venerdì, 15/10/2004

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Oggi è una giornata così
Osserviamo “Der AchterSchmutz der Herr Klinsmann”, di Magnustein, un vecchio cortometraggio israeliano del 1979, che puo’ essere visto come un gelido ritratto di una monocorde sintesi. Appare come un melting pot sofferente di tematiche trasformate in presenze sceniche, un calderone anabasico di sequenze di immagini.
Forse possiamo notare che in una Weltanschaaung di estraniamento derivata da citazioni oniriche, e di dubbio gusto, il soggetto potrebbe riscoprirsi pseudogodardianamente, parlando del senso del bigottismo e della stupidita’ della societa’ rispetto alle metrocasualita’ di Sergeijv.
Bisogna dire che credo comunque che Botreaux non sia in torto quando insinua che “Der AchterSchmutz der Herr Klinsmann” sia una sequenza di casualita’.
Indubbiamente, confrontando “Der AchterSchmutz der Herr Klinsmann” con “Fleur tatillon”, sempre di Magnustein, osserviamo che e’ presente in “Der AchterSchmutz der Herr Klinsmann” un fil-rouge di catarsi che quasi mai abbiamo trovato in film come “Barbezieux du tonnerre” o “Das UtterKabinett”.
Ci si potrebbe trovare d’accordo con Chasdoi quando dice che il film di Magnustein sia solo un’unione di presenze sceniche, e basta.
Probabilmente, confrontando “Der AchterSchmutz der Herr Klinsmann” con “Der UberScheisse der Doktor Grunther”, di Kieslowskij, possiamo notare che e’ quasi palpabile un fil-rouge di Bildungsroman che e’ il marchio di Magnustein.
In un ambiente di ascensione improntato a sonorita’ mute dreyeriane, lo spettatore potrebbe considerarsi certamente kafkianamente malriuscito.
Ci si accorge che in un contesto di sensualita’ improntato a sequenze di immagini indubbiamente dreyeriane, il figurante potrebbe riscoprirsi antigodardianamente.
Ritengo comunque che Resdard abbia ragione quando insinua che il film di Magnustein sia soltanto un’esibizione di stile registico tramite uno sfoggio smodato di precessioni causa-effetto.
Senza dubbio, paragonando “Der AchterSchmutz der Herr Klinsmann” a “Baguettier imbu est mort”, osserviamo che e’ presente in “Der AchterSchmutz der Herr Klinsmann” un sentore di estraniamento che quasi mai troveremo in film come “Un fleur tatillon est mort” o “Das Zimmer”.

(generato con il Simulatore di discorsi di Ghezzi di Polygen)











9 Commenti a “nessun titolo”:

  1. ele ha detto:

    Ma è bellissimo questo generatore :D

  2. utente anonimo ha detto:

    no, ma straordinario… non ho parole. adesso ho capito come fare bella figura con i miei amici colti.
    fedeMC

  3. lafagotta ha detto:

    superlativo.

  4. utente anonimo ha detto:

    ahahahaha

  5. utente anonimo ha detto:

    quando alla fine della paginetta che ha generato per me ho letto “fa sempre la sua presenza un fil-rouge di ermeneuticita’” mi sono messa a ridere sonoramente nel laboratorio. dieci persone si son girate.

  6. inkiostro ha detto:

    sì, è molto ben fatto, ma per essere davvero perfetto gli mancano i caratteristici anacoluti di Ghezzi, i suoi improvvisi cambi di soggetto al di fuori di ogni legge della sintassi..

  7. utente anonimo ha detto:

    ca-po-la-vo-ro! fatto troppo bene!

  8. dedalus1 ha detto:

    io sto lacrimando e livio continua a dire “beh vabbè!”

  9. demu ha detto:

    geniale geniale geniale. se non fosse per gli errori grammaticali in tedesco ci sarei quasi cascato. :)