venerdì, 21/09/2007

0118 999 811 999 119 725…..3

IT Crowd è una delle serie TV più divertenti in cui mi sia imbattuto recentemente. Più sit-com (ha persino le risate in sottofondo) che serial, IT Crowd ha come protagonisti i due geeks (o «standard nerds», come si definiscono in una puntata) Moss e Roy e la loro maldestra responsabile Jen, ed è venata da un bizzarro mix di umorismo british (che flirta spesso con la demenzialità pura) e comicità geek. Guardare questa delirante parodia del celebre spot anti-pirateria «Non ruberesti mai un’auto..» per credere:

 

[Il titolo ovviamente è una citazione di questo]

 

mercoledì, 19/09/2007

It’s not a long way to the Top…Gun

La prima cosa che abbiamo pensato tutti, quando abbiamo ricevuto l’invito, era che fosse uno scherzo.

La seconda cosa che abbiamo pensato era che se non era uno scherzo, allora era una delle cose più sborone che avessimo mai sentito.

La terza cosa è che si trattava di un’idea talmente surreale che sarebbe stato impossibile non esserci.

La quarta è che era talmente folle che avrebbe potuto funzionare. E infatti ha funzionato.

 

Il ‘cocktail party’ di presentazione del video di It’s a long way to the top, primo singolo estratto dal nuovo album dei Disco Drive, che ha avuto luogo ieri sera nell’improbabile, lussuosa, location della Business Lounge dell’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna è stato un successo. Ad organizzarlo un elegantissimo Mr. Unhip e il suo staff, che hanno deciso di presentare con tutti i crismi il video diretto dai ragazzi di Opificio Ciclope proprio nel luogo in cui è stato girato, ma nei piani alti: dalla pista dell’aeroporto (che vede la band ritratta lungo la propria strada verso la vetta, in uno stop-motion con montaggio serrato e una splendida fotografia) alla sala normalmente dedicata a ristorare le danarose membra dei passeggeri della Business Class. Ve l’immaginate, voi, una band post-punk italiana in Business Class?

 

Eravamo tutti curiosi di vedere che effetto avrebbe fatto. E la notizia è che, dopo l’imbarazzo iniziale, l’effetto è stato più che ottimo. Platea (selezionatissima) delle grandi occasioni, in egual misura divisa tra il popolo delle frangette (all’inizio un po’ spaesato, poi via via sempre più a suo agio tra l’open bar, il sontuoso buffet e la selezione musicale familiare) e quello della stampa, dell’entourage dell’aeroporto, dei rappresentanti della Bologna bene, probabilmente più avvezzi al contesto ma assai incuriositi dall’insolita componente rock’n’roll dell’evento. Spaesati erano anche i membri della band, troppo tranquilli per prodursi negli eccessi stile Pete Doherty che secondo qualcuno un contesto del genere richiedeva, e quasi imbarazzati dal dispiegamento di forze messo in atto in loro onore.

 

Ai piatti, prima e dopo la proiezione del video che ha avuto luogo nell’adiacente conference room, lo stesso Mr. Unhip, Matteo dei Disco Drive, Dariella degli Amari, Jonathan dei Settlefish. Ai vassoi, i camerieri della Business Lounge, probabilmente abituati a servire i manager ingiacchettati e gli aristocratici assortiti che solitamente transitano in quella zona, e ieri sera in parte lieti per la ventata più o meno glamour e più o meno giovane portata dall’evento, e in parte inquietati dal dover servire anche dei loro coetanei con capigliature strane e t-shirt colorate.

 

Conquisteremo il mondo con i nostri lavori part-time, cantava una volta qualcuno. Perchè la strada per la vetta è lunga, e il percorso accidentato, e -chi l’avrebbe mai detto- passa anche per la Business Lounge dell’aeroporto Marconi.

 

Disco Drive – It’s a long way to the top VIDEO (MP4)

 

martedì, 18/09/2007

Su la testa!

Comprensibilmente emozionato (e quindi più impacciato del solito), ma il tocco si sente: ieri sera Federico Bernocchi alias FedeMc ha condotto la prima puntata della nuova serie di Dispenser, il celebre «Distributore automatico di stimoli quotidiani» di Radio Due. E’ bello vedere che, dopo una serie pressochè infinita di selezioni per trovare un degno successore di Matteo Bordone™ (ora a Condor con Sofri) , a spuntarla è stato un nome della new wave radiofonica bolognese. La formula un po’ ingessata dello show non favorisce un grande battitore libero come Fede, che si è fatto le ossa con anni di diretta su Radio Città del Capo, ma lo svecchiamento della trasmissione, si vede dalle piccole cose, è già in atto . Nella prima puntata un servizio su Control, il film di Corbijn su Ian Curtis dei Joy Division, gli Happy Mondays, un namedropping con Napalm Death e Minor Threat, Rimini degli indiessimi Fitness Pump (al suppongo primo e presumbilmente -anche se ovviamente gli auguro di no- unico passaggio radiofonico sulla Rai) e parecchio altro. Congratulzaioni a Fede e in bocca al lupo per la lunga stagione che lo attende. E comunque ci si vede sempre a qualche concerto HC all’Atlantide occupato, no?

[Grazie a Kekkoz per il link all’mp3, e a Faucet perchè è una figata]

 

Federico Bernocchi – Dispenser – 1 Puntata (MP3)

 

lunedì, 17/09/2007

La piccola agenda dei concerti

Ci siamo. Finito il periodo dei festival estivi, delle rassegne in piazza, dei locali stagionali e delle feste dell’Unità, tutto è pronto per l’inizio di una nuova stagione concertistica. Ancora un paio di settimane di transizione (con alcune perle, però) poi si ricomincia: i locali riaprono, le trasmissioni radio ricominciano, i dischi nuovi tornano ad uscire. Per aiutare ad orientarci, come è ormai usanza da un po’ ecco la lista di concerti inkiostro-approved di Bologna e dintorni (da stampare a attaccare sul frigo, come ha detto qualcuno). Pochi nomi altisonanti, ma molte, moltissime cose interessanti (e un po’ troppe sovrapposizioni); la stagione parte bene, e noi con lei.

