sabato, 06/12/2008

Una storia blu

Questa è una storia fatta di fili sottili di trama blu. Che sono luce che filtra ombrosa dalla finestra semichiusa, sono facce di ragazzi, sono la nebbia impalpabile del porto di ancona, e poi ancora i binari della cupa e vegliarda stazione di bologna, sono quella voglia di stare a dormire sotto le coperte blu. Per malattia, certo, non altro.
"E se il cuore sta bene
sarà sicuramente qualcos’altro a non andare."
Il libro inizia dalla sua copertina.
Lucidata uv. Vuol dire che qualcuno ha deciso di tirare a lucido minuscole parti dell’immagine di copertina, per dare loro rilievo. Qui la decisione è tutta logica, eppure impazzita, floreale. Qui la lucidatura disegna gigli. O forse sono fiori che crescono solo sott’acqua, contorsioni subacquee che ti fanno passare il dito su tutto quel blu a rilievo. E poi ci sono i fili.
Mentre leggevo, mi veniva in mente il tempo in cui si facevano telefonate, la cornetta appoggiata sulla spalla, il filo che si perdeva in un’intrinseca dinamica di muro, la mano che mentre si parlava disegnava veloce con una bic (blu) qualcosa su un bloc notes cui la mamma attribuiva previdenza di appunto ma che a lungo andare rivelava il suo inevitabile status di Oggetto Più Inutile Del Mondo.
Ecco. I fili che si disegnavano, tutti così paralleli, tutti così provenienti da una bic blu. Quelli che noi non sapevamo fare, qui ci sono, fatti bene, fatti giusti, fatti che ti incanti a ogni tavola a contarli, quasi.
Poi ci sono tavole bianche, perché sono le tavole del dolore. E di dolore ce n’è tantissimo, in questo fumetto.
"Cercai di riemergere in superficie senza toccare il fondo
come una sensazione di soffocamento"
La storia è una storia fatta su un filo solo. Una ragazza, con un male di vivere. Non è la solita storia da giovani, per giovani. Non è il solito scontorno di trentenni ammuffiti sui banchi delle medie e violentati dal lavoro in un call center. E’ una storia blu. Fatta di fili, come quei diagrammi cartesiani che se da bambino collegavi i numeri alle lettere veniva fuori qualcosa che non ti aspettavi.

 

Domenica l’autore di Quando tutto diventò blu, Alessandro Baronciani, sarà alla Feltrinelli Village di Parma, a presentare il suo ultimo libro. H. 17.00. Presenta gradoZero. partecipa Sergio Rossi.
Non mancate.

 

6 Commenti a “Una storia blu”:

  1. utente anonimo ha detto:

    grazie francesca, c’ero e ho assistito alla luttuosa preconizzazione :)

  2. inkiostro ha detto:

    #3: grazie della segnalazione. Bel blog, ma poche librerie creative..

  3. utente anonimo ha detto:

    #1: in effetti andò così. doveva esserci max con jukka. sono stati censurati, perché dicevano troppe parolacce. ieri c’era solo jukka, ma nel pubblico. e a baronciani che faceva cabaret gli ho predetto un futuro eclettico à la faletti.

    #2: nessuno ha mai osato neanche lontanamente a chiamarmi – blea- “chicca”. Se qualcuno l’ha fatto, non è in ogni caso più tra di noi.

    francesca

  4. utente anonimo ha detto:

    OT: però al tenutario dovrebbe interessare, un blog sulle librerie

    http://www.booksathome.blogspot.com/

  5. utente anonimo ha detto:

    ma sei la chicca..??quella di del bono a correggio..??

  6. utente anonimo ha detto:

    questa è una lamentazione.

    sul sito feltrinelli leggo che oggi, domenica 6, alla feltrinelli village ci sarà un reading con max collini e jukka reverberi, alle 17. nessuna traccia di baronciani.

    sul blog di alessio leggo che oggi lui sarà sì a parma, ma all’altra feltrinelli, e alle 18.

    qui leggo una specie di mix delle due cose.

    bon, io mi vesto e esco, se va bene le imbrocco entrambe, se va male mi fermo a bere una cioccolata.

    (non ce l’ho con francesca, eh, ce l’ho con il maledetto web duepuntozzero)