mercoledì, 27/07/2005

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Inkiostro music video aggregator /Luglio
_The Faint – Desperate guys (Tasto destro, Salva con nome) Se qualcuno li ha visti di supporto a Bright Eyes sa che i The Faint, oltre ad avere un tiro che gente come i Killers si sognano, avevano delle video-proiezioni di sfondo assolutamente bellissime. Guardate questo video realizzato interamente in stop motion e ditemi se non è splendido; ha persino troppe idee per un videoclip solo. Un piacere per gli occhi.
_Louis XIV – God killed the queen (Tasto destro, Salva con nome) I Louis XIV hanno ben chiara la strada per il successo: rock’n’roll venato di garage non troppo originale e non troppo raffinato, una major che li spinge a più non posso, e video con una congrua quantità di zinne. Già due mesi fa segnalavo il video di Paper Doll interpretato da tre discinte Suicide Girls, e anche qui c’è abbondanza di carne fresca in mostra. Secondo me alla lunga non paga; ma certo, è un bel vedere. [E la musica? Non pervenuta]
_
Clap your hands say yeah – Over and over again (Lost and found) (Tasto destro, Salva con nome) Un carrello circolare (argh!), un protagonista un po’ nevrotico, una stanza dalla volontà propria e qualche secchio di vernice, così la band più hip del momento sceglie di presentarsi sulle tv musicali. Ironica, di basso profilo, con uno dei pezzi meno sopra le righe del disco. Missione compiuta.
_Smoosh – La pump (Tasto destro, Salva con nome) NME le ha definite The hottest new band in the US underground, e ora stanno registrando un disco con Jason McGerr dei Death Cab for Cutie. Sono le Smoosh, due bambine di 13 e 11 anni, già celeberrime nell’indiemondo americano, che sollevano tanti dubbi sulla natura dell’operazione che le coinvolge quanto deliziano con le loro -davvero notevoli- canzoni (Salvatore ha detto tutto quanto c’era da dire sulla questione qui e qui). Sentite questa serratissima La Pump e guardatevi il suo video tutto pongo, pupazzi e soldatini e poi ditemi. 
_Fatboy Slim – The Joker (Tasto destro, Salva con nome) Che cariiiiiiini, i micini travestiti! E che cariiiiiiino il micio sul giradischi che fa fatboy slim!! Che idea cariiiina, che video cariiiino!
[Fatboy Slim ormai è definitvamente nel limbo delle cose carine. Che brutta fine che ha fatto]
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Xiu Xiu – Muppet face (Tasto destro, Salva con nome) (Ci vuole Quicktime 7, per utenti Mac o PC, sennò si sente solo l’audio) Non avrei saputo cosa immaginarmi da un videoclip degli Xiu Xiu: follia, probabilmente. E in effetti ci avrei preso.
_Stars – Reunion (Tasto destro, Salva con nome) Il nuovo singolo della band di Torquil Campbell è uno dei pezzi migliori del disco, una gloriosa pop song d’amore che nel video si trasforma nel ballo di Reunion della Classe del ’90, un ballo che ha solo due invitati. Video semplicissimo ma perfetto, canzone clamorosa, e io -che in fondo sono un romanticone- ogni volta che lo vedo mi commuovo.
_Weezer – We are all on drugs (streaming) Non si esce vivi dagli anni ’80 – part 1. Evidentemente il titolo dell’ultimo singolo dei Weezer dice il vero: dovevano essere sotto l’effetto di qualche stupefacente mentre concepivano il nuovo video. Altrimenti non si spiega la sua estetica da metal fantasy di serie B rimasto fermo a una ventina d’anni fa. Come un po’ tutto nell’ultimo disco dei Weezer, non si capisce se sia una presa per il culo oppure se alla band questo tipo di cose piace davvero. A questo punto il dubbio è serio.
_Editors – Blood (streaming) Non si esce vivi dagli anni ’80 – part 2. Ennesima e calligrafica giovane band inglese all’esordio. Gli Editors sembrano un incrocio tra Interpol e Bravery (e quindi tra tutti i gruppi a cui questi pesantemente si ispirano); non sono affatto sgradevoli (ma originalità meno di zero, evidentemente), ed anzi questo singolo non è niente male. Il video da libro di biologia del liceo non è niente di che ma è ben fatto; ovvero, è meglio della quasi totalità della videografia degli Interpol.
_The Organ – Brother (Tasto destro, Salva con nome) Non si esce vivi dagli anni 80 – part 3. Prendete i Cure dei primi anni ’80, mettetegli una voce Morriseyana, miscelate il tutto con suoni attuali (tipo gli Interpol), e cambiate sesso a tutta la band ed otterrete le Organ, quintetto femminile che forse non ha niente di nuovo da dire ma che lo dice magnificamente. Nel video ci sono loro che suonano, e poco altro da vedere. La chitarrista è proprio una bella figliola.
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VHS or Beta – Night on fire (Tasto destro, Salva con nome) Non si esce vivi dagli anni 80 – part 4. Ma il revival di due decadi fa non era finito da qualche anno? Qua continua il festival delle nuove band che scopiazzano senza pudore alcuno; questi VHS or Beta (il nome è notevole, in effetti), se non lo sapessi, diresti che sono i Cure. Meno male che il cantante ha gli occhi a mandorla.
[le vecchie puntate del Music Video Aggregator: 1, 2, 3, 4 , 5 e Giugno]