 

 

Quando Chi Dove
Lun 17/09 Shannon Wright + Comaneci Hana-bi (Marina di RA)
Ven 21/09 Disco Drive Officina 49 (Cesena – FC)
Sab 22/09 Joanna Newsom Bronson (RA)
Primo tour italiano per la musa avant-folk al cui solo nome i lettori di Blow Up hanno un’erezione (intellettuale, si capisce). La curiosità è tanta, almeno quanto la certezza che sarà uno spettacolo bello ma assai provante. Speriamo almeno che privilegi i pezzi dal primo disco.
Lun 24/09 Mick Harvey Hana-bi (Marina di RA)
Mar 25/10 Dog Day (+ Hana-bi closing party) Hana-bi (Marina di RA)
Ven 28/09 Soulwax + 2 Many DJs Maffia (RE)
Sab 29/09 Ex-Otago Notte Bianca (Cesena – FC)
Lun 1/10 Milenasong Clandestino (Faenza – RA)
Gio 4/10 Rosolina Mar Locomotiv (BO)
Ven 5/10 Lucky Soul (+ Covo opening party)
Disco Drive
Covo (BO)

Estragon (BO)

Serata da bilocazione: da una parte la nuova sensazione retropòp dall’Inghilterra dà il via alla stagione del Covo, dall’altra all’Estragon il trio postpunk di casa Unhip presenta il nuovo disco. Per il sottoscritto la bilancia pende verso il Covo (dove dopo il concerto metterò pure un po’ di dischi), e per voi?
Sab 6/10 Euros Childs Covo (BO)
Dom 7/10 Tiger! Tiger! Mattatoio (Carpi – MO)
Dom 7/10 Uncode duello + Fuzz orchestra Locomotiv (BO)
Mer 10/10 Langhorne Slim + Mojomatics Locomotiv (BO)
Gio 11/10 Antelope Locomotiv (BO)
Ven 12/10 Amiina
Mariposa
Covo (BO)
Estragon (BO)
Sab 13 /10 My Awesome Mixtape Covo (BO)
Dom 14/10 Annie Hall Mattatoio (Carpi – MO)
Lun 15/10 Soulsavers & Mark Lanegan Estragon (BO)
Mer 17/10 Max Pezzali Land Rover Arena (BO)
Gio 18/10 Against me!
The Creeping Nobodies + Miranda
Covo (BO)
Locomotiv (BO)
Ven 19/10 Neil’s Children Covo (BO)
Sab 20/10 Micecars + Cat Claws
The Devastations (+ inaugurazione indie electro sessions)
Jennifer Gentle + Port Royal
Covo (BO)
Bronson (RA)

Estragon (BO)

Annullata la prevista data degli Amor Fou, torna in città un’altra band Homesleep, e ne approfitta per presentare una neonata etichetta italiana di cui presumibilmente sentiremo ancora parlare. Il nome? Quarantaquattro gatti col resto di due, ma non in file per sei.
Dom 21/10 Don Turbolento
Kula Shaker
Pelle Carlberg
Polly Paulusma
Locomotiv (BO)
Bronson (RA)
Mattatoio (Carpi – MO)
Bar Wolf (BO)
Affollata, come domenica sera, ma non c’è storia, perchè in città arrivano per la prima volta i Don Turbolento da Brescia, ospitati dal Locomotiv, interessante new entry tra i club bolognesi. Come già detto più volte (1, 2), il duo electro/punk-funk sa davvero il fatto suo e questa data felsinea, va da sè, è da non perdere.
Mar 23/10 Frog Eyes
Take That
Locomotiv (BO)
PalaMalaguti (Casalecchio di Reno – BO)
Trovatemi un biglietto per il PalaMalaguti, e vi regalerò un reportage da urlo, lo prometto. E tenterò di rimorchiare qualche trentenne rimasta negli anni ’90 cantandole tutto il testo di Another crack in my heart.
Gio 25/10 Mixtapes & Cellmates + Mersenne
Moltheni
Locomotiv (BO)

Covo (BO)

