mercoledì, 10/06/2009

Intervista col pirata

Lo straordinario successo del Piratpartiet, il Partito dei Pirati svedese, che sembrava nato come una provocazione e invece -forte di un impressionante 7,1%- porterà un suo candidato a Bruxelles, dà molto da pensare. Ovviamente, è una gran bella notizia: sentire che in un paese in teoria non troppo lontano dal nostro le elezioni non sono state dominate dalle inqualificabili e quasi surreali gesta di un presidente del consiglio che ormai non conosce vergogna (e di un popolo bue che lo vota), ma hanno visto il successo di una formazione modernissima, controcorrente e lungimirante è certamente un (piccolo) modo per consolarsi. Che le leggi del copyright, l'accesso ad internet, i diritti digitali siano tematiche che prima o poi andranno affrontate in modo organico e sensato, invece che regolate con leggi fatte a casaccio, spesso illogiche, incostituzionali, ridicolmente parziali e impossibili da far rispettare (come la recente dottrina Sarkozy) è un altro punto inevitabile. E vedere finalmente premiata gente che in merito sa il fatto suo è davvero una bella cosa.

 

Ci vuol poco, però, a interrogarsi sul resto. Ora che è stato eletto, come pensa un singolo soggetto di portare avanti la sua battaglia? Un file-sharing completamente legale è conciliabile con uno sviluppo delle industrie dei contenuti e con il giusto compenso degli autori e dei produttori? Qual è la posizione del Partito dei Pirati in materia di ambiente e di politica estera? Questa vittoria rimarrà un caso isolato o la battaglia per i diritti digitali ha qualche speranza di crescere e diffondersi anche altrove?

E' ovvio che dalle nostre parti abbiamo problemi ben più gravi di cui preoccuparci. Ma è anche ovvio che un fenomeno politico così interessante va osservato attentamente proprio adesso, prima che perda inevitabilmente la sua freschezza, cambi e diventi qualcosa di diverso.

 

Di tutto questo parleremo stasera (dalle 19.15 alle 20) su Impronte Digitali, il magazine di web e tecnologie che sono fiero di condurre insieme a Filippo Piredda sulle frequenze di Radio Città Fujiko
E lo faremo nientemeno che con Chrstian Engstrom, il neo-eurodeputato del Partito dei Pirati. Engstrom ha accettato di rispondere alle nostre domande, e ci spiegherà quello che intende fare a Bruxelles, la posizione del suo partito sul copyright (ma non solo) e il futuro della sua battaglia politica. E vedrete che le questioni aperte sono tante, e i dubbi di cui sopra assolutamente legittimi.

 

Update: l'MP3 della puntata:

 

Radio Città Fujiko – Impronte digitali 10/06/09 (Mediafire > MP3)

8 Commenti a “Intervista col pirata”:

  1. utente anonimo ha detto:

    è quello che fanno tutti i partiti, caro #7

  2. utente anonimo ha detto:

    5-l’ormai volutamente dimenticato accordo economico/elettorale fra pannella e berlusconi, in cambio di voti e sostegno

  3. utente anonimo ha detto:

    # 5 : il rio

  4. utente anonimo ha detto:

    meglio i pirati somali vorrai dire… affarista pannella? fuori dal parlamento, con una radio preziosissima per la Democrazia oramai al collasso? sei sicuro di quello che dici anonimo?

  5. utente anonimo ha detto:

    meglio i pirati che gli affaristi come pannella.

  6. utente anonimo ha detto:

    Regaz, leggo sempre il blog con molto piacere e per questo posto il mio commento.

    Siete unici quando parlate di musica, nuovi media, bookshelves e quant’ altro, Ma trovo le vostre posizioni politiche alquanto banali. Ancora con berluskaiser e le belle che amo’? Ma nn avete capito che la gente lo vota? Nn cApite che è democrazia? E proprio voi che dovreste essere dalla parte del popolo lo definite popolo bue!!! Ma che democratici siete? Invece di dire che la sinistra fa schifo così come è oggi (io di la salvo solo pannella, pensa te…) vi limitate a dare la colpa al nano e alle ballerine. Bene, bravi,bis. Così noi si resta al governo almeno altri dieci anni. Grazie.

    Il rio

  7. utente anonimo ha detto:

    Esclusiva!

  8. valido ha detto:

    Secondo me la prima volta che si presenta gli dicono di stare zitto e lo prendono a schiaffi sulla nuca, e poi non ci va piu’. Chiediglielo.