fantascienza

martedì, 19 12 2006

Capolavoro: LOST Rhapsody

[occhio, è pieno di spoiler. se non avete visto la seconda serie di LOST (o non avete mai ascoltato la classica Alternative Polka di Weird Al Jankovic) premete play a vostro rischio e pericolo]

giovedì, 14 12 2006

Come and attack me it’s not gonna hurt

_Intercity andata e ritorno Bologna / Milano: 34 euro.
__Biglietto per il concerto dei Cansei de ser sexy al Transilvania di ieri sera: 12 euro.
___Occhiali persi in mezzo al pogo (wow, non usavo questa parola dal 1997) durante Let’s make love and listen to Death From Above a causa dello stage diving della splendida cantante Lovefoxx praticamente sul mio naso: 300 euro (ipotesi di spesa)
____Ritrovare i suddetti occhiali a fine concerto per terra, davanti alla transenna, praticamente intatti: non ha prezzo.

Cansei de ser sexy – Let’s make love and listen to Death From Above (instrumental) (MP3)

martedì, 12 12 2006

Vogliamo i nomi

Ma secondo voi, quanto li avranno pagati i pubblicitari che hanno creato gli ultimi spot del Parmigiano Reggiano? Riusciranno ancora a guardare in faccia i loro figli?

lunedì, 04 12 2006

Da Bologna (macchine) a Bologna (macchina)

Le cose grandi si capiscono dagli indizi piccoli. Prendete il declino di una città come Bologna. Qualcuno lo data già alla fine degli anni ’70 con lo spegnersi del movimento studentesco. Qualcun’altro lo fa risalire ai grassi anni ’80. Per qualcuno tutto è cominciato con la storica vittoria della destra alla fine dei cupi ’90. Gli ultimi ne vedono il chiaro sintomo nella tragicomica unanime impopolarità di pressochè tutte le goffe decisioni prese dal sindaco Sergio Cofferati. Per qualcuno è oggettivo e inequivocabile. Per qualcun’altro sono tutte cazzate, e Bologna è quella di sempre.
Personalmente, in merito, io ho le idee confuse, e non fa oggi. Quel che è certo è che gli ultimi 12 mesi hanno visto un drastico peggioramento che investe quasi tutti i settori della vita in città: dal traffico ormai ingestibile alla scarsità di eventi culturali decenti, dallo smog completamente fuori controllo fino alla stretta irragionevole su alcool e locali notturni e alla deprimente assenza di dinamismo che, una volta, era il fiore all’occhiello della città. Ci sono poi piccoli sintomatici eventi, come la mega-presentazione del nuovo modello di automobile stronza per antonomasia che ci sarà stasera in piazza Maggiore, che la dicono lunga sull’aria che tira in città.
A proposito, il lucidissimo Eddy, nelle vesti polemiche di NgVanTrahn, racconta tutto sul sito di Radio Città Fujiko in Da Bologna (macchine) a Bologna (macchina). Il lancio della nuova Smart e le transenne di San Petronio. Personalmente, sottoscrivo anche le virgole.

mercoledì, 22 11 2006

Anche tu Air Guitar Hero

Dubito che la wearable guitar shirt di CSIRO funzioni davvero. Ma anche se fosse, chissenefrega. Se avessimo voglia di imparare davvero gli assoli che air-suoniamo lo faremmo con una chitarra, no?
[interazione naturale?]