Ven 26/10 Canadians
Miss Kitten & the Hacker + Trentemoller + Bertallot
Covo (BO)
Estragon (BO)
Sab 27/10 Bonde do role
Pelle Carlberg
Amari
Covo (BO)
Bronson (RA)
Camamita (Cavriago – RE)
Dom 28/10 Tender Forever + Art of wind annullato :(
al suo posto: GI JOE
Locomotiv (BO)
A Melanie Valera e alle sue ballate minimali tra soft e hardcore ci siamo affezionati tutti da un po’; i suoi live in solitaria, intensi e ipnotizzanti, poi ci fanno impazzire. Viene dalle nostre parti per la terza volta in due anni, forse anche lei si è un po’ affezionata a noi.
Lun 29/10 !!!
annullato :(
Bronson (RA)
Valgono i Chk chk chk una trasferta infrasettimanale di un centinaio di chilometri per vedere una band che hai già visto 3 volte, di cui l’ultima meno di 6 mesi fa? Chiunque sappia che mistica esperienza svuotacervello sia un loro concerto sa già la risposta…
Mer 31/10 Amari (+ Halloween Party)
Gallon Drunk
Covo (BO)
Bronson (RA)
Gli Amari ad Halloween al Covo sono come le bollicine nella cedrata o il synth nei pezzi di Justice: irrinunciabili. Per presentare al mondo il loro ottimo nuovo disco Scimmie d’amore non ci poteva essere contesto migliore.
Gio 1/11 Fanfarlo + A classic Education Locomotiv (BO)
Ven 2/11 Uzeda Covo (BO)
Sab 3/11 Califone + Beach House
Adult
Bronson (RA)
Covo (BO)
Ven 9/11 Asobi Seksu Covo (BO)
Mer 14/11 Liars Estragon (BO)
Ven 16/11 Stereo Total
Jason Molina
Shitdisco DJ set
Covo (BO)
Bronson (RA)
Vox (Nonantola (MO)
Sab 17/11 The Go! Team
Damon & Naomi
Herman Dune
Vox (Nonantola – MO)
Covo (BO)
Lego Cafè (Cesena – FC)
Un paio di anni fa, dopo il loro concerto del Covo, mi ero sperticato in lodi assai poco misurate, definendo il loro live uno dei concerti più «aerobici» che avessi mai visto. Il disco nuovo è in linea con la produzione passata, e contiene un’altra manciata di grandi classici di Rocky-hop con cori da cheerleader; questo concerto, se possibile, non potrà che essere migliore.
Dom 18/11 Okkervil River
Bloc Party
Covo (BO)
Vox (Nonantola – MO)
Gio 22/11 Annie Hall Locomotive (BO)
Ven 23/11 The Wombats
Editors
Nina Nastasia & Jim White
Covo (BO)
Estragon (BO)
Bronson (RA)
Questa è una vera scelta di campo. Cosa preferite, il pretenzioso e sapiente nobile plagio degli Editors, ormai in decisa via di Coldplayizzazione, o lo scapestrato rock’n’roll dei giovani The wombats, che fanno ballare e saltare e che certo non aspirano a fare nulla di più? A voi la scelta. Io, come sapete, ho già scelto. [Fuori concorso, la sempre leggiadra Nina Nastasia al Bronson]
Sab 24/11 Fujiya & Miyagi Covo (BO)
Gira il mondo da almeno un anno, il trio di Bristol, da quando cioè il suo secondo disco Transparent things ha iniziato a raccogliere i plausi che merita e a far intuire il loro talento. Come ho scoperto a Barcellona, dal vivo rendono non poco, trasformandosi in una cosa funky e matematica davvero irresistibile.
Dom 25/11 Air + Au Revoir Simone
The Brunettes
Gowns + Father Murphy
Vox (Nonantola – MO)
Mattatoio (Carpi – MO)
Locomotiv (BO)
Non ho mai visto dal vivo gli Air. Me li sono persi quando mi piacevano molto, e ora che mi fanno dormire l’idea di arrivare fino a Nonantola per sonnecchiare sui pezzi degli ultimi 2 dischi non mi esalta nemmeno un po’. Allora meglio il retropòp zuccherino dei Brunettes? O rimanere in città e andare al Locomotiv? E se stessi a casa a fare delle lavatrici, invece?
Mar 27/11 Chemical Brothers Palamalaguti (Casalecchio di Reno – BO)
Ven 30/11 Super furry animals Covo (BO)
Sab 1/12 Settlefish Locomotiv (BO)
Ven 7/12 Enon Covo (BO)
Ven 14/12 Justice Vox (Nonantola – MO)

 

 

(Eventuali) Gite fuori porta:
[Ovvero: se qualcuno va e torna in serata fatemi sapere, magari mi aggrego]

 

Quando Chi Dove
Mar 25/09 Stars Rainbow (MI)
Mar 9/10 Menomena La Casa 139 (MI)
Lun 15/10 Josè Gonzalez Garage (MI)

 

venerdì, 14/09/2007

Today feeling like

Oggi mi sento così:

PJ Harvey – The Mountain (live @ NRK radio)

 

 

Ma anche un po’ così:

Tunng – Bullets

 

giovedì, 13/09/2007

Roscharch marittimi

Non riesco davvero a capire cosa abbiano di speciale i Maritime. Già all’uscita del primo disco mi dicevo perplesso per la banalità del loro sound ma rivelavo di esserne immediatamente caduto vittima; con il secondo mi ero lanciato in lodi decisamente più sperticate, salvo poi rivedere completamente il giudizio dopo il pessimo concerto bolognese della band, durante il quale il quartetto di Miluwakee dimostrò essere poco più di una banda di ragazzini desiderosi di sparare distorsione e volumi al massimo tentando di trasformare dei bei pezzi pop in qualcosa -almeno sulla carta- simile al punk (vanamente, va detto).

Ho appena iniziato ad ascoltare il nuovo Heresy and the hotel choir, in uscita tra un mesetto per Flamingshovel, e la sensazione è esattamente la stessa. Non mi piace (è probabilmente il loro disco peggiore, finora), e probabilmente non dovrebbe piacermi, come mi diranno tra qualche settimana i recensori delle webzine e dei giornali che contano, ma non riesco a smettere di ascoltarlo. E, come quella specie di macchia di Roscharch che c’è sulla copertina non è un orsacchiotto ma sembra un orsacchiotto, così la musica dei Maritime non è bella ma sembra tale, forse per la familiarità inconscia con tanti modelli conosciuti cui la sola voce di Davey Von Bohlen riesce nuova linfa. Che sia il non avere niente di speciale, la cosa speciale?  

 

Maritime – For science fiction (MP3)

Maritime – Guns of Navarone (MP3)

Maritime –  Love has given up (MP3)

 

mercoledì, 12/09/2007

Il Grillo parlato

Più di una persona mi chiede via mail per quale motivo io non abbia scritto nulla del V-day. La risposta è che, oltre ad avere ancora le idee piuttosto confuse in merito (non ci sono andato perchè non è il tipo di cose che fa per me, e non sono neanche tanto sicuro che le proposte di legge che promuoveva siano così ineccepibili come sembrano aprima vista), non ho davvero nulla di interessante da dire sull’argomento. Qualcuno, però, ce l’ha.

