domenica, 23/05/2010

…and we determined that the smoke was all coming from the writers’ room

Disclaimer: A differenza del post precedente, questo è, per tutti quelli che sono rimasti indietro con Lost (e in certo senso anche per quelli che sono in pari con le puntate) un enorme SPOILER. Che vuol dire – specifico per quelli di voi che sono capitati qui con chiavi di ricerca casuali (es. stephen malkmus tette, i-vibe1, mad men steampunk, true blood zotici lousiana nudi) e non sono pratici dell'Internet – che si rivelano porzioni più o meno grandi della trama della sesta stagione di Lost.

 

Gentili lettori di inkiostro, buonasera. Come forse sapranno quelli di voi che non hanno passato gli ultimi anni in villeggiatura su Marte, stanotte alle sei (ora italiana) andrà in onda l'ultima puntata dell'ultima serie di Lost. L'ultima-ultima, poi basta, fine, kaputt.
Come è noto ai fan della serie, la sesta stagione è stata scritta da un team di scimmie urlatrici coordinate da Lindelhof e Cuse (perché, se ho ben capito il senso di questo forum, J.J. è morto a 27 anni). Non sto nemmeno ad elencare i numerosi indizi che spingono verso la teoria delle scimmie urlatrici, mi sembra che con i primi annacquamenti delle domande messe in moto dalla premiere sia diventato evidente a tutti. Mi limiterò ad osservare che tutte quelle cose che dal punto di vista narratologico erano ammirevoli in Lost (la capacità di spostare il motore dell'azione da un personaggio – o gruppi di personaggi – ad un altro, il gioco sulla struttura temporale della narrazione e della trama, l'efficacia dei cliffhanger e la capacità di orientare l'aspettativa dello spettatore verso una direzione ingannevole per poi dosare un mix di suspence e sorpresa) sono state affogate in una lunghissima serie di diversivi per diluire i pochi eventi in tanta fuffa, peraltro recitata con dialoghi abominevoli.
Non mi produrrò nemmeno in un riassunto, giacché senza dubbio voi conoscerete lost topoi e la devozione con cui assolve in maniera ottimale allo scopo. Del resto, se state leggendo qua, è quasi certo che abbiate già visto la penultima puntata – quella cioé in cui, grossomodo, a causa di un'isterica con una perfida pronuncia del latino il povero Remo (presente, no, l'Innominato) prende ripetutamente un fracco di mazzate e muore transustianzandosi nel fumo nero – ovvero, l'annunciato fallimento della mitopoiesi contemporanea2.

 

Mi limiterei invece a ricordare alcuni stilemi ricorrenti di quest'ultima stagione, iniziata, ricordiamolo, con la promessa da parte di Lindelhof e Cuse che ogni cosa importante sarebbe stata spiegata (anche se già a febbraio ritrattavano: non è che spiegheremo proprio tutto-tutto, c'è del mistero in ognuno di noi, il sublime, il senso del sacro, etc). Il che è, in un certo senso, vero.
Nella misura in cui ogni cosa E' stata spiegata con la prima cosa distante ed improbabile che venisse in mente agli sceneggiatori, o, se preferite, con una serie di mirabili prototipi di quella che chiamerei "spiegazione ricorsiva". Mi spiego con dei pratici esempi, non sfruttati dagli sceneggiatori ma perfettamente analoghi a quelli canonici:

– Come mai Richard non muore mai?
– Oh, beh, perché è un, mh, vampiro.

 

– Che cos'è in realtà l'Isola?
– Uhm, un'astronave parcheggiata lì dai, dai… rettiliani, sì.

 

– Come mai c'è un tempio con una statua con quattro dita?
– Ah-ah! Come mai piuttosto c'è QUELLA PIRAMIDE lì che nessuno aveva notato prima?

