indie-gestione

lunedì, 10 10 2011

L’amore è un fardello

Non so bene se sia una coincidenza o meno, ma domani escono due dei dischi italiani più attesi della stagione: Io tra di noi di Dente e Nati per subire degli Zen Circus. Per promuoverli il cantautore di Fidenza e la band toscana si sono prodotti in un video di puro cazzeggio in cui si dimostrano reciproca stima, e che vado tosto a linkarvi:

 

venerdì, 07 10 2011

Una cover che sarebbe piaciuta al Nick Cave di qualche lustro fa

Di Chelsea Wolfe ho sentito parlare per la prima volta a Luglio da 0livia, e sono rimasto incuriosito e un po' inquietato dal suo sound apocalittico, gotico e rumoroso che calza a pennello nella definizione subito affibbiatagli di doom folk. Che non è esattamente la mia tazza di tè, ma che ha tutte le carte per colpire e un'intensità marziale e dolorosa che di questi tempi in giro non si sente tanto spesso. Sono molto curioso di sentirla dal vivo, come probabilmente farò tra un paio di settimane a New York durante l'incasinato meta-festival della CMJ Marathon, dove sarà praticamente impossibile non incrociarla visto che suonerà 6 volte in 5 giorni.

 

E come a mandarmi un segnale che non posso ignorare, proprio in questi giorni la cantautrice californiana ha diffuso in rete la cover di uno dei miei pezzi preferiti di tutti i tempi (I let love in di Nick Cave & The Bad Seeds, dal quasi omonimo capolavoro Let love in del 1994), trasformato in una straziante e lentissima marcia funerea che forse sarebbe piaciuta al Nick Cave di qualche lustro fa. E che sicuramente piace un sacco anche a me.

 

 

MP3  Chelsea Wolfe – I let love in (Nick Cave cover)

mercoledì, 05 10 2011

Un altro mondo è possibile

Un mondo in cui Jeff Mangum, anima e voce degli indie-legend Neutral Milk Hotel, imbraccia la chitarra e si mette a suonare per strada davanti agli indignados americani di Occupy Wall Street. Proprio lo scorso weekend Mangum è stato il co-headliner dell'ATP americano, e non dev'essere stato banale passare dalle folle osannanti di hipster del festival al drappello di manifestanti accampati nel Financial District di New York City (uno dei quali ha filmato tutto il live e l'ha mandato in diretta su livestream, come potete vedere qua sotto). Se per allora non li avranno arrestati tutti (come i 700 sul ponte di Brooklyn la settimana scorsa), tra una decina di giorni vado a dare un'occhiata di persona e vi so dire. Dubito che sarò così fortunato da trovarci i Radiohead, però.

 

mercoledì, 28 09 2011

Crescendo rossiniano di vernice meets folksinger con ukulele

Lisa Hannigan da queste parti la amiamo perdutamente da quando era la corista e co-solista di Damien Rice (a proposito: che fine ha fatto Damien Rice?) e anche se i suoi dischi solisti in termini di scrittura non sono neanche lontanamente all'altezza del primo, ancora splendido, disco del cantautore irlandese, è impossibile non farsi venire un po' gli occhi a cuoricino ogni volta che la si vede all'opera. Come nel videoclip del nuovo singolo Knots, in cui l'autrice di Sea Sew armata solo di un ukulele cerca di resistere a un crescendo cromatico di pioggia e spruzzi di vernice, e soffre e si diverte in egual misura, e tu ti ricordi ancora una volta perchè un po' la amavi e la ami ancora. 

 

sabato, 24 09 2011

Tutto Molto Bello

di

All'interno del Supersound organizzato a Faenza, domenica 25 settembre alle ore 12 si terrà anche il primo torneo di calcetto fra etichette indipendenti italiane, Tutto Molto Bello. Per chi non volesse perdersi gli avvincenti duelli calcistici fra freschi candidati al Tenco (per l'opera prima) I Cani e Iosonouncane, capitan Polaroid che marca stretto Luca Benni della To Lose La Track, l'inevitabile sudditanza psicologica degli arbitri per i Mariposa, il tutto accompagnato da dj set e testimoniato dalle telecamere più implacabili di una moviola di Soluzioni Semplici, l'appuntamento curato dalla benemerita Trovarobato è domani.

