sabato, 25/02/2006

Marching bands of Milan /2

Arrivo buon ultimo, e senza uno straccio di foto o mp3. Mi perdonate?

We’ve got the facts and we’re voting Boh
A metà del concerto dei Death Cab for Cutie ho abbandonato le prime file per farmi un giretto. Se uno ci pensa, non ci può credere: ti trovi davanti a uno dei gruppi che più hai ascoltato negli ultimi anni, e ti viene voglia di andare a farti un giro. E non perchè il concerto sia brutto o perchè la folla delle grandi occasioni che stipa ogni angolo del Rainbow renda l’ambiente invivibile; è che se le occasioni sono troppo grandi e le canzoni parlano spesso e volentieri di cose molto piccole, la dissonanza nel vedere le proprie camerette squadernate ai 4 venti e date in pasto a una platea (sempre troppo) folta finisce per risultare fastidiosa. Pur con l’adorabile aspetto da nerd che vogliono tanto fare le rockstar (ma, grazie a dio, non gli riesce neanche per sbaglio) di Cicciobello Gibbard e soci, e pur con bellissime versioni di Title and registration, Summer skin e -soprattutto- Transatlanticism, un palco e una platea del genere non sono la loro dimensione. O, chissà, forse è stato solo un problema mio.

Clap your hands say E
Al concerto dei Clap your hands say yeah ero circondato di gente fatta di Ecstasy; s
e uno ci pensa, non ci può credere. La quintessenza dello zeitgeist musicale dello scorso anno, che sulla carta mischia influenze come pochi altri e che pareva dovesse rimanere come al solito confinata al mondo di Pitchfork e dei blog attira per motivi misteriosi anche gente che con questo mondo non solo non ha niente a che fare, ma che probabilmente è stata a un concerto solo una volta, ed era un concerto di Vasco. All’inizio ero infastidito, poi solo divertito; l’Ecstasy (o quel che era; MDMA, mi suggeriscono) non si presta molto ad essere consumata in un contesto attentivamente esigente come un concerto.
E il concerto? Ah già, c’era anche quello. I CYHSY hanno fatto il possibile per farcelo dimenticare, confezionando una testimonianza di aurea mediocritas davvero esemplare: per lo più freddi e poco comunicativi, con una scaletta tutta sbagliata (che si è salvata solo nel finale con la tripletta Satan said dance, Lost & found e Upon this wave of tidal blood) e un pressapochismo di fondo davvero inatteso. A me è sembrata una band brava, ma che ha ancora molto da lavorare per confezionare un concerto degno di questo nome. Ai tipi fatti di ecstasy, invece, non è proprio piaciuto.

(Not so) Secret Someones
Alla fine del concerto di Laura Veirs ho pronunciato le parole «E’ bellissima»; se uno ci pensa, non ci può credere. E’ che quando ci si trova di fronte a tanto incontestabile talento presentato in modo così nudo e garbato si può passare sopra a tutto, comprese trecce, gonna tardo-hippie e un paio di improbabili ballerine. Talento nudo, solo voce e chitarra a uscire dalle casse e solo un metro di aria tra il mio sguardo trasognato e la sua concentratissima osservazione partecipante, per un’ora e mezza da brividi. Sono bastati un paio di pezzi a riscattare le mezze delusioni dei giorni precedenti, poi è stato un crescendo continuo fino a Magnetized, Rapture,
alla straordinaria cover di Bridges and balloons di Joanna Newsom e al finale auto-duettato di Secret someones. Un’ora dopo la fine del concerto l’abbiamo incrociata mentre se ne andava per via Ripamonti insieme alla sua chitarra, da sola. A movie script ending, praticamente.

21 Commenti a “Marching bands of Milan /2”:

  1. utente anonimo ha detto:

    DCFC delusione pazzesca. Grande scaletta ma concerto mediocre e con il mal di schiena. CYHSY invece molto meglio che su disco, per quanto mi riguarda, proprio una bella pacca.