martedì, 26/07/2005

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Se sei ridotto alle barzellette, probabilmente sei messo male
Magenta mi ha raccontato una barzelletta:
Sono usciti i risultati di un sondaggio effettuato dall’ONU.
La domanda era:
"Per piacere, dica onestamente la sua opinione sulla scarsità di alimenti nel resto del mondo."
Il risultato è stato il seguente:
– gli europei non hanno capito cosa sia la "scarsità".
– gli africani non sapevano cosa fossero gli "alimenti".
– gli americani hanno chiesto il significato di "resto del mondo".
– i cinesi, straniti, hanno chiesto maggiori delucidazioni sul significato di "opinione".
– nel parlamento italiano, si sta ancora discutendo su cosa voglia dire la parola "onestamente".

martedì, 26/07/2005

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Sitting on an angry chair


[in realtà si chiama Argument Chair. ArgChair per gli amici]

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lunedì, 25/07/2005

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Se anche non lo chiami post per punti, rimane un post per punti
_E continua a denotare carenza di idee. O tempo. Un virus contagioso, pare.
_Ho finito di leggere Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer. Vorrei scrivere un post che gli renda giustizia, ma non credo di esserne capace: è semplicemente uno dei libri contemporanei più belli che io abbia mai letto. Per darvi un’idea, qua c’è un articolo di Sofri senior dai toni assolutamente entusiastici.
_Il nuovo singolo dei Franz Ferdinand, in uscita a Settembre, si chiama Do you want to. In attesa che compaia online -e non mancherà molto, immagino- qua c’è una versione live; un po’ deludente, secondo me, anche se mi aspetto i soliti miracoli di produzione in studio. Inoltre, i soliti Kidz Bop stavolta se la prendono con Take me out. Meravigliosamente demenziale.
_Il Sudoku è una moda inventata a tavolino, ormai si sa. Ma per quel paio di persone che conosco che effettivamente si sono appassionate al gioco dell’Estate (?), sappiate che Terzaghi ha creato (e messo scaricabile) un foglio elettronico in grado di risolvere qualunque sudoku. E se davvero il sudoku lo risolve persino un file di excel, provate a negare la pochezza del gioco..
_Vi rovino la sopresa: i Dinosaur Jr live a Boston, una decina di giorni fa. Intero concerto scaricabile.
_Microsoft Longhorn è in realtà Microsoft Vista. Abituiamoci già da ora a chiamarlo col suo nome: nei prossimi anni le sue schermate rosse ci perseguiteranno.
_Sono finalmente riuscito a vedere Jersey Girl, ultimo stroncatissimo film di Kevin Smith uscito in Italia vari mesi fa. Trattasi in effetti di un film davvero banale e melenso. Epperò, ho persino rischiato di commuovermi. Mi sto rammollendo, mi sa.
_40 things that only happen in movies. Del tipo: Si trova sempre parcheggio davanti al palazzo in cui si sta andando, Appena acceso, un microfono provoca sempre un feedback o Chi è inseguito per le vie di una città s’imbatterà sempre in una parata, in un qualunque periodo dell’anno. Brillante.

