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giovedì, 10/05/2007

Bun-O-vision!

Grazie alla segnalazione di Andrea, ho passato buona parte del weekend a guardarei classici del cinema rifatti in 30 secondi in versione Bun-O-vision da quelli di Angry Alien. I miei preferiti sono Le Iene (qua sopra), Lo squalo, Casablanca, Shining e The Ring e i primi due Spider-man.

 

mercoledì, 09/05/2007

Press stop on tape

Niente di nuovo lo so. Ma allora perchè la notizia The end of the reel for cassette tapes mi intristisce così tanto?

The eject button on music tapes has been pressed for the last time.

Currys, the biggest electronics retailer in Britain, will today announce that it is to stop selling cassette tapes – a move which sounds the death knell for the compilation tape, used by a generation of love-struck young men to woo their girlfriends. […]

Cassette tapes have been suffering a slow decline over the past 15 years as first compact discs, and more recently music downloading, took hold. But it is estimated that there are still as many as 500 million tapes in circulation, languishing at the back of bookshelves, or in the side doors of cars. [#]

Soundtrack:

My awesome mixtape – Me and the washing machine (MP3)

Cassettes won’t listen – Cutting balloons (MP3)

Tapes’n’tapes – Cowbell (MP3)

 

mercoledì, 09/05/2007

Protect me from what I want

[Rispettivamente, la versione umana e quella canina della libreria Cave di Sakura Adachi]

 

martedì, 08/05/2007

Corner stones

I’ve stopped my dreaming,
I won’t do too much scheming these days
These days, these days I sit on corner stones
And count the time in quarter tones to ten

Nico – These days

 

In questi giorni sono un po’ più sfasato del solito. Al lavoro combino la metà di quanto potrei, e a casa perdo tempo e arriva notte senza che io sappia raccontare come ho passato le mie ore. Ascolto sempre due canzoni, una molto vecchia, l’altra molto nuova, due pezzi gemelli che cominciano con la stessa chitarra liquida e raccontano l’immobilismo fatalista di questi primi tempi della fairest of the seasons. Vada come vada.

 

Nico – These days (MP3)

Wilco – Either way (MP3)

 

lunedì, 07/05/2007

La piccola (?) agenda dei concerti

Il solito post a cadenza plurimestrale, utile in primis a me ma che, visto il programma affolatissimo e di prim’ordine che aspetta Bologna e dintorni nel prossimo paio di mesi, forse potrebbe tornare comodo anche a qualcuno di voi.

 

07/05 – Cat Power @ Estragon (BO)

Stasera! Finalmente con la band! No more delirio logorroico (1, 2)! Questa è la volta buona! Punti esclamativi!

10/05 – I’m from Barcelona @ Bronson (RA)

Indovina quanti dei 29 componenti della band svedese riusciranno ad entrare sul palco del Bronson, e vinci le chiavi della città di Barcellona. O, al limite, quelle di Jönköping.

10/05 –  James Chance and the Contortions @ Clandestino (Faenza)

A volte ritornano.. Che effetto farà sentirli suonare 30 anni dopo i tempi d’oro?

11/05 –  The Futureheads @ Covo Club (BO)

Visti live all’Indipendent di due anni fa, hanno steso tutti (pure i Maximo Park). Potentissimi.

12/05 –  Bloc Party @ Estragon (BO)

Scommettiamo che A weekend in the city è meglio dal vivo che su disco? Quasi sold-out, comprate subito il biglietto.

12/05 –  Egle Sommacal + Chris Brokaw + Wolther goes stranger @ Villa Serena (BO)

Un terzetto mica da poco: Wolther è una bella sorpresa, Brokaw una certezza spaccacuore, Sommacal classe allo stato puro. Niente male.

16/05 –  Pere Ubu @ Bronson (RA)

Scaruffi, pensaci tu. 

17/05 –  Lo-Fi-Fnk @ Covo Club (BO)

Tra maraglieria eurodance aggratis ed electro spudorata che si finge senza pretese, it’ s time to shake your ass. Ogni tanto ci vuole.

17/05 –  Of Montreal @ Bronson (RA)

Ammetto di non aver mai compreso appieno tutti i superlativi suscitati dalla band di Athens, ma che diamine, non possono mica sempre piacere tutti, no? E poi, sennò che gusto ci sarebbe a cambiare idea?

18/05 –  Tarwater @ Covo Club (BO)

Parte krauta parte indietronica, la premiata ditta Lippock / Jestram è ormai negli annali, e procede imperturbabile come solo i grandi sanno fare. Rassicurante.

