gennaio 2007

mercoledì, 31/01/2007

Il web secondo il diavolo

The Devil’s dictionary è un dizionario di termini tecnologici, ma è anche «un deposito di ostilità gratuita e malcelata rabbia».
Contiene perle come:

Blogosfera: un ecosistema venefico fatto di metano, autocompiacimento e altri gas bollenti. Le uniche creature che riescono a sopravvivere nella blogosfera sono le muffe di basso livello, capaci di nutrirsi degli scarti degli altri. (#)

Web Sematico: il tentativo di applicare la classificazione decimale Dewey a un’orgia. (#)

Web 2.0: Il nome dato alla creascita tecnica e sociale e alla maturità di….oh, fanculo. Soldi! Soldi, soldi, soldi! Soldi! I soldi sono tornati! Ah ah! Soldi! (#)

E-mail: Un mezzo di comunicazione elettronico, usato principalmente per informarti che il tuo è pene è troppo piccolo. (#)

martedì, 30/01/2007

Venere non ritorna, e neanche il Deejay Time

Direttamente da Capodanno, il trattamento di disco suina riservato dai fantomatici Fuseaux al mio pezzo preferito di Grand Master Mogol. Confronta:

Amari – Venere non ritorna (MP3)

Amari – Venere non ritorna (Fuseaux remake) (MP3)

 

martedì, 30/01/2007

Infografica web mon-amour

+ La Middle East Buddy List (da Slate).

+ La Bibbia in forma di social network.

+ Indexed, il fenomenale e surreale blog dei grafici.

+ Ma soprattutto, il grafico cartesiano delle relazioni interpersonali (da qui, via Emmebi). Io sto in una delle due zone di Awkwardness, indovinate quale. 

 

lunedì, 29/01/2007

Someone to drive you (to) Covo

Sono gli autori di uno dei pochi esordi davvero pesanti usciti nel 2006, quel Someone to drive you home che ha messo fine a una interminabile serie di singoli e alla palma di «Best unsigned UK band» che hanno detenuto per più di un anno per consegnarli direttamente alle classifiche dei migliori dischi del 2006 (nella mia erano al #5). Sono una delle band più cool del pianeta, a causa di un mix difficilmente spiegabile di stile e autoironia, pop e new-wave, maturità artistica e ingenua irruenza, istinto e intelligenza. Sono i protagonisti di esplosivi live set illuminati tanto dalle jangling guitars e dai testi coltissimi (che a me fanno pensare addirittura a Morrissey) del chitarrista Dorian Cox, quanto dalle grazie della splendida e sexyssima front-woman Kate Jackson, una che sa cosa dire e come muoversi per ipnotizzare una platea di maschietti ma anche una di femminucce. Sono una band che si ama o si odia; e io ormai l’avete capito da che parte sto.

Sono i Long Blondes da Sheffield, e finalmente, dopo i due mezzi concerti dello scorso Settembre (uno alla Biennale di Venezia, nientemeno), a Marzo torneranno in Italia esattamente nel punto di incontro delle autostrade che citano in Separated by motorways (la A14 e la A1), per una data unica in quel di Bologna. La conferma sul sito del Covo (in cui, se spulciate bene il programma, dovreste leggere anche un altro nome familiare), che il 26 Marzo li ospiterà sul suo palco per una data unica nazionale. Da non perdere, chevvelodicoaffà.

The Long Blondes – Separated by motorways (MP3)
The Long Blondes – Five ways to end it (MP3)
[Once and never again single B-side – produced by Erol Alkan]

 

lunedì, 29/01/2007

Travelling without moving

[The circular bike, per gente che ama muoversi ma non sa dove andare.]

 

venerdì, 26/01/2007

Scrivi ‘Grinderman’ leggi ‘Crisi di mezza eta”

Per il video di No pussy blues, primo singolo tratto dall’esordio con la versione a 4 dei suoi Bad Seeds chiamata Grinderman, Nick Cave sfoggia i suoi recenti baffoni western e imbraccia per la prima volta una chitarra elettrica. Il resto sono animali che copulano e coppie che limonano, per chiarire oltre ogni dubbio un messaggio per cui bastava anche solo il titolo del pezzo.

Per 5 minuti è anche divertente; poi fa solo un po’ di tristezza.

