mercoledì, 01/02/2006

Le pesche marce che non maturano

Erano altri tempi; l’11 Settembre 2001, per la precisione. Il giorno della perdita dell’innocenza americana, con una coincidenza che continua a sembrare casuale anche se cerchi di trovargli significati reconditi, usciva un piccolo disco. Uno di quelli che ti esaltano per qualche mese e che quasi subito dimentichi, di quelli che dopo qualche tempo sembrano divertenti e niente più, e che poi, retrospettivamente, finiscono per avere più influenza di quanto chiunque si aspetti. Soprattutto di quanto si aspettino i suoi autori, un ragazzetto con la faccia da schiaffi e la sua tata, nera e riccioluta, che vengono dalla grande mela, amano suonare sul palco vestiti rispettivamente da Peter Pan e da orsacchiotto e incrociano la lezione del miglior lo-fi con una sensibilità pop infantile e bizzarre influenze di quello che qualcuno definirà anti-folk. Sono Adam Green e Kimya Dawson, i Moldy Peaches.

The Moldy Peaches – Anyone else but you (mp3)
The Moldy Peaches – Downloading porn with Davo (mp3)

Tempo un disco -irresistibile- e i Moldy Peaches («le pesche marce») si separano. Adam Green eredita la vena pop e il senso dell’umorismo iperbolico e volgarotto, Kimya Dawson le pennellate folk e l’intimismo infantile, e le loro carriere musicali procedono parallele senza quasi toccarsi, fino ad oggi. Tre dischi per lui (di buon successo; a parte che in Germania, dove il nostro va regolarmente in top 10) e quattro per lei (di nicchia che più nicchia non si può); ora, la prossima primavera, vede i loro nuovi dischi uscire a distanza di appena un mese.
Jacket full of danger di Adam Green, che esce il 10 Marzo su Rough Trade (preceduto dal singolo Nat King Cole), è l’ennesimo passo sulla strada di una incontenibile grandeur pop da monellaccio che fa il verso ai grandi crooner del passato. Il disco si risolleva dalla cocente delusione dell’ultimo Gemstones, e contiene pezzi meno frenetici (e immediati) che in passato e parecchie ballate, con un’ingombrante orchestra di archi quasi sanremese a fare capolino in quasi tutti le canzoni. Assai piacevole, anche se i fasti di Friends of mine, sembrano decisamente andati.

Adam Green – Pay the toll (mp3)
Adam Green – Nat King Cole (mp3)


Remember that I love you di Kimya Dawson, che esce l’11 Aprile su K, è forse, invece il miglior disco solista della scarmigliata orsacchiottona. Oscilla, come al solito, tra  piccoli acquerelli acustici e iper-sensibili (l’ottima Underground) e filastrocche con melodie elementari e abbondanza di cori disordinati. La tentazione di considerarlo (ancora) frutto di una naivetè post-hippy è forte, ma l’ascolto attento rivela un’attenzione ai dettagli e alla costruzione delle armonie assai inusuale per un disco tanto platealmente lo-fi.

Kimya Dawson – Underground (mp3)
Kimya Dawson – Tire swing (mp3)

Sono partiti dichiarandosi scaramanticamente marci, e forse, a un certo punto, a qualcuno il dubbio è anche venuto. Si dimostrano invece tutt’altro che andati, entrambi perfettamente in grado di realizzare un percorso musicale già presente in potenza in quel primo, letteralmente seminale, album. Le pesche nate da quel seme non saranno marce, ma non sono neanche mature; quello no. Le pesche marce non maturano mai.

9 Commenti a “Le pesche marce che non maturano”:

  1. indieblog ha detto:

    Io (http://www.ondarock.it/recensioni/2005/green.html ) non l’ho trovato così deludente l’ultimo Adam Green. Ascolto per la prima volta le sue nuove canzoni ora. Mi sembra in effetti molto più “impostato” vocalmente. Bel blog.

  2. utente anonimo ha detto:

    ehehe, quello dei moldy era davvero un dischetto delizioso. poi sinceramente li ho un persi di vista, soprattutto lei mentre le poche cose di adam green che ho ascoltato non mi hanno fatto impazzire

  3. utente anonimo ha detto:

    non so se lo sai, esiste davvero: http://www.downloadingpornwithdavo.com . Occhio che è davvero un sito porno!

    .doc

  4. utente anonimo ha detto:

    Bella segnalazione. Adam Green non lo sopporto, ma bella segnalazione.

  5. utente anonimo ha detto:

    Questo post legittima l’abbonamento – a prescindere dalla sua inesistenza – a questo bloc.

  6. MarinaP ha detto:

    il post è stupendo. Altro che Monday Gaming! :)

  7. demu ha detto:

    precisazioni: 1) il costume era palesemente da coniglione e non da orsacchiotto.

    2) se gemstones ti ha deluso vuol dire che di indiefolk newyorchese strampalato e post-9/11, fattelo dire, non capisci una mazza.

    (con affetto, si capisce).

  8. Nin-Com-Pop ha detto:

    sc*ricato adam.sono arrivata al quarto pezzo e mi sono annoiata. mi sa che non mi piace più quello che fa.

  9. punch-drunk ha detto:

    serve che lo dica, kimya forever?