19/05 –  Piano Magic + Giardini di Mirò @ Estragon (BO)

Due band in forma smagliante, entrambe fresche di dischi splendidi tra i migliori delle rispettive carriere. Insieme sul palco, sono i due lati di una medaglia che si sono ritrovati.

22/05 – Parenthetical Girls @ Hana-Bi (RA)

Effetto Xiu Xiu in agguato: dischi ostici e concettosi, live ipnotici e intensi che ti lasciano secco. Tutto questo, in spiaggia. Ma tu pensa.

23/05 – Violent Femmes @ Velvet (RN)

L’anno scorso ci aspettavamo tre nonnetti, e invece Gordon Gano e soci han tenuto palco e show con il cuore e l’entusiasmo di chi si diverte ancora un casino. Non è da tutti. 

24/05 –  Sparklehorse + Fennesz @ Estragon (BO)

L’accoppiata è insolita, il mood meditativo, la qualità altissima.

25/05 1990’s @ Covo Club (Season End Party) (BO)

La stagione del Covo chiude col botto: finalmente in Italia quella che è forse la più interessante tra le giovani band inglesi, che lascia perdere le mode e i rave vecchi e nuovi per dedicarsi a un po’ di sano rock’n’roll. A seguire il sottoscritto mette un po’ di dischi. E via.

26/05 – Low @ Estragon (BO)

Non esiste un modo migliore di dare il benvenuto all’Estate di un concerto che ti ricordi che l’Inverno è sempre dietro l’angolo. Fortuna che c’è la band di Duluth.

28/05 – Slint + Explosions in the Sky @ Estragon (BO)

L’Alfa e l’Omega del post-rock, ascolta e confronta. Indovina un po’ chi vince?
Update: Explosions in the sky annullati.

02/06 – Hot Chip @ Estragon (BO)

NerDisco con umorismo brit e t-shirt di threadless. Visti a Milano, sanno il fatto loro. Over and over and over and over.

03/06 – Sondre Lerche @ Estragon (BO)

Dieci cento mille Bublè gli fanno una pippa, il ragazzino norvegese ha lo stile di un crooner consumato e i pezzi di un songwiter pop d’alta classe. Serve altro?

04/06 – Modest Mouse @ Estragon (BO)

Semplicemente LA serata. IMMANCABILE.

05/06  – Built to Spill @ Estragon (BO)

Che doppietta, ragazzi. Ci mancavano Malkmus e i Grandaddy e avevamo il gotha dello slacker indie ’90s sotto le due torri. Praticamente un sogno.

16/06  – Asobi Seksu @ Hana-bi (RA)

L’Hana-bi ha una vera predilezione per portare per la prima volta in Italia le band più amate dagli indie-kidz grandi e piccini. Gli Asobi Seksu non fanno eccezione. Bravi, entrambi.

16/06  – Settlefish @ Villa Serena (BO)

Vabbè, dai, i Settlefish spaccano, lo sanno tutti.

21/06  – Blonde Redhead @ Corte degli Agostiniani (RN)

Il disco nuovo non mi ha ancora preso come i precedenti, ma gli darò altre possibilità; per Kazu questo e altro.

23/06 – A hack and a hacksaw @ Villa Serena (BO)

Non esattamente il mio genere, ma sono quelli di solito i concerti che ti colpiscono di più. Poi a Giugno e all’aperto…ci sta. 

06/07  – Sonic Youth @ Ferrara Sotto le Stelle (FE)

A timbrare il cartellino anche quest’anno? Massì, via. Poi fanno tutto Daydream Nation, e anche se io sono un devoto di Dirty, l’idea ha un suo fascino.

07/07  – Kill the vultures + My awesome mixtape @ Villa Serena (BO)

La giovane band bolognese continua a bruciare le tappe, e suona a Bologna per la sesta volta in sei mesi. Stavolta accompagna nientemeno che il combo avant-hop americano, anche lui all’ennesimo live in città. Ormai dei classici.

11/07 – Arcade Fire @ Ferrara Sotto le Stelle (FE)

Cosa faranno per stupirci come sono soliti fare ai concerti? Arriveranno in barca dal fossato? Scaleranno il Palazzo Ducale? Faranno un brutto concerto?

14/07  – Arctic Monkeys @ Ferrara Sotto le Stelle (FE)

Il secondo disco degli sbarbi inglesi tiene botta, e non ci avremmo scommesso molto. Mai visti dal vivo, la curiosità non è poca.