lunedì, 25/07/2005

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Monday gaming (bring me sugar edition)
Cosa ci fanno un neonato in crisi ipoglicemica, una zolletta di zucchero, un letto, dei palloncini e degli hula-hop dorati nello stesso gioco? Bella domanda. La risposta è: niente di sensato. Se date un’occhiata a Sugar Crash, però, vedete se riuscite a smettere prima di finirlo. Io non ce l’ho fatta.

venerdì, 22/07/2005

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Is this how you want to be remembered?
Un disperato grido d’aiuto: Stop Emo Haircuts.

venerdì, 22/07/2005

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Eat the Summer festivals /4 – La musica vive
E’ facile parlare dei festival di Ancona e Urbino. Dietro ci lavorano realtà affermate che hanno maturato i mezzi e le competenze per organizzare eventi di un certo rilievo, e vista la perenne crisi in cui versano più o meno tutti i settori dell’industria musicale, riuscire ad uscirne vivi e senza debiti -e quindi continuare a organizzarne- non è impresa da poco. Sono eventi talmente grandi e complessi (pur nel relativamente microscopico universo indipendente) che spesso e volentieri chi ci lavora lo fa più o meno a tempo pieno, impegnandosi in un’attività che ha tutti i connotati di un lavoro vero. Senza gente che necessariamente finisce per sacrificare un po’ di passione in nome del mestiere, eventi di queste dimensioni ce li sogneremmo.
Epperò, la musica probabilmente vive soprattutto altrove. Potrà apparire insopportabilmente elegiaco (e infatti un po’ lo è), ma se non ci fosse quella miriade di piccoli festival locali che con pochi mezzi e molta passione si sbattono per far suonare in paeselli sperduti o polverosi campi sportivi band che al di fuori dei circuiti specializzati hanno ben poca visibilità, la già non rosea condizione della cultura musicale in Italia sarebbe decisamente peggiore. Se non ci fossero anche gruppi di ragazzi che
si sbattono perchè per 4 giorni il loro paesino da 2000 anime sia diverso dal solito e incroci le strade di musiche strane con qualcosa da dire, la musica sarebbe morta.
Il sottoscritto da qualche mese si è appassionato alle sorti di Musica Viva, piccolo festival di 4 giorni (+ extension) che si svolge sotto Ferragosto a Castellina Marittima (Pi), un paesino toscano a metà strada tra colline e mare. Dal 12 al 15 Agosto si alterneranno sul palco una serie di band più o meno giovani ed esordienti e gruppi più noti ed affermati come Offlaga Disco Pax, Zen Circus, Disco Drive e Tre Allegri Ragazzi Morti. A contorno un gran numero di iniziative collaterali, incontri coi musicisti, aperitivi con buffet, DJ set, grigliate e persino un’improbabile partita di calcio artisti contro tutti. Il tutto, dall’ingresso al campeggio, è completamente gratuito, la location è mozzafiato (a 20 minuti ci sono le spiagge di Cecina, in meno di un’ora ci si ritrova nel Chianti) e un eterno squattrinato come me non riesce ad immaginare un modo migliore per passare Ferragosto di 4 giorni di musica e relax in uno sperduto paesino della campagna toscana. Peraltro (è bene precisarlo) non sono coinvolto nell’organizzazione, anche se, se serve, darò una mano dietro il mixer, sul palco degli incontri (per parlare di blog e webzine) e una sera -pare- persino dietro i fornelli.
Non sarà un evento cool, non sarà irrinunciabile, a molti sembrerà persino poco interessante. A me sembra bellissimo, oltre che giusto, che ci siano ancora in giro festival del genere, la cui poca pretenziosità è un valore aggiunto assolutamente inestimabile. Se a Ferragosto volete fare qualcosa di diverso, ci vediamo là.

giovedì, 21/07/2005

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Impara l’arte
Se il lavoro andrà male, se tutte le cose volgeranno al peggio, e mi accorgerò di essere sceso troppo in basso e se a un certo punto mi realizzerò di non avere più scopi nella vita, mi resta sempre Canstruction.

