martedì, 24/07/2007

Strangeways, here we come

Questa mattina mi sono presentato in ufficio con uno zaino da trekking pieno di vestiti, un paio di libri e lo spazzolino da denti, e ho dichiarato «Stasera dormo qui». La notizia non ha suscitato reazioni apprezzabili. Ho provato a rilanciare spiegando che ho dovuto lasciare la casa per qualche giorno a una ragazza indiano-neozelandese, ma anche questo dettaglio vagamente mondano è caduto nel vuoto. Allora ho grugnito, mi sono seduto, e ho cominciato a lavorare.
Sono un po’ stanco, stamattina. Ieri sera, dopo 10 ore di lavoro spese a litigare con Zope, javascipt, CSS e una community di esibizionisti, ho passato tutta la serata a stirare una montagna di camicie arretrate, guardando un paio di puntate della pessima ultima serie di The O.C. L’altroieri, invece, dopo mezza giornata trascorsa a riprendermi dal caldo, sono stato al concerto in spiaggia di un trio femminile newyorkese che vedeva tra le sue fila una sosia di Mischa Barton, l’incrocio tra Emily The Strange e Chloe Sevigny (cit.) e una specie di fotomodella travestita daù bibliotecaria porca. Il giorno prima ho comprato un paio di scarpe di tela da 30 euro, e la sera ho visto un concerto su un balcone (sul balcone il concerto, non io). Venerdì ho trascorso qualche ora nella stessa stanza con una copia degli prima edizione degli Iuvenilia di Carducci (me’cojoni), e la sera mi sono quasi commosso passando alla radio Videoginnastica degli Scisma. Il giorno prima ho lavorato da casa, praticamente in mutande, tutto il giorno, e ho prodotto quanto di solito produco in una settimana.
Sì, sono giorni un po’ strani, questi qua. 

13 Commenti a “Strangeways, here we come”:

  1. utente anonimo ha detto:

    ti stiri le camice?

    cavolo…

    Fmc

  2. Categong ha detto:

    Direi che sei un masochista!

    :-P

  3. utente anonimo ha detto:

    se non ce l’hai (e ritrovo il cd) ti passo un mix diverso dal disco, se non ricordo male un vero e proprio remix (di centro)

    JP

    ps per inciso la mia preferita era “completo”

  4. inkiostro ha detto:

    _Giorgio: indiano-neozelandese, giuro. Nata in Nuova Zelanda, ma di etnia indiana.

    _TheWhitestDogAlive: è semplice: non squilla il telefono.

    _Girolami: ti dirò: all’Hana-bi di solito c’è l’imbarazzo della scelta già abbastanza sotto il palco…

    _Webzilla: Au revoir Simone. (che poi non mi piacciono neanche così tanto; ma questo è un altro discorso)

    _Mike Vallely: una volta si chiamava vita.

    _Categong: e se ti dicessi che stavo guardando le puntate nuove in DivX? Paura, eh?

    _Junkiepop: via, scekta scontata. Il fan devoto preferisce sempre i pezzi minori..

    _Chris: tenterò di prenderlo come un complimento, anche se non lo è. -_- (e neanche a me, ripeto, il trio piaceva più del giusto)

    _M.: ehehe :) La prima, direi. ma può darsi che ci fossero entrambe, non ho controllato.. :)

  5. utente anonimo ha detto:

    L’edizione di Carducci è quella del 1880? o quella nella collana popolare illustrata del 1909?

    m. (chi altri)

  6. utente anonimo ha detto:

    sembri proprio uno dei personaggi di generazione jpod. decidi tu quale.

    a me il trio non arrapava granchè

    ciao

    chris

  7. utente anonimo ha detto:

    centro (degli scisma) era più di impatto però

    Junkiepop

  8. Categong ha detto:

    Certo che il palinsesto estivo è un pianto.

    Non mi spiegherò mai il successo di the O.C.!

    Salvo solo il figlio naturale dei Cohen, e solo a tratti.

  9. utente anonimo ha detto:

    Messa così, sembrerebbe uno stream di Twitter.

    – Mike Vallely –

  10. utente anonimo ha detto:

    Come si chiama il gruppo? Era meglio il demo comunque.

  11. utente anonimo ha detto:

    L’altroieri, invece, dopo mezza giornata trascorsa a riprendermi dal caldo, sono stato al concerto in spiaggia di un trio femminile newyorkese che vedeva tra le sue fila una sosia di Mischa Barton, l’incrocio tra Emily The Strange e Chloe Sevigny

    secondo me sei solo pesantemente arrapato! gogogogogogogo

  12. utente anonimo ha detto:

    Chissà perchè quando si lavora da casa si è iperproduttivi..a me capita lo stesso ed in più mi rimane anche un sacco di tempo libero…

  13. utente anonimo ha detto:

    no, rispiega perchè dormi in ufficio…

    (giorgio blubblà)