Archivio Autore

venerdì, 07/08/2009

It’s a pink summer

Come da canonico paese reale, oggi il sottoscritto (e, a quanto ne so, una buona porzione degli altri simpaticoni che scrivono su queste pagine) va in ferie. Il blog rimane aperto e attivo ma, presumbilmente, in modalità più lenta del solito.

Prima di gettarci nelle autostrade a bollino nero, di testare sulla nostra pelle il caro-benzina, gli overbooking di Alitalia o le infide regole bulgare delle compagnie low-cost e di fuggire a rosolarci su qualche spiaggia, è inevitabile la segnalazione di un paio di pezzi che stanno facendo da colonna sonora alla mia Estate 2009. Curiosamente, i due pezzi che sto ascoltando di più provengono da band con nomi molto simili e sono l’espressione più pop di proposte che, in entrambi i casi, si muovono per lo più su sonorità psichelediche, sognanti e shoegazer.

 

Avrete probabilmente già sentito parlare dei The Pink Mountaintops, il collettivo canadese (da cui sono nati i più famosi Black Mountain), ma forse, come a me, vi era sfuggita la gemma pop contenuta nel loro ultimo album Ouside Love. E’ bastato vedere l’effetto che The gayest of sunbeams fa alla pista della spiaggia dell’Hana-bi di Marina di Ravenna per dedicargli gli ascolti che merita e innamorarmi del suo mix di jangling guitars, beat implacabile e singalong irresistibile. La la la la la la la la la.

 

Non è invece ancora uscito il disco d’esordio dei The Big Pink, ma manca poco. Il marchio 4AD e i vari post scritti da Emiliano su Stereogram sono garanzia di qualità, anche se dopo un paio di ascolti il disco non mi ha detto granchè. Mi ha invece fatto secco la versione editata del singolo Dominos, anthem glorioso e corale con una ritmica grassa che ricorda la hit Time to pretend degli MGMT, e un ritornello («These girls fall like dominos»)  fatto apposta per fare da colonna sonora ai momenti più vitelloni della vostra Estate in riviera. E appena riesco la proverò sul dancefloor, ho la sensazione che potrebbe fare il botto.

 

 

The Pink Mountaintops – The gayest of sunbeams (MP3)

 

The Big Pink – Dominos (single version) (MP3)

 

 

giovedì, 06/08/2009

Brutta mossa

Qualche mese fa, alla notizia che Johnny Marr abbandonava (non si è mai capito se temporaneamente o meno) i Modest Mouse per entrare nei The Cribs, il sottoscritto, come molti, ha storto il naso.
Mr. Marr (già chitarrista di quell’inutile gruppetto minore chiamo Smiths) viaggia a un livello a cui non deve dare spiegazioni a nessuno per le sue scelte ma ecco, abbandonare una band creativa e di successo (e molto diversa dai suoi progetti precedenti) per un gruppetto inglese non particolarmente bravo nè famoso non sembrava proprio una grande mossa. La speranza era che Marr intravedesse nella band potenzialità a noi ignote e che, con il suo aiuto, i Cribs sarebbero arrivati a fare grandi cose.

 

Il disco che sancisce il nuovo corso della band (Ignore the ignorant) esce tra circa un mese, ma qui sotto potete vedere il video del primo singolo Cheat on me, appena diffuso online.
Ancora l’ho ascoltato solo un paio di volte quindi potrei cambiare idea, ma a occhio mi sa tanto che la nostra sensazione iniziale era giusta.

 

giovedì, 06/08/2009

Su GMail la tragedia uccide la pubblicità

Una delle cose più fastidiose dell’altrimenti favoloso servizio di posta GMail (oltre al fatto di dare alla Big G le chiavi della nostra privacy, ovviamente) sono le pubblicità che compaiono nella colonna di destra. Si tratta di pubblicità contestuali: se nelle mail che mandate e ricevete si parla di andare in vacanza in Sardegna, compaiono molte pubblicità di hotel e campeggi della Costa Smeralda. Se parlate di film e serie tv vedete un sacco di pubblicità di cofanetti in DVD e pay tv. Se parlate di qualcosa da fare alla fine dell’anno, ecco i messaggi su decorazioni natalizie e pacchi regalo (anche ad Agosto).

