giovedì, 21/08/2008

Musica per un’estate poco estiva /2

[continua da qui]

 

 

E così l’Estate è ormai finita -ammesso che sia mai davvero iniziata- e da queste parti sul piatto continuano a girare dischi niente affatto spensierati e balneari, come succedeva già a Luglio. Quest’anno è andata così, e vista la qualità dei dischi in realtà non è andata affatto male. Per la musica spensierata aspetto ossimoricamente l’Autunno, oppure i vostri consigli. Voi tenete a mente questi, e non ve ne pentirete.

 

 

Volpi senza tempo

A qualcuno ricordano il sound senza tempo dei Midlake, ad altri il folk americano elegante dei My morning Jacket, a qualcuno anche gli Animal Collective o gli Hidden Cameras, per la vena psichedelica e l’abbondante uso di cori; c’è chi ci sente un sacco di cose anni ’60 un po’ desuete (tipo i Byrds, gli Eagles o Crosby, Stills e Nash) e chi i recenti indie-heroes Band of Horses, loro concittadini e compagni di etichetta. Quando gli ascoltatori non riescono a mettersi d’accordo su quali siano le tue vere influenze, e quando il mondo musicale comincia a incensarti (9.0 su Pitchfork, Disco del mese su Mojo) anche se la tua band è interamente composta di giovani barbuti che indossano camicie di flanella, e il tuo disco d’esordio ha in copertina non una foto cool ma un dipinto di Pieter Bruegel il Vecchio, allora vuol dire che sta succedendo qualcosa di grosso. E infatti i Fleet Foxes sono qualcosa di grosso.

 

Le vie dell’hype sono strane e impredicibili, si sa. Ma la band capitanata da Robin Peckold non concede davvero niente alle mode ed ha attirato tanta attenzione su di sè solo ed esclusivamente grazie alle sue capacità. Canzoni splendide e senza tempo (la mia preferita, come sa chi ha ascoltato la fine della stagione di Get Black è il singolo White Winter Hymnal, una nenia che ti si incolla alle orecchie e che sembra qualche remoto classico dei Beach Boys cantato da un coro di monaci gregoriani), arrangiamenti antichissimi eppure modernissimi, e dei live -pare- straordinari (saranno in Italia il 15 Novembre, per una data unica a Milano).
Ma, soprattutto, la tranquillità e la classe di chi non deve dimostrare niente a nessuno, perchè è come se fosse sempre stato qui.

 

Fleet Foxes – White Winter Hymnal (MP3)

Fleet Foxes – Ragged wood (MP3)

 

 

Come on feel the Alberta Advantage

Pare che l’Alberta, sterminata regione rurale canadese, da noi nota più o meno solo per la sua rilevanza all’interno di Risiko, stia vivendo un periodo di boom economico. Le autorià della regione (che ha più o meno lo stesso numero di abitanti dell’area urbana di Milano, anche se è circa 600 volte più grande) hanno persino messo in piedi una campagna promozionale, coniando  la formula «Alberta Advantage», che simboleggia le vaste potenzialità che ha davanti a sè chi decide di vivere in questa regione.

Ad essa -non si capisce quanto seriamente- si ispirano i The Rural Alberta Advantage, trio di Toronto (che invece è in Ontario) che ha da poco pubblicato autoprodotto il suo eccellente disco d’esordio Hometowns.
Voce accorata, arrangiamenti che spaziano dalle chitarre acustiche all’elettronica e una batteria ritmata, ossessiva e originalissima, per un pop alla Neutral Milk Hotel di qualità eccezionale e sempre molto ispirato. E’ incredibile che siano ancora senza un’etichetta, e che finora siano sfuggiti quasi a tutti gli indie-talent-scout sempre in cerca della next big thing (da noi invece c’è chi li aveva già notati: Subliminal Pop e Giuseppe); evidentemente non hanno mai sentito parlare del boom dell’Alberta.
Scommetto che la cosa non durerà a lungo, e che presto otterrano l’attenzione che si meritano. E’ il boom, baby.

 

The Rural Alberta Advantage – Don’t haunt this place (MP3)

The Rural Alberta Advantage – The Deadroads (MP3)

 

12 Commenti a “Musica per un’estate poco estiva /2”:

  1. utente anonimo ha detto:

    Pare che non funzioni il trackback del post (o io sono handicappato); grazie per avermi fatto scoprire i Fleet Foxes, veramente straordinari.

    :)

    Il post incriminato (!) è qui: http://tempodelritmo.blogspot.com/2008/09/ascolti.html

  2. Disorder79 ha detto:

    so 2008

    [..] Ultimamente ho scritto di musica su questo blog soltanto in occasione di concerti. Ciò non significa che ne ascolti meno. Anzi, il motivo della scarsità di post musicali sta in parte nella mancanza di tempo e ispirazione, ma in parte prop [..]

  3. subliminalpop ha detto:

    Bene, per me uno dei dischi dell’anno (come anche per G. a leggere il suo post).

    Anche a me erano venuti in mente i Neutral Milk Hotel…

  4. kontrasto ha detto:

    Sia benedetto Inkiostro per queste segnalazioni.

    amen.

  5. utente anonimo ha detto:

    I Rural Alberta Advantage sono ENORMI. Ma dove li hai scovati? Perchè non sono famosi? Faranno mai un tour in Italia? Zona di Torino, magari? Organizziamo noi?

  6. Disorder79 ha detto:

    …e niente male anche i RRA!

  7. Disorder79 ha detto:

    Io mi sono innamorato di He Doesn’t Know Why, invece. Bell’album quello dei FF, già da quei pochi ascolti fatti nelle ultime settimane. Anche io sono di quelli che ci vedono più echi di roba oldies, quella buona.

    Però le date uniche a Milano hanno rotto le palle, eh.

  8. utente anonimo ha detto:

    Crosby, Stills e Nash a go-go

  9. utente anonimo ha detto:

    Grazie ancora una volta per la citazione!

    A proposito di musica per un’estate poco estiva consiglio a te e ai tuoi lettori di ascoltare i Fight Bite, da Denton, Tx (città che come sappiamo ospita ottimi gruppi..): http://www.myspace.com/ilyushindove

    Saranno (se già non lo sono) i beniamini della blogosfera…

    G

  10. ele ha detto:

    i fleet foxes, come sai, a casa nostra sono molto amati. il disco – e ancor più l’ep ;P – è davvero splendido (scontati? che tristezza). ma dal vivo sono qualcosa che *non si racconta*. alla fine, meglio (per noi) se suonavano a bologna, ma è una fortuna che il live di milano cada di sabato.

    [io, en passant, mi sono già organizzata per vedermi un bel po’ di date del tour europeo, sulla falsariga di quanto successe lo scorso anno con gli arcade fire. il paso ancora non sa. spero la prenderà bene :) ]

  11. utente anonimo ha detto:

    I Fleet Foxes finora sono il mio disco dell’anno insieme a Bon Iver. Direi che i nostri gusti vanno assolutamente d’amore e d’accordo. Non conosco questi amici dell’Alberta (come non conoscevo gli A weather, grazie per la bella scoperta), appena torno a casa gli dò l’attenzione che si meritano. Tanto le tue segnalazioni mi piacciono praticamente sempre, quindi vado sul sicuro.

    .doc

  12. utente anonimo ha detto:

    tempi grigi per qualcosa di davvero interessante e questi Fleet Foxes appiano come un po’ la solita cosa, e a mio parere, anche parecchio scontati come del resto anche Band of Horses.

    è davvero duro trovare qualcosa che mi faccia lampeggiare il cuore.

    and