 

Per chi arrivasse prima, presso la Galleria della Molinella alle ore 11.00 la sempre meritevolissima Trovarobato organizzerà anche una conferenza dal titolo "Blog, Web Tv On Demand, Radio, Fanzine Cartacee. Un punto sulla diffusione del messaggio cultural-musicale al di fuori dei canali tradizionali". Parteciperanno: il blog "Gli Indiepatici", il collettivo "Soluzioni Semplici" di Roma, "Youthless Fanzine" da Reggio Emilia e la webradio veronese "Fuori Aula Network" (a rappresentare questo prestigioso blog e soprattutto sè stesso non si sa in qualità di cosa ci sarò pure io, in quanto Benty). A moderare Emiliano Colasanti del blog Stereogram.

 

Per chi invece si ferma dopo il torneo di calcetto dalle 19 gli showcase di Jacqueries, Lo Stato Sociale, Fragil Vida, Fast Animal Slow Kids, Mangiacassette, Mezzala e ciliegina su una torta già di per sè golosissima alle 22.00 circa la sempre validissima Trovarobato insieme a Prodezze Fuori Area presenta gli Offlaga Disco Pax che si cimenteranno in un reading musicato "quasi completamente calcistico con musica improvvisata da Sollier a Simutenkov, e con festeggiamento per il 92° compleanno della Reggiana"

 

Questa è la pagina facebook per maggiori informazioni. Chi non viene è un burfaldino

mercoledì, 21 09 2011

Lana Del Rey e la perdita dell’innocenza

Questa storia comincia come le storie di tantissimi artisti e gruppi indie, più o meno bravi, nella scena musicale degli ultimi 5 o 10 anni: un'artista ignota e promettente, una canzone riverberata, un video sgranato e un po' di blog sempre alla ricerca del nuovo fenomeno underground che la segnalano. Poi arriva Pitchfork, mette l'etichetta Best New Track sulla ballad Video Games e Lana Del Rey diventa improvvisamente un piccolo fenomeno. 

Voce e look da diva di altri tempi, un'immagine fatta dal curioso connubio tra lo-fi e seduzione che sono contemporaneamente di un passato remoto ma anche dell'era di YouTube, Lana Del Rey difficilmente lascia indifferenti al primo ascolto; può non piacere e probabilmente anche non colpire, ma se non è la musica (che va dalla Nancy Sinatra più languida alla Fiona Apple meno addomesticata) sono lo sguardo penetrante e un po' inquientante e le sue labbra turgide a stamparsi nella mente. Non il tipo di artista che incroci tutti i giorni.

 

Ma la storia non è finita. Mentre mezza rete si innamora, musicalmente ma non solo, di questa misteriosa chanteuse, Ryan Dombal fa un po' di ricerche e scopre un po' di informazioni in più sul personaggio, prontamente esacerbate col solito tono beffardo dal maligno Hipster Runoff. Si scopre che ha già pubblicato un disco sotto il suo vero nome (l'assai più anonimo Lizzy Grant), che il suo pseudonimo e la sua immagine sono, per sua stessa ammissione, opera di «avvocati e manager», e che dietro di lei è in atto una sapiente opera di promozione. Onta finale, dalle foto pare proprio che le sue labbrone sexy siano probabilmente frutto della chirurgia estetica (e/o del botulino). Gli hater si scatenano (vedi i commenti da Stereogum), sui social network e i blog tutti vogliono dire la loro (quasi tutti la attaccano e prendono in giro chi la apprezza, ma sono anche tanti, come Pop Topoi, quelli che la difendono) e la sensazione generale è che nel 2011 chi si occupa di hype non possa fare a meno di avere una posizione su di lei.