 

Daniele Luttazzi (sul suo blog):

In soldoni, la proposta di legge per cui Grillo ha raccolto 300mila firme mi sembra che faccia acqua da tutte le parti.

Primo, perchè un parlamentare con più di due legislature è una persona la cui esperienza può fare del bene al Paese. Pensiamo a gente del calibro di Berlinguer o di Pertini ( talenti che non ci sono più, ma questo è un problema che non risolvi con una legge, ci vorrebbe il voodoo). […] 

Due, perchè chi è condannato in primo e secondo grado non lo è ancora in modo definitivo. In Italia i gradi di giudizio sono tre. Il problema da risolvere è la lentezza della giustizia. I magistrati devono avere più mezzi, tutto qui. ( "Tutto qui" è ovviamente l’understatement del secolo. )

C, perchè poter esprimere la preferenza per il candidato ha dei pro e dei contro che si bilanciano ( come capita nel modo attuale ). In passato, ad esempio, poter esprimere la preferenza non ha impedito ai partiti di far eleggere chi volevano ( collegi preferenziali eccetera ) . Nè ha impedito alla gente di scegliere, col voto di preferenza, degli autentici filibustieri.  [#]

Marco Travaglio (su L’Unità, da Onemoreblog):

In un Paese che ha smarrito la memoria e abolito la logica, questa inversione del vocabolario ci sta tutta: la vera politica diventa antipolitica, la partecipazione popolare diventa populismo, la sete di giustizia diventa giustizialismo, fare i nomi dei ladri anziché urlare «tutti ladri» è qualunquismo. E infatti, che il V-Day fosse antipolitico, populista, giustizialista e qualunquista, lorsignori l’avevano stabilito prim’ancora di vederlo, di sapere che cos’era. A prescindere.  [#]

Massimo Mantellini (sul suo blog): 

Anzi paradossalmente Internet è stata usata da Grillo (come per la verità fanno in molti) per verniciare di nuovo vecchi meccanismi aggregativi che hanno in passato ottenuto uguale successo di pubblico per altre vie. Grillo per esempio da tempo straparla di blog e del loro grande potere ma si capisce bene, ascoltandolo, che si sta riferendo al proprio blog e a null’altro. Perchè null’altro forse conosce. Da questo punto di vista la definizione di "leghista ripulito" che alcuni miei caustici commentatori hanno ritenuto di dargli, non è poi cosi totalmente assurda: racconta di un massimalismo con platea plaudente che assomiglia molto ad una certa retorica celodurista oggi fortunatamente quasi passata di moda (a parte Borghezio ma questa e’ un’altra faccenda). [#]

Fausto Bertinotti (via Margopolis):

Una vecchia regola della politica è che i vuoti si riempiono. Certo, non sempre i materiali che riempiono il vuoto sono eccellenti, ma non possiamo prendercela con chi li riempie.  [#]

Michele Serra (su Repubblica):

Di qui in poi, naturalmente, comincia il difficile, per Grillo e per il "suo" movimento. E’ proprio la natura rudemente politica delle richieste messe in campo che non consente comode ritirate nel mugugno o nello sberleffo. Si può essere genericamente riottosi o anche furibondi nella critica, ma una volta che l’umore raggrumato attorno a un leader popolare si fa piazza, si fa raccolta di firme, si fa manifestazione da titolo di telegiornale, muta la natura stessa della mobilitazione. Una proposta di legge non è una pasquinata, non è un gesto dell’ombrello contro il Palazzo, è un passo avanti dentro l’agorà, una pubblica assunzione di responsabilità.  […]

In altre parole, la rappresentanza della politica tradizionale è in crisi, ma sostituirla con altra politica è il solo metodo accertato di "cambiare lo stato delle cose", come già sapevano e dicevano i vecchi rivoluzionari. Amici e detrattori di Grillo, da oggi, seguiranno con mutata attenzione le sue mosse. Già altri movimenti impetuosi (da quello pro-giudici ai tempi di Mani Pulite ai girotondi a infiniti e ricorrenti subbugli studenteschi) sono finiti in niente dopo avere riempito piazze e giornali e telegiornali. E’ mancata, in quei casi, la capacità di trasformare in peso politico l’investitura popolare. Anche in questo caso non resta che aspettare. Cominciando, intanto, a prendere atto di una giornata non consueta, non facilmente incasellabile. [#]

mercoledì, 12/09/2007

Swimming in the Dating pools

[Da XKCD, la migliore striscia di web-comic della rete.
Per il vero geek batte pure Dilbert]

 

martedì, 11/09/2007

Watermark orchestar

Intorno al 26 Agosto il nuovo disco di Beirut The flying club cup è stato messo online, un paio di mesi prima della sua data di uscita. Beirut è il nome dietro cui si nasconde Zach Condon, talentuoso ventunenne americano con la faccia un po’ antipatica (come la maggior parte dei ragazzetti telentuosi) e un’idea molto confusa della geografia (si chiama come la capitale del Libano, suona un mix tra indie-folk d’autore e musica balcanica, e il suo pezzo più bello e famoso si intitola Postcards from Italy).
Dicevamo: il suo nuovo disco è stato messo online mesi prima della sua uscita, come succede a molti altri dischi (quasi tutti): dov’è la notizia?

 

La notizia è che questa volta il disco era watermarkato, ovvero contrassegnato copia per copia nel suo contenuto, in modo che, nell’eventualità in cui fosse convertito in mp3 e messo online, sarebbe stato immediatamente possibile risalire al responsabile; si tratta di una pratica sempre più comune negli ultimi tempi (anche se non certo a prova di bomba), con cui le case discografiche mirano a scoraggiare tutti coloro che per motivi professionali ricevono copie promozionali del disco in anticipo (giornalisti, deejay, promoter, distributori) dal diffondere il disco online.

