lunedì, 27/12/2004

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Inkiostro music news aggregator
+ E’ noto da tempo: a giorni Il mucchio selvaggio torna mensile (e cambia nome: sarà solo Mucchio). La notizia è che le sue orme verranno seguite anche dall’unico altro settimanale musicale italiano (Musica), all’interno di una strategia più generale del gruppo editoriale L’Espresso che vede anche l’acquisto di ReteA/AllMusic. Tempi sempre più bui, mi sa. (via EmmeBi e Pompeo)
+ A detta di tutti o quasi, Piccoli fragilissimi film di Paolo Benvegnù è stato uno dei dischi italiani dell’anno. Per festeggiare, ecco qua un intero live del nostro da scaricare. L’ex leader degli Scisma in questa data era un po’ giù di voce, ma la grinta è quella di sempre, e il concerto merita l’ascolto.
[e, sempre a proposito di Benvegnù, a breve uscirà il nuovo disco dei Perturbazione, da lui prodotto. Chi l’ha già ascoltato ne dice meraviglie]
+ Avete presente Nick Cave, quell’attempato gentleman australiano che ora non fa altro che suonare il piano, scrivere canzoni su Dio e sull’amore e parlare di sua moglie e dei suoi figli? Ecco: una ventina d’anni fa le cose erano un po’ diverse; questa bellissima galleria fotografica parla chiaro.
+ L’anno scorso con Let it boom aveva centrato il segno; quest’anno con Boomsongs for Velvet l’ha mancato clamorosamente. L’esito della compilation annuale di Musicboom, che quest’anno vede una ventina di band italiane alle prese con il repertorio dei Velvet Underground e di Lou Reed (gratuitamente scaricabile da qui) è abbastanza scarso, con poche versioni convincenti a fronte di una quantità di interpretazioni un po’ deludenti (qui una recensione assai condivisibile). E’ gratis, comunque, e vale l’ascolto.
+ Alzi la mano chi non ha pensato almeno una volta di aprire qualcosa del genere; ora qualcuno l’ha fatto, ed è nato Indiegossip. Per ora è partito bene: didascalico, cattivello quanto basta ma non gratuito (commenti a parte, ovviamente; ma lì c’è poco da fare). Equilibrio difficilissimo da manterenere; vedremo come si evolverà. (via Enver)
+ Pare che nella colonna sonora di Tu la conosci Claudia? di Aldo, Giovanni e Giacomo (che da queste parti si è evitato, in favore del DVD dell’extended version de Il ritorno del Re, 4 ubriacanti ore) ci sia nientemeno che Consequence dei Notwist. Wow. (via Fidelio)
+ Dopo avere sentito live qualche sera fa Gecco e il suo gameboy (sceso dal palco, la prima dichiarazione del nostro eroe è stata «Con la nuova versione di Nanoloop devo ancora capire come si fa a salvare») la musica a 8 bit è una necessità quasi fisica: ecco quindi The 8 bits of Christmas, compilation di 8 classici natalizi eseguiti da 8 musicisti diversi. Il tutto, ovviamente, scaricabile aggratis insieme ad altre decine di mp3.
[si comunica, inoltre, che il presente blogger nella prossima settimana sarà poco reperibile. buon anno a tutti]









