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lunedì, 31/03/2003

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Ci sono tutti gli ingredienti
Desideri in punto di morte, pompini e Carmeron Diaz. Questo e altro in un grottesco articolo di un grottesco giornale autraliano.
[uno dei vantaggi di avere un blog è che gli amici ti mandano spontaneamente link interesssanti perchè tu possa segnalarli. Per questo e per il precedente ringrazio Andrea]


lunedì, 31/03/2003

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Chi l’ha detto?
Naturalmente, la gente comune non vuole la guerra, ma dopo tutto sono i leader dei paesi a determinarne la politica, ed è sempre semplice trascinare la gente dalla propria parte, che si tratti di una democrazia, una dittatura fascista, un parlamento o una dittatura comunista. Voce o no, la gente può sempre essere portata dalla parte dei leader. E’ facile. Tutto quello che devi fare è dirgli che sono sotto attacco, denunciare i pacifisti per mancanza di patriottismo e mettere il paese in pericolo. Funziona nello stesso modo ovunque.
Chi pensate l’abbia detto? Gino Strada? Bush? Gad Lerner? Non proprio


domenica, 30/03/2003

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L’hanno fatto davvero
Leggo su Manteblog che la proposta di aumentare le tasse dovute alla SIAE sui supporti vergini AUDIO e VIDEO è stata approvata. Pare quindi che la petizione lanciata da AFDigitale non sia servita a niente: da domani il costo di CD e DVD vergini e di audio e video casette aumenterà in modo deciso, fino, in qualche caso, a raddoppiare.
Evito di sparare a zero sul modo in cui la Siae è gestita e su come ripartisce gli utili tra i suoi iscritti (per questo andate a incazzarvi leggendo la puntata di Report dedicata appunto alla Siae), ma non posso evitare di pensare che da domani mi sentirò giustificato ogni volta che mi troverò a copiare un cd. Per il solo fatto di aver comprato il cd vergine ho dato un contributo alla Siae, che dovrebbe (il condizionale è più che d’obbligo) girare i miei soldi agli autori che dovrebbe (ancora il condizionale) proteggere. Gli autori sono retribuiti, la legge è rispettata. Previa riforma della Siae, non farebbe una piega. Peccato che le cose non stiano così.


domenica, 30/03/2003

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Rubata a Luttazzi
Dopo la guerra, gli USA hanno intenzione di dividere l’Iraq in 3: normale, super e senza piombo.

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sabato, 29/03/2003

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In modo contorto, un piccolo passo avanti per la pace
Lo so che c’è la guerra, lo so che è inappropriato e irriguardevole, persino grottesco, ma non posso evitarlo.
<egoista>
Un disegno di legge del governo anticipa di due anni la fine della leva obbligatoria: dall’1 Gennaio 2007 all’1 Gennaio 2005. Ciò  vuol dire che, con ogni probabilità riuscirò a scampare -per un soffio- al servizio militare e all’annessa colossale perdita di tempo che, sto continuando a rimandare a colpi di rinvio. Potrebbe essere il primo provvedimento decente del governo di centro-destra.
</egoista>
Scusate, dovevo proprio. Ora recupero un contegno e torno a leggere Osservatorio Guerra e Blogger di guerra.






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sabato, 29/03/2003

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Piacevole scoperta
Dalla finestra della camera della mia infanzia ed adolescenza sventola una bandiera della pace. Appropriato.

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venerdì, 28/03/2003

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Spam o no spam in 2 parole
La questione è semplice in teoria, ma complessa in pratica. Spam = brutto, Mail = bello. Mail di informazione (newsletter, mailing list) = bello, ma se non richieste = brutto. Vietare lo spam = bello, ma come vietarlo senza compromettere le mail di informazione legittime, grazie a cui siti di notizie ed e-commerce forniscono i loro servizi?
Un articolo su Apogeo Online affronta il problema, ma siamo ancora lontani dalla soluzione.


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venerdì, 28/03/2003

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Va bene così
Stanco, ma completamente pacificato questa sera. Giornata lunga e densa di cambi di umore, con un pomeriggio di studio molestato da innumerevoli interruzioni, sfociato in un paio d’ore di concentrazione a denti stretti e in 3 telefonate che mi hanno risistemato quanto dovevano. Ora ascolto i Giardini di Mirò (il miglior gruppo post-rock, ripeto) e mi godo una bella nottata prima di un’altra giornata problematica. In attesa che bussino alla porta.
(doveroso post introspettivo settimanale)


venerdì, 28/03/2003

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Innanzi tutto ha un bel nome
Sono sempre abbastanza scettico nei confronti della Net.Art, probabilmente perchè non la capisco. Scettico, eppure affascinato. adonnaM.mp3, la mostra dedicata al File sharing dal museo delle Arti Applicate di Francoforte, però, non sembra una mostra di Net.Art come le altre. E anche se lo fosse, da inevitabile p2p addict forse riuscirei ad apprezzarla in qualche misura. Secondo me (ok, non ho la prospettiva storica per dirlo, ma lo dico lo stesso) qui si sta facendo la storia.

