mercoledì, 08/10/2008

If that really is your name – Part one

di

Sentire un nome in una canzone, soprattutto quando è il nome di una persona realmente esistita, mi fa sempre un certo effetto. Non so bene nemmeno io perché. Forse perché mi ricorda un pezzo di Billy Joel per cui andava matta mia madre circa una ventina di anni fa, che si chiamava We didn’t start the fire. Fu proprio lei a spiegarmi che il testo della canzone, che a me sembrava fatto di parole confuse di una lingua a me ancora sconosciuta, era composto unicamente da eventi di quarant’anni di storia. La maggior parte dei quali erano nomi e/o cognomi di celebri americani. "Senti, che in questo punto dice joe-di-mag-gi-o?". Quel giorno, scoprii chi era Joe di Maggio.

Allo stesso modo, mi ha fatto effetto sentire come Knickerbocker, la canzone che apre Lightbulbs, il terzo disco di Fujiya & Miyagi – e il loro lavoro migliore, a mio avviso – sia basata sulla ripetizione della frase "Vanilla, strawberry, knickbocker glory, I saw the ghost of Lena Zavaroni". Anche perché, al di là della vaniglia e della fragola, io non lo sapevo, chi fosse questa Lena Zavaroni. Adesso lo so.

Chi era Lena Zavaroni?

Lena Zavaroni era una cantante. O meglio: una bambina-prodigio. A tutt’oggi, la più giovane artista ad aver mai conquistato la top10 nel Regno Unito. Scozzese, classe 1963, Lena pubblicò infatti il suo primo album nel 1974. Uno di quei piccoli mostri che ogni tanto spuntano fuori, e diventano famosissimi, e tutti a dire ma quanto è pucci Lena, e quanto talento la piccola Lena, ma guarda come canta Lena, cielo, e poi purtroppo Lena diventa adulta, e muore.

Lena Zavaroni è scomparsa nel 1999 a causa di un’anoressia nervosa che le aveva reso la vita impossibile fin dall’età di 13 anni, peggiorata dalla morte della madre per overdose di tranquillanti, un matrimonio fallito dopo un anno e mezzo, una denuncia per furto per aver rubato un pacchetto di caramelle all’età di 35 anni, diverse overdose, diversi tentativi di suicidio, diversi elettroshock, e un’operazione psicochirurgica definitiva che invece di guarirla le provocò una polmonite, uccidendola. Alla sua morte, Lena Zavaroni pesava 32 chili.

Flashback. 1974. Lena Zavaroni ha di nuovo 10 anni. Ed è ospite di Johnny Carson, al Tonight Show.

Mi è sembrato di vedere un fantasma. A voi no?

Billy JoelWe Didn’t Start the Fire (mp3)
Fujiya & Miyagi Knickerbocker (mp3)

(Fujiya & Miyagi saranno in Italia nei prossimi giorni: a Milano al Rocket il 9 ottobre, il giorno dopo a Bologna al Covo Club, e l’11 a Roma al Circolo degli Artisti)

 

 

[Update by ink: pare che un membro della band abbia appena perso il passaporto e che sateranno quasi sicuramente la data di Milano e probabilmente anche Bologna e Roma. La notizia non è ancora confermata ufficialmente, quindi rimanete sintonizzati per aggiornamenti (e incrociate le dita). (via e via)]

 

 

[Update all’update by ink: E’ confermato: il tour italiano di Fujiya e Miyagi è rimandato al 4-5-6 dicembre. (via)]

 

 

8 Commenti a “If that really is your name – Part one”:

  1. Ouroboros ha detto:

    su dISPENSER stasera

  2. utente anonimo ha detto:

    sei uno veramente giusto!

    Fmc

  3. utente anonimo ha detto:

    concordo con #1, post favoloso!

    davide

  4. utente anonimo ha detto:

    Noooo ridategli il portafoglio maledetti bastardiiii (PS. Lena Zavaroni creepy child)

  5. utente anonimo ha detto:

    ancora una volta mi ripeto… chapeau.

    Alfio Garozzo

  6. utente anonimo ha detto:

    Triste storia per unapossibile sceneggiatura.

  7. utente anonimo ha detto:

    Che storia pesa!!

    Segnalo per gli appassionati del duo questa lunga intervista..

    http://frequenzeindipendenti.blogspot.com/2008/10/frequenze-interview-fujiya-miyagi.html

    A me non dispiacciono, anche se preferisco trattare ed ascoltare altre cose.

  8. utente anonimo ha detto:

    cazzo

    per favore teneteci informati.

    il post è bellissimo.