 

 

giovedì, 25/01/2007

Paese che vai, statua di Lenin che trovi

Le statue di Lenin nel mondo.
Solo in Russia ce ne sono 43, varie altre nelle ex repubbliche sovietiche, poi una in Zimbabwe, una in Mongolia (qua sopra, in un circolo da Biliardo..), una a Seattle, persino una in Texas (davanti a un McDonald’s, con un placca che recita «America won»). Oltre a, ovviamente, quella di Cavriago (RE).

Scontato corredo sonoro:

Offlaga Disco Pax – Piccola Pietroburgo (MP3)

 

giovedì, 25/01/2007

Manca Laura Palmer poi ci sono tutti

David Lynch, Angelo Badalamenti, Enrico Ghezzi, Trentemøller: basterebbe anche solo uno di questi nomi a rendere imperdibile Eyerophany – Seeing with no one’s eye, la performance (?) che questa sera a Bologna aprirà la settima edizione del festival di arti elettroniche Netmage. Qualche -confusa, ma appetitosa- info in più sull’apposito blog.

Se riesco a sfuggire al probabile sold-out (dal sito non è chiaro se ci sia una prevendita o meno, nè ho idea di quanto sia grande il locale di Palazzo Re Enzo dove avrà luogo, e quindi di quanti siano i posti disponibili; qualcuno ne sa niente?) e ad entrare, e se il sonno non mi abbatte troppo presto (alle 11 e mezza di un giovedì sera…ma non c’è nessuno che ha un lavoro vero e il venerdì si deve alzare di buon ora in questa città?), poi magari vi racconto.

mercoledì, 24/01/2007

Video Aggregator /Special Italian Edition

Cinque nuovi video italiani niente male.

MersenneThere’s a place

Kevin Smith è vivo e lotta insieme a noi, almeno quanto i Mersenne contro il malefico Mr. Malefixio, nello sgarrupatissimo primo video tratto dal loro ottimo esordio Stolen Dresses. Da notare gli effetti speciali low-fi, la geniale aria nerd e il cameo di alcuni loschi figuri dell’underground radiofonico bolognese.

 

 

Giardini di MiròBroken by

Il controverso primo video tratto dal nuovo Dividing Opinions fa discutere per l’atmosfera tutt’altro che leggera e gli esiti non perfettamente soddisfacenti, risultato di un contest su Flux / Qoob che ha visto gli ascoltatori dietro la macchina da presa. Considerando quanto rischia chi si ricorre allo user-generated, non gli è andata neanche male; anche se non so, per me la canzone ha un volto completamente diverso.

 

 

Non voglio che ClaraCary Grant

Difficile coniugare il suono d’altri tempi della band bellunese con i ritmi imposti dai canoni dei videoclip. Mauro Lovisetto non ci va lontano e cerca di fuggire i clichè più ovvi (mossa che forse in questo caso non paga fino in fondo), tirando fuori un video di gran classe. Senza compromessi.

 

 

RoninIl Galeone

Video bellissimo per la spiazzante rilettura di un canto anarchico che presenta il nuovo disco del combo di Dorella e soci. Folk antico e senza tempo come da queste parti se ne sente poco; chi continua a correre dietro ad ogni disco pre-war folk proveniente da oltreoceano è avvisato.

 

 

AmariConoscere gente sul treno

Mi ero perso l’approdo al terzo video per la band italica più farraginosa che ci sia. Coraggioso e per nulla facile, nonostante il sole, il prato e i palloncini, sfrutta poco il tiro del pezzo più catchy del disco ma gli regala alcune nuove sfumature. E col prossimo disco..

 

martedì, 23/01/2007

A meta’ tra Vulvia e la Prova del Cuoco

Lo saaapevaate? Per raffreddare velocemente una bottiglia di vino bianco, basta metterla in un secchio pieno di ghiaccio e sale. Il sale alza la temperatura di congelamento dell’acqua, e la bottiglia diventa ghiacciata in circa 6 minuti. Sapevatelo..! [da qui]
[scovato su Top 25 food hacks. Oggi va così.]