domenica, 26/12/2004

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Non è Natale se…
…casa dei tuoi non ospita almeno 7 persone.
…sotto l’albero non trovi un maglione, un dopobarba, una busta coi soldi e un paio di pantaloni (che hai già provato)reimpacchettati da tua madre per fare volume.
…a pranzo non si mangiano cappelletti in brodo, cardi al forno, arrosto e pandoro.
…il telefono è libero per più di una mezz’ora nell’arco delle 12 ore diurne a causa dell’iperattività telefonica della famiglia aggravata dal fattore auguri.
…non hai il desiderio di uccidere ciascuno dei membri della tua famiglia almeno una volta al giorno.
…alla messa di mezzanotte il frate non si lancia in uscite veramente rutilanti, tipo un paragone tra chiesa e discoteca (ci mancava che dicesse God is my DJ ed eravamo a posto) o discorsi su Marilyn Manson e i giovani d’oggi (un anno fa).
…la gatta non va a dormire dentro il presepe facendo strage di statuine e rischiando la folgorazione a causa dei contatti assolutamente fortuiti del suo impianto di illuminazione.
…alla tele non ci sono Una poltrona per due, Ladyhawke, Tutti insieme appassionatamente e un’altra decina di film che vengono tirati fuori ogni anno solo in questo periodo.
…nevica (mai vista la neve a Natale).
…non è tutto ogni anno invariabilmente uguale.
…non desideri che finisca nel minor tempo possibile.











giovedì, 23/12/2004

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I concerti del 2004
Rispetto ai dischi dell’anno, i concerti sono qualcosa di più aleatorio, e al contempo di più provato. Dipendono da un hic et nunc non ripetibile, dall’umore di quel giorno, dalla condizione fisica, dall’attesa, dal contesto, dalla compagnia. Quindi non ha senso spiegarne i perchè e i percome, visto che in buona parte non li so neanche io, o non li so spiegare. Ammesso che a qualcuno freghi qualcosa, accontentatevi della classifica.
10. !!! – 9 Luglio, Vicolo Bolognetti (Bo)
9. Franz Ferdinand – 13 Marzo, Covo (Bo)
8. Musica nelle Valli – 29 Maggio, nel mezzo del nulla (Finale Emilia)
7. Twilight Singers – 12 Febbraio, Velvet (Rimini)
6. Belle & Sebastian – 7 Luglio, Piazza Castello (Ferrara)
5. Xiu xiu – 17 Aprile, Covo (Bo)
4. Broken Social Scene – 25 Novembre, Covo (Bo)
3. Cocorosie – 27 Maggio, Museo Zauli (Faenza)
2. Morrissey – 13 Giugno, Flippaut Festival (Bo)
1. Radio Dept – 1 Maggio, Covo (Bo)
[classifiche finite, promesso]












giovedì, 23/12/2004

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Punk…not diet!
Se il vostro sogno è mettere su un gruppo punk, ma non sapete suonare neanche un strumento, poco male; anzi, di solito è un ottimo inizio. Se però siete troppo pigri anche solo per salire su un palco e strapazzare in vario modo una chitarra, potete dilettarvi, senza muovervi dalla vostra scrivania, con la Punk Machine. Oy oy oy!

giovedì, 23/12/2004

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Permanent fatal error
Siete ancora in tempo per gli ultimi regali. Da quelli di Errorwear si trovano delle belle t-shirt raffiguranti i più comuni errori informatici. Se vi sembra una stronzata non è roba per voi. Altrimenti fiondatevi sul sito a vedere queli errori ci sono (sì schermo blu e 404, no Errore Irreversibile, purtroppo).

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mercoledì, 22/12/2004

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Christmas at the movies
Natale, tempo di alta stagione cinematografica. Fortuna che ci sono quelli di Seconda Visione, che con L’angolo del pregiudizio natalizio ci aiutano ad orientarci nel marasma delle uscite delle feste. Frattanto, Miic mi ha fatto scoprire che Gli Incredibili sono di destra e Shrek 2 di sinistra; io li ho visti
entrambi nel giro di tre giorni, e ho preferito Gli incredibili. Sto cominciando a preoccuparmi.
[Ma Ocean’s twelve com’è? Riuscirò ad andare a vedere Closer? E il nuovo Woody Allen?]