mercoledì, 20/07/2005

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E pace all’anima di Jef Raskin
A vederne il prototipo sembra strano che nessuno ci avesse ancora pensato su, eppure l’Art Lebedev Studio (russo, nientemeno) sembra il primo ad aver realizzato la tastiera contestuale definitiva, in cui ciascun tasto è un piccolo display che può essere programmato per mostrare (e attivare) una funzione diversa. La tastiera Optimus non solo è completamente programmabile (cosa che i dispositivi di input di oggi sono già da tempo), ma è provvista di quel feedback fondamentale che finora mancava, che trasforma i tasti ora negli strumenti di Photoshop, ora nelle icone dei programmi più usati, ora nei comandi di Quicktime. Idea geniale o guazzabuglio d’interfaccia? L’estetica porterebbe a dire la prima cosa, ma il buon senso propende per la seconda, visto che Optimus complica oltre il punto di non ritorno la problematica fondante della modalità (illustrata a dovere da Jef Raskin -uno degli inventori del Mac- nel suo classico Interfacce a misura d’uomo) che è causa di buona parte delle difficoltà d’uso dei sistemi d’interazione odierni. La curiosità, però, rimane. Metti che è comodissima, e che tutta l’interazione uomo-macchina degli ultimi 20 anni si è sbagliata?

mercoledì, 20/07/2005

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Ad aver avuto un prof così
Una delle cose più nerd mai viste: SuperMario spiega la fisica delle onde.
[via Emasoft, il nostro inviato nel paese del sol levante]

martedì, 19/07/2005

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Oggi saldi
_DevicsJust one breath
Una delle band più sottovalutate dell’universo. Estratto dal nuovo, ancora introvabile, Distant Radio EP. Grazie a Luigi.
_Flaming LipsMr. Ambulance driver
Nuovo singolo per la band di Wayne Coyne. Delizioso.
_Vive la Fête!Petite Putain
Il progetto electro-wave dell’ex bassista dei dEUS è una delle cose più godibili e meno serie che ci siano in giro al momento. Originalità zero, ma tutto il disco vale, e che gli Stereo Total siano con voi.

_StarsCalendar Girl (KEXP Live)
Non è che perchè non ne parlo per un po’ vi dimenticate di questo grande disco, eh?
_Clap your hands say yeahThe skin of my yellow country teeth [removed]
Dalla band con un nome francamente impresentabile e un disco d’esordio niente male, la canzone dell’Estate 2005. Il fiuto di Enzo non tradisce.
_The PictureMilkshake (Kelis cover)
Cover dell’hit di Kelis, in stile Hotel Yorba dei White Stripes. Una rivelazione.
—-Bonus tracks—-
_Jens LekmanLa strada nel bosco [removed]
Rarissima cover del classico del 1942 di Cesare Andrea Bixio (l’autore di Mamma; un assaggio dell’originale qua) che Jens Lekman canta in Italiano col suo fido ukulele. Nonostante l’effetto Backstreet Boys, davvero notevole. Uno smisurato grazie a Lucio.
_Tom Barman e Guy Van NeutenNothing really ends [removed]
Il nuovo disco dei dEUS è già là fuori (ed è bellissimo), lo saprete già. Lo conclude questo bolero strappalacrime, già uscito come singolo anni fa e ripreso in questa bella versione nel live solista di Barman dello scorso anno. 
[Tutti i file potrebbero essere disponibili per un tempo limitato]

martedì, 19/07/2005

Il miglior modo di usare le forniture da ufficio

O anche, il miglior modo di usare l’orario di lavoro: un murales di Elvis interamente fatto di post-it.


[altre foto, con dettagli e altre angolazioni, qui]

