lunedì, 28/11/2011

Cento pagine su quella certa band chiamata The Smiths

Lo scorso weekend ho passato un numero di ore decisamente esagerato a leggere il numero speciale di NME e Uncut interamente dedicato agli Smiths, in cui mi sono imbattuto per caso in libreria qualche giorno fa. 

Cento pagine di articoli nuovi e (soprattutto) degli anni '80, interviste e recensioni dalle pagine di Melody Maker o NME di 25 anni fa, foto, recensioni, memorabilia e approfondimenti assortiti sulla band di Morrissey, Marr & company. Niente di lotananamente nuovo sotto il sole, ma si sa, a noi fan degli Smiths questo importa poco, vogliamo solo sentirci raccontare ancora e ancora la storia della band di Manchester, avere una nuova scusa per riascoltare da cima a fondo la loro discografia (cosa che ovviamente ho fatto), avere una nuova occasione per rileggere chi sono e cosa hanno fatto i protagonisti delle bellissime copertine del loro LP e singoli e avere ulteriori conferme che, a parte i poveri detrattori senza speranza, il mondo è unanime nel considerarli una delle band più influenti degli ultimi 30 (se non 50) anni.

Pechè quando non riusciamo più a dare l'attenzione che vorremmo alla bulimica e sterminata produzione musicale contemporanea, non resta che fermarsi, guardare indietro e tornare ai cari vecchi punti saldi. Che è una cosa che, sono sicuro, Morrissey stesso approverebbe. 

 

 

Bonus:

We see lights – Hope you like The Smiths

 

Un commento a “Cento pagine su quella certa band chiamata The Smiths”:

  1. […] visto che in questo periodo sono un po' monotematico, una piccola appendice al post di qualche giorno fa. Non ricordo neanche come, ma nei mesi scorsi mi sono imbattuto in una delle migliaia cover di […]