venerdì, 19/12/2003

L’illogica allegria

L’illogica allegria
[un post che ha il titolo di una canzone di Gaber e in cui si parla dei Baustelle, degli Outkast, degli Smiths, dei Pulp e dei Perturbazione, anche se i questi artisti non c’entrano granchè uno con l’altro; o forse c’è un filo rosso che li lega che è semplicemente difficile da vedere]
Nonostante il concerto dei Baustelle di ieri sera mi abbia un po’ deluso (tanto rendono su disco quanto perdono dal vivo, troppo complesso il loro suono, che finisce sempre per farli sembrare i Pulp: infatti ho nominato ufficialmente La canzone del riformatorio come la Disco 2000 italiana; comunque ballarli è stato molto divertente), oggi mi sono svegliato di ottimo umore. Sarà il week-end, sarà che secondo le previsioni a giorni nevicherà, sarà che stasera a Bologna ci sono i Perturbazione, sarà che il Natale quando arriva arriva, e che comunque le cose che cambiano mi rallegrano anche quando non mi piacciono, o più probabilmente, sarà che la radiosveglia si è accesa direttamente sull’One-Two-Three-Four con cui inizia Hey Ya degli Outkast. Quante canzoni riescono a mettere d’accordo tutti come il singolone di Andre 3000 e Big Boi? Quanti pezzi di un duo hip-hop riescono a rallegrarti al risveglio? Di quanti pezzi primi in calssifica l’autore dichiara spassionatamente che avrebbe voluto aver scritto lui Last night I dreamt that somebody loved me degli Smiths? Quanti pezzi li passano sia su Mtv che al Covo? E, soprattutto: quante canzoni riescono a essere singolo dell’anno sia su Stylus Magazine che su Pitchfork?
Ho sei canzoni di sei artisti diversi in testa oggi, e sono di insensatamente allegro. Vi pare poco? A me, a volte, basta così.



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