mercoledì, 15/02/2006

L’indie non esiste (più)

Ecco come compare la sezione Musica della homepage di www.mtv.it di oggi:

Passino gli Strokes, ma i Broken Social Scene?? I Devics!? TILLY AND THE WALL?!?!? E la homepage della suddetta sezione Musica, che tra le altre cose propone i Clap your hands say yeah con le parole «Che meraviglia: ecco i Talking Heads del nuovo millennio», non fa eccezione.
Mi sono perso qualcosa io? Oppure, semplicemente, chi gestisce il sito di Mtv è un pazzo? Qualcuno crede davvero che allo spettatore medio di Mtv freghi qualcosa di questi gruppi? Ma -soprattutto- lo sa, lo spettatore medio di Mtv, chi sono i Talking Heads?

50 Commenti a “L’indie non esiste (più)”:

  1. utente anonimo ha detto:

    oppure qualcosa finalmente va come dovrebbe andare

    http://www.indiessolvenza.blogspot.com

  2. BimboA ha detto:

    Ti dirò di più.

    Ieri sera, poco prima di uscire per andare a vedere i Piano Magic, io e un amico facciamo zapping tra i canali e ci imbattiamo nelle Mtv News, di cui uno degli unici due servizi [bello lungo, per giunta] è dedicato alla data milanese dei Devics, con tanto di immagini filmate de La Casa 139 e intervista a Dustin O’Halloran!

    Come dire: o questa settimana nel mondo del mainstream non è successo un cazzo, oppure qui decisamente qualcosa non va.

  3. utente anonimo ha detto:

    Broken e non Brokens. Ok.

    picchiatemi

    http://www.indiessolvenza.blogspot.com

  4. utente anonimo ha detto:

    il commento di enzo azzecca in pieno una questione, tra l’altro Clap, Devics, BSS e Tilly and the wall sono tutti v2 e messi così in fila non mi pare un caso.

    Il discorso sull’indie e le mode è più ampio.

    Bisogna innanzitutto partire dal fatto che comunque si sta parlando di musica pop abbastanza facile da fruire ed anche che i media come mtv sono abituati ad inseguire i trend solo per non restare troppo indietro e mantenere quell’aspetto vagamente scout che fingono di avere.

    Però non mi pare che questo sia un male.

    Se i Brokens Social Scene passano su radio 105 non “è finita”, ma è appena iniziata.

    Mi sono stufato di questi discorsi da provincia inutile per cui una cosa è bella solo se underground.

    Più Devics su mtv, più grandaddy nella colonna sonora di Tre Metri Sopra il Cielo e più Offlaga Disco Pax a Radio Dj possono solo far del bene e magari portare verso generi apparentemente poco conosciuti nuovi ascoltatori.

    Sinceramente se quello che c’è di buono nell’indie attuale finisce per diventare un po’ mainstream ed infestare un po’ di playlist c’è solo da esserne contenti.

    http://www.indiessolvenza.blogspot.com

  5. smasho ha detto:

    semplice: l’indie-rock sta diventando l’ennesimo trendmusicale e le multinazionali spremeranno il limone finchè c’è succo

  6. utente anonimo ha detto:

    rileggendo i commenti rassegnati malinconici o arrabbiati (per nulla ironici) sull’indie che è finito e che ci hanno preso tutto etc. ho pensato che questo, proprio tutto questo è anti-indie, che questo è proprio il segno che indie = cool (o per pochi o per la massa poco importa)

    forse non sono per piangersi addosso o darsi di gomito, cercare l’intesa, in generale (altro è cercare di capire) e basta ed è un problema mio

    ma per me il vero dramma sarebbe se non facessero più buona musica

    ma questo, si sa, è altamente improbabile

    rampino

  7. codyallen ha detto:

    Avete paura che l’invasione dei brufoliosi tweeneger mutanti venga ad invadera anche la vostra cripta, eh? Beh… fra un anno ci ritroveremo tutti a parlare di New Jazz…

  8. codyallen ha detto:

    L’indie e’ finito. Siamo in tempo per goderci le ultime ceneri scaturite dalla fiamma che sti sta spegnendo… Poi sara’ solo l’industria del piu’ fico…

  9. utente anonimo ha detto:

    ah, tra l’altro… posso dire che:

    io i talking heads li conoscevo solo per qualche singolo. non mi ero mai preso la briga di ascoltare un disco intero. da poco ho sentito 1977 e… francamente tutti questi riferimenti nei clap your hans non li sento. avrò preso il disco sbagliato?

