lunedì, 23/01/2006

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Questione di fiducia
Devo dire la verità: anni di allarmismi poi caduti nel nulla e di atti risolutivi che, a conti fatti, hanno solo finito per stimolare la ricerca e il continuo miglioramento delle tecnologie digitali e del libero scambio di contenuti mi hanno fatto pensare all’ennesimo grido d’aiuto pronto a rientrare nel giro di qualche mese. Poi, dopo averne continuamente letto in giro (tipo qui) e dopo aver visto il bello spot informativo realizzato da quelli di www.no1984.org (un nome che è tutto un programma), devo dire che la questione del Trusted computing, fino a qualche tempo fa nota con il termine Palladium, sta cominciando a preoccuparmi. Perchè si parla di controllo, e si parla di hardware, e le due cose insieme mi fanno temere un futuro cupo. Leggete e informatevi, e ditemi se sono solo io o se, nel silenzio mediatico più totale, questi ci stanno davvero scavando la tomba.

12 Commenti a “nessun titolo”:

  1. codyallen ha detto:

    Ti dico solo questo. Se mangi una mail con gmail o fai una ricerca su Google oggi rimane la traccia di quello che hai scritto fino al 2038.

  2. utente anonimo ha detto:

    Sistemi operativi che supportano TC: il nuovo OS di MACintel e il prossimo windows vista.

    Il TC e’ disattivabile, si ma poi non si potranno usare programmi o non si potranno aprire file (musica, film, ma anche documenti), non si potranno visitare siti.

    La forza, ma anche la debolezza del TC e’ che questo dovrebbe essere ubiquo e permeare tutto. Se nessuno si oppone per tempo, siamo fottuti. Ovvero piu’ probabilmente nascera’ una criptonet in cui pc untrusted si scambieranno materiale untrusted, ma l’intera cosa sara’ illegale :-)

    Il fatto e’ che questa architettura non nascera’ dal giorno alla notte, sara’ appunto il mercato a decretare il successo o la sconfitta del progetto.

    Non bisogna fare allarmismi, ma essere comunque consci che un futuro con il TC e’ possibile.

  3. cianix ha detto:

    Sospetto che il fine ultimo del TC sia assumere il controllo totale di tutto il digitale. Così potranno decidere cosa potremo vedere con il nostro PC, quante volte e cose così.

    Sono molto pessimista.

    Ho letto che anche internet sarà trusted. Per cui il poter disabilitare quello schifoso chip potrebbe impedire, di fatto, di usare il proprio computer per navigare, utilizzare file con drm, vedere DVD originali e tutto il resto…

    Sì, l’idea rurale è passata per la testa pure a me…

  4. utente anonimo ha detto:

    me ne sono accorto anche io oggi e devo dire che la faccenda preoccupa molto anche a me. dannazione, spargiamo la voce.

    (sono anonimo perchè splinder mi dà problemi in fase di iscrizione)

  5. utente anonimo ha detto:

    La situazione non è delle migliori, chiaramente sia Intel che Microsoft (i principali drivers dietro quest’iniziativa) hanno i loro interessi a far decollare il TC.

    Però non mi preoccuperei più di tanto. Per prima cosa, il TC è disattivabile. Così facendo, alcune applicazioni smetteranno di funzionare (per es. Word o iTunes) ma il pc sarà sempre utilizzabile. Inoltre, una diffusione massiccia di questi chip non farà altro che spostare la bilancia verso Linux e il software open source in generale, che, si spera bene, non dovrebbe sfruttare le funzionalità offerte dall’hardware.

    Per non parlare del fatto che il TC ha comunque bisogno di un sistema operativo che lo supporti (Windows Vista, per. es.) e, visto l’andazzo degli ultimi anni, non mi stupirei se qualche volenteroso hacker mettesse in giro del codice per bypassare le chiamate al sistema operativo verso i chip “sicuri”.

    E’ chiaro che il gap tra utenti spinti e utenti normali si allargherà ancora e per un utilizzatore qualunque sarà difficile non diventare vittima del (U)TC (Un)trusted computing.

    Vedremo…

  6. Abboriggeno ha detto:

    Ne avevo sentito parlare. Io son tra quelli che avevan subito pensato: vuoi che non ci sia un modo per girare intorno al problema?..

    Però i tuoi link son abbastanza spaventosi.

    In effetti la Rete fin’ora è stata un pacchia, diciamocelo. Completa (o quasi) fruibilità di quasiasi cosa si voglia ottenere (o quasi). Difficile pensare che resti così per sempre…

  7. medo ha detto:

    a) benvenuti (o devo dire bentornati) nel medioevo: il fatto che il benessere e un’apparente maggiore libertà si siano diffusi nel ‘900 non vuol dire che così sarà sempre;

    b) la fiducia è un fisarmonica: è nell’oscillazione tra quanto mi fido di te e quanto diffido che si creano i valori capitalistici, che giocano appunto sul dialogo di fiducia o sfiducia tra padrone-schiavo;

    c) io mi sto preparando per una fuga dall’Europa; non scherzo. Sto anche lasciando il lavoro e progettando un futuro via da qui, in un contesto rurale protetto dove tornare ad utilizzare fieno, legna e verdure del mio orto.

  8. MatteoL ha detto:

    oh

    my

    god.

  9. punch-drunk ha detto:

    ah-ah! so tutto! è una settimana che mi documento (ha cominciato il coinquilino, ovviamente leggendolo su indym*dia).

    l’idea, forse ingenua che mi sono fatto, è: ma non sarà possibile installare la propria bella copia di xp anche sui trustedprodotti (chip eccetera eccetera), tenendo il proverbiale oldcomputer per l’ascolto e l’altro per tutto il resto?

    e, con le giuste crack, non si riuscirà forse a sentirli ‘sti file sull’oldcomputer? e piuttosto, è vero, come leggevo non so dove di questi sedicimila luoghi, che in america non è un trust il fatto che 5 produttori scarsi decidano di certificare i loro prodotti? o qualche persona di buona volontà prima o poi verrà a conoscenza e smonterà il tutto?

    ad ogni modo, negli articoli più recenti si parla di (contenuta) apertura all’oprn source e ancora un paio d’anni senza limitazioni. poi, oh: yahoo censurato in cina non fa notizia, di palladium nessuno sa nulla, chissà che l’anno prossimo queste “protezioni” non assurgano al rango di necessarie.

    [Tanto non è detto che la libertà sia il problema più grosso…]

  10. utente anonimo ha detto:

    Viste le recenti vicende che hanno coinvolto Sony e il suo “rootkit”, direi che possiamo sostituire il termine “fantascienza” con “attualita’”.

  11. fio ha detto:

    “Il Trusted Computing può essere usato per attuare il DRM. Un esempio potrebbe essere il download di un file musicale di un artista: gli artisti potrebbero fornire delle regole su come la loro musica può essere utilizzata. Per esempio, potrebbero volere che l’utente abbia la possibilità di fruire della loro opera solo tre volte al giorno”

    questo è il tempio della fantascienza. eppure, a leggere tutte quelle cose linkate che non sapevo nemmeno che esistessero, un po’ di paura è venuta anche a me (no, dico, grazie eh.)