18/07 – Damien Rice @ Ferrara Sotto le Stelle (FE)

Costoso, seduto e senza Lisa Hannigan, si potrebbe anche rinunciare, e rimanere col ricordo della superlativa data di quattro anni fa. Ma chi lo sa se resisto fino alla fine?

21/07 – A toys orchestra @ Villa Serena (BO)

La prima volta che li ho visti live era un piccolo festival un po’ sfigato di provincia, e il loro indie giocoso mi fece un’ottima impressione. Sono passati 4 anni, e sono cambiate molte cose. L’impressione, però, mi sa che non cambierà.

 

-E se fossi in mood da gite fuori porta:-

31/05 – 01-02/06  – Primavera Sound Festival @ Barcellona

Ci. Sono. Tutti.

08-09-10/06 –  Miami Festival @ Idroscalo (MI)

Ci. Sono. Tutti. (i gruppi italiani). C’è pure De Luca. E il picnic.

19/07 –  Kaiser Chiefs, Cansei de Ser Sexy, Tunng, Shitdisco @ Italia Wave Love Festival (FI)

Il giorno giusto per dare un’occhiata alla nuova incarnazione dell’ex Arezzo Wave? Il cast (soprattutto per Tunng e CSS) parrebbe quello giusto.

 

venerdì, 04/05/2007

Checklist della settimana /2

visto il concerto delle Pipettes, e incrociato all’ingresso del locale Cesare Cremonini e Ballo; tremato all’idea di una possibile futura collaborazione.

passato buona parte della settimana a lottare con Windows Vista e McAfee Internet Security; è come avere due virus nel computer, anzi, peggio.

trasformato in parziali i vecchi feed, per invitare gentilmente chi li usa ancora a passare al nuovo indirizzo.

trovato il modo di attaccare bottone con quella brunetta carina che vedo sempre ai concerti.

visto Spider-man 3, constatato la sua deludente pochezza narrativa, e rimpianto amaramente Spider-man 2. Notato che basta un po’ di eyeliner e di gel per diventare cattivo (o sembrare un cretino che scimmiotta i My chemical romance). Meditato di provare.

gnignato assai sui 7 motivi per cui è meglio fare il piadinaro piuttosto il web developer.

ascoltato abbondantemente Pianissimo Fortissimo dei Perturbazione, e concluso che nonostante l’apparenza un po’ troppo educata contiene alcuni tra i pezzi migliori di sempre della band di Rivoli. Deciso che nonostante sia l’ennesima volta che li vedo, non mi perderò per nulla al mondo il concerto di sabato all’Estragon.


Perturbazione –
Nel mio scrigno (MP3)

 

preparato quasi nulla per la puntata di stasera di Get Black, perchè con dei collaboratori come Francesca, Fabio e Max Offlaga basta sedersi e godersi la puntata. Tra un po’ arrivano il sito e il podcasting, portate pazienza; intanto stasera alle 21 una nuova puntata, sui 103.1 MHz FM a Bologna, e altrove in streaming.

segnalato il ritorno in grande stile di Fabio De Luca in qualunque modo (twitter, GMail Chat, Skype) tranne che via blog. Chiesto se vuol dire qualcosa, e se sì cosa.

trovato tempo e voglia per scrivere dei post decenti.

giovedì, 03/05/2007

Kings of Patience

Finalmente notizie in casa Kings of Convenience. Mentre Erlend Øye, dopo un disco solista, un DJ kicks  e un’avviata carriera da singing DJ si sollazza con il progetto The Whitest Boy Alive, il suo socio Eirik Glambek Bøe non sta a guardare, e oltre a studiare psicologia dell’architettura (sic) e a candidarsi nel consiglio municipale di Bergen per il Partito Liberale Norvegese (doppio sic), ha ripreso a dedicarsi alla musica. Lo fa con i Kommode, la band che vede il sosia di Elijah Wood di nuovo in compagnia dei membri degli Skøg, la band da cui i Kings of Convenience sono nati anni fa; da quel poco che si è sentito finora, il sound non differisce di molto da quello dei KoC più pop e arrangiati, e questa è senz’altro una buona notizia. Sentire la bella Patient per credere.
Nonostante quanto gli anni passati dall’uscita dell’ultimo disco e i progetti collaterali di Erlend e Eirik possano far pensare, il duo norvegese comunque non si è sciolto. Oltre ad essere in tour insieme (chi ha visto i Whitest Boy Alive qualche giorno fa a Milano dovrebbe aver visto di supporto i Kommode nella loro prima e finora unica data italiana), i due hanno da poco annunciato sul loro myspace di essere al lavoro sul nuovo disco. I tempi, però, sembrano essere decisamene lunghi.
Pazientiamo, và.