 

Come smettere di visualizzare la fastidiosa colonna pubblicitaria? Un tizio ha fatto un po’ di esperimenti (poi ripresi ed estesi da mezza rete), e ha scoperto che, se all’interno delle mail sono presenti alcune parole chiave dal significato particolarmente negativo (lui ha provato con Suicide, Death, 9/11 e Murder), le pubblicità curiosamente non compaiono. Paura di essere inopportuni?

 

Il trucco funziona anche in italiano, pare (ha fatto qualche prova il -ridisegnato- Punto Informatico), anche se putroppo il ricorso sistematico ad esso (se le parole infauste sono inserite come firma della mail o hanno dimensioni molto piccole, o non ricorrono abbastanza spesso nelle mail lunghe) non funziona. Sarebbe stato un bel metodo situazionista e inutilmente complicato per liberarsi degli ads (fingendo che Adblock plus non esista) mentre così è ‘solo’ l’ulteriore testimonianza di quanti dettagli una web application di massa debba essere in grado di gestire.

 

mercoledì, 05/08/2009

Ceci n’est pas une pipe

La pipa USB, vista sul New York Times.

(peraltro anche l’articolo è carino)

 

martedì, 04/08/2009

PJ Harvey si è disCostantinopolizzata

Polly Jean Harvey nella sua carriera ne ha fatte davvero di ogni. Tra le altre cose (e più o meno in ordine) è stata nuova promessa dell’alternative rock femminista, controversa e rumorosa mangiauomini, romantica e disperata femme fatale con parrucca e ciglia finte, timida ragazza acqua e sapone della campagna del Dorset, socialite mondana della Grande Mela, rude e androgina blueswoman e esangue e perduta dama dell’ottocento.

 

Da una come lei ci si può attendere di tutto, quindi. Ma non so perchè quando ho sentito uno dei nuovi brani che ha suonato la settimana scorsa al Camp Bestival di Lulworth (nel Dorset, praticamente dietro casa sua) sono rimasto piuttosto sorpreso.

Let England shake è interamente costruita sopra il campionamento del ritornello della celeberrima Istanbul (Not Constantinople), classico swing fintamente esotico degli anni ’50 portato al successo dal gruppo vocale The Four Lads, su cui Polly canta un’altra melodia suonando quella specie di incrocio tra una cetra e un’arpa (l’autoharp) che già aveva usato per alcuni pezzi di White Chalk.

Il risultato è molto spiazzante (a me, non so perchè, fa venire in mente le prime Cocorosie) ma è anche PJ Harvey al 100%. Sono molto, molto curioso di vedere se questa strada verrà seguita e dove la porterà. Video:

 

 

 

PJ Harvey – Let England Shake (live) (MP3)

 

 

Come bonus, ecco l’altro inedito che ha suonato (qui c’è il video):

 

 

PJ Harvey – The last living rose (live) (MP3)

 

lunedì, 03/08/2009

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Non c’è modo migliore per cominciare la settimana dell’annuncio di un concerto a sorpresa di uno dei più osannati cantautori folk della nostra generazione. Stasera, gratis, Bonnie Prince Billy all’Hana-bi di Marina di Ravenna.

 

come un fulmine a ciel sereno
come una rete a tempo scaduto
come un lupo in una notte di luna piena

will oldham
bonnie prince billy
live@hana bi
lunedì 3 agosto
ingresso gratuito

Will Oldham – guitar/vocal
Cheyenne Mize – feedle/vocal
Emmett Kelly – guitar/vocal

[foto]

venerdì, 31/07/2009

Tropical fires

Non era esattamente imprevedibile, l’evoluzione fighetta e tropicale dei Friendly Fires. Gli autori di uno dei dischi più divertenti della scorsa Estate (ne parlammo qua) avevano fin dall’inizio nel DNA una spiccata attitudine al pop da ballo più spudorato, che riuscivano però a mediare con influenze punk-funk e synth balearici un po’ più originali.

