giovedì, 02/09/2004

nessun titolo

Voleva suscitare perplessità? C’è riuscito
Come hanno fatto molti (e -mi lancio- come dovrebbero fare tutti) qualche giorno fa ho visto Fahrenheit 9/11 di Michael Moore. Lì per lì mi sono fatto coinvolgere dai fatti allucinanti che racconta e dalla inconfutabile e straordinaria faccia da culo di George Dabliù; del resto è inevitabile, e probabilmente sacrosanto che succeda. Ora, invece, più ci penso più mi sembra che il documentario del gabibbo americano non sia questo granchè. Chiariamoci: per molti versi è ben fatto e non scontato, e non è mai troppo per ripetere alcune delle cose che dice. Però mi lascia perplesso sotto parecchi punti di vista: cinematograficamente è povero, giornalisticamente è talmente spudoratamente fazioso che è impossibile che convinca chi non la pensa già così, e ideologicamente usa gli stessi mezzi della destra che combatte, finendo per sostenere nei fatti proprio quel principio che il fine giustifica i mezzi che vorrebbe contestare. Gran parte delle mie perplessità verso il film sono molto ben spiegate qui e qui. Quanto alle perplessità che ho nel criticare un film che pure va visto, ne ho. Evidentemente, però, non abbastanza.

11 Commenti a “nessun titolo”:

  1. utente anonimo ha detto:

    ok ci siamo capiti;-)
    ciao
    alex

  2. inkiostro ha detto:

    Questo è indiscutibile. Del resto credo che nessuno oserebbe mai dire che Moore si è macchiato di crimini (perchè tali sono) come quelli di Bush. Però, insomma, basta solo capire che Moore non è il paladino della correttezza e della verità che qualcuno sostiene che sia.

  3. utente anonimo ha detto:

    Perfettamente d’accordo che Moore semplifichi fin troppo le questioni e finisca per usare alcuni metodi di destra (lo strisciante razzismo nei confronti dei sauditi ad esempio mi ha lasciato più che perplesso) però é anche vero che Bush é molto più pericoloso (nei fatti) che un Moore che vuole, secondo me, estremizzare volutamente i fatti per giocare sui paradossi. Non dimentichiamoci che rimane pur sempre un personaggio televisivo della tv USA prima che scrittore/giornalista e regista.
    Si sa che abbracciare la frase machiavellica “il fine giustifica i mezzi” fa sembrare chiunque un po’ destroide…ma dipende sempre da quali sono i mezzi: un conto sono le “bombe giornalistiche” di Moore, un altro le bombe in Iraq. Concorderete che i mezzi sono diversi.
    a presto
    alex

  4. inkiostro ha detto:

    + Alex pinktronico: non ho mai detto che non si tratta di un film utile; anzi, ho scritto che tutti dovrebbero vederlo. Molte delle cose che dice sono sacrosante e, ripeto, non sono mai ripetute abbastanza perchè troppi tendono a scordarsele. Però sono perplesso per i modi di Moore, per il tono generale di infotainmente che -se (forse) permette di arrivare al grande pubblico- va a scapito della correttezza e sfocia nel peggiore pecoreccio tipico della destra. Mi sembra paradossale. Detto ciò, cmq, sono convinto che tutti dovrebbero vederlo; possibilmente tentando di farsi un’idea propria di come stiano le cose al riparo da facili populismi.
    + Max della domenica: aiuto, è una delle prime volte che siamo d’accordo su qualcosa…devo preoccuparmi? :)

  5. io invece sono pienamente d’accordo, specialmente sulla frase: “[…] ideologicamente usa gli stessi mezzi della destra che combatte, finendo per sostenere nei fatti proprio quel principio che il fine giustifica i mezzi che vorrebbe contestare”. finalmente mi sento un po’ meno isolato, franz.