 

Dopo anni passati a correre dietro ad ogni più piccolo fenomeno underground e a dare attenzione al nuovo nome più ignoto e cool, sembra che qualcosa nel gioco si sia rotto. Potrebbe non voler dire niente, o invece segnare una perdita dell'innocenza che rappresenterà un vero e proprio precedente e che costringerà l'appassionato di musica ad avere un dubbio in più (non solo musicale ma anche in qualche modo etico) la prossima volta che si imbatte in una nuova band. E' davvero roba autentica? Sono un gruppo di ragazzi in una cantina o in una cameretta davanti al PC, o c'è dietro un management che fabbrica sapientemente artisti credibili rimanendo nell'ombra? Le eminenze grigie della case discografiche sono sempre esistite nella musica pop e non ha senso scandalizzarsene, ma ora dobbiamo aspettarci che entrino a gamba tesa anche nel mondo indie inquinandone la presunta autenticità con focus group e ricerche di mercato?

 

La mia posizione sta da qualche parte in mezzo. Tornando alla musica, le canzoni di Lana Del Rey mediamente non mi fanno impazzire, ma l'ultimo singolo diffuso (la torrida Blue Jeans, una Wicked Game in versione femminile che nell'immaginario finisce per ricordarmi addirittura To bring you my love di PJ Harvey) non è affatto male. Ma ammetto che nel mio giudizio faccio fatica a prescindere dalla storia che vi ho appena raccontato, e non riesco a fare finta che il suo palese tentativo di passare come una proposta underground e autentica con armi che stanno più dalle parti dei grandi nomi da classifica un po' mi disturba. Cedere in qualche modo vuol dire rinunciare ai principi da appassionato intransigente per abbandonarsi alla perizia sporca e compromessa del mercato. Il tipo di cosa che, se la vedi come una metafora, rende quasi perversamente piacevole e intossicante cedere alle sue lusinghe. 

 

mercoledì, 14 09 2011

Quel video dove c’è una band toscana. E Cristo.

Non ricordo più la citazione esatta nè la sua fonte, ma anni fa qualcuno aveva definito gli Zen Circus «una band con un promettente futuro alle spalle». Con le carte che avevano e hanno in mano, gli Zen Circus avrebbero dovuto essere famosi già da un pezzo, e continuo a non spiegarmi come sia possibile che Vent'anni e Figlio di puttana non siano piccoli inni generazionali da tardoadolescenti come tante canzoni che meritano assai di meno.

Chissà se il nuovo disco Nati Per Subire, in uscita per La Tempesta l'11 Ottobre riuscirà in qualche modo a spezzare la maledizione. Con un singolo furbo ed efficace come L'amorale (che ha un video splendido, dal finale sapientemente blasfemo) forse potrebbe essere la volta buona.

 

giovedì, 08 09 2011

Jeff’s got a feeling

Proprio nei giorni in cui fa la sua comparsa in rete il nuovo disco dei Wilco (non ho ancora premuto play, dopo la mezza delusione del nuovo singolo ho un po' di paura), Jeff Tweedy, che non è nuovo a imprese simili, si cimenta in una esilarante cover del classico uber-tamarro I got a feeling dei Black Eyed Peas. Ha la stoffa del grande stand-up comedian, secondo me.

 

venerdì, 02 09 2011

Il teorema della bella canzone nelle mani sbagliate

Mi sembra di averlo già scritto su queste pagine, ma facciamo finta che l'abbia scritto un Reynolds, un Bangs o uno di quegli altri giornalisti musicali che piacciono ai giovani e non il vostro trascurabile blogger di quartiere: una canzone è una grande canzone se rimane bella anche quando cade nelle mani sbagliate.
Per dimostrare il teorema, si veda ad esempio la serie di cover (una per anno per ciascuno degli ultimi 10 anni) messa in piedi dai Tokio Police Club sotto il marchio della Polaroid (no, Enzo non c'entra). La band canadese a me è sempre sembrata poco più che insignificante, e non ho mai capito come abbia fatto a incidere per etichette blasonate e a raggiungere una certa popolarità; ho provato ad ascoltare diverse volte i loro dischi e tuttora non ricordo il titolo di nemmeno una canzone (nè mezza melodia).  