lunedì, 18/07/2005

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Eat the Summer festivals /3 – Indie è chi l’indie fa
L’Homesleep weekend è nato un paio d’anni fa, come celebrazione quasi familiare di un’etichetta particolarmente attiva; qualcosa a metà tra una festa e una scusa per farsi un fine settimana al mare. Alla fine la posizione sulla collina (che riusciva a far sembrare bella anche una città non proprio meravigliosa come Ancona), l’atmosfera amichevole e il cast di tutto rispetto sono riusciti a creare tre serate davvero niente male. L’esperimento è stato ripetuto per due volte nell’anno successivo nella più consueta cornice del Covo, e ai gruppi Homesleep si sono sommati ospiti di caratura notevole; è d’uopo infatti ricordare che l’Homesleep Weekend ha portato per la prima volta in Italia (e presumibilmente per l’ultima in un posto più piccolo di un palasport) i Franz Ferdinand e per l’ultima (prima che si sciogliessero) gli impagabili Delgados.
Quest’anno l’Homesleep weekend torna e muta pelle. Torna nel capoluogo marchigiano ma cambia nome in Ancona Indie Weekend, a testimoniare un legame col territorio che si è fatto più forte (ed è testimoniato dalla bellissima nuova location, la Mole Vanvitelliana, dalle parti del porto), senza più la bandiera di una sola etichetta (pur saldamente presente in programma), ma con un cast che spazia a 360 gradi, e con la pericolosa parola indie spiattellara senza timore fin nel nome. Ci sono due belle realtà già viste nel corso dell’anno (il virtuosismo gayo di Patrick Wolf e la new wave cruccotronica dei Tarwater), le due band ammiraglie di casa Homesleep (gli Yuppie Flu, di cui non credo di avervi ancora detto quanto ami l’ultimo disco, e i Giardini di Mirò con il primo concerto strumentale da tempo immemore) e due eventoni come l’unica data dell’anno dei beneamati Arab Strap e la prima data solista di sempre dalle nostre parti di un personaggio come Scott Kannberg, chitarrista dei leggendari Pavement. E prima ci sono gli aperitivi letterari con le coppie Brizzi/FridaX e Clementi/Carozzi e dopo i DJ di Stereoclub e del Covo.  
Non ci fosse Frequenze Disturbate, sarebbe questo l’evento musicale dell’Estate. E anche se c’è, è probabilmente comunque questo l’evento indie dell’Estate italiana: piccolo ma con nomi di assoluta qualità, accogliente ed esteticamente ineccepibile, non pretenzioso e, con ogni probabilità, il più riuscito.  

lunedì, 18/07/2005

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Monday gaming (Room reloaded edition)
E’ curioso come un semplice adventure game in flash -l’ormai leggendaria Stanza rossa– basato su un’idea particolare ma abbastanza banale (ti ritrovi intrappolato in una stanza sconosciuta, che devi esplorare da cima a fondo per capire il modo per uscire) abbia dato il via ad un filone pressochè interminabile di giochi epigoni. Negli anni da queste parti se ne sono segnalati quasi una decina (o giù di lì), e visto che di solito ci piacciono assai oggi non si fa eccezione: Alien in the room segue per fila e per segno gli stilemi del genere (…) e presenta la consueta stanza misteriosa da esplorare. Rispetto al solito è decisamente più delirante, con un paio di trovate abbastanza curiose e un finale ridicolo. Ma l’importante è partecipare, no?

sabato, 16/07/2005

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Ben is back
Soul meets body, nuovo singolo delle indie-yuppie superstar Death Cab for Cutie (il disco nuovo, Plans, esce il 30 Agosto su major), prontamente rippato dallo streaming messo online oggi sul loro MySpace.
_Primo ascolto: argh…
_Secondo ascolto: deeeeeeeboleee.
_Terzo ascolto: nè carne nè pesce…venderanno poco e non piaceranno a Pitchfork.
_Quarto ascolto: Ma che voce ha Gibbard? Ci ha dato giù con l’elio? Quando fa paraparà sembra quasi un pezzo di Max Gazzè.. 
_Quinto ascolto: Chissà di cosa parla la canzone…
Plans’ first single, Soul Meets Body, is an uptempo track that again grapples with existential questions and reconciling personal needs. ‘It’s a declaration of desire over circumstance’, Walla said. ‘It means, ‘Here’s where I am and here’s what I want to be and how do I bridge those two things.’ I think it’s a beautiful articulation of love, friendships and relationships and everything you do over the course of the day’». Da qui
]
_Sesto ascolto: Davvero iperprodotta…ma magari ha un bel testo.
In my head, there’s a Greyhound station
where I send my thoughts to far off destinations
so they may have a chance of finding a place
where they’re far more suited then here
»]
_Settimo ascolto: però si appiccica….ammazza se si appiccica…
_Ottavo ascolto: <canticchia>
[…]