 

Ma la deriva percussiva era dietro l’angolo, come ha potuto notare chi ha assistito a uno dei vari live in cui il singolone Jump in the pool terminava in una samba scatenata e sul palco venivano invitate delle ballerine brasiliane con le piume e tutto il resto (video). Prendete la passione per le percussioni tropicali, sommatela con quella per i synth balearici e per il pop da ballo e avrete Kiss of life, il nuovo singolo della band che verrà pubblicato a fine Agosto (sarà una delle bonus tracks della ri-edizione del disco d’esordio) ma di cui è da poco stato presentato il cui patinatissimo video girato a Ibiza.

 

Dev’essere il caldo, dev’essere il sole e dev’essere il weekend che si avvicina, ma anche se è un pezzo che mi fa spesso arricciare il naso, non mi dispiace tanto quanto dovrebbe. E’ Estate, dai.

 

 

 

Friendly Fires – Kiss of life (MP3)

 

 

giovedì, 30/07/2009

Today feeling like

Yarisal & Kublitz, Anger release machine.

 

mercoledì, 29/07/2009

C’è speranza per i giornali musicali?

Spinning in the grave – The three biggest reasons music magazines are dying è esattamente quello che sembra: un articolo (firmato da Jonah Weiner, ex senior editor del defunto Blender, e pubblicato su Slate.com) sulla morte dei giornali musicali.

Chiudono i negozi di dischi, le case discografiche vanno in rovina, l’intero settore dell’industria musicale barcolla senza essere in grado -pare- di trovare la soluzione per convivere con le nuove tecnologie. E i giornali musicali? Chiudono anche loro.

 

Negli States hanno già cominciato da un po’, qui da noi sembra tutto immobile (ma forse è solo perchè siamo come al solito in ritardo, oppure perchè la crisi colpisce meno duro se un settore è già perennemente in crisi), ma il fenomeno è cominciato, e difficilmente si attenuerà.

Weiner non si limita a rilevarlo, ma cerca anche di spiegarlo: quali sono le ragioni per la fine dei giornali musicali? Queste le sue risposte:

1. There are fewer superstars, and the same musicians show up on every magazine cover.

 

2. Music mags have less to offer music lovers, and music lovers need them less than ever anyway.

 

3. Music magazines were an early version of social networking. But now there’s this thing called "social networking" … [#]

 

Il punto 1 a me non pare così fondamentale, ma forse chi bazzica giornali con tiratura e pubblico più ampio di quelli che leggo io (XL o Rolling Stone, per dire) può confermarne l’importanza.

 

Il punto 2 è sacrosanto: la rete contiene tutto quello che contengono i giornali, con in più contenuti multimediali e funzionalità interattive che la carta non potrà mai avere. I giornali li puoi leggere in treno, sotto l’ombrellone o in bagno e vederli impilati fa un bellissimo effetto, ma difficilmente la cosa basterà a salvarne la maggior parte dal (fisiologico?) rimpiazzo da parte dei siti web.

 

Il terzo punto è interessante, e si distanza un po’ dalle solite argomentazioni. Non sono solo Pitchfork e Drowned in sound (gratuiti, ben scritti, aggiornatissimi e pieni di contenuti multimediali) a uccidere i giornali, ma anche e soprattutto i blog e la loro rete, e poi Facebook, Twitter, Last.Fm, i forum, i fan site, le mailing list, tutti i posti in cui l’appassionato di musica incontra i suoi simili, si scambia dritte e opinioni (e da un po’ direttamente i dischi) e coltiva la sua identità musicale come una volta faceva anche e soprattutto grazie ai giornali musicali e ai negozi di dischi.

