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mercoledì, 23/09/2009

How could a mixtape turn into a great record

I My awesome mixtape o li odi o li ami.

Se sei stato infastidito dall’attenzione che sono riusciti ad attirare già giovanissimi nella piccola e provinciale scena italiana (dovuta a molto lavoro, parecchia fortuna ma anche ad un paio di amicizie giuste) e sei allergico al modo in cui incarnano gli stilemi tipici di certo indie, probabilmente ti stanno sulle palle. Non ti capisco, ma ha un senso.

Se te ne freghi di queste cose e pensi solo alla musica, e ti fai atterrare con facilità da ritornelli indie-pop o cantilene elettroniche paranoiche, probabilmente invece li ami. E come darti torto.

 

Fino ad oggi erano soprattutto una band di grandi promesse, i My awesome mixtape. Dopo un EP d’esordio eccellente ma breve (Songs of Sadness Songs of Happiness, in free download qui grazie alla benemerita Kirsten’s Postcard), seguito da un LP (My lonely and sad Waterloo) ambizioso e non sempre a fuoco e, questa primavera, da un altro EP (Other Houses, anche questo in free download, stavolta su Vitaminic Pronti al Peggio) costruito intorno al singolone Me and the washing machine, i MAM sono arrivati alla resa dei conti. E le promesse sono finalmente mantenute.

 

How could a village turn into a town, il nuovo LP appena uscito per 42 Records è, da copione, il disco della maturità. Il sound si fa sfaccettato e ricco, i riferimenti meno chiari e meglio assimilati, le canzoni fanno centro anche quando sfiorano generi che con l’indie hanno ben poco a che fare (è dub quello che sento in Inhabitants?) e il progetto (dalla splendida grafica del booklet alle bellissime My awesome mixtees, dalla ricca promozione due punto zero –Twitter, Last.Fm, pure Friendfeed– al diario del tour europeo in corso in questi giorni) curato come quello delle migliori band d’oltreoceano. Ma soprattutto, c’è il disco. Un gran bel disco.

 

Ho avuto la fortuna di conoscere e seguire i MAM fin dagli inizi, e benchè io conosca personalmente -più o meno bene- parecchi musicisti, per ben pochi mi avete sentito usare su queste pagine i superlativi che riservo ai MAM. Ho assistito al al loro primo o secondo live in assoluto (a Villa Serena), convinto dal leader Maolo che mi aveva fermato una sera nei corridoi del Covo. Ho avuto la fortuna di aver sentito i loro demo, di aver suonato in pista molte volte The painter and the antropologist e Me and the washing machine e di aver passato la scorsa Estate con How could a village turn into a town fisso sul lettore (senza poterne parlare). Ora ho la fortuna di farlo sentire tutto anche a voi (in streaming, cliccando Play qui sotto), e voi, a vostra volta, potete fare lo stesso sul vostro blog o sul vostro profilo di Facebook. Pratico e democratico.

 

 

How Could A Village Turn Into A Town by myawesomemixtape

 

 

Ma soprattutto ho la fortuna di poter condividere con voi (in esclusiva) la versione demo di uno dei miei pezzi preferiti del disco, quella A train melancholy song che conclude il lotto, e che nella sua versione primitiva è cupa, funerea e sintetica come un’Estate fatta di treni persi e distanze che dividono. Perchè, come recita il ritornello, «Partenze e arrivi sono la stessa cosa, dipende solo da dove vuoi andare».

I My awesome mixtape sono giovani e certamente ancora lontani da un arrivo. Alla seconda fermata, però, sono già in prima classe.

 

 

My awesome mixtape – A train melancholy song (demo) (MP3)

 

 

martedì, 22/09/2009

La prova che i Beatles sono più famosi di Gesù Cristo

Il grafico di Google Trends parla chiaro: per circa una settimana, a metà Settembre , la celebre affermazione di John Lennon si è avverata. Era ora.

 

[via Guardian Music Blog, dove si apprende anche che Kanye dà comunque tre giri a entrambi]

 

lunedì, 21/09/2009

When you come near to me I go away

 

Maxïmo Park – When (Vincent Gallo cover) (MP3)

[da Warp20 (Recreated), doppia compilation di artisti della Warp che coverizzano altri artisti della Warp in occasione del ventennale. Della Warp.]

