martedì, 17/08/2004

nessun titolo

Un pavimento di vetro
E’ un mesetto che l’ascolto, e non ho ancora capito se Glassfloor, disco d’esordio dei Maritime, mi piaccia o meno. All’inizio lo trovavo fastidioso, ruffianissimo nel suo voler proporre un pop rock scontato che pesca a piene mani in quello che una volta si chiamava britpop (Stereophonics e Coldplay in particolare), ma che flirta parimenti con il college rock statunitense (Weezer su tutti, più per le melodie che per il suono), e ogni tanto pure con certo pop più nobile (Sondre Lerche). Riferimenti talmente classici e abusati che solo una marcia in più nella scrittura dei pezzi potrebbe giustificarne l’esistenza; e quella marcia in più proprio non c’è.
Ma poi, un po’ come mi è successo con un altro esordio degli ultimi mesi -quello dei Girls in Hawaii-, anch’esso praticamente un bignamino del (non solo) indie rock, a forza di ascoltarlo le melodie stupidotte dei pezzi mi si sono conficcate in testa, conquistandosi una posizione di tutto rispetto nelle mie playlist estive. E di fronte ai suoi ritornelli assassini e ai giri di chitarra elementari, la posizione intransigente dell’inizio è andata più o meno a farsi fottere.
La verità è che la musica dei Maritime (che -tra l’altro- a Settembre saranno in Italia per un paio di date; per quella dell’11 Settembre gratis a Pesaro chiedete informazioni a lui) è esattamente come un pavimento di vetro: ci si vede benissimo attraverso, ma non si riesce a smettere di guardare.



2 Commenti a “nessun titolo”:

  1. inkiostro ha detto:

    Anche gli Shins, assolutamente. I Dios li ho ascoltati poco, ma non mi hanno proprio colpito; so che se ne dice un gran bene, vedrò se riesco a dargli un’altra occasione prima dell’infornata di uscite autunnali che spazzerà via la pila dei cd corrente..

  2. Enver ha detto:

    se l’user me li avesse sganciati due giorni prima, Sleep Around sarebbe finita dritta nella compila estiva ‘ufficiale’. Al pari di Found in the ground dei GiH.
    L’accostamento a Sondre Lerche ci sta, ci vedo anche un po’ di Shins.
    Di più assassino, quest’anno, ho trovato solo i Dios.