giovedì, 13/08/2009

Ho fregato la legge e la legge ha vinto. (Seconda parte: struttura)


 

 

(Prologo)


Considerazioni preliminari:
La pura esistenza di questo film così com’è adesso è un atto di schadenfreude talmente potente che, in un altro momento, avremmo visto le fiamme inghiottire la 20th Century Fox e ardere nella notte come pozzi di catrame all’inferno.

Considerazioni preliminari /2:
Se Wolverine fosse uscito prima di Hot Fuzz, di sicuro in Hot Fuzz ci sarebbe stata una scena in cui Nick Frost chiedeva a Simon Pegg “have you ever held a dead body in your arms and gone aaaaaaaah?”.

Soltanto un anno fa c’era Iron Man.
Sarebbe a dire, un prodotto di successo che è piaciuto a più tipologie di pubblico – gli appassionati del fumetto, i visitatori casuali del multisala da sabato sera, gli estimatori di Robert Downey Jr., il mio amico Stefanino – grazie a una buona idea a cui era agganciato tutto il resto. Nel caso specifico, “uomo di quarant’anni subisce radicale cambiamento: cercherà di capire come far funzionare la roba nuova nel contesto della roba vecchia”. Un’idea abbastanza semplice e abbastanza precisa attorno a cui ruotavano personaggi, situazioni eccetera, ciascuno declinato in modo un po’ diverso per amor di varietà. Un sistema non troppo lontano da quello che, applicato al minimalismo, Tom Spanbauer chiamava “i cavalli”: la spia tematico-lessicale che accompagna il plot, “la diligenza”, dal punto A al punto Z.
Dicesi invece “fase pilota” quel micidiale ritmo establishing shot / primi piani / arriva qualcuno / esposizione pezzo trama / primi piani con i personaggi che fanno le faccine / establishing shot, ritmo tipico delle primissime fasi di una sceneggiatura, sia che si tratti di una puntata di una soap opera (e allora a volte resta così fino alla fine) sia di un film con maggiori ambizioni ma ancora parecchio al di là della scioltezza necessaria per entrare in produzione.
Un’ora e quarantacinque inchiodati alla fase pilota in cambio di tre minuti di Ryan Reynolds che spara cazzate a raffica (1) e Liev Schreiber che dice “funny, Wade, I didn’t think you liked girls” non sono un cambio accettabile.
Buttano benzina sul fuoco di mezzi spunti totalmente estranei all’opera, magari di roba mia, magari persino di roba sessuale mia, ma non c’entra. (2)
Questo detto da una che, senza motivazioni plausibili, si è inoculata (tra gli altri) Nicolas Cage astrofisico al M.I.T., La Meglio Gioventù da una prospettiva di centro-destra, Gesù e Predator tra i Vichinghi, Risparmiatevi la fatica che lui non torna e un’intera stagione di “Ashes to Ashes”. Conosco e comprendo l’attrazione per l’insoddisfacente. Se non fosse così, non avrei infilato tanto spesso la testa nelle fauci del leone. E non avrei mai noleggiato Overnight. (3)
Sul serio, adesso. Non ho alcun problema con il contenitore. Né con la definizione del giorno per etichettare un testo “altro”: prequel, AU, reboot, re-imagining, eccetera. Credo sinceramente che facciano bene alla fantasia. Soprattutto di chi all’inizio ci ha pensato un po’ sopra. Perché i risultati – il contenuto è un discorso diverso.
Per dirla con il Dogma Italico (vado a memoria), “non organizzo un concerto per chitarra classica se so suonare solo La canzone del sole, e pure male”. (4)
Ecco, la cosa divertente – l’unica – in un film simile è il retrogusto guardami guardami sto fregando la legge, perché dubito che una drammaturgia di bruttezza siderale sarebbe stata riscattata o compensata dal vedersi il prodottino finitino ripassato bene bene bene, e quantomeno così c’erano gli omini disegnati come sulle porte dei bagni che venivano sbatacchiati dai camion in transito e Ryan Reynolds attaccato ai fili, e quando ti ricapita, scusa. Io Ryan Reynolds attaccato coi fili al soffitto del tinello che spara cazzate non ce l’ho avuto mai. Forse nei paesi civili una volta all’anno lo Stato te lo passa. In SVEZIA, ad esempio.
Scusate, non lo faccio più. Torniamo a bomba.