 

La serie di cover, dicevo, pesca a piene mani nel repertorio indie e mainstream degli ultimi anni (c'è un po' di tutto: dagli Strokes ai Phoenix, dai Queens of the stone age a Kelly Clarkson), e sentire tutte queste canzoni rifatte da una band di tale scarsa personalità è la perfetta cartina di tornasole per distinguere i pezzi davvero belli (che reggono anche al clamoroso anonimo appiattimento operato dalla band dell'Ontario) da quelli semplicemente carini (che magari sono tenuti in piedi più dall'arrangiamento, dalla produzione o dal nome di chi li ha portati al successo, piuttosto che da una vera eccellenza in termini di scrittura). Confrontate qua sotto All my friends degli LCD Soundsystem con South Side di Moby (che a me ai tempi piaceva parecchio), e vedrete che la prima tiene egregiamente, mentre la seconda è davvero un pianto. C. V. D.

 

 

 

lunedì, 29 08 2011

I Decemberists giocano a Eschaton

Era difficile immaginare qualcosa di più nerd del nuovo video dei Decemberists.

Per Calamity song, il combo indie-folk-pop capitanato da Colin Meloy, già tacciato dai più di sacrificare spesso un po' di autenticità in favore di non sempre riuscitissime pretese professorali, ha realizzato un video che mette in scena una delle epiche partite di Eschaton, la simulazione di una guerra termonucleare in forma tennisitica giocata da alcuni dei protagonisti di Infinite Jest di David Foster Wallace. Una delle tante invenzioni assurde e geniali del beneamato scrittore morto suicida 3 anni fa, rappresentata in modo fedelissimo (eppure chissà quanti dei delf-proclaimed fan #1 del librone di 1200 pagine non l'avrebbe riconosciuta senza l'adeguata spiegazione? anch'io, mi sa) con la devozione del vero fanatico.

Il perchè della scelta l'ha spiegato lui stesso alla NPR, che da qualche giorno ha in anteprima il video sul suo sito:

I wrote "Calamity Song" shortly after I'd finished reading David Foster Wallace's epic Infinite Jest. The book didn't so much inspire the song itself, but Wallace's irreverent and brilliant humor definitely wound its way into the thing. And I had this funny idea that a good video for the song would be a re-creation of the Enfield Tennis Academy's round of Eschaton — basically, a global thermonuclear crisis re-created on a tennis court — that's played about a third of the way into the book. Thankfully, after having a good many people balk at the idea, I found a kindred spirit in Michael Schur, a man with an even greater enthusiasm for Wallace's work than my own. With much adoration and respect to this seminal, genius book, this is what we've come up with. I can only hope DFW would be proud. [#]

E in barba a tutte le accuse di pretenziosità, mai come questa volta è proprio il caso di dirlo: Game. Set. Match.

 

 

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giovedì, 25 08 2011

Hipster Ipsum

Se lavorate nel mondo della grafica o del web do per scontato che conosciate Lorem Ipsum, il generatore di testi in finto latino che si usa per calcolare gli ingombri quando si impagina qualcosa. Da oggi potete aumentare il tasso di coolness dei vostri testi del 100% passando a Hipster Ipsum, che funziona allo stesso modo ma utilizza esclusivamente un lessico hipster. Un esempio:

 

You probably haven't heard of them DIY wayfarers readymade iphone master cleanse fixie. Food truck wes anderson yr hoodie. Viral Austin butcher ethical single-origin coffee. American apparel letterpress lomo wayfarers salvia brooklyn beard brunch, butcher readymade put a bird on it scenester irony. Four loko cosby sweater photo booth cliche, 8-bit seitan lo-fi vice food truck echo park butcher williamsburg you probably haven't heard of them homo organic. Thundercats pitchfork mixtape, scenester ethical gluten-free 3 wolf moon retro skateboard keffiyeh organic master cleanse cardigan four loko single-origin coffee. Tofu ethical iphone pitchfork mustache brunch cliche, food truck biodiesel fanny pack tattooed tumblr gluten-free.

