Morr Music Viaggi
Breaking news: la Morr Music, celebre etichetta discografica tedesca, per la quale incidono alcuni tra i più brillanti nomi della scena elettronica mondiale (Notwist, Mum, Lali Puna, Opiate, Ms John Soda, Styrofoam), ha deciso di chiudere bottega e di trasformarsi in un’agenzia viaggi. Non è ancora stato diramato un comincato ufficiale ma la notizia pare inequivocabile, visto che l’ex etichetta ha già cominciato ad organizzare soggiorni per comitive in giro per l’Europa.
La prima meta della neo-agenzia sarà l’Italia, con un viaggio itinerante che prevede la visita a località di indubbio rilievo come Torino, Massa, Napoli, Cesenatico, Pescara e Urbino. E’ già stato lanciato per l’Autunno un pacchetto tutto-compreso -dal bizzarro nome di Weilheim Tour- dedicato al centro Europa. Un fatto curioso: pare che la comitiva che inaugurerà la nuova attività di agenzia viaggi sia composta in larga parte da vecchi artisti dell’etichetta, ovviamente con mogli e figli al seguito, desiderosi di farsi una vacanza in Italia come fanno tanti connazionali.
La notizia ha scatenato furibonde polemiche: Pitchfork ha definito l’operazione ‘un nuovo termine di paragone per il concetto di botte piena e moglie ubriaca‘, mentre Alpitour ha annunciato, in tutta risposta, il suo ingresso in grande stile nel mercato discografico; primo hit lo standard ‘No Alpitour? Ahi Ahi Ahi!’ remixato da due celebri DJ.
[perdonatemi, oggi mood demenziale]


di sonno che mancavano per il raggiungimento del minimo sindacale. In fin dei conti ieri mi sono coricato poco prima delle 4, dopo una serata miracolosamente piacevole che, causa triplice festa di laurea, si è svolta in larga parte in una discoteca-parco del centro, che la popolazione che è poco definire fighetta e la musica che è poco definire commerciale (e di bassa lega) hanno fatto di tutto per far crollare. Della serie: mancava giusto un cellulare MMS e un paio di mojito in più -nonchè la piscina, la villa e gli emaciati modelli del nord Europa…insomma, praticamente c’erano solo le donnee i fighetti- per sentirsi dentro una pubblicità della Omnitel. Vabbè, sopravvissuto alla serata senza dare all’improponibile disco la soddisfazione di abbattere il mio umore -e senza dare un dispiacere ai festeggiati, che poverini non potevano sapere quant’era infame il luogo che avevano scelto-, pensavo di meritarmi almeno 8 ore di sonno. Povero illuso.