mercoledì, 22/12/2004

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Inkiostro music awards 2004
[necessaria appendice alla top ten di cui sotto. da queste parti ci si diverte con poco]
+ Disco ‘se fosse uscito un paio di mesi prima sarebbe nella top 10’: Stars – Set the world on fire
+ Migliore operazione bieca ma troppo divertente (e ottimamente riuscita): Nouvelle Vague – s/t
+ Miglior disco che non dovrebbe piacermi invece l’adoro: Maritime – Glass floor
+ Miglior disco di una band che non suonava insieme da 10 anni: American Music Club – Songs for patriots
+ Miglior disco di pop indietronico: Styrofoam – Nothing’s lost
+ Miglior disco ‘Ehi, ora mi piacciono!’: Xiu Xiu – Fabulous muscles
+ Miglior disco italiano: Paolo Benvegnù – Piccoli fragilissimi film
+ Miglior EP: Sons & Daughters – Love the cup
+ Delusione dell’anno: Bjork – Medùlla
+ Miglior demo: Offlaga Disco Pax
+ Miglior disco di cover: Twilight Singers – She loves you
+ Migliore nuova cantautrice sensibile e intimista: Polly Paulusma (Feist può fare grandi cose, ma deve impegnarsi un po’ di più)
+ La Mia Canzone dell’anno: Modest Mouse – Float on (ça va sans dire)
+ Canzone dell’anno (in generale): Britney Spears – Toxic
+ Pezzo da ballo dell’anno: Take me out (solo perchè Me and Giuliani è dell’anno scorso)
+ Miglior disco ‘pensavo fosse definitivamente bollito e invece no’: Nick Cave – Abattoir blues/The lyre of Orpheus
+ Miglior disco ‘perle ai porci’: Kings of Convenience – Riot on an empty street
+ Gruppo ‘ma ce n’era proprio bisogno?’: Maroon Five
+ Strumento dell’anno: il banjo (e non venite a dirmi di no)
+ Disco ‘palle che rotolano’: Keane – Hopes and fears
[e poi finiamola qui, che si può continuare per ore]






















martedì, 21/12/2004

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Perdo sempre, aiuto
Lunedì è passato senza un nuovo gioco, ci rifacciamo oggi: stavolta ci si diletta col Ping Pong.

martedì, 21/12/2004

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Questo compleanno regali che spaccano

[che è una versione homemade e molto lo-fi di questa (remember?). E non si vede, ma sulla manica c’è pure l’URL. Un pubblico grazie con applausi all’artefice]


lunedì, 20/12/2004

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I miei 10 dischi del 2004
E’ stata dura, ma anche quest’anno è fatta: ecco la mia top ten musicale per l’anno che sta per finire. Poteva andare peggio, via.
[Avvertenza: toni molto celebrativi. Se siete allergici all’ironia, alle classifiche e all’esaltazione smodata di dischi che a voi potrebbero anche non dire nulla, passate oltre. Per tutti gli altri: accomodatevi e polemizziamo pure]

10. Lars Horntveth – Pooka
Come scrivevo qui, la musica di Lars Horntveth è quanto di più simile a una (bella) serata d’autunno mi sia capitato per le mani da un po’. L’indietronica incontra il jazz che incontra le colonne sonore, il tutto con una perfezione talmente matematica che -ne sono sicuro- se ne scoprissi l’algoritmo che ne descrive il suono sarebbe lo stesso che determina la traiettoria di una foglia quando cade dall’albero. Basta ascoltarlo, e si spiega da sè.

9. Piano Magic – The troubled sleep of piano magic
Scrivevo qui: L’ho capito dalle prime note di Saint Marie che un disco così fuori dal tempo, che se ne frega più o meno di tutto e di tutti, mi avrebbe conquistato. Colpisce al cuore più che al cervello, e non se ne va più. E’ passato quasi un anno, e non se n’è andato.

8. Blonde Redhead – Misery is a butterfly
Sempre da qui: Non perchè da anni sono tra i migliori, non per la costante evoluzione senza passi falsi, non per l’hype che li circonda nè perchè 2/3 hanno origine italiana: solo e semplicemente perchè è bellissimo. Languidezza impagabile, qualità altissima, classe rara.