 

 La copia finita online era stata inviata a Erik Davis, giornalista e scrittore americano che al momento scrive su due riviste di culto come Blender e Arthur che, non avendolo apprezzato granchè (del resto, se date retta a me, è in effetti una palla pazzesca) l’aveva bellamente venduto a un negozio di dischi usati in un periodico ripulisti di casa. Chi l’ha comprato non ci ha pensato due volte, e l’ha messo online alla faccia di Davis. L’intera storia è raccontata con dovizia di dettagli da Davis nel suo blog, in un post in cui il giornalista si interroga anche sui risvolti, per così dire, ‘filosofici’ della questione, per cui ciascuna copia del disco watermarkato porta al suo interno i dati del suo destinatario ed è, in qualche modo, in grado di ricattarlo e condizionarlo, come se, in un panorama segnato dalla crescente smaterializzazione dei contenuti culturali, gli oggetti stessero tentando di mettere in atto la propria vendetta.

Moreover, the watermarked disc itself is, in some informational sense, alive, or at least virally infected with the digital ghost of my life. When I let that Beirut advance slip out of my hands, a little piece of me went with it, a chunk of virtual identity that I hadn’t agreed for it to appropriate and that I didn’t even know about. Instead of the old informal economy of circulating copies of music, I had become enmeshed in an emerging and far more claustrophobic world of endless virtual contracts and licenses, a world where objects command and the turn against you, where music has become data, and enjoyment little more than the processing thereof. [#]

 

Beirut – Nantes (MP3)

Beirut – Postcards from Italy (MP3)

Beirut – Live @ San Francisco, 20 Oct 2006 (LINK > 15 MP3)

 

lunedì, 10/09/2007

Traslocare e’ un po’ come morire

Chiedo scusa per la relativa latitanza degli ultimi giorni, ma il sottoscritto è stato impegnato nella messa in scena del film dal titolo ‘Come traslocare il tuo intero ufficio in tre giorni’, opera che racconta la titanica impresa dell’imballo trasferimento, disimballo, montaggio e installazione di tutto l’ufficio, comprensivo di computer, rete aziendale (ora diventata wireless), con contorno di doppio sopralluogo all’Ikea per acquisto di nuovi mobili, conseguente montaggio degli stessi (la parte più divertente di tutte, ovviamente), imbiancatura finale del vecchio ufficio (di domenica mattina, per gradire) e appendice oggi con arrivo e montaggio di suppellettili varie quali sedie, lavagne, mensole. A parte il brivido nello scoprire di essere ancora in possesso di alcuni muscoli di cui avevo dimenticato l’esistenza, un’esperienza che non voglio ripetere mai più. 

venerdì, 07/09/2007

Crocs Mammoth: e l’Inverno e’ masochista

Con i primi freddi ci siamo dimenticati di loro, e con la fine dell’Estate speravamo di essercene liberati, e invece no: le Crocs tengono duro, e per restare a galla lanciano una surreale linea invernale. Non paghe di aver contribuito a rendere l’Estate passata un pochino più brutta, le orride calzature gommose (di cui parlammo estensivamente qui) oltre alle leggi del buon gusto ora sfidano anche quelle della fisica e del buon senso, con la linea Mammoth: se fa freddo chiù ‘ppilo per tutti e non se ne parla più. E sperate che non piova.

[grazie a Miss Ann Abin]

 

mercoledì, 05/09/2007

Sound of paper

[Paper record Player di Simon Elvis è interamente fatto di carta e va girato a mano, ma funziona. Basta solo stare molto zitti (il volume è un po’ bassino). E lontani dal fuoco]

 

mercoledì, 05/09/2007

Mi Illuminoid di immenso

Non è la prima volta e non sarà l’ultima che da queste parti si parla di Bastard pop. Ogni qual volta il non-genere (spesso dato per morto) in cui il pop divora se stesso e sputa i resti in rete regala qualche piccolo scampolo di genialità, non riesco mai a fare a meno di esaltarmi e di diffonderne il verbo quanto posso. Questa volta a farmi tornare verso qui lidi è stato imbattermi nello spartano sito di The Illuminoids, duo di DJ losangelini già gestori di un bel podcast settimanale (sempre a tema Bastard Pop) e autori di una serie di brillanti mash-up (quasi) tutti scaricabili da qui. I miei preferiti (alcuni recentissimi) qui sotto. Non male, per un genere nato morto.

 

 

!!! VS Velvet Underground VS Eric Clapton – Must be the cocaine man (The Illuminoids mash-up) (MP3)

 

Beck VS M.I.A. – Boy bomb (The Illuminoids mash-up) (MP3)

 

The Beatles VS Clapy your hands say yeah VS Edith Massey – Satan said Walrus eggs (The Illuminoids mash-up)  (MP3)

 

martedì, 04/09/2007

Quid Quod Quad

Bella è bella, ma la libreria Quad costa la bellezza di 1.800 dollari, più spese di spedizione. Se mi trovate una decina di assi di impiallacciato di betulla e un po’ di chiodi, conosco qualcuno che va la fa per metà, senza spese di spedizione.

Ed è triste da dire, ma l’IKEA ve la farebbe pagare un quarto. Poi -però- dovreste montarvela da soli, e stavolta lì sono cazzi.

