[Che è un po’ come mi sento al momento. Si tratta di Embeds, installazione vagamente situazionista di Mark Jenkins. Qui l’inevitabile video con le reazioni dei passanti. Ma, ripeto, non è quello il punto]
[Che è un po’ come mi sento al momento. Si tratta di Embeds, installazione vagamente situazionista di Mark Jenkins. Qui l’inevitabile video con le reazioni dei passanti. Ma, ripeto, non è quello il punto]
[Le solite librerie dei miei sogni: questa si chiama Bookman]
I miei colleghi non lo sanno ancora, ma tra un paio d’ore vorranno uccidermi. Sono al lavoro, e sto accendere le casse e mettere su le 18 versioni di There is a light that never goes out degli Smiths postate da My Old Kentucky Blog (all’interno della sua rassegna di multi-cover mono-canzone, iniziata con Love will tear us apart e continuata con Hallelujah, Where is my mind, Blue Monday, Enjoy the silence e parecchie altre), seguite dalle ulteriori 8 linkate da Copy, right?. Come ciliegina sulla torta darò il mio contrinbuto, e aggiungerò la tamarrissima versione techno-truzza dei Neuroticfish che manca entrambe le pagine, e che nella sua delirante mancanza di pudore è un ottima testimonianza del solito assioma che vuole che una canzone epocale rimanga tale anche se sottoposta al peggiore dei trattamenti. La domanda, a questo punto, è un’altra: rimarrà tale anche dopo l’ascolto ininterrotto di 27 variazioni sul tema?
AAVV – There is a light that never goes out @ MOKB (link – 18 MP3)
AAVV – There is a light that never goes out @ Copy, right? (link – 8 MP3)
Neuroticfish – There is a light that never goes out (MP3)
Cosa succede a mettere una Mentos dentro una bottiglia di Coca Cola probabilmente lo saprete già; in rete girano video sull’argomento da mesi, e solo su YouTube cercando coke and mentos escono 584 risultati. Forse, però, non avrete letto i commenti delle aziende produttrici sul fenomeno: la Perfetti, che produce le Mentos, lo vede come una straordinaria occasione pubblicitaria («pari a una campagna di marketing del valore di 10 milioni di dollari») mentre la Coca Cola si lamenta che l’esperimento «stona con la personalità del brand». Certe aziende fanno proprio di tutto per rendersi antipatiche.
Frattanto, la Perfetti sta pensando di assumere qualche specialista del trucchetto per scopi promozionali. La prima scelta, ovviamente, cadrà sui due protagonisti del video qui sotto, dei veri e propri artisti della fontana a base di acido carbonico, sciroppo di glucosio e estratti di menta. Dimostrare di avere tempo libero in eccesso a volte paga.
_Gea mi segnala la bizzarra disquisizione di Typohile sull’avvincente tema I caratteri tipografici usati in Lost. Ovviamente si sostiene che anch’essi giochino un ruolo di un qualche tipo nella decifrazione della trama. Il vero arcano, in realtà, non è tanto la follia degli autori di Lost, quanto l’esistenza di un sito chiamato Typophile: «Ciao, mi chiamo inkiostro, e anch’io sono un tipofilo».
_Sempre su Lost, mi ha fatto ghignare non poco il Lost theory generator, il generatore random di teorie di Lost (via 7 Sundays per bocca di Giorgio).
_Il tema di Tetris suonato su un piano scordato da una giapponese tutto pepe. Se volete lo scrivo di nuovo: il tema di Tetris suonato al piano da una giapponese tutto pepe. Di nuovo? (grazie a Federico)
_La prima a mandarmi il link è stata Magenta, ma l’avevo visto pure su Socks: Pendulumeca è il tipo di gioco che ti costringe a continuare finchè non batti il record del tuo vicino. Il mio è 1499, ma so di chi ha fatto più di 3000. Altamente additivo; avvisati, eh.
_Che dire del PC di lego fatto da Gecco? Sterminata ammirazione.
_Come forse avrete letto, la scorsa settimana The pirate bay, una delle più note board di Bittorent, di casa in Svezia, è stata fatta chiudere della polizia. Neanche tre giorni e il sito è tornato online (con un florilegio di proteste e manifestazioni che da queste parti sembrano fantascienza). Ecco l’esilarante chiosa dei suoi gestori.
_Io mi fermavo a Ken, Ryu, Blanka e Chun Li; chi se lo ricordava che in Street Fighter II c’era anche Bjork? (grazie a .doc)
_Ardua la scelta su cosa fare stasera. Da una lato al Circolo della Grada c’è la registrazione della nuova puntata di Magazzeno Bis sulla Bologna del ’77, con Freak Antoni, Oderso Rubini e membri di Gaznevada, Confusional Quartet, Wind open e Stupid set (ingresso gratuito con tessera ARCI). Dall’altro allo Zo’ Cafè c’è la serata finale di Murato con l’ottima Nedelle + Mimes of wine + Amy Blaunstein (ingresso 6 euro). Dove si prende si prende bene, ma ovunque si vada si sbaglia. L’importante, in ogni caso, è uscire di casa.