7. Wilco – A ghost is born
Non pensavo l’avrei messo nella mia top ten: nella sua interezza non mi ha mai preso del tutto. Ma qualche giorno fa l’ho riascoltato, e mi sono accorto di quanto Jeff Tweedy abbia spesso detto quasi tutto quello che c’era da dire, e quasi sempre nel modo in cui andava fatto. Ed è proprio quel quasi a fare la differenza. Imperfetto, per fortuna. 

6. Iron and Wine – Our endless numbered days
Se il 2003 è stato l’anno del del punk-funk, il 2004 è stato l’anno del ritorno del folk. Folk in grande stile, però, che dietro a una voce e una chitarra nasconde una produzione impeccabile e arrangiamenti curatissimi. Come quello di Sam Beam, che con l’aiuto di Brian Deck ha trovato il modo giusto per cantare dei suoi interminabili giorni contati. Poi ci sono le canzoni, ovviamente. Ma che’vve lo dico a’ffà? 

5. Jens Lekman – When I said I wanted to be your dog
Immaginate Frank Sinatra ai tempi dell’indiepop: quello che otterrete è abbastanza vicino a Jens Lekman. Il cui disco d’esordio (arrivato dopo talmente tanti EP che noi l’adoravamo già) al primo ascolto è già un classico. Questione di personalità, e qui ce n’è da vendere.

4. Morrissey – You are the quarry
Se fosse il libretto delle giustificazioni del liceo scriverei: motivi personali. Per me quello appena trascorso è stato l’anno della riscoperta degli Smiths e di Morrissey, e il fatto che sia coinciso col suo ritono in grande stile, con quello che è probabilmente il suo più bel album solista, mostra un’appropriatezza che non può non essere celebrata. Senza storie, uno dei più grandi là fuori.

3. Adem – Homesongs 
Metà di questo disco è buon folk ottimamente arrangiato (Adem è un amichetto di Four tet, non scordiamolo); l’altra metà -semplicemente- ti fa secco. Almeno 5 pezzi di un’intensità e una tristezza devastanti, seriamente pericolosi per l’equilibrio umorale. Maneggiare con cautela. [Un mp3]

2. Pinback – Summer in Abaddon
Non riesco a spiegare perchè mi piaccia tanto; ci ho già provato ma non credo di esserci riuscito. Un disco che mi è tanto familiare nei suoi riferimenti quanto incomprensibile nel suo esito. Una matassa geometrica da dipanare ascolto dopo ascolto, che dopo 3 mesi nel lettore sta ancora tra i dischi in heavy rotation. Praticamente un miracolo, di questi tempi. [Un mp3]

1. Modest Mouse – Good news for people who love bad news 
C’è bisogno di dirlo di nuovo? C’è dentro Float on, e già potrebbe bastare. Ma poi, come ho già scritto, qui si parla del disco giusto al momento giusto, che con la sua aura da the good times are killing me (in qualunque dei due sensi lo si voglia interpretare) è stato la colonna sonora di un sacco di cose. Quei ricordi rimarranno attaccati come dei post-it, e il fatto di non poterli strappare via sarà contemporaneamente inebriante e insopportabile. Ed è esattamente ciò che dovrebbere accadere a tutti i buoni dischi.
Un disco lungo un anno. Forse di più.

domenica, 19/12/2004

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Perfetto, a dir poco

[l’inaction figure di Dante, protagonista di Clerks, che ora campeggia sulla cassa del mio stereo. Un regalo di compleanno davvero impagabile, da qualcuno che evidentemente mi conosce bene]


venerdì, 17/12/2004

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Volemose bene
Ok, oggi è il mio compleanno. Ma ciò non vi distragga (non vedo come potrebbe, tra l’altro) dal fatto che tra una settimana è Natale. Per prepararsi a dovere, stasera alle 21 Airbag propone Jingle Balls, il suo rutilante speciale natalizio a base di rock, indie e musica d’autore in tema con le festività. Luoghi comuni, melassa e buoni sentimenti a fiumi, White Christmas, Jingle Bells, Happy Christmas, Last Christmas in versioni completamente diverse dagli originali, brindisi, doni e presepi, il tutto imbevuto da un po’ di sano cinismo assolutamente d’uopo. I contatti sono sempre gli stessi (qua lo streaming), dalle 21 alle 22.30 sapete dove trovarci. 

venerdì, 17/12/2004

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Eliminare il superfluo
Curiosa questa mostra in corso in una galleria di Portland: 22 dipinti che ritraggono celebri personaggi di fumetti e cartoon in versione -come dire- essenziale.