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giovedì, 27/03/2003

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Fuma pure, ma non sul treno
Non so voi, ma io evito come la peste lo scomparto fumatori dei treni. E non sono il solo: quasi tutti i miei amici, fumatori accaniti compresi, preferiscono un viaggio in piedi alla cappa nauseabonda riservata ai fumatori, che condanna vestiti e capelli ad odorare di nicotina  per giorni e giorni.
Mi sembrava un’anomalia che, con tutto il parlare che si fa del divieto di fumare in luoghi pubblici, simili isole puzzolenti permanessero senza problemi. Ma ora, leggo su Il Nuovo, le cose cominciano a cambiare: da Pasqua sarà completamente vietato fumare su Diretti ed Interregionali. Ancora salvi (chissà perchè) Intercity ed Eurostar.
Se fossi un fumatore e viaggiassi spesso, comunque, comincerei a preoccuparmi.



giovedì, 27/03/2003

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L’ultimo Coe, cioè il primo
In un certo senso mi aspettavo che non fosse un granchè, ma credevo meglio. Il primo romanzo di Jonathan Coe, Donna per caso, appena pubblicato da Feltrinelli, è infatti la sua opera peggiore, decisamente acerba per stile e trama. Il tentativo di un romanzo ‘a volo d’uccello’ sulla vita di una donna, con un ingombrante narratore che commenta i fatti, omette e dialoga col lettore, rimane incompiuto e poco soddisfacente. Se non fosse per elementi paratestuali come titolo e quarta di copertina, quasi non si capirebbe che Coe si propone di descrivere come la vita di una persona sia segnata e dominata da eventi minimi e casuali.
In ogni caso, era necessario per completare la bibliografia, ma rimane anni luce indietro ad opere notevoli come La casa del sonno, La famiglia Winshaw e, addirittura, al prescindibilissimo Questa notte mi ha aperto gli occhi (titolo italiano mutuato da una canzone degli Smiths per evitare l’orribile titolo originale, I nani della morte). Il feticista però non può non averlo.


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giovedì, 27/03/2003

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Disco solista per Massimo Zamboni
Diceva di aver appeso la chitarra al chiodo, e di volersi dedicare esclusivamente alla scrittura. Ma, si sa, il lupo perde solo il pelo: così Massimo Zamboni, chitarrista di 2 tra i gruppi più importanti nella storia del rock nostrano (CCCP prima e CSI dopo), ha annunciato l’uscita del suo primo disco solista. Già se n’erano avute avvisaglie nelle colonne sonore realizzate dal nostro per due film, Benzina e Velocità Massima, costituite per lo più di erratiche ed evocative chitarre distorte, ed ora lo confermano parallelamente DelRock, RockOl, e lo stesso Zamboni in una videointervista su
My-tv
I due libri scritti da Zamboni, In Mongolia in retromarcia e Emilia parabolica, nonostante mirassero alto (o forse proprio per quello) sono passati un po’ inosservati; chissà che il loro autore non ritrovi il mordente perso (e, a giudicare dai lavori dei PGR, non è stato il solo a perderne), e non ci regali una bella sorpresa. Da uno con il suo curriculum è lecito aspettarselo.


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mercoledì, 26/03/2003

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Sottoscrivo in pieno
Sono completamente d’accordo con le risposte alle FAQ sull’essere pacifisti esemplarmente scritte da Leonardo qui e qui. Le prime due (ma meritano tutte):
» Ora che la guerra è iniziata, che senso ha continuare a manifestare? Non è meglio sperare che sia rapida ed efficace?
Come chiedere a un appestato: ora che hai contratto il morbo, perché continui a lamentarti? Mettiti lì calmo e aspetta che il male faccia il suo corso. Il fatto di aver contratto il virus – dopo aver fatto il possibile per evitarlo – ci dà un motivo in più per essere arrabbiati contro i nostri governi. Non è che la guerra smetta di essere una vergogna soltanto perché è già iniziata.
» Ma che speranze concrete ci sono di fermare la guerra in questo momento?
Nessuna. Ma erano scarsissime anche un mese fa.
Questa guerra era nelle agende dei leader occidentali già da quest’estate. Difficilmente avrebbero cambiato idea, anche perché non c’erano elezioni in vista (solo in Germania, dove non a caso Schroeder ha vinto dichiarandosi contrario al conflitto). È solo attraverso una pressione costante del movimento pacifista che si riuscirà a evitare non questa guerra, ma la prossima, o la prossima ancora. Proprio per questo motivo non dobbiamo mollare la presa proprio adesso.