    lebbia

  10. utente anonimo ha detto:

    …ah ecco, appunto, leggo bene solo ora il commento #27

    Miss Ann Abin

  11. utente anonimo ha detto:

    Se il sito di Mtv si fa indie, tu per controbilanciare hai un current mood che mi ricorda…ehm, Madonna (vabbe’ so con chi lavori, però…)

    Miss Ann Abin

  12. subliminalpop ha detto:

    d’accordo con OX4

  13. Enver ha detto:

    un uomo che si fa fare un tunnel da C-Pa non dovrebbe più trasmettere. O al massimo per par condicio dovrebbe esserci anche un programma per C-Pa. E perché no, per Valido. (queste le capiamo in pochi)

  14. utente anonimo ha detto:

    L’altro giorno Nikky [quello che nei primi anni ’90 cantava “l’ultimo bicchiere” (tra l’altro indossando dei pantaloni attillati in pelle nere)] ha messo in onda il singolo degli Hard-fi, arctic monkeys franz ferdinand etc. il tutto su radio deejay, alle 4 del pomeriggio (dopo il dj time, credo) personalmente non credo che riguardi solo il web tutto ciò. e comunque se mi metteva i dead meadow o i wolfmother lo avrei ascoltato anche il giorno dopo.

  15. Enver ha detto:

    quoto i commenti, lucidissimi, #18 e #29

  16. maso_ ha detto:

    Una buona domanda, della quale sai la risposta.

    Ma lo sai che io e te siamo gli unici bolognesi presenti nella top100 nazionale dei blog più visitati?

    Forse perchè entrambi sappiamo chi sono i tolkineddds… aiuta

  17. utente anonimo ha detto:

    il penultimo commento mi ha fatto ricordare una pagina di un libro delle superiori. si raccontava un esperimento condotto in un’isola, luogo lontano da influenze esterne e che permetteva un certo controllo da parte del gruppo di ricerca. quello che fecero fu di passare per radio solo un certo genere (tendenzialmente complesso, a livello di struttura, liriche) e evitare invece la musica che più andava in quel periodo. il risultato fu che gli isolani si appassionarono a quello che la radio passava. direi che non mi sono spiegata egregiamente, anche perchè è un ricordo piuttosto confuso. però…ecco, se passassero clap your hands e mojave 3 credo che loro riempirebbero dancefloor e macchine di innamorati.

  18. medo ha detto:

    L’Indie ora è di moda.

    Oggi giravo le stazioni radio (in una delle ormai solite code sulle autostrade italiane di merda) e ho sentito i Broken Social Scene. Beh: era Radio 105.

    E’ finita.

  19. utente anonimo ha detto:

    ma se fosse che allo spettatore medio di MTV vada bene proprio tutto quanto gli venga proposto? solo grazie se non propongono più i soliti, creando così miti immeritati (con il promoter abbiente)!

  20. utente anonimo ha detto:

    bè…uno non può ascoltare i tilly and the wall se non sa chi sono i Talking heads??

    A me non mette tristezza la pagina di mtv, metterebbe tristezza se ci fosse gente che non sa suonare.

    E’ un rospo duro da digerire sapere di essere nella massa,essere sempre raggiunti!??

    “il posto più buio è sotto la candela”

  21. Disorder79 ha detto:

    My2cent: Anch’io sono rimasto colpito dalla frase “Tilly And the Wall il nuovo fenomeno promosso da Bright Eyes”, sul sito di una televisione (quella in chiaro) che non credo abbia mai passato nemmeno questi ultimi (se non per sbaglio, dalla già citata Maugeri).

    Sullo scollamento, c’è da dire che (discorsi sulla distribuzione a parte) il sito è UNICO sia per Mtv che per MtvBrandNew, quindi magari promuove band passate su questo secondo canale. Ma forse non è da escludere l’ipotesi del pazzo che cura il sito (commento #17) :)

    E sempre IMHO, su Mtv.it in Italia (con tutti i siti più credibili e più ricchi di informazione musicale che esistono) ci vanno in gran parte quelli che mandano i messaggini a TRL…

  22. utente anonimo ha detto:

    è incredibile la sfacciataggine che hanno nell’adattarsi all’ambiente in cui si trovano.. in tv va “quello” e allora diamogli “quello”.. su internet va “questo” e allora sfoggiamo “questo”.. camaleontici..