  2. Enver ha detto:

    cos’è, una minaccia?

  3. mocsmode ha detto:

    10 marzo linea77 forse gratis new age-roncade tv ok?

  4. utente anonimo ha detto:

    dimenticavo la firma.

    alain.

  5. utente anonimo ha detto:

    leggerti è sempre un piacere ink.

    dcfc: bel concerto, lui però meglio al piano quando riesce a stare un po’ fermo e a far sentire bene “quella” voce.

    cyhsy: sembravano un gruppo all’ultimo concerto di un tour infinito per la promozione del decimo disco…insieme a questo quadretto mettici dei suoni demenziali e i l.a. clippers che rompevano il cazzo davanti. me ne sono andato dietro al mixer e la situazione era di poco migliore.

  6. codyallen ha detto:

    Certe volte emergono dagli abissi dell’oceano telematico fenomeni musicali che riescono a navigare nelle acque turbolente di geek e indiefanm per poi salpare al largo di MTV e TVSorrisi e Cialtroni. Alcuni con pieno merito, altri, a mio avviso, approfittando di buchi scoperti in quell’ambito musicale.

  7. codyallen ha detto:

    lo E’ bellissima!

    MDMA fa smandibolare. dopo non si riesca a chiamare la band per il bis.

  8. utente anonimo ha detto:

    I Death Cab non li ho goduti al 100% in realtà avrei voluto stare ad un concerto dei Beulah quella sera, ma in fondo hanno suonato tutte le canzoni che sapevo e quindi non mi lamento.

    Concordo sui Claps poco comunicativi, già. Saranno timidi? non hanno detto nemmeno una volta ‘c’mon clap your hands!’ eddaiiii! aspettative un po’ deluse: mi aspettavo un altro tipo di concerto, molto più divertente e caciarone.

    Ecco perchè ho replicato gli Amari al Magnolia :) lì almeno 4 risate me le sono fatte!

    Spery

  9. utente anonimo ha detto:

    Grande post Ink, adoro quando scrivi di musica live quassopra.
    Concordo con l’opinione su Death Cab (casinari e poco emozionanti dal vivo,ma grandiosa scaletta) e su Laura Veirs (fascino disarmante e bravissima). (E in ogni caso non perderti i Devics quando suoneranno dalle vostre parti ok?)
    Kit

  10. thedude73 ha detto:

    su laura pienamente d’accordo.

    su cyhsy io dico: il disco era notevole ed era un esordio hanno tempo per capire come gestire meglio il live. la mia impressione è che possano solo maturare, come attenuante io però gli concedo la freddezza del pubblico milanese…

  11. boll ha detto:

    a sentire parlare del concerto di mercoledì, inizio a pensare sempre di più che ho fatto bene a guardarmi la partita al bar….e poi avrei troppo avuto impressioni strane a rivedere al marcoledì le stesse persone del martedì…

    se non altro, a quanto mi han detto, a laura veirs c’era la metà delle persone che per i devics..non male no?!

  12. Nin-Com-Pop ha detto:

    io continuo a dirmi che non conosco le vie per cui certa musica arrivi alle genti. ho saputo che cyhsy hanno fatto sold out a bologna (lo fanno solo gli afterhours, all’estragon, no?). ieri sento mia mamma al telefono. mi dice “ma eri a milano? perché non me l’hai detto? ma non eri a bologna per quel concerto?”. non capisco. credo che parli dei negramaro o chessoio. mi dice che l’ha detto la tivvù. “sì, un gruppo giovane, che ha fatto solo un disco. e che internètt ha fatto il resto”. io non ero convinta. ma quando mi dice che ha visto un pezzo in tivvù e che le è piaciuto tanto, che le piaceva il modo in cui cantava il cantante ho capito che potevano essere solo loro. visto che mia mamma l’ultima volta qui a bo ha abbandonato la cucina per venire nella mia stanza ad ascoltare, ballare e cantare upon this wave..