 

La SOTTILISSIMA sfumatura per cui la spiegazione, spesso data in un più o meno frettoloso dialogo che ridefinisce ampliandolo ad infinitum il concetto di spiegone, è normalmente tanto inverosimile quanto il mistero che la celava, viene ritenuta vieppiù ininfluente dagli appassionati della serie che da tempo ne maturano l'esegesi, ignorando dettagli secondari quali l'inevitabile approssimatezza storica, la faciloneria dei dialoghi3, la confusione inevitabile dopo sei stagione di piccoli dettagli a volte mirabilmente connessi ma giocoforza spesso casuali e, non ultima, la radicata paraculaggine degli sceneggiatori (vedasi il ritorno all'ipotesi del Purgatorio per mano di Richard – nata dal nulla e nel nulla lasciata ad ammuffire dopo due puntate). E se pensate che stia facendo della facile ironia, qui la pagina in cui "quel branco di nerd deliranti" (cit.) tenta di situare cronologicamente l'arrivo di Jacob sull'isola dalle peculiarità grammaticali delle frasi pronunciate in latino, dalla foggia delle vesti e dall'inclinazione della luna rispetto al suo parallasse4.

Il secondo stilema è senza dubbio il metodo che vorrei battezzare "riscrittura epimenedea", per cui rimando ad un futuro semiologo con tanto tempo libero l'onere di isolare le volte in cui il dialogo procede pressapoco così:

– Ma Richard aveva detto che…
– Pfui! Richard non sa nulla di questa cosa.

 

– Però Charles Widmore sembrava convinto che…
– Bah. Widmore mentiva.

 

– Cosa fai? Jacob si era raccomandato di…
– Ah! Non credere mai a quello che ti dice Jacob.

 

Difetti che evidentemente erano già in nuce nelle stagioni precedenti, ma erano vieppiù coperti, oltreché da un più robusto ticchettìo di meccanismi, dalla recitazione MOSTRUOSA di gente come Michael Emerson (o Benjamin Linus, se preferite): come è evidente guardandolo pronunciare frasi banali in modo inquietante (scoperta sul facebook di kekkoz) (il facebookz) (cielo). Purtroppo, la lotteria della declassazione quest'anno ha stabilito che lui dovesse brancolare senza meta e senza motivo al seguito di gente casuale, ed inevitabilmente il core degli spettatori della serie si è ristretto sui succitati Maestri dell'Interpretazione, mentre la gente normale oscillava tra il depresso e il perplesso (con punte di esasperazione).

 

Ma insomma, ci siamo. Tra poche ore finalmente tutto questo avrà una sua conclusione, senza nemmeno regalarci un leitmotiv accettabile in grado di scalzare da quell'angolino del nostro cervello il neurone che dice "Who killed Laura Palmer?" – che, per inciso, se non avete mai visto la serie, vi sconsiglio fortemente di googlare (oh, io ve l'ho detto, eh). Gli amanti della serie saranno soddisfatti (o, più probabilmente, insoddisfatti), quelli che non l'hanno mai seguita saranno liberati da una maledizione per un paio di settimane. Poi non si parlerà che dei mondiali e insomma, chiodo schiaccia chiodo.

Ad ogni modo, i lettori di Macchianera e gli amanti degli spoiler tutti hanno già potuto leggere sei paginette di sceneggiatura dell'ultima puntata. Io le ho lette, per esempio, e, nonostante le prove di autenticità e al di là del valore dello scoop in sé, non sono stato poi sconvolto più di tanto: si tratta di sei pagine non consecutive che riguardano apparentemente la prima metà della puntata e non dicono troppo sull'evoluzione della trama e nulla sulla sua conclusione.
Nondimeno, come tutti da inizio stagione avevo una teoria su come finisse la serie, teoria con cui ho tormentato di persona la più parte di quelli che mi conoscono. Parte di questa teoria era (sguardo sconfortato) "immagino che Jack sarà il nuovo Jacob".

 

Chiuderei quindi lanciando, tra eventuali volenterosi, sonnambuli, disperati, intellettuali, ubriaconi, il Toto-Lost. Io lo scrivo qui, voi avete i commenti a disposizione. Non serve a niente e tra poche ore sarà ancora più inutile, ma se ci avrete preso avrete una prova tangibile da ostentare gridando "l'avevo detto io! L'avevo detto!" per circa due settimane. Poi arriveranno i mondiali, e nemmeno potrete applicare la vostra teoria su Sun a Grosso, perché Lippi lo ha già rimandato a casa.

