gennaio 2005

martedì, 11/01/2005

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Sirchia signor tenente
Non vi preoccupate, non ho la minima intenzione di darvi anch’io la mia opinione sulla legge più controversa degli ultimi anni (ma perchè le cose davvero importanti non suscitano neanche la metà del dibattito di questi giorni?); volevo solo segnalare che di tutte le cose lette, viste e sentite sulla legge di Sirchia, tra le poche degne di attenzione (in modo diverso) ci sono quanto scritto da Achille e l’opinione di Massimo Coppola riportata da Pompeo. Del resto, personalmente, avrei fatto a meno.

martedì, 11/01/2005

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Quei cd non avranno freddo? Mettigli una copertina, và*
Anche se ho sentito nominare meno della metà dei nomi citati, e anche se come al solito alcune presenze sono assai discutibili, la pagina delle 20 copertine di dischi dell’anno secondo Tiny Mix Tapes merita sempre un’occhiata.
[* perdonate il titolo]

martedì, 11/01/2005

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Oh my geekness
Non so il pi greco a memoria fino alla centesima cifra. Non amo Star Trek nè Star Wars. Non parlo col modem a fischi e ronzii. Non ho il case del computer fatto di lego (anche se vorrei). Non ho mai avuto un Mac. Non peso più di 100 chili (parecchi di meno, in effetti). Ho lasciato perdere i giochi di ruolo molti anni fa. Ho una vita sociale. Non sono in grado di interfacciare il mio blog con il forno a microonde. Proverò ad ordinare Home hacking projects for geeks; ma non so se sarà sufficiente.
[il link ai Lego Case forse l’avete già visto da Magenta e Woland, ma mi è stato soffiato da sotto il naso -letteralmente- quindi non vale]

lunedì, 10/01/2005

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Senza commenti
Home taping is killing the music industry - and it's fun
[da qui, dove c’è anche un sacco di altra roba carina]

lunedì, 10/01/2005

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La perdita di tempo della settimana
E’ esattamente quello che ci vorrebbe adesso: un altro modo per perdere tempo. Beccatevi quindi Acno’s energizer, che dai primi livelli sembra assai promettente. Io -lo ammetto- mi sono fermato presto perchè avevo alcune cose urgenti da fare: smontare un motorino, scrivere un prospetto di valutazione e appaiare 19 paia di calzini spaiati. Raccontatemi come va a finire, però.

giovedì, 06/01/2005

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Sembra ieri
Oggi inkiostro -il blog, non il blogger- compie due anni.

mercoledì, 05/01/2005

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Un po’ fuori tempo massimo
Ma mi è arrivato oggi, per posta, e mi ha folgorato. Un enorme grazie a chi me l’ha mandato.
Vedersi
di Stefano Bartezzaghi
L’amico istiga: «fa’ un lapsus sullo stress natalizio: tutti ne parlano, ma che cos’è? Non esiste!». Gli astanti lo guardano come si guardano i miracolati. Lo stress natalizio è come un mal di denti collettivo e sincronico. I pochi che non lo provano giustamente non sanno neppure cosa sia. Ma gli altri…gli altri!
Il sintomo principale è il ricorrere di un verbo che è tutta una sceneggiatura: «vedersi». Prima di Natale occorre farlo: vedersi. Se il 25 dicembre arriva senza che ci si sia visti è un peccato. Non vedersi prima di Natale equivale a non considerarsi per tutto l’anno, e così l’avvento laico è un puzzle che affolla le agende di pizzate con l’ufficio, o con i compagni di scuola; aperitivi con amici, brunch coi cugini, cene con parenti, spumantini, panettoni e pandori, addobbi, pacchetti e palle in cui si sostanzia la fatale incombenza del vedersi. Chi umanamente non ce la fa, «non si è fatto vedere»: infrazione civile per undici mesi, reato penale a dicembre.
Un presepe frenetico più che mobile ingombra strade, supermercati, case private e luoghi d’incontro. La dimensione religiosa è altrove, quando c’è. Nell’avvento laico occorre vedersi, per credersi.
(da Repubblica del 21/12/04)







