venerdì, 16/01/2009

«Reading Wire behind porno magazines»

Non appena ho letto lo snobbissimo (o nerdissimo) slogan che compare sul MySpace degli Errors, ho saputo che avrei dovuto scrivere questo post. «Reading Wire behind porno magazines» non dice praticamente nulla sulla musica della band di Glasgow (a parte il riferimento a Wire, il giornale musicale più spocchioso al mondo, al cui confronto Blow Up sembra Cioè e Pitchfork Donna Moderna), ma dimostra che la band di Glasgow ha un certo senso dell’umorismo.

 

Abbastanza sconosciuti e curiosamente ignorati dall’hype internazionale, gli Errors parrebbero invece avere tutte le carte in regola: un bel disco strumentale (It’s not something but it’s like whatever) pubblicato da qualche mese dalla Rock Action Records (etichetta dei loro concittadini Mogwai), un sound che passa agilmente da un’elettronica a base di synth grassi che piacerebbero ai fan della Kompakt a costruzioni geometriche e nervose che ricordano i Foals o gli Holy Fuck e la benedizione di Mr Alan McGee, che li ha segnalati tra i nomi da tenere d’occhio nel 2009 (e il manager e scopritore di una bella fetta delle migliori band inglesi degli ultimi 30 anni -dai Jesus and Mary Chain ai My Bloody Valentine agli Oasis- di solito la sa molto lunga).

 

Ora la band è in tour per tutta l’Europa di supporto ai Mogwai (saranno anche in Italia, il 9 Febbraio all’Estragon e il 10 al Rolling Stone) e chissà come i talebani del post-rock accoglieranno una proposta così eterodossa. Speriamo che per una volta tirino fuori un po’ di senso dell’umorismo perchè, come si diceva, gli Errors ne paiono ben provvisti. Guardare qui sotto il video ballerino di Pump per credere. Gli Ok Go sentono gi&aagrave; ilfiato sul collo…

 

 

Errors – Pump (edit) (MP3)

 

2 Commenti a “«Reading Wire behind porno magazines»”:

  1. utente anonimo ha detto:

    Molto interessanti, non li conoscevo. Da talebano del post-rock non posso che approfondire (e se non mi piacciono, al concerto manifestare il mio dissenso con un assordante silenzio di disapprovazione).

    G.

  2. utente anonimo ha detto:

    Quando inseguono ritmi meno danzerecci a me ricordano i Tortoise di una dozzina di anni fa. A volte è un bene, a volte un po’ così così. Lo sto riascoltando ora dopo il tuo post, li avevo abbastanza scordati, e la segnalazione di McGee mi aveva lasciato un po’ perplesso.

    ciao, e.