Kommode –
Patient  (MP3)

Previously:

Skøg (AKA Kings of Convenience) – The Eternal (Joy Division cover) (MP3)

Skøg (AKA Kings of Convenience) – Blålysning (MP3) (via)

 

mercoledì, 02/05/2007

Una presa per il culo di 1200 pagine. O no?

Nel weekend, mentre pulivo la casa (ah, la Primavera! io odio la primavera), mi districavo tra le lavatrici e cercavo una disposizione sensata per i panni stesi, mi sono imbattuto nella mia copia di Infinite Jest. Il fatto che il voluminoso tomo di David Foster Wallace, a varie settimane dal termine della sua lettura, fosse ancora nella pila di libri di fianco al letto invece di trovare la strada della libreria come tutti gli altri, è un ottimo esempio della sensazione che mi ha lasciato. Dopo circa 4 mesi di rapporto conflittuale (ne accennavo qui e qui), segnato dall’impressione che si trattasse di un libro contemporaneamente geniale e tediosissimo, piacevole e ostico, perfettamente costruito e perfettamente alla cazzo, non sono ancora riuscito a capire se alla fine mi sia piaciuto o meno. Appena chiusa l’ultima pagina, ho pensato che si trattasse di una unica, enorme, presa per il culo; perchè anche se era assolutamente prevedibile che un libro del genere non avesse un vero e proprio finale, dopo 1200 pagine uno in qualche modo ci sperava anche. E invece niente, il libro finisce in un punto a caso, senza risolvere quasi nulla di quanto seminato in precedenza, e tutti a casa.

Ci è voluta la (spoilerosissima) voce di Wikipedia a farmi aprire gli occhi. La visione d’insieme (anzi, le visioni d’insieme) che dipinge, gli spunti nascosti dalla continuity sbriciolata che approfondisce, le nerdissime risorse che linka (come l’Index o la guida scena per scena) e i collegamenti tra personaggi, scene, concetti che ricostruisce, danno al libro la profondità che questo cerca fino alla fine di celare (riuscendoci), rivelandone la grandezza. E finendo per suggerire che un’opera del genere non possa essere valutata con le categorie normalmente applicate al romanzo, e che anche gli strumenti che si usano per interpretare la letteratura postmoderna in questo caso possano rivelarsi tragicamente parziali. Per apprezzarlo appieno bisognerebbe trattarlo come un film di David Lynch, come l’Ulysses di Joyce, o come alcuni cortocircuiti della Lost Experience.

A guardare in giro, non sono il solo ad averci messo tempo ad apprezzare Infinite Jest; ai tempi dell’uscita del libro, Dave Eggers lo recensiva su Might Magazine con impietosa sufficenza e più di una perplessità (testo completo qui), mentre ora, dieci anni dopo, lo troviamo a incensare l’opera nell’introduzione all’edizione del decennale. Un’introduzione (testo completo qui) che, per intenderci, dice cose tipo:

«It’s possible, with most contemporary novels, for an astute reader, if they are wont, to break it down into its parts, to take it apart as one would a car or Ikea shelving unit. That is, let’s say a reader is a sort of mechanic. And let’s say this particular reader-mechanic has worked on lots of books, and after a few hundred contemporary novels, the mechanic feels like he can take apart just about any book and put it back together again. That is, the mechanic recognizes the components of modern fiction, and can say, for example, I’ve seen this part before, so I know why it’s there and what it does. And this one, too—I recognize it. This part connects to this and performs this function. This one usually goes here, and does that. All of this is familiar enough. That’s no knock on the contemporary fiction that is recognizable and breakdown-able. This includes about 98 percent of the fiction we know and love.

But this is not possible with Infinite Jest. This book is like a spaceship with no recognizable components, no rivets or bolts, no entry points, no way to take it apart. It is very shiny, and it has no discernible flaws. If you could somehow smash it into smaller pieces, there would certainly be no way to put it back together again. It simply is».  [#]

 

«Questo libro è come un’astronave  senza componenti riconoscibili, niente viti nè bulloni, nessun accesso, nessun modo per smontarla. E’ molto lucida, e non ha difetti visibili. Se si riuscisse in qualche modo a ridurla in pezzi più piccoli, sarebbe sicuramente impossibile rimetterli insieme.»