 

Era:

Vincent Gallo – When (MP3)

 

[e ora puoi metterti le mani nei capelli]

 

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mercoledì, 16/09/2009

Questa è un Estate che non finirà mai

 

Kings of ConvenienceThe Boat Behind (MP3)

 

 

[la première del video viene da Spinner]

 

martedì, 15/09/2009

A grande richiesta

L'avrete già visto tutti, ma dopo averlo scoperto qualche settimana fa (grazie a Benty) e averlo citato con un paio di amici faccio prima a postare qui il video del matrimonio di Luca Zulù dei 99 Posse che qualcuno ha caricato su YouTube (c'è anche questo). Qualsiasi commento è superfluo.

 

[a latere, come annunciano sul loro sito i 99 Posse si sono riformati -senza Meg- e questo autunno sono in tour. Questi cazzo di anni zero non finiranno più, ma neanche i '90 scherzano]

lunedì, 14/09/2009

Mattatoio 90210

Slaughterhouse 90210 è uno dei siti più belli in cui mi sia imbattuto recentemente (grazie a una segnalazione di Passi Falsi su L’emploi du temps, mi pare). Il suo nome che giustappone Vonnegut e Brenda Walsh dice tutto: il gioco è quello di associare una citazione letteraria, tipicamente alta, a un’immagine di cultura pop, di solito dell’immaginario televisivo. Un gioco semplice ma più potente di quanto sembra, che a volte fa sorridere e spesso riesce ad essere molto evocativo:

 

 

“Hurt, he’ll never be hurt—he’s made to hurt other people.”
George Eliot, Silas Marner [#]

 

 

 

 

“Nothing thicker than a knife’s blade separates happiness from melancholy.”
Virginia Woolf, Orlando [#]

 

 

 

“Humans are the only animal that blushes, laughs, has religion, wages war, and kisses with lips. So in a way, the more you kiss with lips, the more human you are. And the more you wage war.”
Jonathan Safran Foer, Extremely Loud and Incredibly Close [#]

 

 

Qualche giorno fa la sua autrice Maris Kreizman è stata intervistata pure dal Los Angeles Times (in un pezzo appropriatamente intitolato Where high meets low), e sospetto che altri seguiranno. Perchè non c’è niente di sacro, a questo mondo, e non è detto che non sia un ridicolo teen-serial o un bislacco sito web a farci scoprire un classico della letteratura e riflettere sulla sua attualità.

 

venerdì, 11/09/2009

Improvvisazione in SI

«A Youtube digital orchestra»: così Core77 descrive In B-flat, progetto audiovisivo collaborativo e sperimentale lanciato nei mesi scorsi da tale Darren Salomon.

Che lo spiega così:

Play these together, some or all, start them at any time, in any order. […]

The videos can be played simultaneously — the soundtracks will work together, and the mix can be adjusted with the individual volume sliders.

Un’idea semplicissima, dagli esiti a volte sorprendenti. Provare per credere.

 

giovedì, 10/09/2009

Un inutile vantarsi

E mentre il motore di ricerca e webmagazine blog Liquida (proprietà di colosso del web italico Banzai e creato dai fondatori originari di Splinder) si è comprato il webmagazine blog Blogbabel (celebre per la sua classifica della popolarità dei blog), noto solo ora che nella suddetta classifica al momento Inkiostro è alla posizione 117, curiosamente sopra la stessa Liquida. Che se vuole comprarsi anche Inkiostro non ha che da chiederlo, viene via per molto meno delle 80 mila pizze di fango camerunensi della prima proposta di acquisto, non ha la classifica ma ha le librerie strane e un po’ di musica buona.

 

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mercoledì, 09/09/2009

The Cat Piano

Già vincitore di una sfilza di premi come migliore cortometraggio animato a vari festival australiani, The Cat Piano è un piccolo gioiello di animazione e di narrazione. Dietro c’è il team di The People’s Republic of Animation, mentre la voce, inconfondibile, è quella di Nick Cave.

Prendetevi dieci minuti, e buona visione.