 

martedì, 23/01/2007

Porta i Mariachi a South London

Per la serie Burns e Convertino are murdering the classics:


Calexico –
Guns of Brixton (The Clash cover) (MP3)

 

lunedì, 22/01/2007

Un fenomeno sociale al giorno

Cosa hanno in comune «qui», «sti» e «sui»? E «oasi» e «mari»?
Perchè a Londra pare che ci siano dei ragazzini che usano «book» al posto di «cool»?
Perchè sono T9onimi (pronuncia «tinonimi», immagino).

A T9onym is a word that shows up on mobile phones that have T9 text entry that is equivalent through T9 to other words. T9onyms appear by pressing number keys while in T9 mode. For example, Bus and Cup are T9onyms. Other examples are If and He, Book and Cook, Sophie and Roshi. T9onyms can usually be reviewed and selected by placing the cursor at the end of the word and pressing the * (star) key to select an alternate T9onym. (dalla corrispondente voce di Wikipedia)

[ecco, sono sicuro che ci sia qualche bel T9onimo più lungo di 4 lettere anche da noi, ma quando serve non te ne viene in mente neanche uno]

 

lunedì, 22/01/2007

La solita libreria piu’ bella vuota che piena

[La libreria Tangram. Si spiega da sè.]

venerdì, 19/01/2007

Diciannove gennaio, è primavera

[Vecchia ma sempre buona]

venerdì, 19/01/2007

Scopri l’intruso

• Veicoli commerciali FIAT

• Michael Schumacher

ABC delle Pipettes

[il mio regno per un link al video, presto]

Update: Eccolo! [un enorme grazie a lovejoy83]

 

 

 

The Pipettes – ABC (MP3)
The Pipettes – ABC (acoustic live @ Radio DeeJay) (MP3)
The Pipettes – ABC (acoustic live @ Radio DeeJay – video) (WMV)

 

giovedì, 18/01/2007

I’m talking quietly to not wake myself up

So che lo sapete già, ma ripeterlo non guasta: domani sera nelle sale italiane esce L’arte del sogno (aka La science des reves aka The science of sleep), il terzo film diretto (e anche scritto, stavolta) da Michel Gondry, con Gael Garcia Bernal e Charlotte Gainsbourg. Un film meravigliosamente imperfetto che merita assolutamente la visione, come ho scritto estesamente circa 6 mesi fa, dopo averlo visto (ed esserne rimasto incantato) in Francia. Garantisce il cavallo di pezza che ora abita di fianco al mio letto.

Inkiostro – Eternal darkness of the spotful mind (link)
Gael Garcia Bernal & co.If you rescue me (Afterhours remake) (MP3)
Dick Annegarn – Coutances (MP3)

 

mercoledì, 17/01/2007

Chiacchiere da bar sui dischi del 2007 – part 2

Esperimento interessante più per me che per voi, me ne rendo conto. Non pensavo che certi giudizi (sommari e superficiali come preannunciato…per questo «da bar») potessero essere tanto ambigui, o che certe percezioni potessero differire in maniera così radicale da essere praticamente speculari. Anyway, ecco nomi, cognomi e corredo audiovisivo. La discussione vera comincia solo adesso..

1. Bloc Party – A weekend in the city

Autori di un esordio folgorante, ora in certi pezzi ricordano i Muse, e in altri addirittura i Coldplay. In un paio di episodi si vede il fulgore che fu, il resto sono sbadigli.

Bloc Party – I still remember (video – YouTube)

 

2. LCD Soundsystem – Sound of silver

Di questi tempi c’è una sola persona al mondo che può ribaltare la legge di Murphy. Solidissimo, gran canzoni, poche sorprese ma sicuramente niente scherzi.
Già in top 10.

 

3. Clap your hands say yeah – Some loud thunder

Il lato positivo è che sarà dura vederli su Mtv. Il lato negativo è che abbandonano quasi in toto il tiro che distingueva i loro pezzi migliori per abbandonarsi al proprio lato moscio. A meno di sorprese, una mezza delusione. 


Clap your hands say yeah –
Yankee go home (MP3)

 

4. The Shins – Wincing the night away

La maledizione dell’indie yuppie: il disco della consacrazione non è mai un capolavoro. Onesto e ben fatto, ma si fa dimenticare troppo facilmente.