Ci si è messo anche il formidabile genio, a prenderci per il culo?

 

lunedì, 30/04/2007

Plastic toys

Non so voi, ma solo all’idea che un paio di giorni fa a Coachella i riuniti Jesus and Mary Chain abbiano suonato il loro capolavoro Just like honey con i backing vocals di Scarlett Johansonn, protagonista della scena finale di Lost in translation che ha «rimasterizzato emotivamente» (cit.) la canzone, un po’ mi sono commosso. Online per il momento si trovano solo brutte foto, che mostrano impietosamente la mise piuttosto discutibile di Miss Johansonn, e un brutto video (mentre va meglio con la serata precedente, che vedeva ai cori Annie hardy dei Giant Drag), ma la cosa non mi dispiace poi granchè. Un evento del genere è sicuramente meglio immaginarselo.


The Jesus and Mary Chain –
Just like honey (MP3)

 

venerdì, 27/04/2007

Checklist della settimana

lavorato le mie 50 ore settimanali (25 Aprile compreso);
preparato contenuti, file e canzoni per la puntata di Get Black! di stasera. Come tutti i venerdì alle 21, in compagnia del sottoscritto, Fabio, Francesca e Max. Sui 103.100 MHz a Bologna, oppure in streaming;
consigliato allla cugina che squatta nel mio soggiorno una delle migliori osterie della città (che. incidentalmente, non fa cucina bolognese);
preparato i dischi per il DJ set di stasera al Covo. Nonostante sulla pista sia un pezzo difficilissimo, stavolta non mancherà All my friends degli LCD Soundsystem;
ricevuto un warning dal Web Sheriff, e uno pure dal Web Cop (LOL);
maledetto diverse volte la penosa gestione della codifica dei caratteri di Internet Explorer;
[se tutto il mondo usasse Firefox, la mia vita sarebbe bellissima]
visto alla fiera del libro per ragazzi alcune illustrazioni bellissime, e una clamorosa versione di Cappuccetto Rosso che non stonerebbe nel booklet di un disco dei Radiohead;
odiato intensamente la Primavera;
visto un una bella puntata di House, MD,  una puntata abbastanza inutile di Lost, diverse puntate brillanti di My name is Earl, un film promettente ma irrisolto con Giorgio Pasotti, parecchi passaggi geniali di Blob;
dato una svolta alla mia vita.

venerdì, 27/04/2007

Un macbook, a modo suo

[da Pictures of geek culture]

 

giovedì, 26/04/2007

4 singoli per i ponti che non faremo

Ascoltare i nuovi singoli per lo più in pessimi rip estratti da streaming in bassa qualità non è esattamente il massimo, ma senza neanche accorgerci ci siamo abituati anche a questo, e dove non arriva il bitrate compensano orecchie e cervello immaginandosi da soli le frequenze e le tonalità che mancano. E’ pessimo, lo so; andatelo a dire a Murdoch e a chi sceglie la sua piattaforma per le proprie anteprime. Detto ciò, 4 singoli nuovissimi e succosi (ok, solo3; uno è un lato B), per passare indenni i ponti che non faremo.

Pareri a caldo? Sparate nei commenti.

 


The White Stripes –
Icky Thump (XFM radio rip)(MP3)

Zeppppppeelin…

[non vorrei essere uno di quei poveracci che devono fargli il marketing, di un singolo così]

Franz Ferdinand – All my friends (LCD Soundsystem cover – myspace rip) (MP3)

Apprezziamo lo sforzo, ma l’originale (da queste parti in pesantissima heavy rotation da MESI) è di ben altra caratura.

[ne ha fatto una versione pure John Cale, oh my. E’ giò un classico]

Shout out louds – Tonight I have to leave it (MP3)

Abbandonata dalla Capitol che non è riuscita a trasformare il suo splendido esordio nel successo commerciale auspicato, la band svedese si accasa presso Merge (Bud Fox in Svezia), si fa produrre da Bjorn di Peter, Bjorn e John ed esce con il nuovo Our Ill Wills; più tranquillo e meno urgente del precedente, con pochi anthem e più cantautorato tra indie-pop e folk, dopo qualche ascolto sembra il tipo di disco che ha bisogno di un po’ di tempo per farsi apprezzare, bel singolo pop (con archi quasi sanremesi) a parte.

