e per questo iperreale.
Poi il concerto dei Perturbazione, la loro adolescenza quotidiana, che torna a casa tardi senza una scusa, che sente arrivederci e già pensa addio, che rimpiange i giorni sbagliati ma diversi, con gli arpeggi, il violoncello, la timidezza sghemba di Tommaso Cerasuolo e la canzone forse più adolescenziale della storia, quella There is a light that never goes out che celebra l’unico periodo della vita in cui si può desiderare di morire sotto un double-decker bus solo perchè si è in compagnia dell’amata.
Poi ti ricapita tra le mani Microservi -ma non eri più adolescente quando l’hai letto- con tutte quelle riflessioni meravigliosamente couplandiane (come tutti gli anni ti rileggerai uno dei suoi libri in queste vacanze, già lo sai) sul non avere una vita fino a 25 anni, con certe idee zen sullo spendere quegli anni nel perfezionamento di un sè futuro più completo e felice, e ti chiedi cosa sarebbe successo se avessi letto quel libro a 15 anni.
Poi ritorni per le vacanze di Natale nella casa dove sei cresciuto, con i poster ancora lì, i libri che sono sempre gli stessi, le decine di cassette con pessimi gruppi grunge e concerti registrati alla radio, una scatola di scarpe con dentro foto segretissime, una cartellina piena di lettere e biglietti, e tutte le cose al loro posto. Di sotto la mamma cucina i passatelli, c’è l’albero di Natale e il presepe, si parla della messa di mezzanotte, di ex compagni di scuola persi di vista da anni e persino di quella volta che l’ultimo dell’anno aveva nevicato e tu eri andato a una festa a piedi, e (ma questo lo sai solo tu) siccome non ti eri divertito il giorno seguente avevi scritto un racconto pieno di rabbia e frustrazione. Poi senti le previsioni del tempo che dicono che domani nevicherà, e tu lo desideri con una violenza tale, che davvero vorresti tanto risvegliarti domani ed avere 16 anni.




venerdì, 19/12/2003

L’illogica allegria

L’illogica allegria
[un post che ha il titolo di una canzone di Gaber e in cui si parla dei Baustelle, degli Outkast, degli Smiths, dei Pulp e dei Perturbazione, anche se i questi artisti non c’entrano granchè uno con l’altro; o forse c’è un filo rosso che li lega che è semplicemente difficile da vedere]
Nonostante il concerto dei Baustelle di ieri sera mi abbia un po’ deluso (tanto rendono su disco quanto perdono dal vivo, troppo complesso il loro suono, che finisce sempre per farli sembrare i Pulp: infatti ho nominato ufficialmente La canzone del riformatorio come la Disco 2000 italiana; comunque ballarli è stato molto divertente), oggi mi sono svegliato di ottimo umore. Sarà il week-end, sarà che secondo le previsioni a giorni nevicherà, sarà che stasera a Bologna ci sono i Perturbazione, sarà che il Natale quando arriva arriva, e che comunque le cose che cambiano mi rallegrano anche quando non mi piacciono, o più probabilmente, sarà che la radiosveglia si è accesa direttamente sull’One-Two-Three-Four con cui inizia Hey Ya degli Outkast. Quante canzoni riescono a mettere d’accordo tutti come il singolone di Andre 3000 e Big Boi? Quanti pezzi di un duo hip-hop riescono a rallegrarti al risveglio? Di quanti pezzi primi in calssifica l’autore dichiara spassionatamente che avrebbe voluto aver scritto lui Last night I dreamt that somebody loved me degli Smiths? Quanti pezzi li passano sia su Mtv che al Covo? E, soprattutto: quante canzoni riescono a essere singolo dell’anno sia su Stylus Magazine che su Pitchfork?
Ho sei canzoni di sei artisti diversi in testa oggi, e sono di insensatamente allegro. Vi pare poco? A me, a volte, basta così.



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venerdì, 19/12/2003

Visto che oggi siamo…

Visto che oggi siamo in tema
Sappiamo tutti cos’è che fa girare il mondo. Anche i produttori di bevande gassate..

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venerdì, 19/12/2003

Altro che anelli…

Altro che anelli
Per prepararsi all’uscita de Il ritorno del re, terzo capitolo della trilogia de Il signore degli anelli, già uscita nel resto del mondo civilizzato mentre noi, ultimi, dobbiamo aspettare Gennaio, eccovi un imponente saggio sul sesso e la libido nei libri di Tolkien.