giovedì, 14/07/2005

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Se scrivi un post per punti vuol dire che non ha idee /6*
_O tempo. Nessuna delle due cose sarebbe falsa. Abbiate pazienza almeno voi, chè io la mia l’ho persa parecchio tempo fa e ho tentato di sostituirla con….niente. Aspetto solo che finisca.
_Polemica! Polemica! Mi meravigliavo che il post su Frequenze Disrurbate avesse sollevato solo reazioni misurate: ora, con un paio di giorni di ritardo, scoppia la polemica (un po’ off topic, peraltro). Se vi va dite la vostra.
[avvertenza: la parole indie compare un numero pericolosamente alto di volte]
_Non epocale quanto le leggi di Murphy, ma quasi: The basic laws of human stupidity. Un po’ lungo, ma istruttivo.
_Am per ad sugnèr: i Wilco gratis a Milano il 6 Settembre.
_Secondo voi puoi iniziare a montarti davvero la testa quando là fuori c’è il blog di un diciottenne (che ovviamente non linko) in cui una metà dei post sono copiati per fila e per segno -compresi racconti personali e tipo di font con cui sono scritti- dal vostro senza uno straccio di link che sia uno? Continua pure se vuoi, Massimo, chè il mio ego ne trae solo beneficio; ma metti qualche link alla fonte ogni tanto, ok?
_GoogleMapsMania. AJAX impazza, Google ormai è irrangiungibile, e il notevole Google Maps -da cui si vede distintamente persino casa mia- sta facendo scatenare un sacco di gente in giro per il mondo a costruirne degli spin-off.
_Ieri sera i Vancouver hanno dimostrato che faranno strada. Per tutti quelli che durante il concerto mi hanno chiesto loro notizie, qua  c’è il già più volte linkato mp3 (un po’ a bassa qualità) del loro pezzo più bello. Ma il loro EP d’esordio vale tutto.
_Uno scontro epocale: Ratzinger contro Harry Potter. Mi sa che se non gli danno una mano dai piani alti, stavolta Ratzinga ha trovato pane per i suoi denti. Se non altro, qualcuno che vende più copie del suo nuovo Catechismo della chiesa cattolica.
[* il titolo di post che vanta innumerevoli tentativi di imitazione]

mercoledì, 13/07/2005

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Questo blog andrà in onda in forma ridotta
Si comunica che con ogni probabilità nei prossimi giorni il presente blog andrà in onda in forma ridotta per venire incontro alle vostre capacità mentali a causa della combinazione di:
_hangover post-concerto degli Art Brut di di ieri sera. Coda in autostrada, diluvio universale e random malinconico dello Zen nulla hanno potuto contro la blogmobile piena e 5 scatenati inglesi fissati con l’adolescenza e Top of the pops. Se tornano (e pare che…) non provate a perderveli.
_scadenza sul lavoro fissata per domattina (non. ce. la. faremo. mai. aiuto.).
_Recycled night, Giardini del Baraccano, stasera.
_un’ospite domani in occasione del concerto dei L’Altra.
_probabile sortita ad Arezzo Wave venerdì sera (chi c’è faccia un fischio)
Come diceva sempre qualcuno, una vita così è un lavoro a tempo pieno.

martedì, 12/07/2005

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Eat the Summer festivals /2 – Frequenze ammuffite
E’ giunto il momento che qualcuno lo faccia, e che il muro di omertà che circonda il più rispettato festival estivo italiano per una volta venga rotto: diciamo la verità, il programma dell’edizione 2005 di Frequenze Disturbate reso noto finora è decisamente deludente. La maggior parte dei nomi che dovrebbero fare la parte da leone vengono le rughe solo a leggerli: la reunion dei Dinosaur Jr, Echo and the Bunnymen, Julian Cope, Nikki Sudden, Daniel Johnston. Immagino che Nicola Arigliano fosse già impegnato, e che il resto dei nonnetti si sia stancato troppo a suobare quei tre pezzi ai Live8 in giro per il mondo. Scherzi a parte, tutti o quasi sono dei mostri sacri, ma nessuno è in grado di garantire una seppur decente resa dal vivo. Gli unici su cui si può contare sono gli Yo la tengo, e subito dietro i Sons & Daughters, chè almeno là ci si diverte, si fanno due salti e si fanno ballare le ragazze. Idem per i Raveonettes, che da quache parte compaiono tra i partecipanti; li si è visti di supporto a Beck meno di un mese fa (e vabbè), ma almeno teniamo su i bpm. Per Four Tet come per Barbara Morgenstern e Robert Lippock massimo rispetto, ma un festival del genere non è esattamente il loro contesto ideale, e rischiamo di maledirli perchè spezzano il ritmo piuttosto che prestargli l’attenzione che gli daremmo altrove. Per il resto, tra confermati e non (ora da qualche parte paiono spuntati fuori persino i Blonde Redhead; sarebbe qualcosa tipo la decima data italiana nel giro di 12 mesi. cose che manco i Karate) non c’è praticamente nient’altro di interessante. La compagine italiana, poi, è la più carente degli ultimi anni.
Insomma, passi la disorganizzazione massima (manca meno di un mese e ancora non si capisce chi suonerà esattamente, quando e quanto si pagherà), passi la presentazione di tutta una serie di eventi collaterali abbastanza fumosi (free stage pomeridiano, afterparty, area letteratura; tutte cose a cui crederò quando le vedo, chè a Urbino cose del genere difficilmente hanno successo), passi il terrificante Times New Roman delle locandine e del sito, ma un programma ben fatto, irrinunciabile e variegato era quello su cui si poteva sempre contare. E invece quest’anno, salvo aggiunte dell’ultimo momento che caldamente ci auguriamo, saremo là per timbrare il cartellino, segnare le tacche sul fucile di una manciata di dinosauri del rock che ci mancano, fare delle gran chiacchiere e mangiare la crescia al Ragno d’oro. E per uno che si è fatto tutte le edizioni del festival senza saltarne neanche una, già andare al festival pensando una cosa del genere è un vero peccato.