  23. inkiostro ha detto:

    -A latere:-
    Noto dalle stats che la segnalazione del mio post è arrivata anche a Mtv. Sarebbe bello se qualcuno di quel giro, se legge queste parole, ci dicesse la sua.

  24. inkiostro ha detto:

    Che bello, torno dal lavoro e mi ritrovo 26 commenti in larga parte interessante e una bella discussione piena di spunti. A parte tutti i discorsi su cosa è o non è l’indie e sul fatto che quando diventa famoso non ci piace più (entrambi vecchi come il cucco e che hanno bisogno di essere trattati in modo molto più esteso), mi sembrano molto interessanti i commenti di OX4 e di Enzo Polaroid. Pensare il web e la tv come media diversi è in effetti una cosa necessaria, oggi come oggi, e se a Mtv hanno davvero fatto un ragionamento del genere meritano tanto di cappello. Non sono comunque così sicuro che il navigatore medio di mtv.it sia quel target lì (io ci ero capitato solo perchè cercavo il video di Madonna, per dire…), ma l’ipotesi è interessante, e alla lunga una posizione del genere potrebbe avere il suo senso.
    Venendo alle considerazioni di Enzo, è sicuramente vero che la V2 c’entra parecchio. Ma è il resto di quello che dici, a darmi più da pensare. Non riesco a darti torto, e la prospettiva non è delle più esaltanti.
    [Lebbia: You forgot it in people, senza alcun dubbio. Anche perchè, diciamocelo, gli altri dischi nel loro insieme sono un po’ bruttini. Per quanto riguarda i Devics, scrolla giù di una ventina di post e troverai un post loro dedicato con corredo di mp3]

  25. china ha detto:

    @ Lebbia: hai centrato il punto. Faccio proprio parte della nutrita schiera di ossessivi che si abbandona alla follia del repeat convulso. Poi però mica mi fermo lì. Inkiostro ne sa qualcosa.

    ;)

    Per quanto riguarda i BBS, io vado pazza per You forgot it in people, ma attendi il parere degli esperti.

  26. utente anonimo ha detto:

    Interessante. Prendi il caso di Tilly & The Wall in hompage, effettivamente una sorpresa. Non credo che Mtv oggi (dopo quasi due anni) si sia accorta di loro e abbia deciso che sono fighi “perché indie”.

    Piuttosto, immagino c’entri la nuova e forte distribuzione Cooperative/V2, che quindi gode di canali major, e che veicola ora contenuti diversi.

    Non mi pare (una volta in più) necessario discutere sul significato della parola “indie”, o se stia bene qui oppure no.

    Non riesco però ad andare oltre la banale osservazione del fatto che per i mezzi di comunicazione e distribuzione il contenuto è tutto sommato indifferente, o quanto meno intercambiabile.

    Succederà alla comunità di ascoltatori di certa musica, cioè a noi che siamo qui a parlarne, quello che è successo a quella che deve essere stata la comunità hip-hop, o nu-metal, o ska? Dove sono ora?

    Ora in home page ci siete voi, ci dice l’immagine qui sotto, mentre la nicchia di ieri diventa il crogiolo del revival di domani.

    e.

  27. utente anonimo ha detto:

    … piuttosto

    l’album più indicato per la conoscenza dei broken social scene?

    lebbia

  28. utente anonimo ha detto:

    china:

    dipende, io non sono contro un passaggio radiofonico in sè, sono contro la cosiddetta “heavy rotation”, che è come stare in una stanza con una persona che mette e rimette cento volte lo stesso pezzo, senza sentire un album nella sua interezza.

    poi anche a me piace sentire un pezzo dei miei alla radio o alla tv ogni tanto e non necessariamente dopo la mezzanotte…

    è successo nel 2002 con “le vent nous porterà” ed era una boccata di ossigeno in asfitici palinsesti…

    poi quel godere della nicchia è un comprensibile e infantilissimo vizietto.

    ma qui si va troppo sullo specifico… bisognerebbe avere un post di riferimento :)

    Lebbia

  29. utente anonimo ha detto:

    guardate per esperienza professionale che tanti teenager italiani e giovani (diciamo fino ai 25 anni) che fanno lavori diciamo “bluecollar” e non nel terziario non hanno internet e non hanno posta elettronica ancora e non hanno idea di tutto il discorso del Web.