 

lunedì, 03/09/2007

I know the pieces fit – Indipendent Days 2007

La prima cosa che notiamo tutti è che quest’anno Indipendente ha deciso di andare al risparmio. Nell’impresa -forse impossibile- di andare in pari in un festival i cui headliner (Tool e Nine Inch Nails), portando in giro produzioni colossali costano uno sproposito (in totale quasi 300.000 euro, si mormora) ma pescando più o meno nello stesso pubblico rischiano di non garantire una massa critica sufficiente, l’organizzazione ha tagliato tutto il tagliabile: un solo palco a fronte dei due soliti, una line-up con accostamenti azzardati che pare composta un po’ a caso, niente backstage, e -soprattutto- l’irragionevole (e probabilmente illegale) divieto per il pubblico di uscire e rientrare dall’area del festival (per fare cassa con i bar interni, si suppone). Avendo dovuto mangiare un costosissimo e stopposo panino al prosciutto, spero vivamente che almeno ci siano riusciti.

 

Non è stata una brutta edizione, in realtà. Evitati i prescindibili Petrol (nuova band di Dan Solo, già ex-bassista dei Marlene Kuntz, insieme a Franz Goria, già voce dei Fluxus) ma non, purtroppo, parte del set degli a dir poco inutili Billy Talent, andiamo a cominciare.

 

 

…And you will know us by the trail of dead

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Normalmente, gli …And you will know us by the trail of dead sono una grande live band. Ma…alle 4 del pomeriggio? Contando il notevole solleone e l’orario non esattamente da rocker, la band di Jason Reece si è spesa anche troppo, infiammando l’ancor esigua platea con i celebri pezzi a doppia batteria; peccato che il risultato totale sia stato, nel complesso, meno convincente del solito.

 

 

Hot Hot Heat

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Stesso discorso per gli Hot Hot Heat: i pezzi vecchi spaccano come al solito, quelli nuovi dal vivo guadagnano appena quel po’ di tiro che la produzione leccata su disco gli toglie, ma l’aspetto della band (capitanata da Steve ‘riccioli d’oro’ Bay e soprattutto dai suoi agghiaccianti pantaloni attillati non troppo distanti da una tutina di spandex) continua ad essere impresentabile, e Mtv è appena dietro l’angolo. Se non altro, però, i fan dei due headliner in quel momento erano tutti in coda per la birra o per il bagno, e la band non ha suscitato neanche troppe reazioni negative (a parte un paio di acini d’uva lanciati sul palco da una ragazza con la t-shirt degli Elastica a cui va tutta la mia ammirazione).

 

 

Maxïmo park

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Meno fortunati sono stati i Maxïmo Park, che hanno dovuto combattere una pletea in parte ostile ma che sono usciti dallo scontro decisamente a testa alta. Forte di un sound che dal vivo guadagna ancora più pathos e impatto, di un front-man che nonostante il look improbabile sa stare sul palco come pochi altri e di repertorio che vanta già almeno una decina di classici, la band di Paul Smith ha suonato un set compatto e di alto livello, all’altezza di quello che avrebbe potuto suonare in un concerto da headliner. The coast is always changing, Books from Boxes, Noisebleed e soprattutto Going missing sono state come al solito dei piccoli colpi al cuore.

 

 

Tool

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Il passaggio al set dei Tool è stato da stridore di unghie sulla lavagna; fortuna che il quartetto californiano -raramente visto così in forma- riesce a passare sopra tutto come un buldozer. Proiezioni e luci curatissime come al solito, band in stato di grazia, scaletta ben composta e meno sbrodolata di altre volte, e con circa un’ora e mezza di concerto i Tool conquistano un pubblico già in larga parte lì per loro.

 

 

Nine Inch Nails

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Meno convincenti -ma forse a quel punto erano già il freddo e la stanchezza, a parlare; o forse no- invece i Nine Inch Nails. Con uno show colossale e suoni praticamente perfetti (anche troppo, se volete il mio parere; più volte la parola «playback» ha fatto capolino nella mia testa), la band di Trent Reznor ha messo in piedi uno show un tantino troppo artefatto per i miei gusti; sarà che il repertorio non è tutto all’altezza dei (pochi) grandi classici della band, oppure che dopo il pathos sincero dei Maximo Park e il profondo esoterismo dei Tool, la rabbia di Reznor & co. mi è sembrata un po’ troppo sintetica e pettinata, non lo so. Non ho retto la fine (perdendomi Hurt, ahimè) e me ne sono andato a casa.

 

 

…And you will now us by the trail of dead – Another morning stoner (live at Manheim, 28/08/2007) (MP3)   [intero concerto – 19 mp3]

 

Hot Hot Heat – Bandages (acoustic live) (MP3)

 

Maximo Park – Nosebleed (live at Black Sessions 2007) (MP3)

 

Tool – Stinkfist (live at Zenith 2006) (MP3)   [intero concerto – 12 mp3]

 

Nine Inch Nails – Closer (live) (MP3)

 

venerdì, 31/08/2007

Today feeling like

The Jealous GirlfriendsThe pink wig to my Salieri (MP3)

 

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giovedì, 30/08/2007

I collezionisti di account

Nonostante io passi buona parte della mia giornata online (al lavoro, a casa, mentre dormo), e nonostante io sia in linea di principio un suo grande sostenitore, a parte il blog non sono un grande consumatore di servizi di publishing/community web 2.0. Oltre a queste pagine, a un ultra faceto account su Twitter (esattamente complementare a un blog: il bello è che non serve a niente, e che puoi smettere quando vuoi; vi ricorda qualcosa?) e a una recente infatuazione per Anobii (quasi inevitabile per un bookworm completista come il sottoscritto), mi tengo ben lontano da qualunque servizio 2.0 categorizzabile, a vari gradi, secondo la triade profiling/publishing/community. Vade retro ai profili vuoti di Myspace e alla sua comunicazione che si riduce a richieste e ringraziamenti, ai profili anche troppo pieni di Facebook e al chiacchiericcio di Jaiku, all’esibizionismo fotografico di Flickr e a quello audiovisivo di Youtube, al classifichismo musicale automatizzato di Last.fm e alla spartana laconicità mascherata da profondo ermetismo di Tublr (che non fa niente che non si possa fare anche su un blog, ma ora è più cool), e così via.