martedì, 12/07/2005

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Frontiere del design


[Lapjuicer è semplicemente sublime. Qui per capire esattamente a cosa serve e vederlo in azione. Io rimango
completamente estasiato, senza parole]

lunedì, 11/07/2005

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Eat the Summer festivals /1 – Un Estate riciclata
Da queste parti in questo periodo si scrive poco, lo so; è che si lavora tanto, si vive tanto e si va a un sacco di eventi, e non ci rimane tempo per molto altro. Se non lo si fa d’Estate, del resto. Rendesi necessario quindi l’ennesimo post di segnalazione (e non sarà l’ultimo) di un evento a cui vale davvero la pena di presenziare. Un evento fatto con poche risorse ma tante energie, e che nella sua dimensione spudoratamente domestica nasconde però molteplici motivi di valore. Il tipo di evento a cui si può andare perchè ci suonano alcune delle nuove realtà più interessanti della scena indie italiana, che fanno parte dell’ancora poco nota Recycled Music di Parma (tenete d’occhio i Vancouver e Skinny Legs). O a cui si può andare per ammirare i lavori di un gruppo di fumettisti indipendenti con un sacco di cose da dire, e una rivista (Canicola) molto ben fatta come poche se ne vedono nel mondo DIY. Volendo, ci si può anche andare per sentire una manciata di nomi noti (sempre quelli, tra cui il sottoscritto) che mettono i dischi tra un set e l’altro (e se del caso dopo, ad libitum); magari ci scappa pure di fare 4 salti. Oppure si può semplicemente pigliare una birra all’aperto e in compagnia, che non guasta mai. Un evento che, nel suo mirare dichiaramente basso, rischia di raggiungere dei risultati sorprendentemente alti. Un po’ in tutti i sensi.

lunedì, 11/07/2005

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Monday gaming (Playing the indie game edition)
Ho una domanda. Posto che il concetto di indie (se di concetto si può parlare) e il concetto di sport sono quanto di più lontano tra loro si possa immaginare, qual è lo sport più indie? Ovviamente dobbiamo scartare tutti gli sport maggiori -quelli delle Olimpiadi, per dire- e tutte quelle attività in cui si fa troppa attività fisica (si suda già abbastanza ai concerti), quindi ci rimane pochino. Io, di primo acchito, direi le biglie, con le facce sbiadite dei piloti di Formula Uno di 15 anni fa, le curve paraboliche e il moto necessario a vincere ridotto al solo movimento delle dita. Subito dopo, però, viene il minigolf; sublime ma incompreso come la musica che ascoltiamo, divertente e infantile quanto basta, eppure più complesso di quanto sembra. Questa settimana, quindi, andiamo con Mini Putt 3, un simulatore costruito ottimamente, in attesa di sfidarsi faccia a faccia. Io normalmente sono bravino, ma stavolta ho fatto un risultato uguale al par; come al solito, è stata la penultima buca a tradirmi.