  6. utente anonimo ha detto:

    ciao, non sono d’accordo, sopratutto con sofri, riguardo la lettura del film.
    Il discorso che fa sulla “sinistra uguale” é confuso nelle premesse e nelle conclusioni e tutto sommato abbastanza qualunquista. Di fatto la sinistra é sempre pronta a fare la punta alle matite, pronta a spaccarsi in mille fazioni, ecco perchè viene fregata dalla destra, in Italia come negli USA (dove di fatto non esiste).
    Comunque F 9/11 é utile:
    in primis perchè qualunque mezzo é buono per fermare una guerra.
    Secondo perchè, se é vero che Moore applica diverse forzature alla sceneggiatura (era inevitabile per dare continuità alla sua tesi e al racconto…i salti temporali e i “tagli” sono obbligati anche in un documentario) ma il linguaggio cinematografico che adotta é efficace. Forse stilisticamente é un gradino sotto “Bowling A Columbine” ma comunque buono. Inoltre i siti in rete contro Moore sono generalmente tenuti da repubblicani ultra conservatori (basta vedere http://www.moorewatch.com per rendersene conto).
    “Fahrenheit 9/11” é un film utlile perchè spinge a riflettere….tutto qui. Poi se vuole cercare il cavillo si può sempre trovarlo…però i fatti rimangono: Bush (e i suoi amici) hanno voluto una guerra ingiustificata. In Iraq la gente stava meglio quando stava peggio (con tutto che Saddam era un feroce dittatore). Le armi di distruzione di massa non sono mai state trovate.
    Il gasdotto in Afghanistan é stato fatto mentre Bin Laden non è stato catturato….e si può proseguire.
    Poi su tutto il resto si può discutere ma già questo fatti che Moore mette in evidenza non sono poi così chiari a tutti.

  7. inkiostro ha detto:

    alcune cose:
    + tra italia e usa ovviamente ci sono un sacco di differenze culturali anche in politica, ma non scordiamoci che il ‘movimento’ no global è nato a seattle…
    + in effetti che faccia cambiare o meno opinione ad uno di destra è fuorviante. però diciamo che è talmente e dichiaratamente fazioso che con ogni probabilità non riesce a far cambiare idea neanche a un indeciso. quindi, visto che propagandisticamente non è funzionale, per quale motivo fare un film del genere?
    [per mille motivi, probabilmente. ma che a me non sembrano granchè validi]
    + Riguardo alle presunte falsità dette dal film, sofri ne parlò qua (e non solo, ma gli altri link non me li ricordo).
    + Neanche a me Pubblicodimerda si apre, non so perchè. SUppongo per lavori in corso da parte del suo autore.
    [per il resto un saluto, e buona permanenza]

  8. utente anonimo ha detto:

    ho letto i link e i tuoi dubbi mi sono piu` chiari pur non avendo visto il film.sicuro andro` a vederlo,ma sai una settimana qui non e` ancora abbastanza per pretendere di capire ogni cosa!cmq non credo neanche che luca sofri abbia totalmente ragione:per prima cosa sottolinerei che in america non c’e` mai stata e mai ci sara` una sinistra paragonabile a quella europea,sono convinta che ci siano delle differenze culturali troppo profonde e quindi non ha senso sperare di trovare un americano di sinistra “diversa”,questo al limite e` un discorso da riferire alla nostra politica e non vado oltre se no diventa noioso!cmq non sono cosi` sicura che non si debba fare un po` il loro gioco per quanto io sia una che morirebbe per un ideale…ma la cosa che non riesco proprio a capire e perche` la gente continui a sottolineare come questo film non faccia cambiare idea alla gente di destra.citatemi un film o qualsiasi altra cosa vagamente culturale che ha fatto cambiare idea ad uno di destra di vostra conoscenza!la mia esperienza la sai e non sto qui a scriverla sul tuo blog,ma se il discorso diventa “tanto non gli facciamo cambiare idea” proprio non mi piace,che poi il film dica delle cagate puo` essere,ma sofri non ne parla affatto!
    cri
    p.s.ho visto tempo fa che delio ha scritto un post su questo film,ma non ho fatto in tempoa leggerlo e adesso sono un po’ di giorni che non mi si apre il suo blog,sai dirmi perche`?ah,se mi vuoi risp piu` a fondo sul film la mia mail e` crillibi@yahoo.it,ciao!

  9. bando ha detto:

    senza averlo mai visto a priori ho le tue perplessità__ci si abbevera senza conoscere la fonte__l’america è un paese complesso__e malgrado le nefandezze di G.B. bisogna stare attenti, documentandosi con attenzione, tenendo sempre ritte le antenne__ciao

  10. oltrenauta ha detto:

    sempre tenuto in on

  11. oltrenauta ha detto:

    un post interessante, una voce fuori dal coro dei facili applausi; bene, il senso critico va