[ne riparleremo]

Architecture in Helsinki – Heart it races (myspace rip) (MP3)

Let’s do the limbo?

[non esattamente Do the whirwind, ma funziona assai; quanto ci vorrà prima che la usino per la pubblicità del Doblò?]

 

martedì, 24/04/2007

Macchie d’inkiostro /2

[tales from a defrag culture]

_Se gli androidi sognano pecore elettriche, perchè io sogno teiere piene di topi (sic)?

 _Una rivoluzione: il traffico generato dal social networking rischia di battere quello generato dal porno: Dall’Economist: Devices and desires – Is lascivious online content, traditionally on top, losing its lustre? Giusto per chiarire definitivamente a cosa servono Myspace e i blog.

_In occasione dell’Earth Day, la Dell ha annunciato che per ogni computer acquistato pianterà un albero.
Su Second Life.
[Complimentoni]

_Great ads. Alcuni sono ottimi.

_Heavy rotation della settimana: il nuovo singolo degli Hot Chip, dal loro DJ Kicks. Appiccicoso come tutti i loro pezzi migliori.


Hot Chip –
My Piano (single edit) (MP3)

_Per i nuovi video tratti dall’ultimo, brillante, We were dead before the ship even sank, i Modest Mouse chiedono aiuto al pubblico, con l’ormai classica tecnica del concorso per gli user-generated content. E lo fanno con partner di tutto rispetto (mica QOOB): per Fire it up hanno fatto squadra con l’uberBlogger Stereogum, e per la splendida Missed the boat con Apple. Problemi di budget?

_Wedding cakes for geeks.

_Domani è il 25 Aprile. In merito, l’anno scorso ho detto tutto quello che c’era da dire. Per il resto, è ormai tradizione linkare il classico, meraviglioso, post di Leonardo in tre parti, Cantico del 25 Aprile (1, 2, 3). Buona festa della liberazione a tutti.  

_Google contro Dio. (grazie a Giorgio)
[previously: Google è più famoso di Dio]

 

lunedì, 23/04/2007

Mini marketing musicale

Come già sapete, uno degli effetti collaterali dell’avere un blog «musicale» abbastanza letto è la ricezione di un certo numero di mail da parte di gruppi o etichette in cerca di un po’ di visibilità, che chiedono se mi interessa ricevere il loro disco e, qualora mi piaccia, parlarne su queste pagine. A mail del genere non sempre rispondo (dipende da quello che c’è scritto nella mail, dal momento in cui la leggo, dal periodo, da come mi gira…se Dio vuole il blog non è un lavoro, e se non rispondo non si offende nessuno), e ancora meno spesso i dischi che ricevo mi colpiscono abbastanza da scriverne. Oltre all’aspetto quisitamente musicale, però, conta anche -e non poco- il modo in cui la band si presenta e gli strumenti che usa per suscitare la curiosità di chi è afflitto da attention deficiency disorder e non ha mai tempo di fare nulla di diverso dal lamentarsi perchè non ha mai abbastanza tempo.
A tal proposito si veda l’ottimo post di Mini marketing (già segnalato da Polaroid) con la Guida in dieci punti al rapporto con i blogger, per uffici stampa 1.0, che ammonisce dall’utilizzo di strategie vecchio stile nella promozione di eventi e prodotti (ve la ricordate, la storia della major?) quando si ha a che fare con intelocutori squisitamente amatoriali (e decisamente egocentrici) come i blogger. Personalmente, è abbastanza raro che una mail promozionale (soprattutto se di argomento musicale) riesca ad attirare la mia attenzione. Anche se a volte succede.

Un buon esempio sono i fiorentini Deadburger, usciti qualche giorno fa per Goodfellas con il loro quarto disco C’è ancora vita su Marte, che mi hanno scritto qualche tempo fa chiedendomi se potevano mandarmi il loro disco. Incuriosito soprattutto dagli ospiti (tra gli altri Jacopo Andreini, Enrico Gabrielli, Paolo Benvegnù), ho detto di sì, e mi sono visto recapitare a casa il disco con tanto di voluminoso plico con comunicato stampa, testi e presentazione dettagliata di canzoni, ospiti, riferimenti culturali. Così ho scoperto che la voce alla fine di Come ho fatto a finire in questo deserto è dell’artista Fluxus Ben Vautier, che Istruzioni per l’uso della signora Richmond è una poesia di Nanni Balestrini, che I veri uomini stanno a Chieti si riferisce al pittoresco ex-sindaco della città abruzzese Nicola Cucullo e che Deposito 423 racconta del lavoro di rappresentante farmaceutico del cantante della band. Il disco è un lungo viaggio psichedelico spesso acido e altrettanto spesso etereo; non esattamente il mio genere, anche se in più passaggi non è privo di un certo fascino. Per quanto mi riguarda, però, sono state esattamente le note a margine (e l’approfondimento che inducono) a fare la differenza.