lunedì, 06 11 2006

Urra’ per Scottbert

Non era esattamente una notizia da prime pagine dei giornali: un cartoonist di culto viene colpito da una malattia rara, pittoresca e piuttosto sconosciuta, che non compromette in alcun modo il suo lavoro nè mette a rischio la sua vita, ma la rende solo un po’ più difficile. Nel mondo dei media, una notizia di scarso interesse. Nel personalissimo universo dei miei punti di riferimento culturali, invece, la notizia che Scott Adams, autore e creatore di quell’imprescindibile manuale di cinismo lavorativo che è Dilbert, era stato colpito, un anno e mezzo fa, da una grave forma di disfonia spastica era una di quelle cose che non lasciano indifferenti.
La disfonia spatica è una malattia bizzarra, di origine neurologica, a causa della quale, di punto in bianco, la parte del cervello preposta al controllo della parola dà forfait, e molte delle attività connesse col parlare diventano un’impresa. Nei casi più gravi, come quello di Adams, in certi contesti (tipo quando c’è del rumore di fondo, oppure al telefono) diventa impossibile parlare, la voce non viene fuori; eppure negli stessi contesti si riesce a cantare, ridere o parlare in rima, e in altre situazioni (ad esempio quando si è da soli), la voce funziona normalmente. Una malattia quasi comica, non pericolosa ma estremamente fastidiosa e socialmente devastante, per cui non c’è cura, a parte iniezioni palliative di botulino sulle corde vocali che consentono di arrivare a sussurrare, e che è difficile da comprendere in tutte le sue sfumature. Semplicemente, in certe situazione si diventa muti, ed è per sempre. 
Oltre ad essere un lettore quotidiano delle strisce di Dilbert, a volte mi capita di fare un giro sul blog di Adams, in cui l’autore spesso racconta scampoli della sua vita quotidiana e, di conseguenza, della convivenza con una malattia tanto invadente. Qualche giorno fa Adams ha scritto uno splendido post, intitolato Good news day (che vi consiglio di leggere), in cui ha annunciato che, grazie a un lungo periodo di esercizi e grazie ad un’incredibile forza di volontà, è riuscito dove tutti gli altri hanno fallito e ha recuperato la propria voce. Il modo e la sincerità in cui lo racconta nel suddetto post sono davvero commoventi. E’ bello vedere che qualche volta l’impossibile accade. E che, qualche volta, si può mettere da parte il cinismo ed esserne genuinamente contenti.

venerdì, 03 11 2006

Friday I’m in points

_ Come colonna sonora dell’ultima pubblicità di TRL, da sempre la trasmissione più teen-oriented di Mtv in cui la fa da padrone la peggio musica che c’è in giro, c’è Do the whirlwind degli Architecture in Helsinki.

_ Sull’homepage di Mtv.it, in aggiunta, ci sono i Long Blondes (c’è persino l’intero disco in streaming), di cui si parlava parecchi mesi fa  qua (peraltro qualcosa come anni dopo molti altri con un fiuto più fino del mio). Se volete sapere chi sono i Long Blondes e per quale motivo li amerete (se non lo fate già), leggetevi l’ottimo articolo di Salvatore. Siete fregati.

The Long Blondes – Once and never again (MP3)

_ On a totally different note, TheEgo di Ciccsoft si lancia in un’arringa polemica sul Web 2.0. Dite la vostra.

_ Sempre da Ciccsoft, ma nella colonnina del blob di link, mi sono imbattuto nel filmato dell’Apple keynote di 5 anni fa (quasi) precisi, in cui Steve Jobs presentava al mondo nel suo solito modo iper-enfatico le meraviglie di quel nuovo aggeggino chiamato iPod.

_ Ve li ricordate i due simpatici personaggi armati di camice, diet coke, mentos, e troppo tempo libero? Hanno colpito ancora, questa volta con il clamoroso Domino effect:

 

[a latere, su Punto Informatico complesse e molto interessanti riflessioni sul fenomeno e sul marketing virale in genere]

_ «Compiamo trent’anni e non ce ne bastano altri trenta. Perchè non essendo di nessuno, siamo un po’ di tutti»: con queste parole RadioCittàFujiko, la radio da cui il sottoscritto è onorato di trasmettere, festeggia i suoi 30 anni. E’ la radio più longeva di Bologna, e una delle più longeve d’Italia. Per celebrare degnamente l’evento, la radio si unisce a un’altra grande festa, il ritorno dei Casino Royale, per una serata davvero imperdibile, sabato sera all’Estragon. Qui si fa la storia, altrochè.

mercoledì, 01 11 2006

Dolcetto o scherzetto

Halloween era ieri, lo so, e ad aver visto prima questo Disgusting candy your kids will love forse sarebbe anche tornato utile. Oltre agli splendidi Scorpion suckers, ci sono il Toxic Waste, le Eyes of terror gumballs, i Lick your wounds candy scabs, i Cockroach bites, l’Hose nose, l’Ear Wax Candy e la Choka Ca-ca. Ora ho contemporaneamente fame e voglia di vomitare.