 

 

E la mitologica figura del critico musicale? Si sta trasferendo sul web, ma secondo Weiner è comunque destinato a ridimensionarsi non poco:

Meanwhile, with the proliferation of online music, sanctioned and otherwise, music fans don’t need critics to play middleman the way they once did: If a fan wants to decide whether he likes a new album, there are far easier ways than waiting for a critic to weigh in, from streaming tracks on MySpace and YouTube to downloading the whole thing on a torrent site or .rar blog. The value of the music reviewer has always been split between consumer service (should people plunk down cash for this CD?) and art criticism (what’s the CD about?), but of late the balance has shifted from the former toward the latter—answering the question of whether to buy an album isn’t much use when, for a lot of listeners, the music is effectively free. It’s a valid point that the professional critic still wields an aura of authority rare in the cacophonous world of online music, but between taste-making blogs and ever-smarter music-recommendation algorithms like Apple Genius and Pandora, the critic’s importance is being whittled down. [#

 

E’ davvero l’inizio dela fine? I giornali musicali riusciranno a mantenere un loro ruolo o il loro settore (per definizione multimediale e interattivo) ne decreterà la morte? La nascita e l’evoluzione del web, per sua natura più adatto a gestirne i contenuti e in grado di dare un’esperienza più ricca al lettore, determinerà la fine dei giornali musicali così come li conosciamo?

 

lunedì, 27/07/2009

Pronta per il pavimento

Difficile immaginare un personaggio musicale più inutile e insulso di Lissy Trullie. Aspirante rocker senza nulla da dire ma con un notevole stacco di coscia, la frangettata e un po’ androgina scenester newyorkese insegue disperatamente un hype che non merita, come era impossibile non notare al South By Southwest di Austin lo scorso Marzo (qui breve parere e 4 foto).

 

Nella corsa alla ricerca dell’attenzione inevitabile il momento della cover, che tanta fortuna porta a chi partecipa al gioco con stile e cervello ma che può svelare nel modo più patetico e impietoso la scarsità di idee e l’assenza di personalità. Lissy Trullie ci prova con Ready for the floor degli Hot Chip, mega hit da ballo che viene trasformata in sofferto e un po’ finto pezzo rock con video curatissimo quasi esclusivamente composto di pose. Vedete voi se ci siamo oppure no. Io, come avete capito, un’idea piuttosto chiara me la sono fatta..

 

giovedì, 23/07/2009

Una specie di piccolo nastrone per niente estivo

Li avrete già sentiti tutti. Di questi tempi dopo 3 giorni un MP3 già è vecchio, soprattutto se è passato per le pagine di Pitchfork, Stereogum e degli altri due o tre M-blog pigliatutto che masticano singoli, pezzi nuovi e rarità con una velocità che fino a qualche anno fa (o addirittura mese fa) era inimmaginabile. Il gioco delle anteprime investe il processo di una patina di ufficialità, quello di twitter, dei tumblr, degli account su facebook funziona da ripetitore istantaneo e mai pago, che ogni giorno cerca di accontentare la fame di novità insaziabile del piccolo consumatore musicale dell’era digitale che ormai è in ciascuno di noi.

 

Sembra solo a me o le cose continuano a farsi sempre più veloci? E’ solo un’impressione mia o lo scollamento tra questo mondo e i ritmi sani della reatà si allarga sempre di più? Stiamo venendo inesorabilmente sorpassati da una velocità che non ci è propria o ci stiamo solo stufando? Quanto ci metterà ad arrivare il punto di non ritorno, e cosa ci sarà dopo?

Io non ho neanche mezza risposta. Però ho degli MP3, di quelli buoni.

In generale, preferisco gli MP3. Li salvo sul desktop, cerco di spostarli solo quando non ci stanno più, me li copio sul lettore e mi costringo ad ascoltarli più volte. Questi sono quelli (tutti recenti, tutti già vecchi) che ascolto di più ultimamente.

 

 

 

Why? – This Blackest Purse (MP3)

Le ballad di Yoni Wolf e della sua band sono sempre devastanti (ricordate Gemini, sul suo esodio solista?); scelta forse audace per presentare il nuovo disco, ma azzeccatissima. Ora non ci resta che sperare che il disco sia tutto così.

