venerdì, 24/10/2008

Mimì Clementi stasera a Get Black! (con Simon Reynolds)

di

Questa sera, alle 21.00, a Get Black! (per chi è a Bologna, sui 103.1 di Radio Città Fujiko, per chi è fuori sede in streaming da qui):

 

 

_ Per i "Ferri del Mestiere" avremo in diretta Emidio — Mimì — Clementi, anima, parole e voce dei Massimo Volume che ci racconterà la storia di una reunion in cui tutti noi trentaequalcosa enni abbiamo sperato da quando eravamo venticinqueequalcosa enni. Chi li ha sentiti suonare quest’estate, ad esempio a Frequenze Disturbate, ne ha scritto così.

 

 

_ Al Quiz Black regaleremo "Hip-Hop-Rock" di Simon Reynolds (celebrato e celeberrimo autore di "Post-Punk"). Il nuovo volume raccoglie, in 452 pagine targate ISBN edizioni, gli articoli, i saggi e le recensioni che il più grande critico musicale vivente ha scritto dal 1985 al 2008, raccontando il confine, dice Reynolds, mobile, labile e alle volte impercettibile, tra musica "nera" e musica "bianca", tra il rock underground dei Sonic Youth e il rap dei ghetti alla 50 Cent.
Reynolds, per chi non lo sapesse, è un bastardo. E’ un bastardo geniale e stronzissimo, uno che con la faccia da culo che tu metteresti su per andare a trovare a Natale una lontana zia di tua madre scrive:

"Morissey elabora e interpreta il flusso dell’adolescenza: il tentennamento tra agorafobia e claustrofobia, possibilità e vincoli, la sensazione che il corpo e i significati culturali ad esso attribuiti siano una gabbia. Morissey cristallizza questo flusso, lo plasma in distici, giochi di parole, aforismi, guizzi introspettivi, una sapienza che ci rassicura. […] Gli Smiths sono una sinossi del dolore."

Un bastardo, appunto. Perché tu leggi una cosa così e sai che non potrai mai più parlare degli Smiths nella tua vita senza che ti rimbombi in testa quella "sinossi del dolore".
Ma a Get Black! non guardiamo in faccia nessuno, neanche quando la faccia è quella di Reynolds. Il quiz black di questa settimana riguarderà gli Smiths, quindi siate preparati.

 

 

_ Parleremo in diretta con Stefano Brugnara, dell’Arci Emilia Romagna, che insieme a Homesleep Music e agli Yuppie Flu ha organizzato Colla+eral 2008, la rassegna musicale volta a valorizzare le collaborazioni artistiche e sinestetiche, i progetti paralleli, insoliti ed inusuali. Colla+eral è iniziato ieri sera, al Maffia di Reggio Emilia, con il concerto dei riuniti Massimo Volume e procederà con una scaletta eccezionale che toccherà molti fra i più importanti circoli Arci della Regione (tutte le informazioni qui)

Siateci tutti.

 

 

Bonus Tracks:

The Smiths –
Girl Afraid (live) (MP3)

Massimo Volume – Atto Definitivo (MP3)

 

4 Commenti a “Mimì Clementi stasera a Get Black! (con Simon Reynolds)”:

  1. utente anonimo ha detto:

    Il libro di Reynolds sul post punk me lo sono portato (insieme a soli altri tre-quattro) in Francia. Ne ho bisogno di tanto in tanto. E malgrado lo abbia letto circa 50 volte, ogni volta trovo delle storie o delle descrizioni straordinarie, che come dice Woland ti si attaccano per sempre.

    fosco

    ps. accanto a lui nella biblioteca c’è discoinferno :)

  2. utente anonimo ha detto:

    Sisi, volevo solo buttar fuori una cosa che covavo da un po’. In fin dei conti fanno un sacco bene alla musica personaggi come Reynolds, che sanno avvicinare a cose spesso dimenticate (se non direttamente ignote) che meritavano e meritano ancora molta più attenzione di quanta ne abbiano mai ricevuta. Scavare in profondità certe scene non è un cazzo facile, il fatto che abbia due palle così -detta come va detta- glielo riconosco in pieno.

    Magari son rimasto scottato con l’unica pubblicazione zoppicante, vai a sapere!

    bebo

  3. woland ha detto:

    Beh, bebo, de gustibus ;).

    In ogni caso stasera lo regaliamo, e visto che costa 29,00 euro, se vuoi approfondire potrebbe essere una buona occasione per farlo gratis.

  4. utente anonimo ha detto:

    Sono il solito rompitore di uova nel paniere altrui, ma a me Reynolds non è che mi abbia lasciato un buon ricordo. Ho letto il suo libro sulla dance e mi è parso parecchio brutto. Poco “sudato”, ecco.

    Il celebrato post-punk non l’ho letto, perciò magari mi perdo le cose buone (andrò sulla fiducia che del post-punk, personalmente…).

    bebo