martedì, 24 10 2006

Stat rosa pristina nomine

Alice in Chains viene nientemeno che dalla Famiglia Brady, ABBA è un acronimo, così come il Beastie dei Beastie Boys, la d-evoluzione dei Devo e la Barbarella dei Duran sono cose note, Blind Melon, è, come pensavo, l’anagaramma di Blind Lemon (Jefferson), gli U2 e gli UB40 evidentemente amavano la burocrazia (ve li immaginate, da noi, i 740?), Weezer è in realtà l’esibizione di una vecchia presa per il culo (soooo indie) e le citazioni letterarie e cinematografiche si sprecano. Rockband name origins è una lettura istruttiva. E suggerisce, viste le risposte, che la domanda ‘da dove viene il vostro nome?’ è decisamente sopravvalutata.

martedì, 17 10 2006

inkiostro veste Prada

Il sottoscritto sente l’urgenza di comunicare che, nonostante il suo stile nel vestirsi sia definibile alla meglio come raffazzonato e alla peggio come completamente casuale, ieri sera è stato in un cinema d’essai dove di solito la fanno da padrone cose tipo Atom Egoyan e Kim Ki Duk (sic) a vedere Il Diavolo veste Prada e che, nonostante la trama telefonata dal primo all’ultimo secondo e il finale di melassa, trattasi di un film davvero ben fatto. Il sottoscritto nega altresì che il presente post sia esclusivamente da addebitarsi alla irrefrenabile tentazione di scrivere un titolo splendidamente ossimorico come inkiostro veste Prada.

lunedì, 16 10 2006

Ci dev’essere un collegamento

Mentre sul New York Times (le password qui) il leggendario Scaruffi.com viene definito «The greatest web site of all time», sull’Observer ci sono Jarvis Cocker, Nick Cave, Antony, Paul Morley, Beth Orton e un paio di altri amici che discutono del più e del meno musicale in un articolo intitolato Does music still matter? Yes…and no!. La cosa non può essere casuale, no?

mercoledì, 11 10 2006

Seeeeeriously cool

Nonostante l’ambiente in cui lavoro si possa al meglio definire ‘spartano’, devo dire che non ho di che lamentarmi; d’altra parte, però, a guardare questo 10 seeeeeriously cool workplaces non si può evitare di essere rosi dall’invidia. Highlights: lo scivolo per muoversi da un piano all’altro (alla Red Bull, Londra), la stanza in cui tutte le pareti sono un’unica, enorme, lavagna bianca (al Mindlab del Ministero dell’Economia danese), l’inverosimile fabbrica pulita e luminosa della Volkswagen di Dresda e il Googleplex, tutto. E quando divento miliardario e ho un po’ di tempo libero mi faccio l’ufficio interamente di Lego, giuro.
[le riflessioni sul fatto che ambienti piacevoli siano solo il contentino per costringere i dipendenti a lavorare di più e con contratti sempre meno garantiti le lascio a voi]  

martedì, 10 10 2006

Si fa presto a dire ‘virtuale’

[What the internet really looks like. Ferro, circuiti, cavi.]

venerdì, 06 10 2006

Teste di limone

Erano gli anni ’90, e i soft drink alcolici erano ancora all’alba del loro attuale periodo di gloria. Niente Bacardi Breezer, Smirnoff Ice o Havana Loco: il pioniere dei soft drink alcolici era una bevanda al gusto di limone chiamata Lemonhead, spuntata fuori più o meno dal nulla senza nessuna griffe a sponsorizzarla nè, probabilmente, consumatori pronti ad affezionarsene (a me però piaceva). 
Dopo una manciata di anni (o di mesi) la Lemonhead è scomparsa, tanto che in rete è quasi impossibile trovare tracce che confermino che è davvero esistita.
Chissà se tornerà mai.

Erano gli anni ’90, e il grunge sconvolgeva le nostre brufolose adolescenze, raccontandoci storie in cui ritrovare il freddo della vita, e fornendoci camicione a scacchi di flanella per combatterlo. Più passavano i mesi, però, più scoprivamo che, andati i grandi nomi del genere, c’erano una serie di band che sposavano la lezione del grunge con il pop o il rock più classico; e scoprivamo che ci piacevano un sacco. Tra questi c’erano i Lemonheads, capitanati dal carismatico Evan Dando, il tipo di persona che cade sempre in piedi ed è in grado di tirare fuori sempre la canzone dolceamara che non ti aspetti.
Nel 2006 Evan Dando e soci (che -vabbè- sono cambiati nel mentre) sono tornati, pubblicando il primo disco a nome Lemonheads degli ultimi 10 anni. Un disco che promette e mantiene vigorose ballad chitarristiche tanto distanti dal grunge quanto dal nuovo mainstream alternativo (lo chiamano «indie», non so se l’avete mai sentito); un disco onesto che non sconvolge le coscienze, ma che contiene almeno una grande canzone, Become the enemy, che illustra il momento in cui le persone a cui teniamo di più diventano i nostri peggiori nemici (non so a voi, a me succede sempre).
E ci svelano che gli anni ’90, in realtà, non sono mai finiti.