 

Capisco benissimo chi sceglie un servizio piuttosto che un altro per marcare la sua presenza online e i suoi contatti più o meno virtuali; ciascuno trova il proprio mezzo (e il proprio contesto) per pronunciare il fatidico «Hello world». Non capirò mai, invece, come riescano tanti ad avere un account su tutti o quasi i servizi elencati sopra, senza avere tutta la giornata a disposizione per coltivarli a dovere, oppure senza sprecarne le potenzialità a renderli, in definitiva, delle inutili tacche sul proprio fucile 2.0.

Quale servizio di messaggistica useranno i collezionisti di account? Quello di Myspace, di Flickr, di Twitter? Ma non c’era già la posta elettronica? E di quali friends (o follower, o vicini, o link nel blogroll, quel che è) sono più amici? Qual è la prima pagina che aprono appena accendono il computer, e quanto ci vuole prima che arrivino all’ultima? Quante informazioni sulla loro vita hanno bisogno di mettere in rete, prima di sentirsi completi?

 

mercoledì, 29/08/2007

Manca solo ‘Piccolo Pippo Cucciolo eroico’

Un classico del pecoreccio: Top 69 worst porn movie names.

 

Tra i migliori (cioè peggiori):

• "Passion of the crotch"

• "Good Assternoon"

• "Time Strippers 2: G-String Theory"

• "Backdoor Lambada"

• "Hairy Peter and the prisoner of Ass-ka-bang"

• "Ultra Kinky#79-Bowlin’ in Her Colon"

• "When Harry Met Hairier"

• "Edward Penishands"

 

Ma soprattutto (capolavoro!):

• "Let’s Play Anal Twister"

 

mercoledì, 29/08/2007

Una specie di Indovina Chi? dell’indie nordamericano

L’hanno già linkato decine di m-blog, ma come astenersi dal segnalarlo? Qui sotto il video della performance di Feist al David Letterman Show di un paio di giorni fa, in cui la chanteuse canadese ha interpretato il suo più recente singolo 1234 (già punta di diamante del suo secondo disco, nonchè canzone con uno dei più bei video in circolazione degli ultimi mesi) con un folto coro d’eccezione, interamente composto dai membri di alcune tra le più amate indie-band nordamericane . E chi si vuole divertire può cominciare con le domande: «Ha i baffi? Gli occhiali..?»

 

martedì, 28/08/2007

The Wombats in Italia!

«Mammifero marsupiale della famiglia dei Vombatidi, lungo tra gli 80 e i 100 cm, e con un peso che varia tra i 20 e i 40 kg. Ha l’aspetto di un orsetto, con pelliccia color marrone e zampette corte e robuste, munite di forti artigli. È di indole tranquilla e mansueta. E’ presente in Australia e in Tasmania».
Quando da bambino ho fatto la raccolta di figurine degli animali del mondo, devo essermi stufato intorno alla lettera L, altrimenti oggi saprei da solo, senza ricorrere a Wikipedia, che razza di animale sia un Vombato. E forse capirei anche il nesso che porta un trio indie-rock di Liverpool a chiamarsi con il nome del buffo marsupiale australiano.

 

The Wombats sono l’ennesima sensazione inglese, e negli ultimi mesi il loro disco, ma soprattutto i loro singoli, non hanno mai lasciato le vette della classifica dei brani più ascoltati del mio lettore mp3. Tra jangling guitars, serrati ritmi in levare, coretti beachboysiani e testi di poche pretese, la band sta mettendo una seria ipoteca al titolo di rivelazione dell’anno, grazie anche a una solida reputazione live guadagnata sul campo e a una schiettezza distante chilometri dalla fighetteria che di solito caratterizza le band inglesi. 

In patria, è un po’ che stanno bruciando le tappe, mietendo diversi sold-out mentre erano ancora senza contratto, pubblicando alcuni chiacchieratissimi singoli e firmando ora per la 14th Floor Records (sussidiaria Warner) che pubblicherà a breve il loro disco d’esordio. Disco che, in realtà, è già stato pubblicato qualche mese fa, in una versione diversa, in Giappone (con il titolo Girls, Boys and Marsupials), terra -insieme al Malawi (sic)- in cui la band pare andare forte.

 

Qui da noi ne hanno già parlato più volte Arturo ed Enzo, e se nella Primavera/Estate siete passati da qualche dancefloor di mia conoscenza, probabilmente avete già ballato il loro anthem Backfire @ the disco, o la recente Kill the director, magari nell’ottimo remix che ne hanno fatto i CSS. Perchè i due singoli, insieme al prossimo -quasi blasfemo- Let’s dance to Joy Division, sono esattamente il tipo di pezzi che spaccano a metà la pista e fanno saltare anche i sassi.

E ora, finalmente, la notizia: da qualche giorno sul MySpace della band sono annunciate per Novembre alcune date italiane, tra cui spicca quella di Venerdì 23 Novembre al Covo (e dove sennò?); il giorno prima la band sarà al Rocket di Milano e il giorno dopo all’Extra (?!) di Ancona (che in realtà è a Recanati, credo). Scommettiamo che per allora avrò completato l’album di figurine, e che non sarò affatto l’unico?

 

The Wombats – Backfire @ the disco (MP3)

The Wombats – Kill the director (CSS remix) (MP3)

The Wombats – Let’s dance to Joy Division (demo) (MP3)

 

lunedì, 27/08/2007

Inutilia del lunedi’

 

_Passatempi inutili: Faceball. Scopo del gioco, lanciarsi la palla in faccia. E basta.