mercoledì, 24 08 2011

I’m moving past the feeling

Sto recuperando un po' alla volta i feed ignorati nel delirio ferragostano, e solo ora noto questa bella versione un po' sciampista un po' glo-fi di The Suburbs degli Arcade Fire firmata dagli ignoti Mr. Little Jeans (e con un bel video diretto dall'High Five Collective). Promettente.

(via)

 

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giovedì, 11 08 2011

Dariella fa rappare Berlusconi

Risale a un paio di settimane fa ma mi ero perso la sua segnalazione su FB: il nuovo promo de L'infedele di Gad Lerner (in cui la celebre telefonata di Berlusconi -quella del postribolo televisivo– diventa un rap su una base in stile In da club) è opera di Dario Moroldo in arte Dariella, già vocalist degli Amari e ora anche autore e compositore per Sony e per la tv. Hats off! 

 

mercoledì, 10 08 2011

Pensa se avesse detto «Lanciateci delle pietre»

Sono sicuro che dopo il concerto di quattro sere fa agli US Open of surfing 2011 il cantante degli MGMT Andrew VanWyngarden si è segnato un promemoria: mai invitare il pubblico a lanciarti sul palco «la scarpa sinistra». Potrebbero farlo, e, come mostra il video qua sotto, potrebbero farlo in TANTI.

(via)

 

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venerdì, 05 08 2011

Evolution of the hipster

giovedì, 04 08 2011

Il mio nuovo blog preferito

E' una di quelle cose che finchè non ti ci trovi non riesci davvero a immaginare veramente. Avete idee di quante richieste improbabili, assurde, sbagliate, bislacche o completamente fuori luogo arrivino alla persona che si trova dietro la consolle di un locale con il compito di far ballare la gente e che di solito si fregia del titolo di DJ? E avete idea di quante tecniche sottili o manifeste vengano messe in piedi dal DJ e dal locale per diminuire, controllare o annulare completamente il numero di richieste assurde, che in certi contesti sono solo una perdita di tempo (o per trovare il modo di limitarle alle sole ragazze, meglio se carine, meglio se single, meglio se disponibili, meglio se non completamente fuori di testa)?

 

No breasts no requests («Niente tette niente richieste») è un blog che raccoglie bigliettini con richieste, insulti vari e offerte pervenuti al DJ e cartelli ironici, seri o cattivissimi attaccati nei locali in prossimità della consolle. A voi faranno solo sorridere, a me e a un po' di gente che conosco farà letteralmente rotolare a terra dalle risate, ed evocherà ricordi di serate che spesso provvediamo immediatamente a dimenticare.

[via Girò su FB]

 

Una selezione:

 

 

 

 

 

 

[«Richieste accettate solo dopo un consulto orale»]

 

 

giovedì, 04 08 2011

Thermals on the rock

Un sacco di gente è già andata in vacanza, per molti non è un evento particolarmente interessante, per altri ancora il vero gruppo da vedere sono gli assai più colti Polvo, con cui divideranno il palco. Per me invece tutta l'attesa è concentrata sul set dei Thermals, che saranno di scena questa sera per una delle ultime serate del Bolognetti on the rocks. Non ho mai avuto occasione per parlarne su queste pagine (nè dello spazio estivo gestito ottimamente da Covo, Locomotiv e Osteria dell'Orsa nè della indie-rock band di Portland), ma non riesco a immaginare modo migliore per passare la mia ultima serata in città prima delle ferie. I Thermals li ho già visti anni fa a Austin e sono stati uno dei concerti più divertenti e onesti del festival: tre accordi, ottimo senso per la melodia, tiro e potenza in abbondanza ma anche cori e singalong come piovesse. Estivi e poco pretenziosi, ma anche bravissimi nel tirar fuori gran pezzi pop senza scadere troppo nel facile: perfetti per una serata estiva nella città che va svuotandosi. Il concerto è come sempre a ingresso gratuito; ci vediamo stasera, e attenzione che pare si cominci presto (aprono i Polvo).