mercoledì, 26/03/2003

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Tornano i La Crus
Stando a quanto scritto sul loro lacunoso sito ufficiale (fortunatamente in costruzione), è uscito L’Urlo, nuovo singolo dei La Crus. Non sono ancor riuscito a sentirlo, ma ho trovato qui questa descrizione:
Il nuovo singolo dei La Crus, in attesa del nuovo album “Ogni cosa che vedo”, e’ un brano di forte connotazione elettronica di ispirazione inglese che ha nei Depeche Mode uno dei suoi gruppi di riferimento. (..) Il brano dal grande impatto emotivo e’ fortemente radiofonico e predisposto per diventare un successo anche nei club di tutta Italia.
Spero che radiofonico non voglia dire che è una cagata. L’album esce l’11 Aprile. Attendiamo fiduciosi.



martedì, 25/03/2003

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Prendi Ken Loach e portalo al sole
Ieri sera cinema, I lunedì al sole. Film spagnolo che ha fatto incetta di premi in patria (battendo pure Parla con lei del neo-premio Oscar Almodovar), è la storia di un gruppo di disoccupati galiziani impegnati a tirare avanti tra vita quotidiana, amicizia e problemi famigliari. Mi aspettavo qualcosa tipo Full Monty, invece siamo più dalle parti di Ken Loach, con le dovute differenze culturali e un sacco di spigoli in meno. Siamo comunque anche lontani dalla commedia, a meno che non si consideri tale l’amaro ridere delle disgrazie altrui.
Bello, e abbastanza triste. Mi rendo conto della scarso valore critico dei termini che ho usato, ma rendono l’idea più di cento giri di parole.


martedì, 25/03/2003

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Blog Thanks
Grazie a Polaroid per avermi fatto conoscere i Postal Service. Obrigado.

martedì, 25/03/2003

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Così si capisce un po’ di più (non che serva)
Se proprio non si può fare a meno di imbattersi in vari bollettini di guerra al giorno (io sto riuscendo ad evitarne gran parte), almeno capirci qualcosa: Severgnini spiega qui i termini americani che vanno per la maggiore.

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lunedì, 24/03/2003

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Bello smentire
Le accuse di pedofilia a Robert ‘3D’ Del Naja (leader dei Massive Attack) sono cadute.
(segnalato da FFWD)


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lunedì, 24/03/2003

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Il Grande Fratello? Ce l’hai addosso
Benetton ha annunciato che inserirà dei microchip nei propri abiti. Ufficialmente per combattere le contraffazioni…scommettiamo che poi trovano anche qualcos’altro da farci? 
Tra l’altro non sono i primi: un mese fa ci si è messa pure la Gillette.


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lunedì, 24/03/2003

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Listening room (4)
PGR – Montesole: Bello, molto bello. Ma pesante, molto pesante. Prendete i CSI, scarnificatene la musica, asciugatela, toglietele la batteria ed ogni riferimento al rock, lasciatele solo la forza delle parole, di due voci salmodianti e di tastiere evocative. Lo so, non è facile da immaginare, ma questo è Montesole, nuovo disco dei PGR di Ferretti e soci. Nuovo disco ma vecchio concerto: Montesole è infatti la registrazione del concerto di un paio di anni fa che ha segnato la nascita del gruppo dalle ceneri dei CSI. E sono infatti canzoni dei CSI, adeguatamente riarrangiate e ridotte all’osso, a fare la parte del leone; Guardali negli occhi è più solenne che mai, Unità di produzione diventa un inno (non fosse per quel vocoder stile Eiffel 65 alla fine…), Finisterre un salmo. E’ inevitabile trovarsi ad usare parole religiose davanti ad un disco del genere, perchè è proprio una messa cantata che viene in mente ascoltandolo. Non a caso tra le canzoni, a parte quelle già note, vari strumentali e un paio di pregevoli inediti (1/365 su tutti) spiccano 2 inni religiosi (che diventano tre con Madre). Il tutto è solenne ed evocativo. Bello, molto bello. Ma pesante, molto pesante.
Ulan Bator – Nouvel Air: Aria nuova fin dal titolo, per il gruppo italo-francese capeggiato da Amaury Cambuzat. Disco sfuggente e difficile da inquadrare, etereamente pop senza rinnegare il passato, ma dimenticandolo un po’. Poco rimane, infatti, delle strutture ipnotiche e ripetitive, parenti strette del post-rock, o delle code noise che caratterizzavano il suono della band, in particolare nel bellissimo Ego:Echo. Oltre ad un cambiamento nel songwriting (decisamente più focalizzato sulla forma canzone), il merito è probabilmente della produzione di Robin Guthrie dei Cocteau Twins, che smussa gli angoli ed elimina le asperità e le improvvise esplosioni tanto tipiche del sound della band.
Inevitabile quindi la sensazione di essere davanti ad un passo indietro per gli Ulan Bator, che guadagnano in leggerezza e facilità d’ascolto ma perdono, e molto, in intensità.
[Gli altri Listening Room: 1, 2 e 3]