The Shins –
Australia (MP3)

 

5. The Apples in stereo – New magnetic wonder

Sono in giro da 10 anni, e ora che il mondo ha fatto il giro, il loro sound è quasi di moda. Ma la classe non è acqua, e l’esperienza si vede. Stato dell’arte per l’indie-pop del 2007. Che ricorda tanto gli anni ’60. Già in top 10.


The Apples in stereo –
Sunndal song (MP3)

 

6. Malcolm Middleton –  A brighter beat   e   Lucky Pierre – Dip
Litfiba, tornate insieme. Da separati fate dischi bruttini, insieme le ultime produzioni erano forse le migliori di sempre. Non ci meritiamo questo TFR, ripensateci!

 

7. The Good, the Bad and the Queen – The Good, the Bad and the Queen

Tanta carne al fuoco, forse troppa. Sprazzi di genio qua e là, ma forse anche un po’ troppo mestiere, che scambia la conquista di un’identità con una tavolozza con meno colori di quanto i nomi presenti avrebbero forse fatto immaginare. Interessante, ma sarei già curioso di sentire un capitolo due, se ci sarà. 


The Good, the Bad and the Queen –
Three changes

 

8. !!! – Myth takes

Ero pronto a decretarli morti più per antipatia che per altro, invece il loro nuovo disco è meglio del precedente. Tamarro ma con classe, hanno compresso i minuti, mischiato le carte, e fregato i loro concittadini che in autunno sono rimasti al palo. Già in top 10?


!!! –
All my heroes are weirdos (MP3)

 

9. Air – Pocket symphonies

Bolliti, poco altro da dire. Chi glielo dice che non si può continuare a campare su un capolavoro a inizio carriera, due vocoder sempre uguali e atmosfere in pantofole che hanno perso ogni fascino quando da sintomi vogliono trasformarsi in sinfonie?

 

10. Patrick Wolf – The magic position

Vista la copertina e sentito il primo singolo, sembra non sia più roba per noi. Sentito il resto, si cambia un po’ idea, ma solo un po’. E dire che era partito così bene.


Patrick Wolf – 
The magic position (MP3)

 

11. Modest Mouse – We were dead before the ship even sank

Se è tutto come il primo singolo e come gli inediti sentiti in versione live, c’è da avere l’acquolina in bocca. Certo, a quel punto potevano anche fare a meno del nuovo chitarrista. Che è comunque un motivo in più per amarli, e tanto basta.


Modest Mouse –
Dashboard (MP3)

 

12. Arcade fire – Neon Bible

Non ci posso fare niente: ci mettono anni a colpirmi. E’ successo col primo disco, e termo succederà anche con questo, che per quanto ho sentito è tronfio e melodrammatico in maniera quasi intollerabile. Qualcuno gli levi quell’organo a canne, please.


Arcade fire –
My body is a cage (MP3)

  

martedì, 16/01/2007

Chacchiere da bar sui dischi del 2007

Volevo fare un po’ di chiacchiere da bar sui primi dischi in uscita in questo 2007, ma poichè in questo periodo è un po’ lo sport (inter)nazionale (1234567), vi risparmio il post. O meglio, il post l’ho scritto, vi risparmio solo i nomi dei gruppi. Tanto quelli li indovinate da soli. O no?

1. Autori di un esordio folgorante, ora in certi pezzi ricordano i Muse, e in altri addirittura i Coldplay. In un paio di episodi si vede il fulgore che fu, il resto sono sbadigli.

2. Di questi tempi c’è una sola persona al mondo che può ribaltare la legge di Murphy. Solidissimo, gran canzoni, poche sorprese ma sicuramente niente scherzi. Già in top 10.

3. Il lato positivo è che sarà dura vederli su Mtv. Il lato negativo è che abbandonano quasi in toto il tiro che distingueva i loro pezzi migliori per abbandonarsi al proprio lato moscio. A meno di sorprese, una mezza delusione. 

4. La maledizione dell’indie yuppie: il disco della consacrazione non è mai un capolavoro. Onesto e ben fatto, ma si fa dimenticare troppo facilmente.

5. Sono in giro da 10 anni, e ora che il mondo ha fatto il giro, il loro sound è quasi di moda. Ma la classe non è acqua, e l’esperienza si vede. Stato dell’arte per l’indie-pop del 2007. Che ricorda tanto gli anni ’60. Già in top 10.