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venerdì, 17/12/2004

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Guarda un po’, è venerdì 17
Ok, lo ammetto: oggi è il mio compleanno. Ma -shhh!- facciamo finta di niente, ok?

giovedì, 16/12/2004

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And though I’m happier now, I always long somehow back to 1995
E’ arrivata la conferma: ecco qua le cinque date del secondo tour italiano dei Radio Dept, curato da Indipendente. Al di là di tutto è una notizia molto lieta, ovviamente. Però fatemelo dire: il comunicato stampa è stato redatto da qualcuno in evidente stato confusionale:
Già acclamati dal pubblico e apprezzati dalla stampa nel loro paese, è grazie alla XL Recordings che finalmente si fanno conoscere nel resto dell’Europa. Il loro album di debutto , “Lesser Matters”, è un bell’album composto da deliziose canzoni e suoni distorti in equale misura con effetti drammatici.
Il loro classico suono indie-pop ricorda quello dei Slowdive, My Bloody Valentine, e i Boo Radleys ( “Everything’s Alright Forever” e “Giant Steps”), oltre a utilizzare sonorità fresche e attinenti come quelle di The Postal Service.
The Radio Dept. sono un gruppo con molte sfaccetatture; possono essere dolcemente attraenti come stranamente vorticosi, e comunque lontani dal convenzionale. Canzoni come “Where Damage Isn’t Already Done” e “Why Won’t You Talk About it?” evidenziano il loro lato grezzo e melodico allo stesso tempo, dall’altra parte la favorita canzone dal vivo “1995” scritta da Johan mostra uno smembramento nella forma, mentre la delicata strumentale “Slotter # 2” ci riporta alla dimensione originale.

“Deliziose canzoni e suoni distorti in equale misura con effetti drammatici”? Sonorità fresche e “attinenti”? Come quelle dei Postal Service? “Smembramento della forma”? Ommadonna…
[Inoltre, proprio qualche giorno fa è uscito in Inghliterra un nuovo singolo (sempre da Lesser Matters). E ora apprendo da Enzo che il 19 Gennaio esce un nuovo EP!]






giovedì, 16/12/2004

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Legge di Murphy dell’uomo di casa (un corollario)
Quando, per andare a pagare una bolletta, aspetterai l’ultimo giorno prima che scada nella speranza che nel frattempo ne arrivino anche altre e che tu non debba fare la fila in posta più volte inutilmente, la bolletta del gas arriverà sempre il giorno seguente. E -ovviamente- scadrà dopo tre giorni. Manco a dirlo, di domenica.