  30. ele ha detto:

    @ grahamcoxon: non volevo mica dire che chi va a sentire un gruppo senza conoscerne la musica è solo un poser, sempre e comunque e a prescindere da tutto. per carità. spesso però capita anche questo. tutto qua. scusa l’insensatezza ;)

  31. utente anonimo ha detto:

    Non è vero, icepick. :)

    Tanti blogs americani linkano sempre più spesso articoli dal sito di mtv, anche se la realtà lì è leggermente diversa. Io ci vado spesso. Al contrario trovo sia parecchio improbabile che ci vada il mio migliore amico che l’anno scorso ha acquistato solo l’ultimo disco di Ramazzotti. Piuttosto sono sicuro che lui non cambi canale quando facendo zapping becca in tv il video con Anastacia.

    Né credo che mia sorella, a 17 anni, visiti ogni giorno il sito di mtv. Controllerò la sua cronologia, ora che ci penso..

    lonox

  32. china ha detto:

    Ok, si parlava di scollamento contraddittorio, ma è inevitabile traslare un po’.

    Non mi riconosco nella nicchia che quando si allarga non piace più. Più i canali di massa fanno passare la nicchia, più sono contenta che colui che ascolta la radio e si ferma lì, possa assaggiare un po’ di ciò che ignora, accontentandosi senza saperlo. Ma parla la mia spinta spasmodica alla condivisione.

    Per il resto, mi piace pensare che i veri appassionati esistono, quelli che se ne fregano se una canzone a cui sono intimamente legati passi per radio o meno, che vanno ai concerti per crogiolarsi o divertirsi e basta, tralasciando o mettendo in ultimo piano l’aspetto di farlo vedere a tutti i costi.

  33. utente anonimo ha detto:

    Secondo me la spiegazione sta nel fatto che la realtà del Web è diversa da quella della Tv.

    Oggi nel Web, l’indie (rock e pop) è un genere di massa, preponderante, nel senso che la maggior parte delle persone che navigano assiduamente su siti musicali sa chi sono Clap Your Hands And Say Yeah e Offlaga Disco Pax. Dunque anzichè scollamento fra Mtv e Mtv.it, bisogna parlare di uno scollamento sempre maggiore fra Internet e gli altri media (o Internet e la realtà, se vogliamo essere pessimisti)

    OX4

  34. utente anonimo ha detto:

    tentativo di promuovere nei confronti della massa gruppi di nicchia nella speranza del botto senza rischiare con lo share della rete oppure esiste davvero un pazzo al sito, che tra poco verrà scoperto e neutralizzato ?

    icepick

  35. utente anonimo ha detto:

    sarei d’accordo con lonox se non fosse che uno “come noi” quando va sul sito di mtv ci va tipo solo perchè l’ha segnalato inkiostro (!) e le info su quei gruppi le ha già prese 2 anni prima da tutt’altre fonti

    altre teorie sullo scollamento ?

    icepick

  36. utente anonimo ha detto:

    ma chissenefrega… l’importante è che non mettano over and over again dei clap your hans… di continuo fino alla nausea, perchè credo che alla fine sia questo, più di tutto, il problema di radio e tv musicali, passare canzoni a ripetizione. che poi finisci a odiare canzoni che in principio magari ti fanno anche pensare “carina” ma che dopo una settimana già non ne puoi più.

    a onor del vero comunque devo dire che i broken social scene non li conoscevo che di nome, ho visto il video su brand:new (dalla povera maugeri) e mi son detto che voglio approfondire.

    devics e tilly and… non li conosco.

    per il resto sono d’accordo con inkiostro: “della musica che se ha troppo successo non ci piace più”.

    Lebbia

  37. utente anonimo ha detto:

    L’indie non esiste più da un bel pezzo. Saranno mica indie i bloc party i killers, i we are scientists i kaiser chiefs, i maximo park o gli arctic monkeys? Gruppi che trovo spesso citati come indie sia su riviste che su vari blog. Se qualcuno ha voglia di sapere cosa fosse veramente indie si procuri il doppio cd antologico dei june brides dove nelle note di copertine phil wilson spiega molto bene cosa volesse dire essere indipendenti.

    Paolo

  38. FabAnnieHall ha detto:

    …ah non mi sono firmato!

    ciao

    fab

  39. utente anonimo ha detto:

    mmm….ma sapete che io dall’ultimo temporale non prendo più Mtv?

    mmm…e ho perso il numero dell’antennista….mmm….

    beh dai aspetto il prossimo temporale….chissà che cambi qualcosa.