MagicCube5D, l’erede del cubo di Rubik a 5 dimensioni. Viene il mal di testa solo a guardarlo, eppure pare che qualcuno -pochi- siano pure riuscito a risolverlo.
[Fortune teller: la tazzina per il caffè che ti dice sempre il futuro. Sempre lo stesso, se ne hai una sola]
Che bello avere tra molti più accessi di quanto sia ragionevole: ci sono dei giorni in cui il blog se lo scrivono i lettori.
_Alberto mi scrive «quando ho visto questa pagina mi sono chiesto perchè non c’ero arrivato dal tuo blog, ce la vedo benissimo in "oh my geekness" ;)». In effetti l’idea è carina e il design è fatto da Dio. Da noi non potrebbero mai fare niente del genere; anche perchè sui metrò italiani si possono disegnare a malapena dei poligoni. A Roma neanche quelli. :O
_Enver, in una mail con subject "droga perditempo a.k.a.se lo posto io fa pochi contatti :P" e al grido di "dai, anche tu John Bonham per una mezz’ora!" mi segnala Mouth Drumming. Il generatore è carino, ma il video fa davvero paura.
_Laura mi ha mandato la segreteria telefonica per malati di mente. Mi si dice giri da un po’, ma io la ignoravo e mi sono fatto 4 risate.
_Magenta, ormai un mesetto fa, mi segnalava l’additivo Magnetism per il mio Monday Gaming. Siccome la famigerata rubrica del lunedì nel frattempo è morta per manifesta noia, questa è una buona occasione per rimpallarvi il link.
_Pat, che -non so bene come, non mi sembra di averlo mai scritto- sa che apprezzo Tender Forever, mi segnala un mini-live radiofonico registrato al solito, fondamentale, Planet Claire di Radio Aligre (qui l’archivio). Se lo mettete insieme alle tracce suonate un mesetto fa da Polaroid fa quasi un concerto intero.
_Infine Sisifo mi segnala questa news secondo cui Google sarebbe in procinto di mettersi a vendere, oltre ai suoi famosi text ads, anche dei nuovissimi «video ads». Curioso: mi sembrava che si chiamassero «spot», e che fossero un passo indietro, non uno in avanti..
_Concludo io, con la notizia della prossima messa in commercio del videogioco di Lost. L’unico commento che mi viene è spoileroso: pare che il gioco consista nel digitare alcune cifre ogni 108 secondi. Un’idea davvero stupida; dov’è che l’ho già sentita?
Immagino sappiate già tutti di Google Trends, ennesima web-app di Google che consente di misurare e confrontare la popolarità di uno o più termini all’interno del motore di ricerca più famoso al mondo. Ci ho giocherellato un po’ anch’io. Queste le cose che ho scoperto:
_In Italia i blog vanno forte a Cagliari.
_I Beatles sono più famosi dei Rolling Stones (tranne che a Buenos Aires).
_La capitale dell’indie italiano non è Bologna o Torino ma Rimini.
_Torrent batte E-mule (via).
_Wittgenstein surclassa Macchianera (tranne che a Padova).
_Il twee batte il glitch (ma chissà perchè così tante ricerche in Olanda).
_Douglas Coupland è meno famoso di Nick Hornby (ma tanto in Italia non ci frega di nessuno dei due, ci batte pure l’Austria)
_Google è più famoso di Dio. (via)
[Ulteriori esperimenti qui e qui. Se volete, divertitevi nei commenti]
_E’ un po’ che, come avrete probabilmente notato, da queste parti ci sono un po’ di lavori in corso: immagini che vanno e vengono, file che vanno e vengono, Splinder che va e viene. Prima o poi sistemo tutto e mi accaso su un servizio di hosting almeno vagamente affidabile; nel frattempo, portate pazienza.
_Il Socio è perseguitato dalla figa. Detto così è fatto in modo perchè non possiate non cliccare su questo link, e rimanere delusi.
_Sempre il Socio, nella sua ormai imperdibile rubrica audiovisiva della domenica, la scorsa settimana segnalava un filmato giapponese assolutamente indefinibile. Guardatelo (solo un pezzetto, se non volete impazzire) e impallidite.
_Mp3shits.com, Whorepresents.com, Therapistfinder.com e Powergenitalia.com: sono solo alcuni degli inopportuni nomi di dominio segnalati su Easily mispronouced domain names.
_In molti li tengono d’occhio dai tempi dell’ottimo singolo (anti)natalizio Christmas is canceled, e qualcuno anche da prima: sono gli inglesi The Long Blondes. Salvatore, che è andato fino al Fabric di Londra per vederseli, conia per loro l’improbabile definizione di aspiranti next big things. Promettenti sono promettenti, e avendo appena firmato per Rough Trade, suppongo proprio che il prossimo autunno non potremo non sentire parlare di loro.