mercoledì, 15/12/2004

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Lettera a Babbo Natale reloaded (seconda parte)
Dunque, caro Babbo Natale, come dicevo ieri, ti sto scrivendo (di nuovo) questa letterina (anzi, lettera; in tutto questo tempo ‘letterina’ ha cambiato significato e ora vuol dire un’altra cosa) per chiederti cosa voglio per regalo, come facevo da bambino.
L’anno scorso ti avevo chiesto un sacco di cose; ho esagerato, lo so. In realtà si trattava semplicemente di un misto tra eccesso di zelo e fondamenti di statistica (su 20 richieste almeno una la esaudirà, no?), ma non posso pretendere che tu lo capisca. In ogni caso, alla fine, alcune richieste le hai davvero esaudite, altre le hai formalmente soddisfatte per poi incasinarne sadicamente i dettagli, altre ancora le hai hai bellamente ignorate come se non te le avessi mai fatte, quindi alla fine facciamo che siamo pari e che va bene così.
Quest’anno, se fossi davvero sincero, ti dovrei chiedere solo tre cose: tempo, gratificazione e denaro. Più che tempo, in realtà, vorrei essere meno stressato nel tempo che già ho; più che gratificazione vorrei ridurre a livello zen la frustrazione causatami dall’ottusità di alcune delle persone che mi trovo davanti (eh già); più che denaro vorrei…proprio denaro (non è che ci si possano fare troppi giri attorno). Non è molto poetico, lo so, e neanche troppo realistico: si vede che laurearmi e venire catapultato nel meraviglioso mondo del lavoro mi ha fatto diventare (ancora) più cinico. Però -sul serio- se l’anno prossimo tu potessi farmi avere un po’ di stress in meno e qualche euro in più nel portafoglio proprio non mi dispiacerebbe. E siccome non devo essere l’unico a farti richieste del genere, ti suggerirei di sostituire buona parte dei tuoi aiutanti elfi con dei broker; la tua immagine ne uscirebbe notevolmente svecchiata, e l’efficienza dell’azienda Lapponia incommensurabilmente migliorata.
Se il tuo potere di intervento non arriva a tanto (e sospetto di no), vorrei che i Modest Mouse venissero a suonare al Covo, e che magari dopo in consolle ci fosse Enzo, e che Isaac Brock venisse a ballare Float on in mezzo a noi. Vorrei che nella mia città natale ricominciassero a fare Frequenze Disturbate, che ci venisse a suonare qualche gruppo canadese di quelli che piacciono a me e che la sera dopo il concerto venissero tutti nel giardino della casa dei miei a fare qualche pezzo mentre noi guardiamo le stelle cadenti. Ah, vorrei anche che il nuovo disco dei Notwist uscisse presto, e che fosse bellissimo. In realtà ho seri dubbi in merito ad entrambe le cose, ho imparato a dubitare della prolificità del gruppo dei fratelli Archer e a non sottovalutare la smodatezza delle mie aspettative e la conseguente inevitabile delusione, ma uno ci prova.
Ma immagino che tu non possa far niente neanche per queste cose, e che tu voglia richieste più complete. Ok: voglio un lettore DVD, uno scooter che non minacci di lasciarmi a piedi ogni 3 per 2 e non inquini come una centrale a carbone degli anni ’20, un nuovo mobile porta-cd perchè ho finito lo spazio da mò e una nuova scheda audio che non faccia sfrigolare ogni mp3 che suono come se fosse un vinile graffiato. Lanno scorso ti avevo chiesto un iPod, ma ora non lo voglio più, ho concluso che non mi serve: è perchè non ascolto mai la musica in cuffia, mica per altro (la verità, ovviamente, è che è diventato troppo di moda; ma non pretenderai che l’ammetta con qualcuno). Poi vorrei il DVD con i video di Gondry, la riedizione del decennale di Crooked rain crooked rain dei Pavement che a Bologna ora è introvabile, una stampante e il cofanetto Minimux Fax su Suzanne Vega con libro + DVD. Per quest’ultimo, però, credo che non riuscirò ad aspettare fino a Natale e penso che domani andrò a comprarmelo. L’anno scorso ti avevo pure chiesto quel caffè tanto buono che mi avevano regalato anche l’anno prima, e tu mi hai soddisfatto; a ‘sto punto provo a chiedertelo anche quest’anno, e anche se il tuo elfo che se ne occupava ora vive a 300 Km da qui, vediamo se ci riesci lo stesso.
Se non riesci a portarmi nessuno di questi regali, caro Babbo Natale, mi accontento di una cosa, sempre la stessa: vorrei che mio zio non regalasse a mio padre un libro di Bruno Vespa, come ogni anno negli ultimi dieci undici anni. Il mondo sarebbe un posto migliore. Almeno in questo accontentami, dai.