 

 

mercoledì, 03 08 2011

Definition of cool

Il video di I cannot think dei francesi Outlines è un po' disgustoso e la canzone non mi fa impazzire, ma probabilmente è uno dei video più geniali dell'anno.

(via FdL)

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martedì, 02 08 2011

Il corpo umano è fatto al 90% di acqua

Qualcuno di voi forse si ricorderà il bizzarro progetto à la Abba Music go music (che un paio di anni fa mi aveva conquistato), side project nato come un gioco per vari membri di piccole band dell'area di Los Angeles e poi finito per diventare un piccolo culto ben più noto dei progetti originali. I leader della band erano David e Meredith Metcalf, che a giudicare dalla quantità di band che tirano fuori hanno una vita coniugale un po' insoddisfacente, oppure molto tempo libero, e che dopo quell'esercizio di stile filologico sono tornati alla loro creatura originale: i Bodies of water. Approccio di colto indie-songwriting (i primi due dischi sono usciti per Secretly Canadian), sapientemente intinto in sapori normalmente piuttosto lontani come soul e gospel, che, come quei piatti agrodolci che non diresti mai, qua si abbinano alla perfezione. Dato il mood un po' straniato della mia Estate il loro ultimo disco Twist again è un ascolto fisso di queste settimane (in particolare i due pezzi qua sotto; il disco intero invece si ascolta qua), e si adatta meravigliosamente un po' ad ogni situazione, da quelle più cariche a quelle più spente. Sarà perchè il corpo umano è al 90% fatto di acqua, oppure perchè i coniugi Metcalf se stanno in casa si annoiano proprio.

 

 

MP3  Bodies of water – Ever with us

MP3  Bodies of water – Like a stranger

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giovedì, 28 07 2011

Titolo (e accoppiata) dell’anno?

The Flaming Lips Feat. Lightning Bolt – I Wanna Get High But I Don't Want Brain Damage

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lunedì, 25 07 2011

Noel batte Liam uno a zero

Noel Gallagher’s High Flying Birds – The Death Of You And Me.

Not bad at all. (via)

giovedì, 21 07 2011

Newermind

Visto che non si esce vivi dagli anni '90, ho ascoltato con molta curiosità Newermind, il CD tributo al capolavoro dei Nirvana messo insieme da Spin in occasione del suo ventennale. Come sempre in questi casi l'operazione è riuscita solo in parte (e non vedo come sarebbe possibile il contrario), anche se la partecipazione di nomi come i Meat Puppets e i Vaselines (che i Nirvana per primi hanno coverizzato) costituisce un corto circuito non da poco (e un discreto sigillo di qualità), così come la sapiente alternanza che li mischia a nomi più giovani come Amanda Palmer, Surfer Blood, Telekinesis o EMA. Valutate anche voi: il disco si scarica gratis da Fecebook al costo di un like e di un indirizzo e-mail; oppure, come sempre, da Google. Un'analisi più approfondita la trovate da Luca Cabal su La Stampa.

 

Per quanto mi riguarda, mi piace un sacco la versione sbarazzina di In bloom messa in piedi da Butch Walker & The Black Widows, un tizio che non avevo mai sentito nominare ma che –scopro ora– negli anni ha prodotto dischi di Avril Lavgne e Katy Perry, ma anche i dischi brutti di Hot Hot Heat e Weezer. Sicuramente sarebbe stato simpatico a Cobain, immagino.

 

MP3 Butch Walker & the black widows – In bloom (Nirvana cover)

lunedì, 18 07 2011

Il Cantanovanta!