The Lemonheads – Become the enemy (MP3)

[ Il 7 Novembre i Lemonheads saranno all’Estragon per l’unica data italiana]

venerdì, 29 09 2006

Questo triste mondo malaaaato

Oggi inkiostro diventa come la (ex) svergognata colonna blu di Repubblica (cit. – a proposito: Delio, che fine hai fatto?):

+ Bambino di 3 anni compra auto su internet.

+ Altro che chiavi, per mettere in moto la macchina si può usare anche un cane che ha inghiottito un tag RFID. Finchè dura. (via)

+ In Germania i simboli nazisti sono vietati. Anche se all’interno di simboli anti-nazisti.

+ Tette rifatte in aeroporto? Accomodatevi al controllo di polizia, perquisizione speciale in arrivo.
[e tutto per colpa di quelli con le bottiglie di Gatorade]

+ Del tizio che ha chiesto un passaggio a una volante, che lo ha poi fermato a causa della marjuana che aveva in tasca non vogliamo parlare?

+ Ma non ci sono modi meno complicati per tentare di uscire prima dal lavoro (per poi, peraltro, ritrovarsi in galera) del far pubblicare un finto necrologio del figlio della propria fidanzata sul giornale?

giovedì, 28 09 2006

Il destino e’ segnato

Le 10.000 ragioni per cui la civiltà è spacciata. Sono ancora poco più di 4400, ma ognuno può aggiungere la sua (senza filtri, pare…e si vede).
Solo tra le prime 100 ci sono Paris Hilton (#1), le McChurches (#10), il bukkake (#14), il fatto che l’acqua costi più della Coca Cola (#25), le infradito (#36), il Comic Sans (#56), ratemypoo.com (#62 – non lo linko, dai), la serie The faboulous life of di Mtv (#86), e i siti come il suddetto (#37).
Se dovessi aggiungere la mia, non saprei davvero da dove cominciare. Forse da Sandro Bondi.

mercoledì, 27 09 2006

Unita’ di archiviazione alla seconda

[La Floppy Disk Bag. Ci sono anche le istruzioni per costruirsela]

martedì, 19 09 2006

Forever tu rimarrai Brandon Walsh, Beverly High

 

Tutta la mia gratitudine ad Enver per avermi fatto scoprire questo gioiellino firmato dai Blume, band fiorentina di belle speranze che questa volta ha deciso di declinare il suo valido elettropop crepuscolare in salsa di divertissment, dedicando una canzone al protagonista dell’indimenticato principe dei teen-serial anni ’90. Una gran ballata sul tempo che passa, che, nonostante il soggetto a dir poco suicida, riesce sapientamente a tenersi lontana dal grottesco e finisce per essere una bella canzone autenticamente malinconica. E dannatamente appiccicosa.

 

Blume – 90210 (MP3)

giovedì, 14 09 2006

Ci siamo baciati, sono incinta?

La mia nuova lettura preferita è Girl Power VS Cioè, blog dedicato a raccogliere e deridere le migliori richieste di informazioni scovate sui forum per adolescenti a tematica sessuale:

Ho paura di essere incinta

Ho paura.Ho paura di essere incinta.Ragazze e ragazzi, scusate se disturbo, ma ho bisogno di un consiglio.Mi vergogno a parlare con le mie amiche di questo mio problema perchè sono piccola.Cioè,non sono abbastanza grande. Purtroppo credo di essere incinta.Sto male.Ho nausea.Ho mal di testa.Mal di reni.E ogni tanto mal di pancia.Mi fanno male i seni. Ho paura di essere incinta.Mi vergogno ad andare a comprare il test di gravidanza.Ho vergogna.Ma ho paura di essere incinta.In pratica ero in acqua col mio ex,il giorno 14 luglio,e lui ha messo il suo pene appoggiato alla mia vagina,e cioè,non era infilato,ma siccome era dritto e duro,bhè,lo ha puntato verso di me..XDecco…Da un paio di giorni sto male.Sono pallida…Aspetto le mestruzioni per il NOVE di agosto!Che faccio?