Deadburger –
Deposito 423 (MP3)

Squisitamente virale è invece la strategia adottata dai triestini Trabant e dalla neonata etichetta R!SVP Records che li ha appena messi sotto contratto: una (bella) cartolina cartacea con tanto di quiz, che indirizza a una pagina web da cui scaricare alcuni mp3 che anticipano il disco. Ed è un bel sentire: punk-funk abbondantemente dopato di synth, non esattamente originale ma ottimamente fatto e con un tiro che molte blasonate next big thing estere si sognano. Il disco è in uscita in autunno, con una produzione aggressiva e se il livello si mantiene su quanto sentito, sospetto che ne avremo da ballare. E, a quel punto, chissà quale strategia promozionale si inventeranno? 


Trabant –
Waste of time (MP3)

venerdì, 20/04/2007

Get Black! E’ gradito l’abito scuro

Dopo il carbonaro e delirante episodio zero della scorsa settimana, questa sera prende il via ufficialmente Get Black!, il primo show radiofonico di intrattenimento cromatico che andrà in onda tutti i venerdì sera alle 21 sulle fraquenze di Radio Città Fujiko. Get Black! nasce dalle ceneri di Airbag, la trasmissione che ho condotto per quasi 4 anni insieme al socio AndreaNP (che quando gli gira aggiorna ancora l’omonimo blog); ad affiancarmi ci sono la valletta letterata Francesca e il man in black Fabio, con la partecipazione straordinaria di Max, noto anche come voce e penna degli Offlaga Disco Pax. Dal nero di seppia al noir, dal dark al Black & Decker, da Frank Black ai Buchi Neri, un’ora e mezza di eclettiche (al meglio) o farneticanti (al peggio) variazioni sul tema che non mancheranno di allietare i vostri venerdì sera.
Alle 21 sui 103.1 MHz in FM a Bologna e dintorni, oppure in streaming nel resto del mondo.
[a breve sito web, blog, archivi audio e corredo in pizzo]

giovedì, 19/04/2007

Fionda – Monitor: 0 -1

mercoledì, 18/04/2007

Macchie d’inkiostro

Random links per un giorno stanco:

_Il tipo di cose che mandano in brodo di giuggiole noi geeks: quale dei grandi siti 2.0 ha la magliore ‘server down’ page?

_Ci ho provato, ma mi sono stufato presto, e (nonostante sia riuscito ad arrivare all’ultimo livello) non faccio parte di quel fortunato 3% e rotti che ha finito il malefico Boomshine.  

_Il web 2.0 incontra i siti cerco/offro casa: il risultato è l’ottimo Khalla, da poco anche a Bologna.

_25 Reasons You Might Be A Hardcore Graphic/Web Designer: Su tutte, la migliore è quella che vale un po’ per tutti i web-addiced: You bookmark a resource more often than you have a fun night out on the town.

_A day in the life of an iPod.

_Il nuovo Arctic Monkeys non è un capolavoro ma tiene botta, e dopo tutto l’hype del loro esordio, direi che è già un buon risultato. La mia preferita è 505:

Arctic Monkeys – 505 (MP3)

_Uno scambio di battute tra i e Pi greco: «Be rational» «Get real».

_Da vedere: Crazy things people do with books.

 

martedì, 17/04/2007

Post-it Donkey

In caso ve lo steste chiedendo:

• sì, è un palazzo

• sì, è Donkey Kong

sì, sono dei post-it.

 

martedì, 17/04/2007

That it’s not enough to be in love

Sì, lo so che di Suzanne Vega non fe ne frega nulla. Ma da queste parti si aspettava un disco dal 2001, anno d’uscita dell’ultimo (passabile ma con alcuni momenti notevolissimi) Songs in red and gray, e ora che il nuovo Beauty & Crime è imminente (esce a inizio Giugno), la curiosità è tanta. E solo in parte alleviata da Frank & Ava, il singolo che anticipa il disco, che come da tradizione (per i primi singoli estratti dagli ultimi dischi) è un pezzo pop insipido che di solito poco o nulla ha a che fare col resto dell’album. Stiviamo il riferimento colto (il pezzo parla della love story tra Frank Sinatra e Ava Gardner), un paio di belle immagini nel testo, e aspettiamo il resto del disco tenendo le dita incrociate.