Non riesco a capire perchè di un progetto folle e esilarante come Il Cantanovanta di Garrincha Dischi non stiano già parlando tutti:

 

Señoras y señores, se juega!.
Dopo il successo di Il Natale (non) è reale con quasi 10.000 download, questa estate Garrincha Dischi è lieta di coinvolgervi in una nuova avventura dal titolo il Cantanovanta, la compilation in cui 26 artisti italiani, consapevoli del gioco, reinterpretano con autoironia i tormentoni delle estati che vanno dal 1990 al 2000, almeno due canzoni per ogni anno, a comporre due album di 12 canzoni ciascuno. […]

 

Succede così che i LE-LI trasformano Barbie Girl in una ballad anni ‘50, che 33 ore trasfigura la hit di Scatman John alla maniera di Dylan e Lo Stato Sociale rende la demenziale Fiki Fiki un pezzo gabber. I Mariposa accompagnati dalla voce de la rondine di Borgo Panigale rifanno la sigla dei mondiali Italia ‘90 come la rifarebbero i Talking Heads chiusi nello studio di Castellina Pasi mentre Marie Antoinette fa sbiancare le Spice Girls con un potentissimo combat punk folk registrato in presa diretta. The Lucky Strikes trasformano Laura non c’è di Nek in un classicone rockabilly mentre Vattene amore del duo Mietta e Minghi tra le mani degli Jang Senato diventa una bossa irresistibile, gli Heike Has The Giggles poi trasfigurano totalmente il singolone riempi-pista di Madonna in un inno punk.


IL VOLUME UNO
1990 Vattene Amore (Mietta e Amedeo Minghi) : Jang Senato
1991 Attenti al lupo (Lucio Dalla) : Dimartino
1992 Hanno ucciso l’uomo ragno (883) : Jocelyn Pulsar
Rythm is a dancer (Snap!) : Oratio
1993 All that she wants (Ace of Base) : the Hunzikers
1994 Serenata rap (jovanotti) : L’orso
1995 Scatman’s world (Scatman John) : 33 ore
1996 Freed from desire (gala) : Ofeliadorme vs. 4fioriperzoe
1997 Barbie girl (Aqua) : LE-LI
1998 Vento d’estate (Niccolò Fabi e Max Gazzé) : Musica per bambini
1999 50 special (luna pop) : nel dubbio
2000 Vamos a bailar (Paola e Chiara) : i Camillas vs. i Chewingum

Il Volume 1 si scarica gratis da qui; il Volume 2 invece arriverà a fine Agosto. Non riesco ancora a scegliere la mia preferita, ma vi metto qua sotto un paio delle più riuscite:

 

MP3  33 ore – Scatman's world (Scatman John cover)

MP3  LE-LI – Barbie World (Aqua cover)

giovedì, 14 07 2011

E alla fine arriva Polly

In occasione del suo concerto a Ferrara la settimana scorsa, gli amici di Maps e Less Tv hanno avuto l'onore di fare una chiacchierata con PJ Harvey. Se fosse capitato a me, non credo che sarei riuscito a proferire parola.

 

 

mercoledì, 13 07 2011

Real Real Estate

I Real Estate sono probabilmente il mio gruppo preferito di quell'ondata di band uscite negli ultimi 3 anni che bazzicano il continuum sonoro che va dai tappeti di distorsioni super-fuzzy fino alla più morbida e sonnacchiosa chillwave. Dalla loro hanno l'inconfondibile chitarra di Matthew Mondanile (già Mr. Ducktails), un esordio pubblicato dalla Woodsist zeppo di belle canzoni e una sensibilità pop di grande qualità ma di solito un po' nascosta. 

 

Per il nuovo disco, che esce a inizio autunno per la gloriosa Domino Records, la band del New Jersey ha preso questa vena pop, l'ha lucidata a puntino, ha infilato un cappello di paglia e ha tirato fuori una piccola perla estiva intitolata It's real. Premere Play qua sotto per credere. L'aver aspettato il caldo (e che caldo) per diffonderla online è stata la mossa vincente che forse fa la differenza.

 

 

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