mercoledì, 15/12/2004

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Natività
Ci sono voluti dei mesi, ma alla fine è fatta: Radio Città Fujiko è una realtà. La fusione della storica Radio Città 103 con la giovane Radio Fujiko è stata lunga e complessa, ma alla fine, con il trasloco della radio nella sua nuova sede del VAG, è giunta finalmente a termine. Per festeggiare, stasera all’Estragon concerto dei Pink Grease da Sheffield, mentre sabato al VAG cenone a base di leccornie preparate dai membri della redazione (ma non guardate me).
Anche Airbag partecipa al rilancio della radio, con il redesign del suo blog che ora ha un nuovo, sfolgorante look, realizzato dal sottoscritto sotto la fondamentale guida di mastro Woland (cui vanno tutti i nostri ringraziamenti) e Jingle Balls, il nostro imperdibile speciale natalizio in onda venerdì alle 21. Facciamo che è il nostro regalo di Natale.


martedì, 14/12/2004

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Il giochino della settimana
Forse non ve ne sarete accorti, ma ieri ho saltato il turno per il mio ormai classico gioco del lunedì. Recupero oggi, con un gioco in cui, per una volta, il giocatore non è l’utente ma il computer: trattasi di una versione AI di 20 Questions, in cui il computer tenta di indovinare a quale oggetto stiate pensando. I risultati sono straordinari: in modo assolutamente imprevisto il computer mi ha indovinato calendario, profilattico, lampada, romanzo, microfono, gatto e persino water. Se riuscite a trovare una parola che -pur dicendo voi la verità, ovviamente- il computer non riesce a indovinare, fatemelo sapere.

martedì, 14/12/2004

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Lettera a Babbo Natale -reloaded-
Caro Babbo Natale,
erano molti anni che non ti scrivevo più. L’anno scorso però l’ho fatto, e non è stato male. Freud sostiene che l’origine dei nostri traumi sia tutta nell’infanzia, e visto che non i soldi per esplorare questi nodi con un analista lo faccio col primo surrogato che mi viene in mente, cioè il blog. Così ho deciso di scriverti anche quest’anno, e poichè ho come l’impressione che la lettera dell’anno scorso non ti sia arrivata (oppure sì e non l’hai cagata, quindi repetita iuvant) te la riscrivo quasi uguale.
Da bambino comporre la lettera per chiederti cosa avrei voluto mi portassi in dono era una cosa che mi richiedeva dei giorni, ricordo interminabili pomeriggi passati a decidere se era meglio il castello dei Lego o una manciata di cattivi dei Masters, e per formulare complesse captatio che ti disponessero dell’umore migliore. Poi a un certo punto ho smesso: invece dei Masters cominciavo a desiderare dei videogiochi e non riuscivo a credere che i tuoi elfi avessero fatto un corso di aggiornamento per riuscire a produrre Super Mario. Poi a un certo punto mi hanno pure detto che non esistevi (ammettilo, la storia della slitta, delle renne e degli elfi non è molto credibile; per non parlare del fatto che vìola ogni legge della fisica), e la questione sembrava chiusa.
Ora però ho scoperto il complotto cattocomunistafasciomassonico che per salvaguardare lo stato delle cose celava la tua esistenza dietro l’immane menzogna che ha reso infelici generazioni di bambini in tutto il mondo, e so finalmente la verità: tu esisti. Nonostante ciò scriverti sarebbe comunque inutile, senza sapere l’indirizzo. Poi però l’anno scorso avevi un blog (ottima cosa aprirne uno, è un’idea così originale!), e quest’anno sei pure reperibile via AOL Messenger, allora ho pensato, che diamine, che le condizioni c’erano tutte, e che stavolta ti avrei scritto proprio una lettera coi fiocchi.
Allora, caro Babbo Natale, cosa voglio per regalo? Ho pensato che le cose che vorrei di più sono tutte impossibili, quindi non te le chiedo neanche. Sarebbe bello se ci fosse la pace nel mondo, se il terrorismo scomparisse, se si trovassero cure definitive per AIDS, cancro ed herpes, se il governo Berlusconi cadesse domani, se Costanzo scomparisse dalla faccia della terra insieme al suo baraccone di nani, ballerine, GrandiFratelli e Costantini e se le prossime versioni di Windows cominciassero non dico a funzionare ma almeno ad avere un funzionamento vagamente logico; ma sono tutte cose talmente improbabili che mi pare inutile chiedertele. Sono cose esagerate anche per te: tu non sei onnipotente, e l’unico che lo è ha uno strano senso dell’umorismo.
(continua)