6. Litfiba, tornate insieme. Da separati fate dischi bruttini, insieme le ultime produzioni erano forse le migliori di sempre. Non ci meritiamo questo TFR, ripensateci!

7. Tanta carne al fuoco, forse troppa. Sprazzi di genio qua e là, ma forse anche un po’ troppo mestiere, che scambia la conquista di un’identità con una tavolozza con meno colori di quanto i nomi presenti avrebbero forse fatto immaginare. Interessante, ma sarei già curioso di sentire un capitolo due, se ci sarà. 

8. Ero pronto a decretarli morti più per antipatia che per altro, invece il loro nuovo disco è meglio del precedente. Tamarro ma con classe, hanno compresso i minuti, mischiato le carte, e fregato i loro concittadini che in autunno sono rimasti al palo. Già in top 10.

9. Bolliti, poco altro da dire. Chi glielo dice che non si può continuare a campare su un capolavoro a inizio carriera, due vocoder sempre uguali e atmosfere in pantofole che hanno perso ogni fascino quando da sintomi vogliono trasformarsi in sinfonie?

10. Vista la copertina e sentito il primo singolo, sembra non sia più roba per noi. Sentito il resto, si cambia un po’ idea, ma solo un po’. E dire che era partito così bene.

11. Se è tutto come il primo singolo e come gli inediti sentiti in versione live, c’è da avere l’acquolina in bocca. Certo, a quel punto potevano anche fare a meno del nuovo chitarrista. Che è comunque un motivo in più per amarli, e tanto basta.

12. Non ci posso fare niente: ci mettono anni a colpirmi. E’ successo col primo disco, e termo succederà anche con questo, che per quanto ho sentito è tronfio e melodrammatico in maniera quasi intollerabile. Qualcuno gli levo quell’organo a canne, please.

 

lunedì, 15/01/2007

Who needs TV part 200

Easy as it seems, Simplicistic movie links è un blog che raccoglie e aggrega i link a filmati trovati sui vari siti di video sharing (come il solito YouTube), fino a comporre un film nella sua interezza. Per dire, qui c’è tutto Little miss Sunshine, qui tutto Mallrats (il secondo film di Kevin Smith, tradotto in Italia con l’incongruo titolo Generazione X), qui Tank Girl (che non ho mai visto e a occhio sembra terribile ma, ehi, il fumetto non mi dispiaceva; poi è Jamie ‘Gorillaz’ Hewlett, mica cazzi), qui, qui e qui i tre atti della saga de Il Padrino. Ok, lo so, la qualità è quella che è e dover spesso saltare tra una parte e l’altra non è il massimo, ma un’idea così lo-fi merita la segnalazione.

lunedì, 15/01/2007

Una volta si usava la carta igienica

giovedì, 11/01/2007

In inglese ‘jazz’ si dice ‘cat’

Psapp – Everybody wants to be a cat (The Aristocats theme cover) (MP3)

 

giovedì, 11/01/2007

Pop (up?) music, a modo suo

[Windows XP alerts on piano]

mercoledì, 10/01/2007

Springfield, JP

The Simpsonzu, la terrificante e perversamente affascinante versione anime dei Simpson, scovata su Deviantart.
[C’è anche Futurama, ma è meno bello. Anche se l’ipnorospo mi ordina di dire il contrario]

martedì, 09/01/2007

La sintesi e la divisione

Dividing Opinions  è un disco potente.
Conciso, quasi secco, assolutamente internazionale almeno quanto è inequivocabilmente personale, il terzo disco dei Giardini di Mirò, in uscita il 22 Gennaio per Homesleep, è un disco che lascerà il segno.

Non so come ci sia riuscita, la band di Cavriago, a fare tesoro di tutti i suoi punti di forza (e forse anche di quelli di debolezza) e a tirare fuori un disco del genere. Dai suoi memorabili esordi strumentali in un genere con le gambe corte come il post-rock alle fascinazioni indietroniche mitteleuropee che hanno accompagnato il periodo successivo, dalle chitarre shoegazer che i suoi membri non nascondono di adorare alle collaborazioni anche pesanti che sono tra i pochi in Italia a poter vantare, tutto confluisce e si cementa nel nuovo disco con risultati di altissimo livello. Dividing Opinions riconcilia il pop con il post rock, lo shoegazer con l’indietronica, il melodramma privato con l’impegno politico, le maglie a righe dei manifestanti negli scontri di piazza con quelle degli indie-kidz che preferiscono il punk alla dieta, in una sintesi memorabile e quasi miracolosa.