 

lunedì, 07/09/2009

Cioè no ma scherziamo

Un po’ vecchio ma appena scoperto (grazie alla ballotta del Lago di Garda): i Perturbazione sul palco insieme a Max Pezzali, per una versione dell’immortale anthem Con un deca realizzata per il loro show Le città viste dal basso. In qualche modo curioso, una quadratura del cerchio davvero clamorosa.

 

venerdì, 04/09/2009

La verità, vi prego, sulle donne

[ma anche sugli uomini, per questo]

 

(via)

 

giovedì, 03/09/2009

Tre libri per un giorno

Oggi non è un giorno come gli altri.

Per qualche coincidenza astrale oggi in Inghilterra escono contemporaneamente tre dei libri che da queste parti sono i più attesi dell’anno: The death of Bunny Munro di Nick Cave, Generation A di Douglas Coupland e Juliet, naked di Nick Hornby.

Mentre attendo che i primi due arrivino nella mia cassetta della posta (per il terzo aspetto), in rete è tutto un fiorire di articoli e recensioni, ed è impossibile non notare che i tempi in cui un libro era solo un libro e si promuoveva da sè grazie agli scaffali delle librerie, alle recensioni sui giornali e al passaparola sono ormai passati.

 

 

Nick Cave – The Death of Bunny Munro

Del secondo romanzo di Nick Cave abbiamo già detto, ma non abbiamo menzionato la versione audio del libro, che avrà pure una colonna sonora composta e registrata da Cave per l’occasione (qualcosina si può sentire qua), e che quindi più che un audiolibro sarà un vero disco spoken-word. Per non parlare della versione per iPhone (peraltro, Cave possiede un iPhone), che fonde testo, reading e musica in modo a quanto pare inedito (dettagli sul Guardian).

Inoltre, ispirandosi dal mondo della discografia il libro di Cave esce in varie versioni, da quella standard a quella audio (in download o in box set con DVD bonus) fino a quella firmata, numerata e con sopracoperta, di cui al momento sono rimaste una novantina di copie, e costano ciascuna 120 sterline (questo si chiama approfittarsi dei fan).

 

 

Douglas Coupland – Generation A

Versione limitata con sovracoperta anche per Douglas Coupland, il cui Generation A si pone come seguito ideale del leggendario Generation X, esattamente come JPod era il seguito ideale di Microservi (cos’è Doug, finite le idee?). E gli acquirenti dell’edizione deluxe hanno a disposizione il sito Customized Coupland, in cui ciascuno può disegnarsi la propria versione dell’iconica copertina e farsela spedire per la sovracoperta (non è chiaro se a pagamento o meno).

Nel mentre però, il Daily Telegraph ha stroncato il libro. Ahi ahi.

 

 

 

Nick Hornby – Juliet, Naked

Essendo quello che vende di più dei tre, Nick Hornby sta un po’ a guardare, e non può vantare nè edizioni limitate del libro nè un intero sito ad esso dedicato. E non è detto che sia un male.

Come riporta Emmebi, però, la sua casa editrice Penguin per il lancio del libro ha proposto un sondaggio che invita a votare la più bella break-up song di tutti i tempi. La votazione ha il valore che ha (al momento vince Back to black di Amy Winehouse, con percentuali talmente bulgare da indicare che sicuramente i dati non sono validi), ma l’idea è efficace, e ci fa capire che il libro colpirà basso.

Pare infatti che Juliet, naked parli di «relazioni tra trentenni, di passioni/ossessioni musicali e di conversazioni su internet» (citando Emmebi. A I U T O); vedremo se, come si chiede Enzo, c’è davvero aria di «revival di noi stessi». Il Guardian ne parla abbastanza bene.

 

 

 

E chissà quando li vedremo in Italia. Del fatto che Feltrinelli è già al lavoro sulla traduzione di Nick Cave abbiamo già detto (secondo il copertinario uscirà a Ottobre), e possiamo star certi che un best seller come Hornby arriverà il libreria prima di Natale (Novembre pare, per Guanda); mentre per Coupland invece ci sono come al solito poche speranze di vederlo a breve, visto che in Italia è ancora inedito il precedente The gum thief, che risale a due anni fa e che è forse il migiore tra i suoi romanzi più recenti.