The Long Blondes – Autonomy Boy (MP3) (via)
_Tenevo d’occhio la piattaforma di social bookmarking di del.icio.us da un po’, ma solo ora ho iniziato ad usarla, e ovviamente ne sono subito diventato dipendente. Soprattutto per serendipità semantica, in realtà; in campo di identità editoriale i blog non hanno (ancora) rivali. Però..
_Periodo imballato di concerti come non succedeva da un po’, questo. Finora me li sono persi quasi tutti (anche se questa settimana vedrò di recuperare); niente mi ha però impedito di fare una trasferta nella bassa modenese per i 65daysofstatic all’Aquaragia di Mirandola. Via dall’indie-fighettume di città, con il bravissimo combo che sposta i confini del post-rock ancora un po’ più in là e coniuga il classico paradigma Mogwai con interessantissimi inserti elettronici a metà tra glitch e Aphex Twin. Gran band e gran concerto.
65daysofstatic – Await rescue (MP3)
Ultimamente non ho un gran rapporto con la comunicazione sincrona: detesto ogni forma di instant messenger (da skype alla chat di soulseek) e spesso e volentieri non rispondo neanche al telefono (e dire che di solito sono logorroico). Molto meglio la mail o gli sms, che si possono sbrigare in tranquillità quando si ha tempo e voglia di farlo. A chi è telefonicamente iperattivo e si trova spesso e volentieri in bisogno di una buona scusa per terminare chiamate indesiderate o interminabili consiglio Sorry gotta go, delirante raccolta di micro-file audio con rumori di fondo e pretesti vari ed eventuali per giustificare una rapida chiusura della comunicazione. Porte bussate, campanelli e telefoni che suonano, bambini che piangono, gatti che hanno fame, serie tv che cominciano, elicotteri (!), trasmissioni radio aliene…
[Esatto, la posizione delle dita forma la parola ‘Blog’. Squisitamente inutile, e persino controverso. E l’idea di un segno di riconoscimento è terrificante]
[Interfaccia fighissima, AJAXosissima e paradigmaticamente 2.0, interazione assolutamente intuitiva, velocità che compete con le applicazioni desktop e la promessa di integrarsi anche con la macchina del caffè. Il tutto, ovviamente gratis (ma forse a scapito della privacy, anche se loro dicono di no). E’ Google Calendar. Mi sa che nel campo non ce n’è più per nessuno. Ulteriori riflessioni da Gaspar Torriero e un po’ ovunque nei blog americani]
[Il cubo di Rubik per ciechi, invece dei colori, utilizza 6 materiali che danno diverse sensazioni tattili: legno, metallo, gomma, plastica, pietra e stoffa. Da qui.]
Dev’essere circa la terza volta che mi arriva per mail la storia della Eolo, la mirabolante automobile ad aria compressa presentata qualche anno fa ma mai lanciata sul mercato; a causa, si presume, del solito complotto delle multinazionali petrolifere. Le prestazioni ventilate e la quasi totale assenza di lati negativi rendono la cosa un po’ troppo bella per essere vera, il tipo di cose che si rimpalla senza verificarle e che il Beppe Grillo di turno può utilizzare per riempire i suoi show. Peccato che i sistemi energetici a somma zero siano fisicamente un po’ inverosimili, e che anche nelle migliori famiglie le cose siano sempre più complicate di quanto sembrino. Quindi ecco una spiegazione tecnica, che ai miei occhi profani pare abbastanza credibile, che stempera decisamente ogni entusiasmo. Ed ecco anche un esame della questione nella sua interezza firmato dal solito ottimo Paolo Attivissimo. La prossima volta, prima di fare Forward a tutta la rubrica, date un’occhiata a Google.
Io sì: cosa hanno in comune questi tre oggetti?
Risposta: sono 3 case di computer. Se non ci credete, guardate qua.
Su Il Caimano ho ben poco di originale da dire. In giro, però, ne ho letto parecchie cose degne di nota.
[Occhio, spoiler]
Achille se la prende coi giornali.
Francesca tira fuori un test da urlo: «Quanto sei morettiano?».
Luca Sofri relativizza come al suo solito (e come dargli torto, stavolta).
Leonardo dice tutto come al suo solito. Perfetto.
Giuliano Ferrara dimostra (a modo suo) di apprezzare.
Enrico Ghezzi dimostra (a modo suo) di non apprezzare.
Bonus:
Moretti ospite ieri a Viva Radio Due (rapidhsare MP3 – 51 MB)
Moretti che imita Califano? Moretti che imita la sua stessa imitazione fatta da Fiorello? Moretti che incontra lo smemorato di Cologno? L’ospitata nello show radiofonico di Fiorello è pressochè imperdibile.
Adamo – Lei (MP3)
E non La notte, come precedentemente postato. E’ che entrambe si adattano alla perfezione ad essere cantate stonando in auto, mica altro.
[* «Aggregator»? Ma come parlo?]
[da Turn your head te lo fanno su misura. Per soli 150 $]