Di un disco così bello verrebbe da dire che, più che dividere, non può che suscitare pareri positivi pressochè unanimi. Eppure è falso. E’ tanto facile che chi non sopportava la band accusandola di noiose e barocche lungaggini post-rock venga folgorato dalla sintesi e dalla compiutezza delle nuove canzoni, quanto che chi ne amava la poetica distanza da tutto quanto fosse pop canonico (post-rock prima, sghemba e inafferrabile indietronica melodica dopo) inorridisca di fronte ad un sound che, pur senza alcuna rottura col passato, difficilmente potrebbe essere più compatto e immediato (radiofonico, persino). Le sintesi, si sa, rischiano di dividere anche quando sono fluide e naturali. Forse perchè c’è chi continuando a cercare i punti di riferimento familiari che non ci sono più, non riesce a vedere quelli nuovi. E non può neanche immaginarsi quello che si perde.  


Giardini di Mirò –
Dividing Opinions (MP3)

Giardini di Mirò – Cold perfection (MP3)

 

lunedì, 08/01/2007

Inkiostro recommends

Mentre alle 2 di una domenica pomeriggio una svitata comitiva di 4 auto vagava alla cieca per le Langhe alla disperata ricerca di un’osteria o un agriturismo dove mangiare, al sottoscritto (che era in una delle suddette 4 auto senza troppa speranza di trovare un posto aperto) veniva in mente che i blog sono pieni di segnalazioni di qualunque genere tranne che di una delle cose più utili che si possa desiderare nella vita: posti buoni dove mangiare.

Tre ore dopo la situazione era deeeeecisamente diversa, con il sottoscritto a scherzare sulla leggendaria gag della mentina di MontyPythoniana memoria mentre si reggeva a malapena in piedi per il troppo, ottimo, cibo ingerito a fronte di una spesa di onestissimi 25 euro. Decidendo, con le ultime forze rimaste, che posti del genere (veraci, accoglienti, buonissimi, economici e lontani dai grandi centri) meritano di essere segnalati. Anche qui.

L’agriturismo scovato ieri è a La Bella Estate a Santo Stefano Belbo (CN) (sito, bruttissimo ma con tutte le info, qui); la vista sul paese che ha dato i natali a Cesare Pavese non è esattamente delle migliori (decisamente troppi capannoni per i miei gusti), ma la cucina e l’accoglienza degli osti basta e avanza: dopo antipasti misti, due primi (tra cui delle clamorose lasagnette ai porcini davvero da piangere), brasato, dolci, vino (ottimo Dolcetto d’Alba fatto da loro), caffè, ammazzacaffè provate a preoccuparvi del paesaggio, se ci riuscite.

Qualche settimana fa, varie centinaia di chilometri a sud, con 26 euro ci siamo rimpinzati di passatelli asciutti con crema di tartufo e di fenomenale tagliata alla Fattoria Mondrigo di Mombaroccio (PU), casolare immerso nei boschi e nella nebbia delle colline sopra Pesaro. A garanzia di qualità, è già prevista un’altra spedizione in loco appena ci sarà qualcosa da festeggiare.

L’Estate scorsa, da tutt’altra parte, mi è capitato di passare un bellissimo week-end alla Locanda del castello di Sambuca pistoiese (PT), piccolissimo borgo medievale nascosto nell’appennino tosco-emiliano non raggiungibile in automobile (è la zona dove abitano gli elfi). A metà tra un rifugio montano, un agriturismo e una trattoria, un posto splendido e davvero accogliente dove passare qualche giorno fuori dal mondo con una spesa davvero esigua. Il sito è ben fatto e ricchissimo di informazioni.

Ok, ora mi è venuta fame.
[Se volete, favorite pure anche voi suggerimenti di posti simili -in qualunque parte d’Italia, non si sa mai- nei commenti]