Spettacolare infografica animata sull'evoluzione della musica da ballo occidentale dall'800 ad oggi. Un tantino americanocentrica, ma bella.
[grazie a Benty]
Spettacolare infografica animata sull'evoluzione della musica da ballo occidentale dall'800 ad oggi. Un tantino americanocentrica, ma bella.
[grazie a Benty]
Nella città del futuro che tutti immaginiamo e desideriamo ci saranno connessioni gratuite ovunque, tutti i servizi saranno fruibili via web, non ci sarà nessuna coda all'anagrafe o al catasto, e gli amministratori risponderanno alle domande (precise e non) dei residenti in tempo (quasi) reale. In attesa che questa allegra utopia venga a compimento, ci sono vari problemi: quanto manca a quella data, quali sono le tappe intermedie e con quali soldi finanziaremo questo scoppiettante progresso. Interrogativi che gireremo a Matteo Lepore, Assessore al Comune di Bologna, ospite stasera (ore 19) a Impronte digitali su radiocitta'fujiko. Lepore ha 31 anni, è molto attivo sui social network (@matteolepore), si è insediato da pochi mesi, ha assunto numerose deleghe tra cui quelle relative alla comunicazione, al marketing urbano, all'innovazione e al lavoro. Ambiti molto diversi eppure intrecciati fra loro perché girano tutti intorno a quali idee pensa di realizzare con quella che viene definita "Agenda digitale per Bologna", e che comprende: wi-fi gratuito, rapporto diretto delle istituzioni con i cittadini, incentivi alle imprese che lavorano sul e con il web e molto altro. Domani il podcast.
Quando era il cantante degli Arab Strap, Aidan Moffat ha scritto alcune delle mie canzoni preferite di quegli anni, e forse di tutti i tempi. Here we go, Love detective, The shy retirer, Don't ask me to dance sono le prime che mi vengono in mente, ma ogni volta che rimetto su un loro disco ne scopro qualcuna che con gli anni mi sono dimenticato, e non posso non scoprirmi a pensare a quanto siano stati (e forse siano tuttora) sottovalutati, e a quanto non ci sia più stata una band come loro, capace di mischiare nebbia alcolica, semplice (e fiera) depravazione e cupezza senza speranza.
Questa sera Aidan Moffat porterà il suo progetto solista insieme al polistrumentista Bill Wells tra le ormai famigliari mura della chiesa di Sant'Ambrogio a Villanova di Castenaso, appena fuori Bologna, per un'altra delle imperdibili session organizzate dal Covo. L'incontro/scontro tra un luogo sacro e un personaggio tanto profano è praticamente imperdibile. Ci vediamo là.
MP3 Aidan Moffat & Bill Wells – Cruel Summer (Bananarama cover)
Per descrivere adeguatamente le mie due serate da DJ a New York e quello che hanno significato per me dovrei essere uno scrittore assai più bravo di quello che sono. Essere ospite di Matte alla consolle di un locale figo come Pianos è stato il proverbiale sogno che diventa realtà,e non ci sono molte altre parole che possono esprimere il grado di esaltazione che un evento simile ha generato. Cioè: ho messo i dischi a New York. As lame as it may sound, there's nothing more to add.
Nelle varie ore che ho avuto a disposizione ho messo un po' di tutto, dall'indiepop ai classici, dalle chitarre all'elettronica (per lo più roba europea, per marcare il territorio; anche se a un certo punto ho passato un po' di cose americane e, per rispondere idealmente a FdL che mi ha preceduto alla stessa consolle il mese prima, neanch'io ho messo alcun pezzo di Mago Panzone Murphy, anche se ho messo Do it again degli Holy Ghost in cui il nostro è il titolare della voce che dice appunto «Do it again», quindi forse non vale).
Nei due set sono riuscito a infilare anche alcuni pezzi di artisti italiani, che non hanno sfigurato e in due casi (Banjo or freakout remixato da Allez Allez, già suo socio nei Walls e Quakers & Mormons) hanno portato anche a richieste di informazioni da alcuni astanti. Importare hip hop italico (di più: bolognese) nella terra che l'hip hop l'ha inventato è stata una piccola soddisfazione. Qua sotto -se non ricordo male- tutti i pezzi di artisti italiani che ho messo: me n'ero portati diversi altri che però non hanno trovato posto nel set. La prossima volta, magari.