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sabato, 22/03/2003

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Loro lavorano e io faccio vacanza
Visto che a Splinder ci sono i lavori in corso, questo week-end mi prendo una vacanza dal blog. Torno lunedì.

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venerdì, 21/03/2003

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Chi l’ha detto che i geni sono sempre incompresi?
Il premio Nobel non ha bisogno di presentazioni. Il premio
Ig Nobel, ovvero il premio assegnato dall’ A.I.R. -gli Annals of Improbable Research– alle ricerche e scoperte scentifiche più improbabili e bizzarre, invece sì. L’Intercapedine gli ha dato un’occhiata, scovando tra gli ultimi vincitori il notevole calcolo esatto delle Probabilità che Gorbaciov sia l’anticristo, e il più scontato studio sulle Relazioni tra altezza, lunghezza del pene e misura di scarpe. A quest’ultimo la saggezza popolare (con l’arcinota regola della ‘elle’) era già arrivata da tempo…
[E’ la seconda volta in tre giorni che linko L’intercapedine. Come minimo le devo una cena…o lei a me?] :-)


venerdì, 21/03/2003

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::. Ieri. Ulan Bator live@Estragon
Gli Ulan Bator dal vivo sono portentosi. La loro musica, qualcosa che oscilla tra melodie ipnotiche ed esaltati cavalcate, sussurri ed esplosioni, dramma e ballata, dal vivo è nel suo habitat naturale. La joueuse de tambour è più cinematografica che mai, Merci x faveur è quello che il pop dovrebbe sempre essere e Soeur Violence ibrida qualcosa di jazzy, ballata, pop e rock con un fascino difficilmente eguagliabile. Amaury Cambuzat è carismatico quel tanto che basta per essere un ottimo leader senza risultare presuntuoso, la chitarra di Egle Sommacal è adeguatamente defilata ma presente, il basso sinuoso il giusto, e la batteria è tra le migliori che io abbia mai sentito (e visto); onore al merito di Matt Dainese, batterista geniale ed anfetaminico i cui ritmi in levare ed il cui stile sempre sopra le righe (movenze tarantolate comprese) sono forse il maggior merito del gruppo franco-italiano.
Peccato ci sia stato poco spazio per i brani vecchi, a favore delle canzoni dell’ultimo Nouvel Air (prossimamente su queste pagine), che privilegiano decisamente il pop e la forma canzone rispetto agli strumentali, alle improvvisazioni ed alle code rumoriste che hanno caratterizzato per anni il suono della band. Ma in fondo ci si può accontentare; solo quando è straordinario un concerto non basta mai.


venerdì, 21/03/2003

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Congratulations
Congratulazioni a Zenoid.

giovedì, 20/03/2003

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Infinite sadness
E’ molto triste che, nonostante fosse una guerra annunciata da mesi, la politica non sia riuscita a scongiurarla.
E’ molto triste che qualcuno, come Vespa ieri sera, presenti questa guerra come una partita di Risiko. Il sangue, però, quello è vero.
E’ molto triste che ci voglia una guerra per vedere un bel video dei Sigur Ros su Mtv alle 3 del pomeriggio.
E’ molto triste che oggi i server di Splinder siano lentissimi e vadano spesso in time-out, proprio nel giorno in cui Wittgenstein mi linka.
E’ molto triste che il massimo che io possa fare è bloggare la mia tristezza al mondo ascoltando Linea Gotica dei CSI.
E’ già qualcosa, lo so, ma è molto triste lo stesso.






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