sabato, 09/07/2005

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Squallida autopromozione (un post condizionale)
_Se domani andate in edicola, potrebbe venirvi voglia di comprare il Sole24Ore.
_Da una settimana e per tutta l’Estate, potrebbe venirvi voglia di comprare anche il numero 6 di Losing Today, soprattutto se vi piacciono gli Offlaga Disco Pax.
_Se domenica sera volete bervi una birra e fare quattro salti, Vicolo Bolognetti potrebbe essere il posto che fa per voi.
_Se siete sempre alla ricerca di sconosciute e geniali band da scoprire o se vi piace il fumetto underground (o entrambe le cose), mercoledì 13 vi converrebbe passare dalle 19 in poi ai Giardini del Baraccano per la Recycled Night – Musica ricilata nella Canicola (more news to come).
[e poi non dite che non faccio post personali]

venerdì, 08/07/2005

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Inaudito (Nick Cave live @ Modena, 07/07)
Ieri sera era impossibile non pensare che, mentre ululava There is a war coming / There is a motherfucker, strapazzando violentemente il pianoforte, mentre Jim Sclavunous pestava sulle pelli e Warren Ellis martoriava il suo violino, Nick Cave non stesse pensando a quello che è successo ieri a Londra. Non era coi Bad Seeds al completo ma con l’ormai classica formazione a quartetto, eppure è stato facilmente il concerto più rock e teso che il cantautore australiano abbia fatto negli ultimi anni, collocandosi in altissimo (in cima probabilmente) all’interno della decina di suoi concerti a cui ho assisitito negli anni. Classici rivisitati (l’ormai classica versione velenosa di West Country Girl, quella cha-cha-cha-core di Henry Lee, quella ballatosa con finale satanico di Stagger Lee), lenti strappalacrime (magone su Baby, you turn me on -quella che fa pum-, It’s a wonderful life e Lucy, quasi lacrime su Loom of the land e People ain’t no good), infuocatissime e inattese apocalissi (Tu-pe-lo! Jack-the-rip-per!!), per quasi 2 ora e mezze a livelli inauditi. Come e più del solito, un concerto di Nick Cave è una delle cose più simili ad un’epifania mistica e profana a cui possa capitare di assistere. Livelli irrangiungibili praticamente a chiunque altro.

giovedì, 07/07/2005

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Post in progress (una mail)

hello,
a proposito della telefonata di ieri e di come chiamare la serata in cui metteremo i dischi, domenica a Vicolo Bolognetti, non è che ci abbia pansato molto o che mi sia venuto in mente qualcosa di particolarmente geniale, però, tenendo conto che proporrei di escludere dal nome della serata la parola blog e la parola indie (controproducenti dal punto di vista marketing, e poi che noia) stavo girando intorno a:

1. cercherei di infilare Bolognetti nel nome (così, per caratterizzare serata e posto)
2. aperitivo ballabile (orario lungo)
3. quattro e quattr’otto oppure quattro meno meno? scontati sì, ma li preferisco a 4 Many Djs (calembour già usato)
4. a questo punto scatta "quattro per quattro" (ah ah, mi viene subito in mente un logo con la macchinina colorata chiamata Bolognetti 4X4)
5. 4 per 4 potrebbe anche essere la dimensione del cortiletto di Bolognetti
6. direi niente fantastici quattro
7. l’espressione "siamo sempre i soliti quattro gatti" ma con un sinonimo di gatti
8. a questo punto ti metto anche "eravamo quattro amici al bar"
Ora basta sparare cazzate, dimmene un po’ tu :-)

Le  coordinate:
Quando – Domenica 10 Luglio dalle 20 alle 2.
Dove – Vicolo Bolognetti, Cortile del Pozzetto, Bologna.
Chi – il sottoscritto, Marina, Enzo e Arturo.
Cosa – Aperitivo molto danzante.

Quando mai vi ricapita? Siateci.

giovedì, 07/07/2005

nessun titolo

Si dia inizio al primo campionato aziendale di mobbing
Bisognerebbe pensarsi tutte le discipline, costituire una giuria, e decidere i parametri di vittoria, ma da queste parti siamo tutti professionisti e con queste cose non si scherza. Anche i simpatici personaggini in grado di fare queste cose (guardatevi tutta la galleria, mi raccomando; se vi gira c’è pure un’intro qua), però, immagino darebbero del filo da torcere. L’erba seminata nella tastiera e il cubicolo riempito di polistirolo hanno del genio inespresso che sfiora l’opera d’arte.