giovedì, 09/12/2010

Inkiostro – I dischi del 2010

Sono 4 anni che non pubblico sul blog la mia classifica dei dischi dell'anno (l'ultima volta era stata nel 2006 e, per la cronaca, nei tre anni successivi in cima probabilmente ci sarebbero stati Sound of SIlver degli LCD Soundsystem per il 2007, For Emma, forever ago di Bon Iver per il 2008 e Girls dei Girls per il 2009) e il bello di avere un blog è che puoi fare quello che ti pare per i motivi che ti pare e non devi spiegare niente a nessuno (io, per dire, semplicemente non ne avevo voglia). Quest'anno, invece, mi va, quindi procedo senza altri indugi a presentarvi la top ten dei miei dischi del 2010: 

 

 

 
10
 
LCD Soundsystem – This is Happening (DFA Records)

 

L'unico problema della band di James Murphy è quello di aver già scritto varie canzoni a dir poco epocali (Losing my edge, tipo) e di aver pubblicato tre anni fa un disco a dir poco inarrivabile (Sound of silver), e con precedenti del genere non deludere almeno un po' è pressoché impossibile. Quando arrivi alla fine dell'anno e rimetti su il disco, però, la classe è sempre lì, e lasciarli fuori dalla top ten proprio non si può.

 

MP3  LCD Soundsystem – Home

MP3  LCD Soundsystem – All I want

 

 
 
9
 
Spoon – Transference (Merge Records)

 

Ed ecco un'altra band che non ha più niente da dimostrare: in anni di onorata carriera gli Spoon si sono affermati come uno dei punti di riferimento della scena indie, con una personalità solida e distintiva, una straordinaria capacità di sperimentare senza abbandonare i confini della struttura pop e una serie di pezzi che sono ormai diventati dei piccoli classici. Gli è però sempre mancato il disco perfetto, quello della consacrazione; e purtroppo Transference non fa eccezione. Ma come al solito ci va vicino, talmente vicino che la sensazione è quella che al podio manchi oramai pochissimo.

 

 

MP3  Spoon – The mystery zone

MP3  Spoon – Who makes your money

 

 
 
8
 
Wavves – King of the beach (Fat Possum Records)

 

In un anno in cui sembrava che per fare un disco fossero necessari almeno tre strati di distorsioni, quattro diversi tipi di riverbero, due filtri per la voce e una produzione stile cassetta lasciata chiusa nel cruscotto di una macchina parcheggiata al sole per un mese, quel cazzone di Nathan Williams ha spiazzato tutti facendo la strada al contrario: via tutto il lo-fi delle produzioni precedenti, in bella vista rimane una saldissima vena pop, declinata ora in chiave surf ora in chiave post-grunge, col rumore che crepita sotto, pronto a esplodere, e la voglia di fare casino come un ragazzino sulla spiaggia.  

 

MP3  Wavves – King of the beach

MP3  Wavves –  Green Eyes

 

 
 
7
 
Mike Patton – Mondo Cane (Ipecac Recordings)

 

Mike Patton ormai può fare quello che vuole, e se tra una suite rumorista dei Fantomas e un tour mondiale di reunion con i Faith no more ci infila un disco di cover di classici italiani degli anni d'oro della musica leggera del bel paese io, quanto meno, mi sento un po' fortunato. Tanto più se l'omaggio è così ben fatto, filologico senza essere agiografico, creativo senza essere a tutti i costi artistico, ben calibrato senza essere fastidiosamente studiato ma soprattutto cialtrone, gigione e paraculo senza essere una presa per il culo. Più italiano degli italiani, in qualche modo: a quando la cittadinanza onoraria?

 

 

MP3  Mike Patton – Il cielo in una stanza

MP3  Mike Patton – Ore d'amore

 

 
 
6
 
Suzanne Vega – Close-up, Vol. 1 – Love songs (Amanuensis Productions)

 

Se non è da sempre, sicuramente è da molti anni che Suzanne Vega è fuori dai giri cool (provate a cercarla su Pitchfork: zero risultati). Una carriera lunga e lentissima (7 album in 25 anni), intermezzata da anni di silenzio e da una vita placida lontana da ogni tentazione di jet set  (anche di quello indipendente). Nel 2010 è tornata in studio, non per incidere materiale nuovo ma per dare nuova veste e nuova vita a molte delle canzoni pubblicate negli anni, spesso non valorizzate da arrangiamenti inutilmente barocchi e produzioni pallide figlie dei loro tempi. Qua c'è la voce, la chitarra e il minimo indispensabile di strumenti per dare personalità al sound: il resto è la canzone, nuda, con melodie bellissime e testi inarrivabili. Un disco nuovo.

 

MP3  Suzanne Vega – Some journey

MP3  Suzanne Vega – Headshots

 

 
 
5
 
Girls – Broken Dreams Club (True Panther Sounds)

 

E' un EP, lo so, ma vale di più del 99% dei long playing che ho ascoltato in questo 2010. Le sei canzoni scritte e incise da Christopher Owens e Chet White sono piccoli gioielli di indie macchiato di suggestioni 60s, che fanno seguito in modo perfetto al bellissimo disco d'esordio dell'anno scorso e rivelano un'ispirazione che là fuori sono in pochissimi ad avere. Diventeranno grandi, secondo me. Ma forse lo sono già.

 

MP3  Girls – Heartbreaker

MP3  Girls – Thee oh so protective one

 

 
 
4
 
Arcade Fire – The Suburbs (Merge Records)

 

#culto

#epica

#messapagana

#migliorlivebandelmondo

#canzonidapaura

 

Vabbé, dai.