 

Modest Mouse – The Whale Song (MP3)

Tre sette pollici con dentro alcuni dei migliori pezzi mai scritti da Isaac Brock e soci e un paio di rarità raccolti nell’imminente EP No one’s first and you’re next sono un goal a porta vuota. La canzone dell’orca non avrebbe sfigurato, per tema e qualità, nell’ultimo We were dead before the ship even sank. Anche senza Johnny Marr, una band in splendida forma.

 

The National – The Runaway (live on Q TV) (MP3)

La perfezione (video, testo). Se tutto il nuovo disco sarà così non ce n’è davvero per nessuno.

 

Atlas Sound feat. Panda Bear – Walkabout (MP3)

Non sono un fan delle produzioni di Bradford Cox sotto il nome Atlas Sound (lo preferisco decisamente in veste Deerhunter), e non riesco ad arrivare in fondo a un disco di Panda Bear (però l’ultimo Animal Collective mi piace parecchio), ma forse è solo perchè non mi ci sono mai messo con il dovuto impegno. Probabilmente potrei partire da questo gioiellino di pop wilsoniano, che mi piace assai.

 

Thom Yorke – All for the best (Miracle Legion cover) (MP3)

Non so molto di Mark Mulcahy e dei suoi Miracle Legion, ma a giudicare dalla line-up messa in piedi per il benefit in suo favore forse dovrei documentarmi. Non ho idea di come suoni l’originale, ma il pezzo intepretato da Mr. Radiohead pare uscito da The Eraser. Anzi, forse è pure meglio.

 

Kings of Convenience – The Boat Behind (radio rip) (MP3)

Ed ecco il secondo brano di Declaration of Dependance, il terzo disco in studio del duo norvegese (tracklist), già in scaletta nei live da qualche anno. Singolo per il mercato interno, funziona a meraviglia. L’attesa fino a Ottobre sarà lunga.

 

Wilco – One wing (MP3)

Wilco (The Album) non mi ha travolto, ma spero sia solo una questione di tempo (anche se ho paura di no). Nel mentre mi fisso col repeat su un paio di pezzi, tra cui questa sontuosa e classicissima One Wing. Al resto ci pensiamo dopo, in attesa delle date italiane di Novembre.

 

Phoenix – Playground love (live – Air Cover) (MP3)

Un minuto e quarantuno secondi di pura bellezza. Repeat compulsivo e obbligato.

 

martedì, 21/07/2009

Weezer a 8 bit

Non so da quanto tempo sia in giro, ma io l’ho scoperto ieri sera e, benchè sia il secondo post sui Weezer in una settimana, è impossibile trattenersi: Weezer – The 8-bit Album è il tributo di micromusic dedicato alla band si Rivers Cuomo e soci. Liberamente scaricabile dal sito della netlabel Pterodactyl Squad, è esattamente quello che sembra: una compilation di pezzi più belli dei Weezer interamente risuonati attraverso gameboy, commodore 64, tastierine Casio e altri aggeggi a 8 bit.

In parole povere, la nostra infanzia brufolosa che incrocia l’adolescenza meno inquieta e le due che se ne vanno insieme a braccetto e si commuovono per il ricordo dei lunghi pomeriggi passati a studiare ascoltando il Blue Album e giocando a Super Mario Land. Che meraviglia.

 

 

Nordloef – Buddy Holly (MP3)

Bit Shifter – The world has turned and left me here (MP3)

Videogame Orchestra – Island in the sun (Belmont’s revisal) (MP3)

 

 

 

Pterodactyl Squad – Weezer – The 8-bit album (ZIP – full album)

 

 

venerdì, 17/07/2009

Kings of the Cold

Erlend e Eirik sono tornati!

Ecco Mrs. Cold il nuovo singolo dei Kings of Convenience, in rotazione da oggi su tutte le radio, e che anticipa il nuovo disco in uscita a inizio Ottobre. Al momento non pare ci siano ancora copie in giro per il web, quindi questa è una super anteprima.

(come al solito un enorme grazie a Paola)

 

Kings of Convenience – Mrs. Cold (radio rip) (MP3) (ALT)