  40. utente anonimo ha detto:

    Data la profonda discrepanza tra quello che offre il sito di mtv e quello che ci propina il canale televisivo, mi viene da pensare che è molto probabile che loro puntino sul fatto che un buon numero di visitatori siano piccoli nerd, bloggers o in generale gente che ha una cultura musicale, che segue i concerti. In altre parole, gente come noi. Buh.

    lonox

  41. grahamcoxon ha detto:

    indielitarismo makes me sick. l’unica osservazione sensata di tutta la baracca è quella di inkiostro che sottolinea “lo scollamento tra mtv ed il suo sito web”. andare ad un concerto di una band di cui non si è mai sentito una nota non è solo desiderio di appartenenza alla casta degli indieblogger eletti. può essere (ho scritto “può”) anche un modo come un altro (indubbiamente uno dei piu’ costosi) per ascoltare quella band. chapeaux a chi lo fa. anche se sfoggia spillette e converse d’ordinanza per mimetizzarsi.

  42. utente anonimo ha detto:

    A riguardo c’è un articolo molto interessante e sentito sull’ultimo numero di rumore…non mi ricordo l’autore ne la rubrica pardon..ma parla appunto di quella condizione mentale dell’indierocker tutta anni 90 di considerare il successo e la diffusione commerciale come una sorta di tradimento e di sputtanamento di una band… .si parla di Cobain e della sua tragica fine e di come invece oggi gruppi come franz ferdinand o bloc party non si facciano problemi a flertare con il mondo della moda e dello spettacolo…

    Io personalmente vorrei un disco di justin Timberlake prodotto da Albini e Jim ‘o rourke…he heheheh…cioccolato e fragole come al solito insomma!

    dariella.

  43. ele ha detto:

    uhm, secondo me c’è una discreta quantità di persone che magari quella musica lì non l’hanno mai ascoltata, e probabilmente nemmeno gli piacerebbe; ma poi si documentano, e vogliono andare ai concerti, perchè in qualche modo *fa figo*. e se tilly an the wall o i devics, ancora ancora, possono davvero piacere a molti, purchè li si ascolti, quando sento di gente esaltata per un prossimo concerto dei broken social scene senza che abbiano mai sentito una loro nota, ecco – non posso fare a meno di pensare che è proprio così: apparire indie fa figo.

    della musica in sè, chi se ne frega.. tanto basta leggersi qualche recensione qua e là, o quotare un indieblogger famoso..

    [questo ha poco a che vedere con mtv, eh. ma sono considerazioni che mi è venuto spontaneo fare, per quella che è la mia esperienza..]

  44. inkiostro ha detto:

    Uh, neanch’io credo sia un male. Almeno per gli artisti in questione; per me un po’ lo è, ma è il solito perverso discorso delle nicchie e della musica che se ha troppo successo non ci piace più. Ma qui non era questo il discorso: stavo solo notando il clamoroso scollamento tra Mtv e il suo sito web (notata anche a suo tempo per gli Offlaga ‘Best New Act’), che parlano ormai di cose completamente diverse. E mi chiedo quanto ciò abbia davvero senso.
    [Arrivasse davvero Mtv2, e non a pagamento su satelliti e digitali vari come Brand:New, saremmo tutti contenti. Ma, non so come dire, dubito in un paese con il mercato discografico dell’Italia ciò abbia senso..]

  45. kekkoz ha detto:

    “tilly & the wall: ascolta e guarda il nuovo fenomeno promosso da bright eyes.”

    (spettatore medio: “bright chi??”)

    (comunque se ti può consolare, pensa che a prescindere dal sito, su mtv passa sempre e comunque sempre la solita roba di sempre)

    (però il canale satellitare “mtvbrandnew” che mi è capitato di vedere un paio di volte è stata una mezza piacevole sorpresa)

  46. tardoromantico ha detto:

    ci hanno davvero preso tutto.

    però non credo che sia un male questa diffusione. (in effetti potrei passare meno tempo al computer così e cominciare a guardare mtv).

    =P

  47. utente anonimo ha detto:

    è il canto del cigno dell’indie che si è preso l’aviaria

    icepick

  48. utente anonimo ha detto:

    bombardiamoli di messaggi di protesta!!

    alla bastiglia!!!!!!!

  49. codyallen ha detto:

    As for the Talking Heads “Once in a lifetime” era fissa nello stacchetto di MTV Europe nel 1994.

    La cosa che mi lascia piu’ allibita di MTV sono le Simmie Artike recensite (e snobbate!) su TV, Sorrisi e Cialtroni…

    It’s a free world baby…

  50. utente anonimo ha detto:

    è tutto un lancio per mtv2!

    badlydrawntommy