lunedì, 31/07/2006

Piccoli bastardi crescono

Una volta c’era il bastard pop. Si prendevano due canzoni, si tagliavano e si incollavano l’una sull’altra, e si facevano flirtare i Nirvana con le Destiny’s Child o i Blur con i Jackson Five. Poi sono arrivati i dischi interi, 12 canzoni dei Beatles fusi con le rime di Jay-Z o un greatest hits dei queen trasformato in un unica grande base hip-hop. In mezzo, qua e là, c’erano pure sperimentatori più audaci e fantasiosi, che uscivano dal seminato del compitino di collage per creare qualcosa di più ambizioso; su tutti Osymyso, un pazzo furioso che un giorno si è messo lì e ha mixato gli incipit di 101 canzoni tra le più famose della storia del pop (MP3 sotto, lista completa qui).
Figlio di questi sperimentatori, ma anche di una sensibilità pop ancor più marcata e irrinunciabile, e di una perizia tecnica che ha dell’incredibile è Gregg Gillis, che col nome di Girl Talk ha dato alle stampe Night ripper, "164 pop culturally relevant samples forced into a perfect 45-minute party mix". L’evoluzione ultima dei mega-mix delle radio commerciali anni ’90? O la prima vera e propria opera originale interamente fatta di materiale non originale? Materiale buono solo per blogger amanti del cazzeggio o potenziale fucina di hit? Io non ho risposte per voi; so solo che non ne posso più fare a meno.

Osymyso – Intro-inspection (MP3)
Girl Talk – Too deep (MP3)
Girl Talk – Hold up (MP3)
Girl Talk – Bounce that (MP3)

9 Commenti a “Piccoli bastardi crescono”:

  1. pacomino ha detto:

    Beh, gli artisti moderni si erano già accorti di essere a corto di idee negli anni ’50, e hanno inventato il ready-made.

    Prima o poi c’era da aspettarselo anche nella musica, SIGH!

  2. fooosco ha detto:

    sì, infatti; ed è per questo che ogni tanto passo di qua, sig. pusher ;)

  3. inkiostro ha detto:

    Sì, mi entusiasmo molto facilmente, come chiunque capiti su queste pagine sa bene. E’ uno dei miei migliori pregi.
    [Fosco: fino a un paio di anni fa scoprire band nuove su Pitchfork era la norma; ma adesso che gli m-blog sono così tanti e così ricchi di cose, Pitchfork arriva spesso solo a ratificare quello che in giro si diceva già. Non è questione di essere fighi, ma solo, come al solito, di scegliersi gli spacciatori di musica più vicini ai propri gusti]

  4. fooosco ha detto:

    e chi li ha “scoperti” solo su pitchfork (come me) che è? sfigato?

    non c’è neanche un minimo di effetto pitchfork? (self-referring-coolness sharing!?)

    vabbè è il caldo…

  5. utente anonimo ha detto:

    “non posso più farne a meno”… ma non ti entusiasmi un po’ troppo facilmente?

  6. NicoleDiver ha detto:

    Io pensavo che i Too Many Djs fossero dei geni, poi si sono messi a farlo tutti, auf..

  7. utente anonimo ha detto:

    Insomma Gregg Gillis in realtà sei tu e questa è la peggiore marchetta della storia…! ;P

  8. inkiostro ha detto:

    Pitchfork? Enzo? Pfui, li sto ascoltando da molto prima.. :)
    [ma quanto so’ffigo, ahò]

  9. utente anonimo ha detto:

    Ma per caso l’hai scoperto via Pitchfork o sotto consiglio di Enzo…? Nel qual caso sono direttamente coinvolto in questo post…! ;P

    eMA!