  13. Enver ha detto:

    quasi quasi leggere tante semi-stroncature del gibbardo live mi fa sentire appena meglio dopo che l’ho mancato…

  14. kekkoz ha detto:

    “A me è sembrata una band brava, ma che ha ancora molto da lavorare per confezionare un concerto degno di questo nome.”

    fondamentalmente mi hai tolto le parole di bocca, anche se il mio era all’estragon.

  15. inkiostro ha detto:

    _Miss Ann Abin: chi era con me insisteva che lo facessi, ma lo sai, non sono il tipo. E neanche lei, sospetto.
    _RedGlow: io non avevo dubbi che sarebbe stato un gran concerto ma, ovviamente, mi aspettavo di più dagli altri due. C’è da dire che un concerto voce e chitarra non è proprio per tutti, quindi in situazioni simili è anche facile annoiarsi..
    _Medo: non mi spingerei così in là nelle valutazioni. L’hype e l’autosuggestione sono una cosa divertente che ha le gambe corte, mentre la passione verso bei dischi è un bel po’ più in là. I DCFC e i CYHSY sono nati con l’hype (più i secondi che i primi, ovviamente) ma hanno ottimi dischi su cui basarsi. Che reggano anche la prova del live (o, in generale, la prova dell’ascolto condiviso) è un altro discorso, ed è esattamente lì il problema..
    _Subliminalpop: ero sicuro di non essere l’unico ad aver avuto queste impressioni..
    _Matteo: secondo me l’esordio dei CYHSY è un gran bel disco, che mi è cresciuto molto nel tempo e che contiene alcune canzoni davvero killer. Sono convinto che la loro proposta musicale riesca dove quasi tutti falliscano, ovvero nel mostrare personalità pur facendo sfoggio di molte (nobili) influenze. La mia parziale delusione nei confronti del loro live ha a che fare esclusivamente con quello (il live) e non mette comunque in discussione il valore del loro disco. Come si suol dire, de gustibus.

  16. MatteoL ha detto:

    scusa fabrizio, ma i CYHSY bravi a fare che cosa scusa?

    non parliamo di tecnica perchè è come sparare sulla croce rossa, da una parte, e dall’altra suonano un genere per cui non sono strettamente necessarie qualità strumentistiche eccelse.

    a me sono parsi proprio vuoti.

    le canzoni mostrano il fianco, è inevitabile.

    freddi e poco comunicativi, è vero.

    e non per posa. ma proprio perchè di più, secondo me, non riescono a fare.

    Rispetto per le persone che si sono innamorate del loro disco, per carità, i gusti sono gusti…per chi li ha pompati. per chi ha sentito qualcosa nel loro esordio.

    ribadisco, non è punto di discussione quello.

    ma di fronte a un concerto come il loro io mi faccio una bella risata.

    Ps: probabilmente già lo sapete, ma se vi piace quel tipo di indiepop, potete trovare grandissime canzoni e stessa forma in “the glasgow school” degli Orange Juice. Gente che nel 1979/1980 definiva le coordinate dell’indiepop.

    Non sto confrontando, ma è giusto riscoprire e tributare.

  17. subliminalpop ha detto:

    più o meno le stesse impressioni.

  18. medo ha detto:

    Volevo dire “di questo post”.

  19. medo ha detto:

    L’umore di Inkiostro di questa mail, più che altro il realismo delle sue osservazioni, mi sembrano punti di partenza per chiederci ancora una volta quant c’è di sperato e immaginato in parte dei fenomeni che ci passano e ci oltrepassano nelle nostre camerette disordinate.

    Ti sono vicino.

  20. RedGlow ha detto:

    Immaginavo sarebbe stata l’unica che avrei rimpianto di non aver visto, e c’ho pure beccato. Sigh.

  21. utente anonimo ha detto:

    Che visione, Laura che se ne va nella notte tutta sola… ma dopo averla contemplata, non sei corso ad abbracciarla?

    I-Missed-Her Abin