MP3 The Jacqueries – I try (Macy Gray cover)
MP3 Banjo or freakout – Mr. No (Allez allez remix)
MP3 Quakers & Mormons – Speechless sentence
E mentre là fuori l'economia e la politica vanno in vacca ogni giorno di più, finisci per imbatterti in Berlusconi persino sul sito del più celebre giornale musicale inglese. Forse qualche lettore britannico alla vista della notizia avrà pensato a uno scherzo. Noi invece sappiamo che no.
Controversial Italian Prime Minister Silvio Berlusconi has apparently delayed the release of his new album, ‘True Love’, because of his country’s financial troubles and his own trial which sees him accused of paying for sex with an alleged underage prostitute.
The album, his fourth with guitarist and former parking attendant Mariano Apicella, was due for release in September. However, it has been pushed back to November 22, reportedly because he is busy dealing with Italy’s huge debt as well as his own troubles in office, according to The Guardian.
Berlusconi, who used to sing on cruise ships, has sung for a host of his fellow world leaders, including Tony Blair, Vladimir Putin and George W Bush at his villa in Sardinia – the same place that his notorious ‘bunga-bunga’ parties took place.
One of the other musicians on the album, Angelo Valsiglio, said in an interview with Italian music magazine Viva Verdi that the record is a "really elegant and refined production with Brazilian hints". [#]
A parte ovviamente Leonardo (che, lo sanno tutti, non sbaglia praticamente mai), la migliore analisi del fenomeno Renzi e del Big Bang dello scorso weekend alla Leopolda l'ha fatta ieri Luca Telese:
Comunque vada, i giorni della Leopolda sono stati un terremoto. Una riscrittura della lingua mediatica del centrosinistra, soprattutto del Pd. Uno sparigliamento da riassumere in un nuovo vocabolario, quello che Matteo Renzi (nel bene o nel male) sta imponendo alla politica. BIG BANG. E ’ il momento primo, il principio di un nuovo inizio. Ma anche il turbine che sconquassa il vecchio equilibrio. Il Big Bang di Renzi ha acquisito una forza motrice imponente, anche perché colma un vuoto. Non esisteva, dentro il Pd, un punto di forza protagonista che si stagliasse oltre le correnti. Renzi spara sul quartier generale e non solo: su Bersani, e anche sul suo primo sfidante, Vendola. Ma, soprattutto, Renzi rompe la regola dei “Compagni di scuola” (copyright Andrea Romano) cresciuti a Botteghe Oscure. La regola per cui cane non mangia mai cane, e i peggiori dissidi vanno composti con il patteggiamento fra nemici. Renzi aveva rotto questa regola fin dalle primarie a sindaco. Ora, ripetendo lo schema a livello nazionale, rompe l’unanimismo ipocrita con cui le correnti non hanno mai messo in discussione Bersani pur facendogli la guerra tutti i giorni. Il big bang del Pd rompe il dogma da Politburo per cui può esserci un solo candidato del partito, ed è quello deciso dal partito. […]
VELTRUSCONINISMO 2.0 Nella lingua della Leopolda c’è qualcosa di Veltroni, e persino di Berlusconi. L’idea del contenitore Omnibus, che Renzi aveva già immaginato nel suo primo libro “Da De Gasperi agli U2”. Rispetto al veltronismo, però, il renzismo non cammina con il freno a mano tirato del ma-anche. Non attenua tutto nella sincreticità delle differenze unite dal sentimento. Non è buonista, anzi. Quando può, un calcio negli stinchi lo rifila volentieri. Veltroni leggeva con il leggìo e con i gobbi elettronici di vetro, Renzi cammina con il microfono in mano appoggiato sul cuore, come Silvio quando imita Frank Sinatra. Ma perché quando si mette una libreria in scena, ci sono i libri finti? Costano più di quelli veri, e fanno molto “L’Italia è il paese che amo”. Il renzismo, dunque, è un upgrade 2.0: migliora i difetti, ma ricicla software già sul mercato. [#]