Prendiamo la mostruosa parte con Logan e l’indiana in Canada (anche nota come “I’m a lumberjack and I’m ok”), giustamente sbeffeggiata da tutti, e a quella sono arrivata almeno preparata, ma non al fatto che lo stesso modulo si ripresentasse paro paro un quarto d’oretta dopo con i due vecchi e il fienile (5). Che se già di per sé la manfrina ehi lo sai figliolo tu non sei un animale anche se hai un aspetto diverso dal mio ma tanto in fondo siamo tutti figli di Diaaaaaaaaaah (muore) è un mezzuccio che andava messo fuori legge ieri, sbatterla due volte nello stesso film è una mancanza di rispetto atroce, atomica, annichilente nei confronti di chi guarda.

Stesso discorso per la caratterizzazione: se l’eroe è la parte più impari di un progetto simile (6), parteggiare per un cattivo che va avanti a suon di sguardi matti e denti aguzzi è come guardare Hulk 2 perché c’è Tim Roth (non mi avrete). E non sto facendo un discorso specifico sul fumetto di partenza, la cui continuity avrebbe fatto scoppiare la testa anche a gente migliore. E’ proprio la pessima abitudine che va per la maggiore negli adattamenti oggi: si prendono dei frammenti sul genere “solo parti originali”, li si infila più o meno a caso in una struttura rozza e ripetitiva e si pretende che lo spettatore in the know sia appagato da un paio di strizzate d’occhio. (Vedi la battuta che citavo all’inizio.) Ribellatevi, cazzo. Siete nerd? Usatela, la nerditudine. Non date più una lira a questa gente. (7) Non vi amano, non vi rispettano, non hanno a cuore i vostri interessi o la vostra felicità, non tengono bassa la voce quando vi chiamano “fissati”. Vi odiano.
Per inciso, non sappiamo nemmeno se un adattamento “molto fedele” degli stessi testi sarebbe stata la scelta giusta, date le condizioni. A me piacciono i libri di Harry Potter. Li ho letti con allegria. Questo non significa che i film tratti da quei libri non siano via via arretrati fino a ricordare un’accozzaglia di money shot tenuti insieme da rappezzi pesantissimi e personaggi che fanno le faccine. E lì la responsabilità è di chi, sfogliando un fascio di documenti, ha detto “ah però, visto che questi film incassano fiumi di denaro lo stesso, facciamoli BRUTTI”. (Poi è andato a rimuovere le minorenni thailandesi morte dalla roulotte di Tony Macello. Credo.)
Ma qui? Qui di chi è la responsabilità?

(continua)

 

1. Cosa desiderabilissima in ogni circostanza esuli dalla saga di Blade.
2. Il fanon va a correggere o integrare quanto è percepito come “suscettibile di miglioramento”, e magari lo fa in modo talmente incisivo (o prende talmente piede) che diventa parte del discorso. Va tutto bene, però farsi piacere un film fermo alla Fase Pilota solo per poter speculare sui gusti sessuali di un supereroe è un po’ come dire “mio marito mi ha spaccato i denti per vent’anni, però una volta mi ha portato un mazzo di fiori”.
3. Tempo speso bene, quest’ultimo, perché così in aereo non resto mai a corto di argomenti.
4. La collega Dolores Point Five mi ha confermato che, se ha accantonato il progetto “L’albero dei valori morali di Fast and Furious”, è perché non ha mai imparato a usare Excel. Per dire.
5. Santissimo Dio, perché non mi avete avvisato? Perché?
6. Innanzitutto va dimostrato, poi ne riparliamo nell’ultima parte.
7. E non scaricate questi film, da cui il titolo del triste apologo morale sotto i vostri occhi. Altrimenti la mia morte sarà stata inutile.

6 Commenti a “Ho fregato la legge e la legge ha vinto. (Seconda parte: struttura)”:

  1. thisKID ha detto:

    V for Violetta

    [..] Violetta Bellocchio contro Uno spoiler dietro l’altro, ma ne vale la pena. Parti 1-2-3-4, via inkiostro. [..]

  2. violettabb ha detto:

    #4: io l’ho visto solo una settimana fa, quindi lo sdegno con cui scrivo è recente, ma non credevo che mi potesse *ancora* venire un travaso di bile smile per cose che esulano dalla politica italiana.

  3. utente anonimo ha detto:

    Wolverine è una tale porcheria che è bello vedere come abbia lasciato il segno anche a distanza di mesi…

    .doc

  4. utente anonimo ha detto:

    ti stimo molto

  5. utente anonimo ha detto:

    Sempre più interessante. Voglio proprio vedere dove vai a parare.

    Condivido solo parzialmente la tua opinione, ma aspetto la quarta puntata per replicare.

    Sicuramente quoto e appoggio il precendente commento !

    Luca

  6. utente anonimo ha detto:

    Violetta for president