 

_Eventi inutili: Tetramine day. Il raduno dei tetramini umani (ovvero -più o meno- persone travestite da pezzi di Tetris) è il 30 settembre a Bologna. 

 

_Blog inutili: Thanks4TheAdd.blogspot.com. Un blog che colleziona…indovinate cosa?

 

_Consigli inutili: 10 surprising uses for aspirin. Tra le altre cose smacchia, non fa seccare e combatte la forfora.

 

_Band inutili: Harptallica. Se pensavate che gli Apocalyptica fossero troppo, che ne dite di una tribute band dei Metallica per sola arpa?

 

_Notizie inutili: Giant Lego man found in the sea. Lo voglio!

 

_Foto sets inutili: Stormtroopers in love. Anche un po’ perversamente affascinante, però.

 

_Notizie inutili (2): Cuoce il laptop nel forno. Con finale a sorpresa.

 

_Tendenze inutili: Secondo il Times, le felpe col cappuccio passano di moda, quest’anno va il cardigan.  Una volta che ero alla moda, neanche lo sapevo.

 

_Fotomontaggi inutili: Steve Jobs grave. Fatal error occurred.

 

venerdì, 24/08/2007

Now that’s what I call a weekend VOL. 1

E mentre è già arrivato venerdì, e il sottoscritto al ritorno dalle sue non-ferie è ancora ben lontano dal riprendere un ritmo vagamente decente, a Bologna stasera comincia la Festa dell’Unità (probabilmente l’ultima con questo nome, sigh). Anche quest’anno Radio Città Fujiko trasmetterà tutte le sere da là, dal suo acquario posizionato nel bel mezzo dell’area notturna della festa (tra l’Estragon e il club della Sinistra Giovanile), e stasera a un’ora non ben precisata (dalle 21 alle 24, indicativamente) il sottoscritto sarà già in consolle, per prendere confidenza con la festa e presentare un po’ degli eventi che la animeranno: dalle presenze politiche (tra gli altri Veltroni, Cofferati, Ségolène Royale, Bersani, Mussi, D’alema, Casini, Adinolfi) ai concerti (programma completo qui), dalle mostre ai ristoranti (che, come al solito, recensiremo spietatamente), dagli eventi più ridicoli ai nomi dei DJ del vicino Tropicana Club. Tra un paio di settimane farà la sua ricomparsa nell’etere anche Get Black, in una speciale puntata in onda da là, ma per ora, mentre gli altri tre sono ancora in vacanza, gioco da battitore libero. Restate sintonizzati, e se fate un salto alla Festa, passate a salutarmi.

 

 

In totally unrelated news (ma accostare le due cose è perversamente appropriato), questo weekend è anche la volta dei Tafuzzy Days, il festival dell’improbabile etichetta undeground romagnola con il nome più bello che sia, e il roster più sottovalutato del circondario, che si terrà stasera e domani sera al Castello degli Agolanti di Riccione; un luogo che, visto il nome, probabilmente si sono inventati per l’occasione.

Mi piacerebbe molto farci un salto sabato, per vedere che aria tira, salutare Mr.Brace e assistere anche al comeback dal vivo degli Altro di Alessandro Baronciani. Chi è con me, mi segua (e, in caso, contattatemi).

Info e programma qui, una selezione di canzoni di band dell’etichetta (più gli Altro, perchè è sempre bello avere una scusa per linkare il loro anthem Pitagora) qui sotto:

 

Fitness Pump – Pum Pim Pam (MP3)

Mr. Brace – Ieri (MP3)

Trabicolo – Bigno (MP3)

Cosmetic – Phon (MP3)

 

Altro – Pitagora (MP3)

 

giovedì, 23/08/2007

Lego che costruiscono lego

Una vera meraviglia: una catena di montaggio di lego che costruisce automobili di lego. Ora non resta che qualcuno crei una catena di montaggio di lego ancora più grande che costruisca questa catena di montaggio che costruisce automobili, e che…

 

giovedì, 23/08/2007

A day in the life of Pete Doherty

Sono giornate piene, quelle di Pete Doherty. Mentre un paio di giorni fa ha scampato per la milionesima volta la galera per un cavillo legale, mentre alla sua ex Kate Moss pare siano stati sottratti alcuni nastri che la ritraggono in «momenti privati» con lui (via alle ipotesi: sesso? Droga? Rock’n’roll?), e mentre al suo gatto è stata trovata cocaina nel sangue, i suoi Babyshambles non stanno con le mani in mano e pubblicano a breve il primo singolo che anticipa il nuovo disco della band. Delivery (video) non è ovviamente niente di nuovo (neanche male, in realtà; ma erano meglio i singoli di Down in Albion), nè -purtroppo- niente che riecheggi la pace fatta con l’ex socio Libertino Carl Barat, suggellata dal duetto un po’ disperato sul classicissimo A day in the life dei Beatles per le celebrazioni del quarantennale di Sgt. Pepper’s della BBC.
I read the news today oh boy.

 

Babyshambles – Delivery (MP3)

Pete Doherty & Carl Barat – A day in the life (The Beatles cover – BBC Tribute) (MP3)

 

mercoledì, 22/08/2007

Color like no other (every year)

Dopo le palline rimbalzanti lasciate cadere dalle vie di San Francisco e le esplosioni di vernice sui palazzi di Glasgow, per gli spot dei flatscreen Sony Bravia è la volta dei conigli di pongo per le vie di New York. Lo spot è stato girato un paio di settimane fa, e dovrebbe passare in tv da Ottobre. Qualche news sull’apposito sito (ancora, significativamente, in bianco e nero), un po’ di foto qui e nella pagina dei wallpaper.