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giovedì, 18/12/2003

Ora Pitchfork, poi d…

Ora Pitchfork, poi direttamente la copertina di NME
Et voilà: Stylus Magazine, celeberrima webzine musicale inglese, mi ha linkato.
[se volete capire perchè, leggete qui]


giovedì, 18/12/2003

FisiognomicaIn u…

Fisiognomica
In un paio di giorni e 46 commenti ce l’avete fatta: avete riconosciuto tutte e diciotto le rockstar infanti che vi sfidavo ad indovinare. Per i più pigri, questi i risultati:




























































1. Dave Grohl (Nirvana, Foo Fighters)

2. Dexter Holland (Offspring)







3. Eddie Vedder (Pearl Jam)

4. Flea (Red Hot Chili Peppers)







5. Janis Joplin

6. Layne Staley (Alice in Chains)







7. Marilyn Manson

8. Paul Mcartney







9. Shirley Manson (Garbage)

10. Sid Vicious (Sex Pistols)







11. Gallagher (uno dei due – Oasis)

12. Ozzy Osbourne







13. Steven Tyler (Aerosmith)

14. Kurt Cobain (Nirvana)







15. Johnny Rotten (Sex Pistols)

16. Gwen Stefani (No Doubt)







17. Courtney Love (Hole)

18. Billy Corgan (Smashing Pumpkins)





































giovedì, 18/12/2003

I am FimoculousN…

I am Fimoculous
Non è così, anche se mi piacerebbe, visto che Fimoculous è uno dei migliori blog al mondo. Eppure guardate, è inquietante la coincidenza su come io e lui abbiamo passato la serata del 16 dicembre..

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giovedì, 18/12/2003

Serata tristissima

Serata tristissima
Ma se non altro tifavo per Pacey.

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martedì, 16/12/2003

I’m dreaming of a ki…

I’m dreaming of a kitsch Christmas
Un paio di giorni fa Simona si esaltava per il trash natalizio dei Darkness; anch’io trovo le manifestazioni parossistiche di cattivo gusto molto appropriate al periodo dell’anno. A questo punto rilancio con un link, eloquentemente ichiamato Kitschmas, dove ammirare gadget come il portacenere di Gesù e le cover per il cellulare a forma di croce. Mai più senza, come si dice in questi casi.

martedì, 16/12/2003

La meglio gioventù e…

La meglio gioventù e le peggio leggi
Stanco, un po’ depresso, dopo aver finito di vedere La Meglio Gioventù (partito bene ma trasformatosi presto in un feulleiton che neanche Beautiful; del resto io sono uno che si immalinconisce facilmente), ho ascoltato per un’ora The Shy Retirer col repeat per prepararmi a domani (un modo discutibile per prepararsi a domani, lo so), quando ho letto che Ciampi non firma la legge Gasparri. E il mondo stasera sembra un posto più bello.

martedì, 16/12/2003

La mia vita solita, …

La mia vita solita, tutto questo implica: una gioventù
Questa settimana il presente blog andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali. Citazione Tabloidiana a parte, ovviamente se c’è qualcuno le cui capacità mentali ultimamente sono in serio pericolo, quello sono io; è però vero che non so quanto riuscirò a tener dietro a questa spazio nei prossimi giorni. Domani ci sarà un crash test di quelli grossi: penso che alle 2 dovrò essere trascinato via come uno dei celebri fantocci cantati dai Kraftwerk; in che condizioni, però, non è dato di saperlo. Mercoledì sarebbe un giorno qualsiasi, non fosse che è una data stampata pure sulla mia carta d’identità. Dettagli, in fin dei conti. Giovedì toccherà a un concerto che attendo da parecchio: finalmente potrò vedere i miei beneamati Baustelle dal vivo, al Renfe di Ferrara; se saranno brillanti anche la metà di quanto sono su disco sarà un gran concerto. Venerdì è invece il turno dei Perturbazione al Covo; una serata che è praticamente una certezza, dall’atmsofera, alla musica, alla gente. Sabato se sarò ancora vivo mi terrò sul tranquillo, perchè domenica mattina si parte. Ma senza smettere di lavorare, perchè quest’anno Natale o meno non c’è differenza, prima di Marzo non si tira il fiato.