 

 

 

MP3  Arcade Fire – Ready to start

MP3  Arcade Fire – We used to wait

 

 
 
3
 
Massimo Volume – Cattive abitudini (La Tempesta Dischi)

 

Il miglior disco della carriera dei Massimo Volume arriva dopo anni e anni di pausa. Il miglior disco italiano del 2010 arriva da una band che per tutti è una delle portabandiera del rock italico di due decenni fa. Vuol dire qualcosa? Lasciamo stare gli ovvi paragoni col vino che invecchiando migliora, o le riflessioni sulla situazione un po' allo sbando della scena indipendente nazionale (che in realtà non se la passa male, ma che in passato faceva molti più dischi che mi coinvolgevano) e inchiniamoci di fronte a quello che Mimì, Vittoria ed Egle sono riusciti a costruire. Non gli si trova un difetto, è un monolite compatto di musica ed emozioni, lo spoken-word non è un limite e quasi non te ne accorgi neanche. C'è il drumming (ENORME), le chitarre che grattugiano, le parole e la voce di Mimì. Confrontateli con le band a loro coeve e PIANGETE.

 

MP3  Massimo Volume – Le nostre ore contate

MP3  Massimo Volume – Litio

 

 
 
2
 
Caribou – Swim (Merge Records)

 

Si è giocato la prima posizione fino all'ultimo, perché qui dentro c'è tanta di quella roba da lasciarti secco. C'è un sacco di elettronica e un sacco di indie-rock, c'è musica che potrebbe essere da rave se non fosse quasi interamente suonata, e se non lo fosse da un personaggio che ti immagini più come professore di matematica che come DJ o musicista. Dan Snaith di matematica evidentemente ne sa ma l'applica alla musica, e su un palco suona tre strumenti alla volta, suda e ha un tiro che tantissime band si sognano. Un disco che non mi stanco mai di ascoltare (neanche nella sua versione remix), ed è una cosa che non mi succede quasi mai.  

 

MP3  Caribou – Sun

MP3  Caribou – Leave house

 

 
 
1
 
The National – High Violet (4AD Records)

 

Se avete davvero ascoltato High Violet, probabilmente non c'è bisogno che io vi spieghi per quale motivo l'ho messo al numero uno. E' contemporaneamente Il miglior disco indie-rock dell'anno, e il miglior disco di crooning d'autore, ci sono l'amore, la vita, la morte, le chitarre, l'umore tetro e l'umorismo amaro, la maturità, l'alcool, il rock quello vero, una tristezza lacerante che può essere piena di speranza ma anche nera come la pece (anzi, viola). Non ne escono tanto spesso, di dischi così belli.  

 

MP3  The National – Bloodbuzz Ohio

MP3  The National – Anyone's ghost

 

 

 

15 Commenti a “Inkiostro – I dischi del 2010”:

  1. […] Se non è da sempre, sicuramente è da molti anni che Suzanne Vega è fuori dai giri cool (provate a cercarla su Pitchfork: zero risultati). Una carriera lunga e lentissima (7 album in 25 anni), intermezzata da anni di silenzio e da una vita placida lontana da ogni tentazione di jet set  (anche di quello indipendente). Nel 2010 è tornata in studio, non per incidere materiale nuovo ma per dare nuova veste e nuova vita a molte delle canzoni pubblicate negli anni, spesso non valorizzate da arrangiamenti inutilmente barocchi e produzioni pallide figlie dei loro tempi. Qua c'è la voce, la chitarra e il minimo indispensabile di strumenti per dare personalità al sound: il resto è la canzone, nuda, con melodie bellissime e testi inarrivabili. Un disco nuovo. [#] […]

  2. stu ha detto:

    bella classifica.

  3. scripta ha detto:

    recuperati i national. bene, molto bene!

  4. francesco mari ha detto:

    Quoto i National. Unico gruppo "serio" in circolazione.
    Il resto è qualche pacca sulle spalle (gli Arcade Fire non sono spariti…) e qualche conferma di scuola (Magnetic Fields).
    Notte. F

  5. icepick ha detto:

    girls can tell, boys evidentemente no.

  6. Mackley ha detto:

    bravo, son daccordo su molte cose, soprattutto Caribou e la figlia di Alan Vega

  7. Vanni ha detto:

    Aggiungerei Beach House – Teen Dream

  8. dado ha detto:

    ottima musica, come sempre.
    grazie
    io leggermente diverse (e mgmt ci stava per me)
    http://blogdado.splinder.com/post/23720095/best-of-2010-music-1-edizione

  9. Albe ha detto:

    High violet no. Non hanno detto nulla di nuovo i national con questo disco dai.
    Nella mia ad oggi ci sono Gorillaz, Deerhunter, The Roots, Tame Impala, Aloe Blacc e Archie Bronson Outfit.
     

  10. C. ha detto:

    Non poteva che essere High Violet

  11. olivia ha detto:

    tre o quattro sono anche tra i miei. gli altri sei non li ho proprio ascoltati, o quasi :)

  12. […] This post was mentioned on Twitter by inkiostro, luca castelli. luca castelli said: La classifica dei migliori 10 dischi del 2010 secondo Inkiostro. Mi ha fatto venire voglia di ascoltare Suzanne Vega. http://bit.ly/gUkj0o […]

  13. gecco ha detto:

    presto! tutti a votare su http://minucci.net/discobravo2010/ dai dai dai

  14. plus1gmt ha detto:

    high violet sarà il #1 di molte classifiche (compresa la mia)