Me l'ero persa ma grazie ad apomorfina ci sono capitato oggi: la prima puntata della rubrica che da questa settimana Giovanni Lindo Ferretti tiene sull'Avvenire. Inserire qui un commento sdegnato, una battuta sulla improbabilità del suo percorso artistico o umano, e l'insinuazione del dubbio che queste siano tutte provocazioni punk.
E’ curioso notare che oramai i ruoli di spicco, l’onore del tappeto rosso, siano elargiti a chi ha cambiato idea radicalmente in un passato prossimo. Chi era comunista, chi ha cambiato partito, chiunque faccia atto di abiura sul suo passato.
Dico io, ma a chi è cattolico fedele alla linea (vaticana) da sempre, di destra, di sinistra, “di partito” da una vita, chi è sempre stato roccioso e monolitico nelle sue idee e nelle sue obbedienze… a tutte queste persone non gireranno un po’ le palle a vedersi scalzati e scavalcati dall’ultimo arrivato che ha fatto un po’ di clamore con la sua conversione?
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