lunedì, 15/12/2003

IndovinaChi?Ma i…

IndovinaChi?
Ma i lineamenti di una persona sono uguali fin da quando si è bambini? E questo vale anche per le rockstar?
Facciamo un giochino: ecco 18 celebri musicisti rock in età 0-18. Chi riesce a riconoscerli? Alcuni sono di una facilità imbarazzante (le ciglia dell’11, la bocca del 13 e i denti del 15 parlano chiaro), altri sono difficili ma ci si può arrivare (la 9 è passata da bruco a farfalla, il 6 aveva uno sguardo folle anche da bambino, mentre il 14 ha degli occhi inconfondibili) e alcuni sono a me sembrano proprio impossibili (il 5, il 7 e il 12, ad esempio). Ma chissà che non ce la facciate. Buon divertimento.
































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venerdì, 12/12/2003

Lettera a Babbo Nata…

Lettera a Babbo Natale (seconda parte)
Dunque, caro Babbo Natale, come dicevo prima, ti sto scrivendo questa letterina (anzi, lettera; in tutto questo tempo ‘letterina’ ha cambiato significato e ora vuol dire un’altra cosa) per chiederti cosa voglio per regalo, come facevo da bambino.
Innanzi tutto vorrei che i prossimi tre mesi passassero in fretta. Stare tutto il giorno davanti al computer non mi fa bene, e temo seriamente che la mia salute mentale – e non solo per quella – possa uscirne compromessa. Fammi addormentare stanotte e risvegliare a fine Marzo con tutto ciò che devo fare già fatto, e magari anche rilegato. Poi vorrei un lavoro, perchè sospetto che tra qualche mese potrei everne bisogno. Niente di troppo pretenzioso, basta non sia un posto da cameriere da McDonald’s e per il momento vedrò di accontentarmi. Inoltre vorrei una ragazza, e non una di quelle persone improponibili (e spesso impresentabili) che di solito incontro nella mia strada; se devi mandarmene una del genere non fa niente, faccio senza e facciamo che non ti ho chiesto niente, chè incontrarne si simili è solo frustrante.
Se il tuo potere di influenzare il fato non arriva a tanto (e sospetto di no), vorrei che i Death Cab for Cutie venissero a suonare al Covo, e che magari dopo in consolle ci fosse l’Uomo dell’anno, e che Ben Gibbard venisse a ballare Such Great Heights in mezzo a noi. Vorrei che a Frequenze Disturbate quest’anno suonassero i Kings of Convenience, e che la sera dopo il concerto venissero nel giardino della casa dei miei a fare qualche pezzo mentre noi guardiamo le stelle cadenti. Ah, vorrei anche che il disco di Lisa Hannigan uscisse presto, e che fosse bellissimo. Ma per questo basta la sua voce, e tu devi fare davvero poco.
Ma immagino che tu non possa far niente neanche per queste cose, e che tu voglia richieste più complete. Ok: voglio l’iPod; quello vero, non una di quelle fetide imitazioni, chè dopo aver comprato quella carcassa di player cd e mp3 e essermela presa in quel posto voglio solo il meglio. Poi vorrei i tre DVD con i video di Michel Gondry, Spike Jonze e Chris Cunningham; però non ho il lettore DVD, quindi dovresti regalarmi anche quello, magari in un bel combo con un videoregistratore, visto che il mio comincia ad avere un’età veneranda. Inoltre potresti portarmi tutti i libri che ho letto, mi sono piaciuti ma non ho mai comprato per pigrizia, e tutti quelli che ho prestato e non mi sono mai tornati; vorrei un nuovo cellulare un po’ decente, visto che la batteria del mio (anche quella nuova) non dura più di due giorni, quindi una sera su due il telefono mi muore; vorrei una bottiglia di Brunello per non aprirla mai, un completo molto elegante per non indossarlo mai, del profumo costosissimo per non metterlo mai e un’occasione per usare questi tre regali e non sembrare un completo cretino. Una sola basta, però. Poi vorrei quel caffè così buono che mi hanno regalato l’hanno scorso, e un poster di Vettriano, anche se non ho pareti dove attaccarlo.
Se non riesci a portarmi nessuno di questi regali, caro Babbo Natale, mi accontento di una cosa: vorrei che mio zio non regalasse a mio padre un libro di Bruno Vespa, come ogni anno negli ultimi dieci anni. Il mondo sarebbe un posto migliore. Mi sembra una richiesta ragionevole, no?