Comunque, personalmente direi che i punti salienti dell'ultima puntata saranno:

– l'Isola salta in aria, muoiono tutti. L'Innominato scopre che comunque non la può lasciare, e che per giunta toccherà a lui lavare i piatti per l'eternità.

 

– Desmond nell'universo parallelo porta tutti sull'Isola (possibile irruzione di Desmond con l'aria da pazzo sul palco mentre il figlio di Jack suona, dopo un lunghissimo carrello che inquadri tutto il cast presente in massa all'Auditorio. E sì, anche Paulo e Nikki).

 

– mentre quelli della timeline alternativa arrivano via mare, Jacob e l'Innominato, sulla spiagga a scrutare l'orizzonte, si guardano. Jacob lo chiama per nome (ipotesi di nome: Esaù, Yoshua, Abraham, Petrus, Caesar, Jose Mourinho) e l'Innominato, ora Nominato, gli dice: tanto è sempre la stessa storia balenga, vengono, si percuotono tra loro e non finisce mai. Jacob sorride mesto.

 

– chiusa della serie: Desmond è sul porto a parlare con Penny per darle addio e partire per l'Isola. Si avvicina Charles Widmore e gli dice che era il suo destino, che lui era speciale. Desmond lo guarda (la camera stringe in primo piano), e dice: See you in anotha' life, brotha'.

 

Il titolo del post è tratto dalla Top Ten di spoiler di Lost del David Letterman Show di qualche giorno fa:

 

 

 

Sebbene possa essere assolutamente perfetta, è probabile che la locura non ci sarà. Ma chi può dirlo.

 

P.S. per i commentatori del lunedì: non vale commentare dopo aver visto la puntata (mi appello al vostro senso dell'onestà, e soprattutto al fatto che wordpress registra il vostro ip e se mi anticipate il finale prima di lunedì sera – quando guarderò la puntata – vi recupero e vi picchio con una vanga). Cordiali saluti.

 

1 L'ho scritto e googlato sulla fiducia, era impossibile che non ci avessero pensato.
2 Sarei curioso di leggere qualcosa, se esiste, che analizzi i motivi per cui una cultura così a suo agio con la contaminazione realtà/fantasia, con l'epica moderna e quel tot di manicheismo religioso che non guasta mai è incapace di fondere le tre cose in maniera accettabile. Se qualcuno sa indirizzarmi verso un libro/saggio adeguato apprezzo.
3 Si intuisce che quei dialoghi non mi sono piaciuti tanto?
4 Non mi ci metto nemmeno a fare presente che ci sono insignificanti dettagli banali nella prassi produttiva di una serie tv (es. la costumista e i modelli a cui si ispira) che possono inficiare completamente il loro ragionamento.

5 Commenti a “…and we determined that the smoke was all coming from the writers’ room”:

  1. Emily ha detto:

    Sul fatto che la moglie di Jack nella timeline parallela sia Juliet siamo tutti d’accordo, no?

  2. UnoDiPassaggio ha detto:

    Sul fatto che la moglie di Jack nella timeline parallela sia Juliet siamo tutti d'accordo, no?

  3. benty ha detto:

    finisce con 3some kate jack e sawyer. locke rivive e diventa uno zombie, inizia a mangiare hugo e muore di  nuovo di indigestione

  4. Disorder ha detto:

    Mi vedo la didascalia in effetti: "Kate, Candidata e Madre" :)

    Io ho qualche altra ipotesi:
    – nella timeline parallela il figlio di Jack viene sgozzato sul palco da Ben/Locke/AnaLucia
    – nella timeline parallela il figlio di Jack finisce il suo concerto e poi (come nel finale di questo video) si toglie la machera e si rivela essere Walt (WAAALT)
     

  5. olivia ha detto:

    no che non muoiono tutti. ricordati che kate ora è madre ed è il motivo per cui non è più una candidata (puke). se le ultime due puntate danno una direzione questa direzione è un'americanata oscena. in qualche modo desmond salverà tutti. l'innominato comunque rimane intrappolato sull'isola, sì. e l'isola scompare per sempre. alè.