mirare… puntare… fuocooooo… più che altro controlla che insieme a te in piscina non abbia messo incinta altre persone togliendo il pene dal costume…

(segnalato da zioaxiom)

http://forum.giovani.it/t61192-sintomi-dellessere-incinta.html

mercoledì, 13 09 2006

E poi magari spunta fuori che ha anche delle basi scientifiche

Un avvertimento: nonostante sia piuttosto chiaro fin dalla prima pagina, l’altissimo potere additivo di Like better, con le sue previsioni caratteriali basate sulla scelta più o meno irrazionale tra una serie interminabile di coppie di immagini, rischia di farvi perdere una scandalosa quantità di tempo prima di portarvi a concludere che si tratta di una stronzata pazzesca.

venerdì, 08 09 2006

La pupa, il secchione e la tv italiana

Parecchio tempo fa su queste pagine si parlava di Beauty and the geek, versione insolitamente nerd e insolitamente divertente del gioco delle coppie incrociata con un reality mandata in onda sul canale americano della Warner. Scopo del gioco mettere insieme (e osservare) la coppia malassortita formata da una bella e da un secchione nell’atto di tentare di trasmettersi conoscenze, influenzarsi a vicenda e, nel mente, tentare di fare il minor numero di figure di merda possibile. Non esattamente una trasmissione intellettuale, evidentemente; eppure molto spassoso e spesso per nulla stupido.
Dopo aver visto la prima serie americana -che, per la cronaca, è stata anche uno degli argomenti affrontati quando, un annetto fa, sono stato ospite su RadioDueRai- ieri sera sono incappato nella prima puntata dell’edizione italiana, linearmente intitolata La pupa e il secchione. Condotto da personaggi già vacui in origine e da un po’ ulteriormente in caduta libera come Papi e la Panicucci, il gioco è una versione pecoreccia e abbondantemente defilippizzata dello show americano che rinuncia ad ogni sobrietà in favore di lustrini, culi all’aria, giuria, dibattito, pubblico, pianti, polemiche, prove vanamente spettacolari e scambi di battute degni della programmazione pomeridiana di Rai 2. L’ho trovata una lezione esemplare di tutto quanto ci sia di disprezzabile nella tv italiana; un ottimo esempio di come da un’idea se non buona almeno promettente qua da noi non riesca a tirar fuori nulla di più di una baracconata assolutamente inguardabile.

mercoledì, 06 09 2006

Indovina qual e’ la parodia

Guardate questo (basta anche un pezzo):

Un tamarrissimo video di techno olandese, di un duo chiamato Gebroeders Ko, con una canzone intitolata Ik heb een boot, ovvero «Ho una barca». Roba di nessun interesse. Poi guardate questo:

Si chiama Boten Anna («Anna, il bot») ed è del musicista svedese Basshunter. Chiunque abbia una qualche esperienza di chat può apprezzare il testo nerdissimo e involontariamente demenziale, e farsi quattro risate per la pochezza del testo solo superficialmente moderno e per le bizzarre espressioni di cui si serve. La cosa curiosa, però, è che non è quest’ultima versione ad essere una parodia della prima, ma viceversa, la prima è una cover seria (oddio, seria) del pezzo di eurodance tamarra di tematica nerd firmato Basshunter, che pare aver avuto un certo successo in nord europa qualche anno fa (la storia completa è qua). Praticamente, una rivoluzione copernicana. 
[grazie a Checco]

martedì, 05 09 2006

Un paio di dubbi amletici /1

Quanto era fatto Kyp Malone dei TV on the radio quando, mentre mettevo i dischi dopo il loro concerto di due sere fa all’Estragon, ha mandato uno dei compari radiofonici Studentz on air a chiedermi di fargli sentire un pezzo degli Amari?
E cosa ne avrà pensato mentre scuoteva la sua voluminosa chioma al ritmo di Conoscere gente sul treno?
[tutto vero, giuro]

Amari – Conoscere gente sul treno (MP3)

venerdì, 01 09 2006

Uno di quei link che vi fa capire che davvero inkiostro e’ tornato dalle vacanze (e parla pure di se’ in terza persona)

Top 20 strangest guitars. C’è anche la Air guitar.

venerdì, 11 08 2006

Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me

[In tema con la notte di San Lorenzo: la Notte stellata di Van Gogh rifatta coi lego]