mercoledì, 05/01/2005

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Vie à gran vitesse
Sali sul TGV che parte tra un’ora, trovi il tuo posto nella carrozza numero 1 e ti siedi, chiedendoti cosa succederà in questa tratta del viaggio. Di mattina, in Intercity, hai incontrato una vecchia compagna del corso di Ergonomia, con cui vi siete riconosciuti dopo circa un’ora di inutili chiacchiere da treno. Qualche ora prima, in Eurostar, hai riconosciuto dalla voce un doppiatore di cartoni animati, che parlava al telefono di Domenica in e del fatto di aver passato il giorno di Santo Stefano a fare la voce di Geronimo Stilton. Ora invece sei circondato da americani, di cui ti stupisci di capire ogni parola, mentre leggi sul giornale gratuito del TGV un articolo su Camille, la chanteuse che ha cantato Too drunk too fuck sul disco di Nouvelle Vague. Davanti a te una ragazza molto bella legge Essere leader. La tua vicina è una distinta signora sulla cinquantina appisolatasi ascoltando Paolo Conte (così tipico) da un walkman del ’15-’18. Fuori c’è solo nebbia e neve, mentre pensi che non sei mai stato in Piemonte. Inizi a leggere il nuovo di Coupland che è come al solito infarcito di osservazioni geniali e che come al solito racconta una storia totalmente e fastidosamente inverosimile; rimpiangere i tempi de La vita dopo Dio e Microservi non servirà a niente. Ascolti i Bloc Party ma non si sposano con l’atmosfera, allora provi con Bright Eyes (che, wow, ti piace!) e coi Dears (che, wow, non ti piacciono!), e le cose vanno meglio. Quando passi la frontiera, il treno comincia ad andare velocissimo e la testa comincia a farti un po’ male. Tutta quella energia cinetica dovrà pur andare da qualche parte; ti pare addirittura di ricordare che secondo i principi della dinamica che hai studiato a scuola tu dovresti esplodere, bruciare o qualcosa del genere. Strana cosa, le leggi della fisica.

martedì, 04/01/2005

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Dare i numeri
+ Ore trascorse da quando sono tornato a casa: sei
+ Ore trascorse in treno tra ieri e oggi: quindici
+ Di cui dormendo: nessuna
+ Chilometri percorsi in 24 ore: 1250 (circa)
+ Giorni trascorsi all’estero: otto
+ Foto scattate: nessuna
+ Escargot mangiate: tre
+ Baguette mangiate: tante
+ Bottiglie di champagne bevute: tre
+ Di cui la sera del 31: due
+ E l’altra: cazzi miei
+ Pezzi decenti ballati il 31 sera: uno
+ Monumenti principali visitati: quasi nessuno
+ Cimiteri: uno
+ Di cui con la tomba di Serge Gainsbourg: uno, appunto
+ Di cui con la tomba di Jim Morrison: nessuno (tié)
+ Musei: due
+ Negozi di dischi: una decina
+ Dischi acquistati: nove
+ Dischi normalmente acquistati dal sottoscritto in un mese: due o tre
+ Soldi spesi: troppi
+ Minuti trascorsi su internet in totale: trenta
+ Volte in cui è stata canticchiata la Primavera di Vivaldi: un sacco (lunga storia)
+ Volte in cui è stata canticchiata Gravedigger blues dei Beat Happening: innumerevoli
+ Col controcanto della versione di Jens Lekman: circa la metà
+ Volte in cui è stato nominato Calvin Johnson: centinaia
+ Volte in cui è stata ascoltata A lack of color dei Death cab for cutie: una di troppo
+ Volte in cui è stata sentita la parola ‘treppiede’: zero
+ Ore di mal di testa causate dalla sperimentazione della dream machine di Borroughsiana memoria: tre
+ La scusa è che: era in un museo
+ Cose che ci sarebbero da sapere della città che ho visitato: tantissime
+ Cose che so di lei: due o tre
+ Secondi necessari per concepire questo post: una decina
+ E si vede: lo so.