Suzanne Vega – Frank & Ava (MP3)

 

lunedì, 16/04/2007

Conventional wisdom

Stavo considerando se ordinare Perfect from now on: how indie rock saved my life, libro del giornalista americano John Sellers (una sorta di versione indie di Klosterman, più o meno), quando sul suo sito mi sono imbattuto in questa lista:

TOP FIVE MUSICAL THINGS I HOPE HAPPEN NOW THAT THE ORIGINAL LINEUPS OF THE PIXIES AND DINOSAUR JR. HAVE REUNITED

1. Ian Curtis is resurrected.
2. The Smiths reunite for a private party at my favorite bar.
3. There is a new My Bloody Valentine album.
4. A new Nirvana comes along to blow away all of these fey Duran Duran emulators.
5. Radiohead stops listening to Pink Floyd and starts listening to Black Sabbath. [#]

Questo passaggio (oltre a non darmi il minimo indizio sul libro nè farmi capire se potrei aver voglia di leggerlo o meno) mi ha fatto pensare due cose:

• La maggior parte delle band citate da John Sellers non è, strettamente parlando, indie (anzi, sono quasi tutti major);

• Non mi viene in mente una lista migliore. Per caso è così anche per voi? Siamo davvero tutti delle fotocopie?

 

lunedì, 16/04/2007

Aprite, vi prego

[questa meraviglia è di Pascal Campion]

venerdì, 13/04/2007

Carmoticon?

Alla notizia che la nuova fiat 500 sarà dotata di un sistema di emoticon luminose sul lunotto, le prime cose che ho pensato sono state:

• roba vecchia, ci avevano già pensato quelli di Drivemocion

• di quanto aumenteranno gli incidenti sulle strade grazie a uno scherzetto del genere? E le risse?

• quanti millisecondi ci vorranno prima che qualcuno li hackeri e li usi per mostrare (quantomeno) il dito medio?
[update: mi fanno notare che c’è già: è il quarto qua. A me sembra più un joystick, devo dire]

 

giovedì, 12/04/2007

Se il buon giorno si vede dal mattino

Troppo matematici per essere punk-funk, troppo pop per essere emo, implacabili come un treno ma anche intrecciati e precisi da far paura: i Foals da Oxford sono giovanissimi ma per quanto mi riguarda hanno già firmato uno dei singoli dell’anno. Hummer è un pezzato che sorpassa da destra Rapture, Battles, Arctic Monkeys, Hot Hot Heat e Klaxons, e che segue a breve distanza l’eccellente 12" di esordio (un live, mica cazzi), anch’esso uscito su Transgressive. Se il buon giorno si vede dal mattino, qua c’è da fregarsi le mani.


Foals –
Hummer (MP3)

 

giovedì, 12/04/2007

Magritte reloaded

[da una t-shirt di Threadless]

 

mercoledì, 11/04/2007

Post incredibilmente brillanti che non ho il tempo di scrivere


Ok Computer
– FixMBR, fixboot, vari scandisk, downgrade del firmware dal masterizzatore da DOS, console di ripristino, riparazione dell’installazione di XP e reset del BIOS: la guerra epica tra me (con il fondamentale contributo di mio fratello) e il mio PC. Vittoriosa, pare, e senza la perdita di un singolo bit. Ma ci è voluta quasi una settimana.

Una presa per il culo di 1200 pagine
– Ce l’ho fatta, ho infinito di leggere Infinite Jest di David Foster Wallace. E’ una cagata pazzesca. Oppure no?

Pasqua con i tuoi
– cibo, dormire, cibo, dormire, cibo, dormire…

Riot Radio
– Cosa succederà il venerdì sera su Radio Città Fujiko? E, soprattutto, che titolo avrà quello che succederà?

Good taste intruders
– Il nuovo singolo di Bjork è un po’ inutile. Non brutto, proprio un po’ inutile.

Cose improbabili successe questo weekend
– Adriano Sofri ha scritto un articolo su Second Life, e io ho finalmente imparato a stirare una camicia (forse).

Oops, I did it again – Ve lo dicevo, oggi non ho tempo.