lunedì, 13/12/2004

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Inkiostro video aggregator
Visto che di (ottimi) M-blog ce ne sono in abbondanza, oggi (ma solo oggi) mi reinvento V-blog.
+ Chemical Brothers – Galvanized (tasto destro, salva con nome) Un tempo non sbagliavano un colpo, nè coi video nè coi singoli. Con questo li hanno sbagliati entrambi?
+ Morrissey – I have forgiven Jesus (streaming) Il buon Moz nelle inedite vesti da prete. Ho detto tutto.
+ Joanna Newsom – Sprout and the bean (tasto destro, salva con nome) Come al solito a metà tra Vashti Bunyan, Alvin superstar e Loreena McKennit. Adorabile o insopportabile?
+ Unicorns – Jelly Bones (tasto destro, salva con nome) Completamente fuori di melone. Giaggià.
+ Broken Social Scene – Acoustic live @ Kataweb (streaming) Ben 5 canzoni live, in acustico, negli studi di Kataweb, per i protagonisti di uno dei concerti dell’anno.
+ Nick Cave & the bad seeds – Breathless (tasto destro, salva con nome) I coniglietti! Argh, i coniglietti! Aiuto, qualcuno faccia qualcosa!
+ Bloc Party – So here we are, Helicopter, Little thoughts e Banquet (tasto destro, salva con nome) Videografia completa -finora- per la promessa rock (già mantenuta) del 2005.
+ Castanets – As you do (tasto destro, salva con nome) Gran pezzo folk da un disco interessante ma un po’ sopravvalutato. Il video è tra i più brutti mai visti, però.
+ Go! Team – Ladyflash (tasto destro, salva con nome) Con una canzone del genere si poteva fare un video memoriabile. E invece no.

lunedì, 13/12/2004

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Un miracolo che ancora nessuno ci avesse pensato
Al posto di Vicolo Stretto c’è Gran Burrone e al posto di Parco della Vittoria c’è Monte Fato: una versione del Monopoli -fatta in casa- ispirata al Signore degli Anelli.

venerdì, 10/12/2004

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Ma và?
Secondo voi potevo essere un altro personaggio di OC?






You scored as Seth. You are amiable and insecure and are too willing to sacrifice yourself to make friends. Pursue your interests more to gain mastery over them and confidence in life. The more progress you make, the more your weaknesses and insecurities will fade.
























































Seth





89%

Julie





78%

Kirsten





72%

Marissa





61%

Jimmy





61%

Anna





56%

Oliver





50%

Sandy





45%

Caleb





39%

Summer





33%

Luke





33%

Hailey





11%

Ryan





6%

What OC character are you?
created with QuizFarm.com

[via Giulia]







venerdì, 10/12/2004

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Questo post avrà il record di click, già lo so
Ecco a voi World sex records, un sito dedicato ai record nel campo del sesso. Tutto quello che avreste voluto sapere su dimensioni, tecniche, culture e follie di varia natura, e non avete mai osato chiedere. Altamente istruttivo.
[via Softblog – neonato figlio del discusso circuito ‘mercenario’ Blogo.it]


venerdì, 10/12/2004

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Ma non è un pezzo Bastard pop
Nell’ultimo album di Solex -di cui non credo di aver mai ascoltato niente; anzi, vi dirò, non so neanche esattamente che musica faccia- c’è un pezzo intitolato Fold Your Hands Child, You Walk Like An Egyptian.